Challenge:  Tanabata challenge;

Prompt: Notte stellata.

Notte stellata:

E’ notte fonda ad Atene. In quel freddo febbraio le strade sono deserte, come anche le dodici case dello zodiaco, in quanto i loro custodi sono impegnati per altri affari importanti, lontano da quella città. Tutti, tranne uno.

Infatti, all’interno della quarta casa, ovvero quella del Cancro, il legittimo e malvagio custode Deathmask di Cancer era lì. Colui che in battaglia uccideva chiunque, senza alcuna distinzione, che fossero innocenti, donne o bambini, per poi appendere le loro teste in giro per la casa, come se fossero delle semplici maschere di arredamento.

Quella notte però non era l’unico ad alloggiare lì, infatti con lui c’era il suo compagno Aphrodite di Pisces e, andando al piano di sotto, precisamente nelle prigioni situate nei sotterranei, una ragazzina sui quindici anni, magrolina, con i capelli rossi di media lunghezza e due grandi occhi blu come l’oceano più profondo. Il suo nome era Kairi Carlyle

Ella stava seduta su una brandina che fungeva da letto, con le coperte bianche a coprirle completamente le gambe e il viso rivolto fuori dalla finestra che stava di lato, dove un grande cielo blu pieno di stelle dominava il panorama.

La giovane mentre osservava il cielo stellato pensava a come si era ritrovata in quella terribile situazione: era stata presa di mira da Deathmask. Il motivo? Egli aveva saputo che era scampata alla morte e di conseguenza ad Hades, il dio degli inferi. A detta di Cancer avere la testa di una persona scampata ad Hades sarebbe stato “un ottimo pezzo per la sua collezione”.

Così l’aveva rapita con l’idea di ucciderla appena voleva e aggiungerla alla sua macabra collezione.

Erano passati tre giorni dal rapimento e lei era ancora lì, in attesa che i suoi amici Saint scoprissero presto come agire e venire così in suo soccorso.

Essere prigioniera di Cancer era davvero traumatico, era pazzo e metteva davvero paura, per non parlare di Pisces, anche lui non era da meno, ma mai quanto Deathmask. Infine c’era Shura di Capricorn, l’unico finora di cui non aveva troppa paura. Non sembrava cattivo, anche perché le portava da mangiare di nascosto, ma in quel momento non sapeva ancora bene che idea farsi di lui.

Kairi, in quei giorni, di notte, quando tutti dormivano, si sedeva sulla sua brandina a guardare le stelle in cielo, l’unica cosa che la faceva stare tranquilla oltre al dormire.

Anche perché, in fondo, non aveva molte alternative al piangere, cosa che ormai era anche stanca di fare, aveva pianto talmente tanto che ormai non ne aveva più la forza.

Così la giovane guardava le stelle e pregava che tutto quello finisse il prima possibile.

A un certo punto, mentre era impegnata a osservare le varie costellazioni che pareva volessero farle compagnia, un forte e rimbombante suono di campane invase la zona, interrompendo così i suoi tristi pensieri.

Kairi allora si girò verso sinistra, dove si trovava il campanile per vedere l’ora: le tre di notte.

“Accipicchia, non mi ero accorta fosse così tardi! Sarà meglio dormire…”

Così si mise giù, tirò le coperte fin sopra la testa, gesto che le dava l’illusione di essere protetta,  e chiuse gli occhi addormentandosi poco dopo, in un sonno privo di sogni ma pieno di speranze per il giorno dopo.

Ringraziamenti:

Un enorme grazie a Barbie_Ettelenie_91 per avermi fatto da Beta <3.