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Autore: ElenaDamon18    29/07/2020    2 recensioni
“Bambini, forza prendete posto, oggi ho qualcosa di molto speciale da raccontarvi”.
Sono Kagome, una ragazza di 17 anni, una sacerdotessa devota ai Kami che vive in un piccolo villaggio chiamato Musashi. Oltre a svolgere le mie mansioni ufficiali da sacerdotessa, mi impegno affinché i bambini del villaggio possano avere una buona istruzione, insegnandogli a leggere e scrivere, ma soprattutto intrattenendoli con le storie e le leggende del passato.
“Arriviamo subito Divina Kagome”.
I bambini del villaggio adorano questi momenti, sono sempre più affascinati nel sentirmi narrare le storie di valorosi guerrieri che sconfiggono demoni malvagi.
Dopo che ebbero preso posto sul prato iniziai a il mio racconto: “Oggi vi narro la leggenda della Sfera degli Shikon e della sua creatrice, la sacerdotessa Midoriko”.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La leggenda degli Shikon


“Bambini, forza prendete posto, oggi ho qualcosa di molto speciale da raccontarvi”.
Sono Kagome, una ragazza di 17 anni, una sacerdotessa devota ai Kami che vive in un piccolo villaggio chiamato Musashi. Oltre a svolgere le mie mansioni ufficiali da sacerdotessa, mi impegno affinché i bambini del villaggio possano avere una buona istruzione, insegnandogli a leggere e scrivere, ma soprattutto intrattenendoli con le storie e le leggende del passato.
“Arriviamo subito Divina Kagome”.
I bambini del villaggio adorano questi momenti, sono sempre più affascinati nel sentirmi narrare le storie di valorosi guerrieri che sconfiggono demoni malvagi.
Dopo che ebbero preso posto sul prato iniziai a il mio racconto: “Oggi vi narro la leggenda della Sfera degli Shikon e della sua creatrice, la sacerdotessa Midoriko”.
Urla di gioia e di entusiasmo fermarono il racconto ancora prima del nascere.
“Ebbene, partiamo dal principio. Midoriko era una sacerdotessa, una delle più potenti mai esistite, tanto che ancora oggi si narra che nessuna sacerdotessa abbia mai eguagliato la sua forza. Ella viveva in un villaggio di sterminatori..”
Venne interrotta però dalla voce curiosa di Hikako. Ah, i bambini e la loro curiosità irrefrenabile.
“Dove viveva prima di trasferirsi la vostra amica Sango?”
“Si, esattamente. Dovete sapere che prima esistevano molti più villaggi, nei quali abitavano sacerdotesse, sterminatori e monaci”.
“ Divina Kagome, perché non ci sono più così tanti villaggi?”
“ Purtroppo i demoni negli anni sono aumentati a dismisura e, hanno devastato molti villaggi, soprattutto quelli che non erano protetti da coloro che erano in grado di tenergli testa”.
“Allora noi possiamo stare tranquilli, abbiamo voi Divina Kagome che siete una sacerdotessa fortissima e ci proteggerete sempre!” mi disse Sota, facendomi sorridere a quel complimento inaspettato.
“ Si Sota, io vi proteggerò sempre, con tutte le mie forze. Ora però riprendiamo il racconto; vi dicevo, quindi, che la somma Midoriko proteggeva il villaggio dove abitava, ma anche quelli circostanti. Molto spesso partiva con un gruppo di abili sterminatori per aiutare i villaggi vicini ad eliminare i demoni. Un giorno, a seguito di una battaglia, incontrò un uomo, un bellissimo uomo, dai lunghi capelli neri come la notte e due occhi penetranti che toglievano il respiro, si chiamava Naraku. Era ferito, ma nonostante ciò, cercava di aiutare gli abitanti del villaggio come meglio poteva. Midoriko vedendo quanta distruzione avessero provocato i demoni, incaricò il Capo degli sterminatori di trasferire i pochi superstiti di quella terribile lotta al loro villaggio così che potessero essere al sicuro. Da quel giorno Midoriko e Naraku furono inseparabili ed alla fine si innamorarono. Passarono le stagioni, la somma Midoriko era sempre una guerriera temibile e Naraku un abile combattente, ma pur sempre un uomo. Durante un attacco al villaggio, Midoriko rimase ferita per proteggere Naraku. La ferita non era così grave da doversi preoccupare, ma Naraku voleva di più, voleva essere più forte, voleva poterle stare accanto senza paura, così espresse tutte le sue incertezze alla sacerdotessa. Midoriko lo accolse come meglio potè, ricordandogli però che era suo dovere come sacerdotessa affrontare qualsiasi demone e, che non poteva esimersi da tale compito. Naraku così, decise di lasciarla, con la promessa di un suo ritorno quando sarebbe stato degno di lei. Gli anni trascorsero e la venerabile Midoriko venne promessa ad un grande Demone Maggiore, Inu No Taisho, il Generale dei Demoni Cani”.
“Ma i demoni non sono cattivi Divina Kagome?” mi chiese il piccolo Shinnosuke.
Prima di avere il tempo di rispondere, fui preceduta dalla piccola Hikako, che si mostrava come sempre attenta e perspicace.
“Baka, ma che dici? Non tutti i demoni sono cattivi, il Signor Sesshomaru non lo è affatto!”
“Ma se è sempre così freddo! Potrebbe ucciderti solo con lo sguardo!!” .
Una risata contagiosa si diffuse nell’aria, fu difficile anche per lei riuscire a riprendere la parola, travolta da quelle risate così genuine.
“Su, su, bambini, avete ragione entrambi. La maggior parte dei demoni è malvagia, ma ricordate, non bisogna mai fare di tutta un’erba un fascio.”
“E cosa significa Divina Kagome ? Cosa c’entra l’erba con i demoni?”
“Significa che non tutti i demoni che vedete sono cattivi”
“Come il Signor Sesshomaru giusto?” disse Hikako, ritornando alla carica.
“Si Hikako, come Sesshomaru. Vedete bambini anche se sembra un ghiacciolo in realtà è un tenerone, ma non ditegli che ve l’ho detto altrimenti mi ammazza davvero”.
“Promesso Divina Kagome!”.
E continuammo a ridere, ancora contagiati dalle precedenti risate.
“Bene, ed ora che ci siamo divertiti vediamo di concludere la storia, altrimenti non finirò mai di raccontarvela”.
Come se gli avesse impresso un sortilegio i bambini si ammutolirono in attesa della fine del suo racconto.
“ Dunque, vi dicevo, la somma Midoriko e il grande Generale, furono promessi, ma il cuore di entrambi era già stato occupato. Midoriko, nonostante l’avesse lasciata, credeva ancora nel ritorno di quell’uomo che era riuscita a rapirle il cuore e, il grande e possente Inu No Taisho si era innamorato come un ragazzino alla prime armi di una valorosa guerriera, Tsukuyomi, anch’ella una Nobile Yōkai, scesa in battaglia assieme al Clan dei Demoni Cane. Nonostante ciò, entrambi avevano sempre mantenuto nei confronti dell’altro un profondo rispetto, che si tramutò ben presto in amicizia. In quel periodo la sacerdotessa percepì una potente aura demoniaca in avvicinamento, premunendosi di avvisare il prima possibile Inu No Taisho del pericolo, ma prima che il Demone Cane potesse far ritorno dalle numerose battaglie a cui era sottoposto con il  Clan, arrivò colui che l’aveva generata. Naraku era tornato e, come aveva promesso era diventato molto più forte. Aveva venduto la sua anima a molti demoni, così da poter diventare inarrestabile, non temendo neppure il possente Generale, e chiese alla venerabile Midoriko di diventare sua moglie e accompagnarlo nelle sue imprese gloriose. Midoriko, dal canto suo, non riusciva a scorgere in quella figura niente di quell’uomo che tanto aveva amato in precedenza, così rifiutò la sua richiesta. Come potete immaginare, Naraku non prese affatto bene quel rifiuto, ed iniziò ad ingaggiare una battaglia contro la sacerdotessa. Voleva ucciderla, farle pagare tutto il male che gli aveva procurato, d’altronde era solo per lei che aveva venduto l’anima a quei demoni, e lei continuava a rifiutarlo. La battaglia durò per sette giorni, entrambi erano sfiniti, ma la  rabbia e il risentimento erano troppo vasti per essere  placati, uno dei due avrebbe dovuto perire. Midoriko, in fondo al suo cuore, era ancora legata a quell’uomo, ed era consapevole di non essere in grado di distruggerlo completamente, anche a causa di tutte le ferite che le aveva impresso quella battaglia. Decise infine di sigillarlo, ma mentre scagliava la sua ultima freccia, consapevole che avrebbe centrato il bersaglio, venne perforata all’addome da un tentacolo velenoso di Naraku. In quel preciso istante tutto il villaggio fu invaso da una fortissima luce rosa.  Quella fu la fine della loro storia d’amore, forse mai iniziata veramente. Naraku sigillato e lei in fin di vita. Dalla ferita infertale da Naraku nacque la Shikon no Tama, la Sfera dei Quattro Spiriti, creata dall’unione delle due anime in lotta fra loro, quella demoniaca di Naraku e quella spirituale della somma Midoriko, e fu proprio la sua creazione la causa di quella luce così intensa. Provarono in tutti i modi a salvare la sacerdotessa, ma nulla poterono contro quel veleno. In fin di vita Midoriko diede il compito a sua sorella, Kikyo, di custodire la Sfera, di purificarla, e di non farla mai cadere nelle mani sbagliate. E così fece, Kikyo passò la sua vita a proteggere la sfera, fino al suo ultimo respiro. La protesse dai demoni che volevano impossessarsene per ottenere il potere assoluto e, persino da alcuni uomini avidi di potere e dal cuore impuro. Decise, infine, di portarla con sé nel regno dei morti, bruciandola assieme al suo corpo. E così la Sfera sparì per sempre”.
Tutti i bambini rimasero senza parole da quel finale così sconvolgente quanto inaspettato. Dopo un lungo silenzio, venne sopraffatta dalle mille riflessioni di quei piccoli bambini, che ancora una volta si dimostrarono molto più maturi della loro età.
“Che storia triste Divina Kagome”.
“Come ha potuto Naraku uccidere la donna che amava?!”
“Hai ragione Hikako, era proprio un cattivone”
“La venerabile Midoriko lo ha sigillato, perché infondo lo amava ancora e lui l’ha uccisa senza pietà”
“Oh Kami, allora cosa potrebbe accadere se il sigillo dovesse spezzarsi??”
“Baka di uno Shinnosuke. Non hai sentito la Divina Kagome all’inizio della storia? Ci ha detto che è una leggenda, quindi Naraku non esiste veramente”.
“Su bambini,  si  è fatto tardi,  è quasi il crepuscolo, dovete rientrare a casa, ne parleremo un’altra volta, e poi è quasi ora di cena. Non avete fame?” intervenne lei.
Gli stessi bambini che prima erano così impegnati a discutere fra loro alla parola “cena” si ridestarono e  iniziarono a correre e saltellare felici di poter tornare a casa.
“ A domani Divina Kagome”
“A domani bambini, mi raccomando fate i bravi”.
E così anche lei si incamminò verso casa, ripensando al finale di questa triste leggenda che la nonna le raccontava quando era piccola.
Già un leggenda... eppure le sembrava così vera.




Angolo autrice

Buonasera a tutti :) Mi ritrovo su questo sito per la prima volta, non soltanto per leggere ma per scrivere! Sono molto curiosa di sapere cosa ne pensate di questo primo capitolo. Questa è la mia prima fanfic e non poteva essere che con InuYasha, il mio primo amore. Spero di trattare con riguardo tutti i personaggi di questa magnifica storia. Non vedo l'ora di farvi leggere il resto :)
  
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