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Autore: Fantasy is magic    25/07/2020    0 recensioni
Gundham normalmente non riesce ad esprimersi bene con altre persone, ma mettere i pensieri in forma di canzoni sembra un modo per comunicare con efficienza. Ma un amico inaspettato che sogna di diventare un musicista, scoperto il suo ulteriore talento nascosto, lo convince ad imbucarsi ad un evento per mostrare a tutti ciò che sa fare. Ottenere la fama non interessa a Gundham, non è il suo obiettivo finale diventare un musicista, ma ciò non toglie che possa trovare qualcosa di più importante...qualcosa che non aveva mai avuto prima e che scoprirà di aver sempre avuto bisogno.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gundam Tanaka, Leon Kuwata, Sonia Nevermind
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
 
Leon portò Gundham nella sua stanza del dormitorio “Mettiti comodo” disse il rosso gesticolando verso il proprio letto. Gundham si accomodò sul letto e si guardò intorno, la camera del suo amico era piena zeppa di roba relativa al baseball: poster, figurine, attrezzature e decorazioni di vario genere. “Dunque non ti piace il baseball, eh?” chiese il giovane, il rosso lo guardò “Oh…la stanza,sì mi piace lo sport ma non allenarmi e rasarmi i capelli e la barba prima di ogni gioco perché è “tradizione”” disse l’ultima parte facendo le virgolette in aria “Siamo nel ventunesimo secolo…non nel diciannovesimo, potremmo buttare via alcune di queste vecchie tradizioni.No?”  lasciò a Gundham il compito di riflettere su questo mentre lui si tuffava nel chaos che era il suo armadio “Strano – disse- avrei giurato di averli messi qui. Ne sono strasicuro” “Cosa stai cercando esattamente mio mortale amico?” chiese Gundham cercando di guardare dentro l’armadio “Non te lo posso dire, altrimenti non sarebbe una sorpresa. Ora rimani seduto lì sul letto e non muoverti, ci vorrà poco”.
Gundham rimase lì seduto e visto che avrebbe dovuto aspettare un po’ si mise a giocare con le Quattro Devas della Distruzione, stando attento che non iniziassero a litigare tra di loro per evitare che distruggessero le lenzuola del suo unico amico. Jum-P e San-D erano piuttosto vivaci quel giorno, salterellando su e giù per la sua sciarpa, Maga-Z invece era un po’ giù di tono, sembrava che qualcosa avesse prosciugato tutte le sue energie, ma non era nulla di cui preoccuparsi era solo la fiacchezza che subisce ogni creatura all’arrivare dell’estate, il piccolo criceto si mise a mangiucchiare le bende intorno al braccio del padrone, seguito da Cham-P, anche lui affaticato dal caldo. Gundham li guardava con un sorriso, beate quelle piccole creature che non hanno altre preoccupazioni se non i bisogni primari. Accarezzò la pelliccia dei due criceti che masticavano le sue bende e smise di pensare alla persona che lo stava spiando fuori dall’aula di musica, invece la sua mente iniziò a vagare per gli eventi del giorno: quello che era successo a Leon, e come Sonia Nevermind lo stava guardando. Sonia Nevermind, una delle ragazze più belle di tutta l’Hopes Peak Academy, lo stava guardando, sicuramente per via del teatrino dei due ragazzi del primo anno, ma la consapevolezza che per chissà quanto tempo lo stesse fissando fece accelerare un po’ il cuore del ragazzo, e le guance si colorarono un po’ per l’emozione; non ebbe però il tempo di accorgersi di come era arrossito e come il suo cuore fosse accelerato perché Leon esclamò ad alta voce “Ahah! Trovati!”, richiamando su di sé l’attenzione. Leon teneva in mano due sacchi per abiti neri “Amico rifatti gli occhi”  disse estraendo dai sacchi dei vestiti: si trattava di un pellicciotto nero e viola, due canottiere, una nera e una bianca, una giacca di pelle bianca, e due paia di pantaloni, uno bianco e uno nero. “Cosa sono questi?” chiese Gundham guardando con sospetto il pellicciotto e la giacca “I costumi per l’audizione- rispose Leon- non ti preoccupare per le giacche sono entrambe di materiale sintetico. Ma che ne pensi?”
Gundham guardò i vestiti, ora posizionati sul letto accanto a lui, poi rivolse lo sguardo verso il suo amico “Sono…ehm…come dire…interessanti” disse con esitazione.
Leon sembrò un po’ sconfitto “Non ti piacciono?” chiese iniziando a rimetterli sulla cruccia; Gundham lo fermò: “No, mi piacciono! È  solo che non so se mi sento a mio agio in quei vestiti”
“Per favore, stai bene anche con il costume da bagno dell’ accademia! Quei cosi o sono troppo grandi o troppo stretti per noi poveri mortali, mentre a te calza sempre perfettamente”
“Ehm…grazie, credo?” rispose Gundham, chiedendosi “Chi diavolo fa attenzione a queste cose?” , nel mentre Leon gli passava i vestiti “Provali almeno, ti preeego” supplicò facendo gli occhi da cucciolo.
Gundham sospirò “Va bene…”, prese i vestiti e si diresse in bagno per provarli; in cinque minuti era pronto e si guardò allo specchio, non erano esattamente quello che di solito indossava e nonostante il pellicciotto gli stesse grande sulle spalle, sulla sua figura stranamente non stavano male. Uscì fuori dal bagno timidamente “Ti prego di non ridere Leon” , poi guardò il suo amico e vide che il rosso aveva indossato gli altri vestiti, sembrava uscito da un video clip di una band rock degli anni ottanta. “Wow- esclamò il super giocatore di baseball – sei fichissimo amico! Sapevo di aver scelto bene” “Ehm…anche la tua figura è estremamente appariscente, mio mortale compagno”
“Bene ora che abbiamo sistemato la questione degli abiti, pensiamo a quale canzone portare”
“Pensavo che volessi portare King of destruction? Visto che entra nelle tue corde musicali”
“No, KOD è troppo innovativa per presentarla davanti all’amministrazione della scuola. Pensavo invece che dovremmo portare Darling, è più orecchiabile e ha più chance di piacere a tutti”
Gundham divenne rosso, quella canzone per lui era molto personale, sarebbe stato come spogliarsi davanti tutto il corpo studentesco, ma se nessuno si fosse accorto che la canzone era una sua dichiarazione di solitudine, forse poteva cantarla in pubblico. “Ehm…Leon, e se il pubblico speculasse che la canzone è una disperata ricerca di attenzione?” “Pftt…sai quanti scrivono canzoni del genere? Penseranno che abbiamo scelto di scrivere una canzone d’amore…non ci saranno ulteriori  speculazioni”.
Questo dava sollievo a Gundham, almeno avrebbe salvato la sua reputazione in qualche modo, anche se l’esibizione fosse stata un fiasco. “Ok, basta parlare! Mettiamoci in azione” esclamò Leon tirando fuori la tastiera e la chitarra da sotto il letto, “E i tuoi compagni di corso? Non li disturberemmo evocando i suoni dell’inferno?” “No, le pareti sono insonorizzate, tranquillo”. Si misero a suonare fino alle otto quando Gundham dovette tornare al suo dormitorio, ma le prove quel giorno erano andate bene quindi non gli dispiacque smettere dopo due ore.
Gundham sentì di aver trovato una nuova ispirazione e fiducia in sé stesso, sentiva che il giorno dopo tutto sarebbe andato bene e che il suo club si sarebbe riempito di gente, che avrebbero superato l’audizione la settimana dopo e che se voleva poteva spostare una montagna; con queste sensazioni che lo inebriavano andò a letto ed ebbe una notte serena.
   
 
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