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Autore: Prettybene9816    25/07/2020    0 recensioni
I protagonisti sono diversi, ma è consigliato leggere prima i sequel per capire meglio i protagonisti.
All'interno del libro ci saranno vari protagonisti, altre storie che vi illustrerò mano a mano. Iniziamo con la prima coppia:
Flora non ha scampo, Khalil, il suo stalker dall'età di 14 anni, ha un obiettivo...vuole umiliarla, distruggerla, farle passare l'inferno, vuole che strisci per terra come un animale, vuole denudarla di emozioni, anima e vita.
Lei si sveglia in una stanza buia ed estranea, non sa cosa possa succedergli, e chi o perchè le stanno facendo ciò, ma lei è forte, furba e caparba...sa che quello è il suo inferno, ma meglio regnare all'inferno che servire in cielo.
Seconda coppia:
Jamal è testardo, Swarna è volubile, Jamal è burbero, Swarna è affabile, Jamal è arrogante, Swarna è timida, Jamal non prova più emozioni, Swarna dà il cuore alle persone, Jamal ama il potere, Swarna ama la semplicità, Jamal vuole tutto, Swarna non vuole nulla...cosa hanno in comune?
Jamal ha perso il suo migliore amico Farid, Swarna ha perso sua sorella Bekka...ogni responsabilità sulla bambina appena nata dall'unione di Farid e Bekka ricade su di loro, sono di colpo genitori e non si sopportano a
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Quando si ama neppure le nuvole riescono a nascondere il sole - Anna d'Urso. RAKIB'S POV: PASSATO. "Siamo tutti?"chiede Sami avvicinandosi a me per poi aggiustarsi i capelli. Oggi è bellissima Sami, ha indossato anche un vestito particolare per la festa a sorpresa di Gabriel. E' pieno di brillantini dorato e ai piedi ha dei sandali col tacco sempre dorati. Le ho fatto i complimenti prima, se n'è vantata con tutti, che tipa. "Ehm...sì, manca solo Alice" mormoro notando ancora la sua assenza. Mi aveva detto che ci avrebbe raggiunti direttamente alla festa, le avevo chiesto se volesse che passassi da lei, ma ha sempre negato e detto che Gabriel abitava vicino e non voleva disturbarmi. Figurati se fosse stato un disturbo per me, ma ultimamente la trovo distante e non voglio pressarla più di tanto. E' diventata da poco signorina e magari la cosa la rende nervosa, non saprei. "Hai provato a chiamarla?"chiede Sami controllando da lontano la porta, Gabriel dovrebbe venire a momenti. "Sì, è staccato. Ho anche chiamato a casa" mormoro iniziandomi a preoccupare. Mi ero anche messo in tiro per lei, volevo sorprenderla in qualche modo. Sami mette una mano sulla mia spalla e dice "Tranquillo, arriverà" Annuisco con la testa ma non tanto convinto. Non riesco a non pensare che possa esserle successo qualcosa, perchè ha il telefono staccato? Perchè ci sta mettendo tanto? "Vado a prendere Ali" dico a Sami per poi partire spedito. Sento Sami che mi grida di rimanere, ma me ne strafrego ed esco da casa sua. Non riesco neanche a respirare per la preoccupazione. Incomincio a correre e arrivando col fiatone al palazzo, faccio le scale velocissimo. Il cuore schizza impazzito, non per la corsa, ma per la paura che possa esserle successo qualcosa. Arrivo davanti al suo portone e busso forte, forse si è solo addormentata. Non risponde nessuno...busso ancora più forte. "Alice!" urlo posando entrambe le mani sulla porta. "Alice!! Apri subito!" grido adesso col fiato in sospeso. Mi sento di svenire per la paura, sto letteralmente tremando. "Cos'è questo baccano!" grida la signora alla porta opposta. "Mi scusi, sto cercando Al..." "La ragazza? L'ho vista uscire con un ragazzo" borbotta la signora posando fuori dalla porta l'immondizia. Mi cadono le braccia e io mormoro perdendo un battito "Con un ragazzo?" "Sì!" sbuffa lei per poi lanciarmi un'occhiata d'odio e rientrare in casa. Resto impalato a guardare la porta chiusa e deglutisco. Con un ragazzo...quale ragazzo? Stringo i pugni,non è possibile. Alice non ne sarebbe capace, non ne sarebbe capace..mormoro tra me prendendo il cellulare e richiamandola per l'ennesima volta. Non raggiungibile. Stringo fortissimo il cellulare trattenendomi dal gettarlo in aria...non avrei i soldi per ricomprarmene uno. Scendo le scale del palazzo e controllo se è nel cortile...neanche il tempo di scendere le scale che vedo Jamal. Jamal, ecco con chi. Con tutta la rabbia in corpo lo prendo per la maglietta e sbattendolo fortissimo contro il corrimano delle scale ringhio "Dove cazzo è Alice?" "Che cazzo ti prende!" grida lui cercando di divincolarsi, è sconvolto dalla mia furia. Non ha ancora visto nulla. Gli scaglio un pugno sulla mascella e sibilo "Non mi ripeterò ancora" "Che cazzo ne so! Vaffanculo!" urla lui spintonandomi. Io corrugo la fronte non capendo e distratto cado per terra. "E dov'è" mormoro tra me spalancando gli occhi. "Non ti azzardare più a mettermi le mani addosso ragazzino, non ti gonfio solo per Alice" sputa Jamal superandomi. Me ne frego delle sue parole e mi rialzo svelto. Corro per tutto il cortile alla ricerca di Alice e non trovando nulla, mi siedo sulle scale del palazzo disperato. Se è uscita, dovrà per forza prendere le scale per ritornare a casa. Mi piazzo lì e non mi muovo, col cazzo che mi muovo. ------------------------------------------------------------------------ "Rakib?"mormora una voce femminile. Alzo subito la testa e solo ora mi accorgo di essermi addormentato, che ore sono? "Alice?"chiedo mettendo a fuoco la figura femminile, è notte fonda. "Alice?"chiede....cazzo, la madre. "Signora Angela" realizzo alzandomi di scatto. "Che ci fai sulle scale? E' l'una di notte. Ho finito poco fa il turno io" dice Angela preoccupata. Io mi sistemo i capelli e mormoro "Io...aspettavo Alice" "Ma Alice è a casa" dice Angela corrugando la fronte. Non vorrei mettere nei guai Alice, ma la sua salvaguardia la prendo molto seriamente. "Lo pensavo anch'io. Nel pomeriggio sono passato e la signora della porta accanto ha detto che l'aveva vista uscire con un ragazzo" "Ma chi? Giusy?" "Non so come si chiama, aveva i capelli grigi e una sigaretta in bocca" dico grattandomi la testa. "Giusy soffre di Alzheimer" dice Angela facendomi spalancare gli occhi. "Allora..." "Allora è possibile che non ti abbia detto la verità" "Ho bussato alla porta, non rispondeva nessuno" dico non capendo. "Alice mi ha confidato che era arrabbiata con te, la conosci. E' molto permalosa, non ti avrà aperto la porta apposta" "Ha anche il cellulare staccato" "L'è caduto nel water prima che me ne andassi, infatti sono andata anche da una persona conoscente per vedere di rianimarlo" "Ah...e ci è riuscita?" "E' sotto il riso, si spera. Vieni, ti faccio vedere Alice" "Grazie" mormoro grato della sua empatia. La seguo in silenzio mentre chiede "Come mai con la camicia?" "Avevamo organizzato con Sami una festa a sorpresa per Gabriel, ero venuto per prendere Alice" "Samantha...sai che Alice è gelosissima di lei?" "Gelosa?"chiedo alzando un sopracciglio. "Ha paura che le possa fregare il ragazzo" dice Angela mentre io spalanco gli occhi e dico "Noi non...non ecco...non stiamo insieme. Io e Alice siamo solo..." "Non sono nata ieri" dice Angela ridacchiando. "E poi pensi che la sera non senta Alice e te parlare al telefono? Siete così carini" Mi mordo il labbro mentre lei apre la porta e dice indicando il corridoio "Vai, avete pochi minuti però. Tua madre sarà in pensiero per te" "Va bene signora, grazie mille" dico abbassando il capo per riconoscimento. Lei mi fa l'occhiolino e dice "Io vado a farmi una doccia, è stata una giornata afosa e sono tutta sudaticcia. Puoi aprirti la porta da solo quando te ne andrai?" "Certo, ci penso io. Grazie ancora" dico sorridendole per poi dirigermi verso il corridoio. Mi accosto alla sua porta e non sentendo nulla, apro piano la porta. Alice dorme con la bocca socchiusa ai piedi del letto insieme a un sacco di fazzoletti usati, sembra che abbia pianto. Sospiro e togliendo tutte le cartacce, prendo tra le braccia Alice e la poso sul letto. Le metto le coperte sopra e sistemo velocemente il cuscinetto. Mi fermo ad osservarla semplicemente e le scosto dei capelli sulla fronte...che peste. "Ti amo" sussurro prima di lasciarle un soffice bacio sulla fronte. Mi rialzo e l'occhio va al calendario, c'è un cuoricino messo nel giorno di oggi. Perchè? Cos'è successo? Alice si mette su un fianco mormorando qualcosa e non resistendo, le do un altro bacio sulla testa ed esco dalla sua stanza spegnendo le luci. Esco da casa sua col cuore più leggero e scendo a casa mia, cazzo che spavento. Ero pronto a macchiarmi le mani di sangue per Alice. Tutto ciò spaventa persino me. Solo oggi ho capito che sarei capace di qualsiasi cosa per Alice, anche di darle la mia vita. ----------------------------------------------------------- PRESENTE: "Codice rosso! Codice rosso!" urla qualcuno facendomi scoppiare la testa. Sento un continuo ronzio nella testa e ho un sacco di nausea, mi viene da vomitare. Mi sento trasportare velocemente da qualche parte e le sirene di sottofondo, che sta succedendo? Cerco di aprire gli occhi, ma è così difficile...mi sento scoppiare la testa e...perchè sento male anche alla gamba? Sento malissimo alla gamba, così tanto male che mi sento mancare il fiato...avrei voglia di urlare per il dolore,ma non riesco a fare nulla, solo a subire e non capire nulla. Sbatto piano gli occhi, cerco con tutte le mie forze di tenerli aperti ma è difficilissimo, è come se qualcuno cercasse di abbassarmi per forza le palpebre. "Alice! Alice no!!" sento in maniera confusa. Alice? Alice è qui? Perchè è qui? Mi fa così male la testa, non capisco più nulla. All'improvviso mi fermo e solo ora riesco ad aprire un minimo gli occhi....ci sono delle luci bianche, un soffitto grigio...volgo leggermente lo sguardo a destra, sento così tanto baccano. "Alice!" urla una voce familiare. Vedo qualcuno affiancarsi a me e imponendomi di mettere a fuoco vedo una fascia bianca attorno a una testa, la benda è sporca di sangue...sbatto piano gli occhi e metto a fuoco delle labbra, un naso...anche lei volge lo sguardo a me e per un secondo ci guardiamo. Alice. Vorrei tanto allungarmi,ma non ci riesco....non ci riesco, è tutto così confuso. Sento qualcosa formicolare sul dorso della mia mano e abbassando lo sguardo vedo il suo indice sfiorare con difficoltà la mia mano. Vorrei aprire la mano, vorrei stringerle la mano, vorrei tanto ma le mani non mi rispondono. Iniziano a non rispondere neanche più gli occhi e lentamente si chiudono...."Ste...lli...na" sussurro tra le labbra senza muovere la mascella. Ritorna il buio. ---------------------------------------------------------------------- "Sai che è illegale?"chiedo ad Alice che mi trascina fino alla piscina di una villa. "Sì, è più eccitante così!"esclama lei facendomi scuotere la testa. "Sicura che non ci sia nessuno?"chiedo a bassa voce arrivando alla piscina. "No! Dai!" dice lei spogliandosi velocemente rimanendo in reggiseno e mutandine. "Ali...!"non mi dà neanche tempo di finire che si butta in acqua. Poso le mani sui fianchi con disapprovazione e aspetto che riemerga per dirle di uscire fuori. Se Angela lo venisse a sapere, ucciderebbe lei e poi me. "Stellina?"chiedo notando che non riemerge più. "Alice?"chiedo più serio iniziando seriamente a preoccuparmi. Tolgo subito la maglietta e corro a buttarmi anch'io col cuore a mille. Apro gli occhi sott'acqua e la vedo che mi sorride furba e salutandomi con la mano riemerge in superficie. Nuoto verso di lei rapidamente ed emergo anch'io. Lei scoppia a ridere e chiede "Paura, eh?" La intrappolo a bordo piscina e mordendole la guancia sibilo "Cosa ti farei adesso..." "Cosa?"geme lei posando sulla mia schiena per poi scendere al mio fondoschiena. Sposto lo sguardo infiammato al suo che mi guardano con malizia e ringhio per l'eccitazione. "Dio..."mormoro invocandolo per darmi forza nel contenermi. "Che c'è?"chiede lei circondandomi il collo con le sue braccia e allacciando le gambe attorno ai miei fianchi. La sua intimità si strofina contro la mia e afferro con forza il bordo piscina per non prenderla qui e ora. "Mi vuoi morto?"chiedo col fiatone sfiorando i nostri nasi. Lei mi morde la punta del naso e sorridendo chiede "Perchè dovrei volerlo?" "Perchè ti diverte vedermi in difficoltà" "Io? Voglio solo il tuo bene" dice lei ridacchiando. "Ah sì? Dimostramelo" Lei schiude le labbra e si avvicina per darmi un bacio di fuoco, gioca con le nostre lingue e mi morde il labbro inferiore, mi appoggio a lei per riprendermi. Ho la testa che mi gira. "Sì, mi vuoi male" confermo leccando il suo sapore dolce dalle mie labbra. Alice ridacchia e ributtandosi in piscina, si allontana da me. Mi butto anch'io e faccio per raggiungerla, ma non vedo nessuno...dov'è andata? Ricontrollo sott'acqua non trovandola e riemergo su. "Stellina?"chiedo guardandomi attorno...non c'è nessuno. E' come se fosse sparita. Rimango a galla non capendo e continuando a guardarmi attorno grido "Alice?" "Alice!!" Non c'è...non c'è. No no no...no! L'acqua diventa sangue e mi sento trascinare dentro, allungo le mani per raggiungere il bordo piscina, ma non ci riesco. Devo raggiungere Alice, devo raggiungerla. "ALICE!" urlo al cielo. ------------------------------------------------------------------------------------------------ ALICE'S POV: "Piano! Fa piano!" dice mamma mentre io non voglio sentirne ragioni e scendo dal lettino. "Hai appena avuto una commozione cerebrale e una frattura all'anca! Dove diavolo credi di andare?"inveisce contro di me mamma. "Dov'è Rakib" dico muovendo con estrema delicatezza l'anca. Fa un male della miseria. "Non puoi andarlo a vedere" "Sì che posso." sbotto arrabbiandomi. "Cosa sta succedendo?"chiede il dottore seguito da due infermiere irrompendo nella mia stanza. "Nulla" dice subito mamma mettendosi davanti a me. "Voglio vedere Rakib" dico io invece continuando a muovere l'anca, cristo se fa male. "Non può muoversi! Non sono passate neanche tre ore dal tuo intervento!"mi rimprovera il dottore. "Io devo vedere Rakib!" grido per poi portarmi una mano sulla testa che mi sta scoppiando. Per un secondo perdo l'equilibrio e chiudo gli occhi per il fastidioso ronzio nella testa. "Lo vedi quanto sei debole?" chiede mamma riportandomi sul lettino. "Devo...Rakib" mormoro col fiatone, mi sento di aver corso in una maratona. "Deve stare a riposo signorina" specifica il dottore rimettendo una nuova sacca di glucosio e soluzione fisiologica. "Ho bisogno di vederlo" mormoro a mia madre in lacrime. "Amore non si può" dice mamma accarezzandomi la guancia. "Perchè non si può, dov'è?"chiedo spalancando gli occhi. Mamma guarda il dottore dietro e deglutisce. "Perchè non posso vederlo!" grido io alterata. Il dottore sospira e dice "Ha avuto un'emorragia intracerebrale lobare" "Intra...cosa?"chiedo confusa, ho il cuore che batte a mille. "Intracerebrale lobare, è un'emorragia cerebrale localizzata in un solo emisfero del telencefalo" "Io non capisco" mormoro con la gola secca. "E' in terapia intensiva" dice mamma guardandomi preoccupata. "Che vuol dire? A cosa serve?" "La terapia intensiva ha lo scopo di bloccare l'emorragia, rimuovere l'ematoma ed alleviare la pressione sui tessuti cerebrali" spiega il dottore. "E quanto dura? Lui si riprenderà, vero?"chiedo sentendo il cuore in gola. "So solo che c'è tanta massa ematica, bisogna rimuoverla tutta per fermare l'origine del sanguinamento" "Ma si riprenderà, vero?"richiedo continuando a non capire cosa mi stiano dicendo. Il dottore abbassa lo sguardo e io mi porto una mano al cuore. "No..."gemo dal dolore con le lacrime che iniziano a scorrere copiose. "E' un'operazione rischiosa, ma forse ce la farà! Rimaniamo positive!" dice mamma prendendomi la mano. "Quanto è la percentuale di vita" dico al dottore ignorando mamma. Il dottore alza piano lo sguardo e mormora"Può variare la percentuale se..." "Quanto" insisto. "35%" Butto tutta l'aria di colpo fuori e abbasso lo sguardo sconvolta...non è possibile. "Mi ha detto che può variare però, giusto?" "Dipende dal coagulo, da lui, da come reagirà dopo...sono tanti i fattori da considerare" "35%" mormoro a mamma che appoggia la fronte sulla mia spalla. "Lui deve salvarsi mamma" mormoro singhiozzando. Mamma alza lo sguardo e io sussurro "Se lui muore, mi uccido anch'io" Mamma mette una mano sulla mia bocca e scuotendo la testa mormora "Andrà tutto bene" "Se lui muore mamma...." mormoro ma non riesco a continuare la frase perchè mi trema il labbro inferiore. "Non succederà" "E se succede?" "Lui non vorrebbe vederti così, ti vorrebbe vedere felice e in salute" "Lui è la mia felicità" "Lui è la mia felicità...non gliel'ho mai detto mamma" dico portandomi le mani in testa. "Glielo dirai" dice mamma piangendo insieme a me. "Il paziente è in shock emorragico" dice una voce da un walkie takie. Corrugo la fronte mentre il dottore esclama "Merda!" e corre via dalla stanza. "Stava parlando di Rakib?"chiedo a un'infermiera che è rimasta in stanza. Mi guarda dispiaciuta e annuisce con la testa "Stanno ricevendo tutti notizie in tempo reale della sua condizione, l'ospedale è circondato da giornalisti da tutto il mondo" "Che vuol dire shock emorragico?"chiedo mentre l'infermiera scuote la testa e anche lei va via. "Mamma, il cellulare" dico con fretta. Lei mi passa il suo e io cerco subito su internet "Shock emorragico" "Lo shock emoraggico è uno shock ipovolemico caratterizzato da una perdita extravascolare importante e rapida di sangue che induce una riduzione del volume ematico circolante" Il cellulare mi scivola tra le mani e incominciando a vedere tutto sfocato, ricado all'indietro perdendo i sensi. ------------------------------------------------------------------------------- "Buongiorno" mormora una voce al mio orecchio. Sento il suo naso sfiorare la mia guancia e lui sussurrare con dolcezza "Non ti vuoi svegliare?" Scuoto la testa mentre Rakib ridacchia al mio orecchio facendomi sorridere a sua volta. "E' così bello qui" dico continuando a tenere gli occhi chiusi. Zefiro sfiora la mia pelle facendola rabbrividire di poco, ma Rakib accarezza le mie braccia per riscardarle e tenerle a caldo. "Ma ci sono i bambini a casa" dice lui allungando le dita a giocare con i miei capelli. Siamo stesi su un prato nel mezzo del nulla e il cielo è un po' nuvoloso, ma il sole riesce sempre a splendere anche dietro le nuvole. "Sono con mia madre, andrà tutto bene" dico mentre lui ridacchia e chiede "Ne sei sicura? Sai che sono delle pesti" "Come il padre" mormoro aprendo piano un occhio per vedere la sua reazione. Lui si morde il labbro inferiore e dice scuotendo la testa con gli occhi che luccicano d'immenso "Forse volevi dire come la madre" "No, no..non mi sono sbagliata" dico sfacciata. Rakib si mette a cavalcioni su di me e inizia a farmi il solletico mentre io spalanco gli occhi e mi agito urlando. "Basta! Basta!" grido ridendo. "Dimmi che mi ami" dice lui fermandosi e guardandomi dall'alto. "Adesso?"chiedo mordendomi l'internoguancia. "Sì, sei così perfetta in questo momento che ho bisogno di sentirmi dire che sei mia" mormora Rakib guardandomi dritto negli occhi. "Tu mi ami?" chiedo mettendomi seduta per arrivare al suo livello. "Come un folle" Lo prendo alla sprovvista e buttandolo per terra all'improvviso, gli salgo sopra a cavalcioni. Lui sorride mettendo le mani dietro la testa per godersi il panorama e io mormoro "Ti amo anch'io" Rakib rimane a fissarmi e io stendendomi accanto a lui, richiudo gli occhi. "Ti amerò per sempre" aggiungo. Intreccio le nostre dita e dico "Però tu devi farcela, devi ritornare da me...io la voglio veramente una famiglia con te" Non sento nulla e riaprendo gli occhi, ritrovo Rakib con gli occhi chiusi...mi appoggio al suo petto e piangendo singhiozzo "Ritorna da me amore mio" "Alice? Alice sei sveglia?" sento dire alla mia destra. Sbatto piano gli occhi e metto a fuoco mamma. "Oh sia lodato il cielo! Alice!" mormora mamma baciandomi la mano. "Cos'è successo?"chiedo debole. "Sei svenuta tesoro, ho avuto così tanta paura" dice lei con gli occhi lucidi. Le accarezzo coi polpastrelli il viso e mormoro "Sto bene mamma" Sposto lo sguardo a destra e chiedo "Rakib?" Mamma mi guarda trattenendo il respiro e scuote la testa. "E'ancora dentro" dice mentre sento una lacrima rovente scendere sul mio viso, non ha ancora riaperto gli occhi. Ritorna da me amore mio.
   
 
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