Stelle cadenti

 

Sto disegnando. Mi piace disegnare, mi rilassa. Sto completando la sfumatura, quando di colpo il telefono squilla. Sobbalzo per lo spavento, momento di tranquillità assoluta finito...
Allungo il braccio per prendere il cellulare e rispondo
-Pronto?-       
-Slaaaash!!!-
-Steven, non urlare! Mi hai rotto un timpano!-
-Oh, scusa... Senti, volevo chiederti se ti va di accompagnarmi a vedere le stelle cadenti! Eh? Che ne dici?-
“Scordatelo! Mi sto rilassando dopo essermi concesso una buona cena! Vacci da solo!”
-Sinceramente non mi va...-
-Daiiii! Per favore!-
-Le puoi vedere benissimo anche dalla finestra-
-Noooo!- si lamenta lui -Non è la stessa cosa! Che ti costa accompagnarmi, Slashy?-
“Mi costa il mio momento di pace e tranquillità!”
-Uff... ok, ti ci accompagno-
-Ah, grazie... perché sono già sotto casa tua!-
-Cosa?-
-Sì! Ti aspetto qui! Ciaoooo-
Steven riattacca.
Mi alzo dalla sedia sbuffando, metto il telefono in tasca, prendo chiavi e cappotto ed esco.
PopCorn è appoggiato al cancello
-Ehi, ciao!- mi saluta, vedendomi arrivare
-Ciao...-
Andiamo in macchina e solo ora noto che ha un borsone in mano
-Cosa c’è la dentro?- chiedo
-Ho portato dell’ acqua, un pacchetto di patatine se dovesse venirci fame e una coperta da stendere sul prato- risponde lui, sorridendo
-A proposito... dove vuoi che andiamo?-
-Ho letto che il punto migliore per vederle qui a Los Angeles è la collina lì in fondo- dice lui, abbassandosi e indicando una collinetta non troppo lontana
-Mmh... ok-
Metto in moto e guido fino al punto indicatomi dal mio amico. Parcheggio il più vicino possibile e cominciamo a salire su per la collina
-Deve esserci molta gente, visto che è un buon punto per...- smette di parlare quando siamo arrivati in cima
-Molta gente, eh?- dico io sarcastico.
Non c’è nemmeno una persona.
-Ah... meglio, abbiamo libera scelta per quanto riguarda il posto dove metterci!- mi fa l’ occhiolino e tira fuori la coperta. La stendiamo a terra e ci sediamo.
-Fra quanto tempo potremmo vedere le stelle cadenti?- chiedo io ad un certo punto a Steven
-Poco- mi risponde lui, continuando a guardare il cielo
-Poco... quanto?-
-Eccone una!- grida Steven -Esprimi un desiderio! Ma non dirlo ad alta voce, altrimenti non si avvera!-
Sospiro e esprimo un desiderio, come mi ha detto lui. Lo faccio chiudendo gli occhi. Non credo che funzioni davvero, ma provare non costa niente dopotutto.
-Fatto?- mi chiede Steven a bassa voce
-Sì-
-Bene! La prossima la uso io però!-
-Non potevi esprimerlo ora?-
-Mio nonno diceva sempre che se le vedi con qualcuno, è meglio farne uno ciascuno... così la stella deve esaudirne uno solo e ci sono più possibilità che si avveri... eccone un’ altra!- indica la seconda stella, chiude gli occhi e noto che sta anche incrociando le dita. È il ragazzo più fantastico che conosco. Poco dopo apre gli occhi, sospira e mi circonda le spalle con il braccio
-Quando si possono dire i desideri?- mi chiede
-Non so’... sei tu l’ esperto... credo finché non si avverano-
-Ah. Dovrò aspettare Natale allora. Tu quando potrai rivelarlo?-
-Mai-
-Perché?-
-Perché il mio è un desiderio che vale tutta la vita-
-Oh...-
Cosa ho desiderato? Beh... l’ amicizia. Vorrei che l’ amicizia che ho con questo dolce biondino non finisca mai. Mai. È la cosa più preziosa che ho.









Prompt usato: 37, "Esprimi un desiderio! Ma non dirlo ad alta voce, altrimenti non si avvera!"