Fanfic su artisti musicali > Faith No More
Segui la storia  |       
Autore: Kim WinterNight    27/07/2020    3 recensioni
Roddy e Joey sono in quarantena e devono trovare qualcosa da fare.
Cosa c'è di meglio di un po' di musica?
Gli strumenti e la creatività non gli mancano affatto: hanno un paio di chitarre, un pianoforte e una tastiera.
Eppure vogliono lanciare un messaggio importante, un messaggio che solo tramite un videoclip può giungere chiaro e diretto.
Perché Roddy e Joey vogliono dare importanza alla libera espressione di se stessi, all'amore in tutte le sue forme, al superamento di limiti e pregiudizi.
Ecco come, tra scenette demenziali, imprevisti casalinghi e una sagace autoironia, prende forma il video di "Daddy", il primo singolo dei Man On Man.
"Due fidanzati gay che fanno musica gay", come amano definirsi.
[La mia personalissima interpretazione di quello che sta dietro al progetto Man On Man: con ironia, ma senza mai dimenticare l'importanza dell'amore universale e la mia completa avversione all'omofobia.]
- Partecipa alla challenge "Just stop for a minute and smile" organizzata da Soul_Shine sul forum di EFP.
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Roddy Bottum
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un aspetto orribile
 
 
 
 
 
 
 
Playing in "Cool Hand Luke" was an experience that was full of fun and learning, but ultimately I was hiding a very important part of who I was, and that was painful.  We had a healthy dose of playing in bars and clubs, but the other half was playing in churches and at Christian music festivals. That was only a little over a decade ago, but there was no room to be honest about who I was, because I knew speaking up for myself would mean the end of my career. The spirit of MAN ON MAN is the total opposite of that — we’re rooted in love, self-expression, and true freedom.
[Joey Holman, Rolling Stone Interview]
 
 
 


 
«Fermo, fermo!»
«Dimmi che è vero quello che mi hai detto prima, ti prego!» piagnucolo.
«Che cosa?»
«Che hai lavorato come parrucchiere per qualche tempo.»
Joey ridacchia, continuando a tagliuzzare sulla mia nuca. «Ma insomma, sto con un uomo o con una femminuccia?»
«Tutto questo è ingiusto!» protesto.
Joey mi si piazza di fronte e si indica i capelli. «Invece il disastro che mi hai combinato in testa è giusto? Pretendi davvero che non mi vendichi?»
«Ma io non riuscivo a stare dritto, ogni tanto mi tornava il mal di schiena…»
Lui scuote il capo e mi punta contro le forbici. «Taci o ti taglio qualcos’altro al posto dei capelli.»
«Non capisco perché ce l’hai tanto con le mie palle. Posso almeno guardarmi?»
«Niente affatto. Stai zitto e fermo, e fidati di me.» Detto questo, torna alle mie spalle e riprende ad armeggiare con le forbici. «Verrà fuori uno splendore!»
«Eh, immagino…»
 
«Sai una cosa?» gli dico, fissandomi allo specchio con un’espressione a metà tra la disperazione e lo sconforto.
«Sentiamo.» Joey è al mio fianco con le braccia incrociate sul petto e l’aria enigmatica.
«Così sembro ancora di più un vecchio di merda» ammetto, cercando di capire perché mi siano rimasti così pochi capelli in testa. Da giovane li portavo lunghi, ero decisamente più carino.
«Ah, Roddy… se non esistessi bisognerebbe inventarti!» Joey mi avvolge la vita con un braccio e mi stringe al suo fianco, appoggiando la testa sulla mia spalla. «A me piace questo look.»
«Ti piacerà pure, ma ciò non toglie che sembro un idiota.»
«Sembri e basta? Io non ne sarei così sicuro.»
«Vaffanculo.»
«Beh, però è vero: secondo le mie personalissime statistiche, combini talmente tante idiozie da dimostrare di essere un idiota, non solo di sembrarlo» blatera.
Lo spingo via e alzo gli occhi al cielo. «La smetti di parlare tramite statistiche? Mi dai sui nervi!»
Joey mi pizzica sul fianco e porta l’altra mano al centro del mio petto. «Uh, il nostro iconico tastierista oggi ha le sue cose! Attento a non macchiare le mutande…» scherza, per poi scostarsi di scatto e dirigersi verso la cucina.
«Brutto pezzo di… ringrazia che ho mal di schiena e non posso rincorrerti, altrimenti vedresti cosa ti farei!»
Lo sento ridere forte, mentre armeggia con qualcosa nella stanza adiacente. «Sii più chiaro. Di cosa mi stai minacciando precisamente?»
«È meglio che tu non lo sappia, credimi.» Mi guardo ancora allo specchio e mi trovo davvero orribile. A questo punto sarebbe meglio rasarmi a zero, questi dannati capelli sono inguardabili.
«Datti una mossa, mangiamo qualcosa» urla Joey.
Sospiro e lo raggiungo in cucina.
 
«Quello cos’è?» chiede Joey dubbioso, scrutando l’oggetto che mi sto rigirando tra le mani.
«Uno spruzzino. Un tempo dentro c’era uno sgrassatore per il bagno o qualcosa del genere. L’ho ritrovato nel mobile sotto il lavandino e ho pensato che potesse apparire nel nostro video» spiego soddisfatto.
«Nel nostro… ma che ruolo dovrebbe ricoprire?»
Ridacchio e mi alzo, dirigendomi verso il frigorifero. Lo apro e porto fuori un bricco di latte, per poi richiudere l’anta con un colpo d’anca. «Ci mettiamo dentro questo» continuo a spiegare con ovvietà.
«Che cosa?»
«Sì, ce lo mettiamo dentro e facciamo una bella lotta!» ammicco, strizzandogli l’occhio.
«Io sono disarmato, non vale!» esclama.
«Trovati un’arma, mica posso pensare per due!» Mi stringo nelle spalle e comincio a svitare il tappo dello spruzzino.
«Hai ragione, non pensi neanche per te stesso, figurati se puoi pènsare per entrambi… ah, dannazione» farfuglia, aggirandosi per la cucina.
Io intanto verso il latte nel contenitore e lo richiudo con cura, per poi mettermi in piedi e brandirlo come fosse una pistola. «In guardia, Holman!»
«Non essere sleale, lasciami il tempo di cercare qualcosa con cui difendermi! Ma poi perché ci hai messo il latte? Potevi riempirlo con l’acqua, almeno sporcheresti di meno in giro.»
«Beh, il latte fa più perverso, nel video potrebbe sembrare qualcosa di allusivo e molto gay…» insinuo, sparando il primo colpo contro di lui.
«Maledetto, che cazzo! Adesso ti faccio vedere!» Si avvicina alla fruttiera e afferra una banana, brandendola come fosse una spada. «E questa fa abbastanza gay se te la ficco su per il culo?» strilla.
Scoppio a ridere e spruzzo ancora, per poi indietreggiare verso il salotto. «Prova a prendermi!» lo sfido.
«Hai ancora mal di schiena, non durerai a lungo!» ruggisce, scattando in avanti e rischiando di cadere a terra dopo essere inciampato nella gamba di una sedia.
«Prendi questa! Così impari, mi hai distrutto l’autostima con questo taglio di capelli orribile!» sbraito, spruzzando senza sosta nella sua direzione.
Joey lancia la banana nella mia direzione e io non riesco a schivarla: mi si spiaccica in fronte e cade a terra, sfaldandosi; cerco di indietreggiare, ma scivolo sul frutto ormai immangiabile e cado con il culo sul pavimento.
Il mio uomo scoppia a ridere e mi indica, mentre si preme una mano sulla pancia. «Spero che le tue telecamere del cazzo abbiano ripreso tutto questo, è troppo divertente!»
Mi strofino il viso con un braccio e lo fisso in preda alla furia. «Almeno ho delle prove per accusarti di tentato omicidio!»
«Oh, certo… mi immagino già la deposizione che rilasceresti: il mio compagno ha provato a uccidermi con una banana» mi schernisce, per poi guardarsi attorno. «Cristo, guarda che casino.»
«Se ti dà fastidio, pulisci tutto» lo incoraggio, rimettendomi piano in piedi e massaggiandomi le natiche doloranti.
«Non se ne parla. Prendi straccio e spazzolone e pensaci tu.» Joey indietreggia e si lascia cadere su una sedia, incrociando le braccia al petto e divaricando le gambe, in una posa da vero duro. «Io me ne starò qui a godermi lo spettacolo.»
«Guarda che è il video dei Man On Man, non di I want to break free!» protesto.
«Prima di poterti travestire da donna, dovresti quantomeno depliarti. Su, coraggio, Freddie sarebbe fiero di te!» mi sprona, mostrandomi un ghigno più che divertito.
«Ah, al diavolo!» esclamo. «E io che volevo dare l’impressione che facessimo cose sconce durante la quarantena…»
«Mi sa che ti è andata male, amore mio!» Joey sorride ancora di più e si sistema ancora meglio sulla sedia.
«Amore mio un cazzo.»
«Sì, anche quello…»
Sospiro e mi preparo alla mia prossima tortura.
Beh, del resto me la sono cercata, non c’è che dire.
 
 
 
 
 
 
[Prompt 15: “Se non esistessi, bisognerebbe inventarti.”]
 
 
 
 
Eheheheheheheh, continuano le avventure dei nostri amati vecchi di merda XD
Avete visto cos’hanno combinato tra tagli di capelli improbabili e riferimenti a sfondo sessuale ben poco mascherati?
Ma veniamo a un paio di appunti: il riferimento a “I want to break free” è ovvio, dato che i Queen si vestirono da donne per girare quel videoclip, e si adoperarono per fare le pulizie XD ebbene, furono censurati per questo, ahahahah!
Che ve n’è parso di questi ulteriori sviluppi?
Grazie a chi continua a seguirmi in questo progetto assolutamente demenziale :D
Alla prossima
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Faith No More / Vai alla pagina dell'autore: Kim WinterNight