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Autore: Diablitaa    29/07/2020    0 recensioni
In un piccolo regno, tra un Re, un fratello in fuga e mille altre problematiche, c'è Astro: una principessa promessa in sposa ad un principe ma follemente innamorata di un altro uomo.
Astro, mille sogni e bellissima come una stella, tutto il contrario delle principesse, si sente soffocare dalla sua "stressante" vita, cerca di tutto per riuscire a realizzare il suo sogno ed essere finalmente felice. Completamente felice.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Storico
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"Non siginifica nulla vivere. Per chi viviamo noi? Per quale motivo? Popolo egoista e approffittatore di questo mondo, non siamo altro che questo. Un'insignificante essere che ruba a chi più di tutti ci dà da vivere, da respirare. Ecco come mi sento io ora, hanno rubato il mio respiro, la mia innocenza, la mia voglia di vivere, la mia vita, la libertà, l'adolescenza. Ma non è così terrificante l'essere rinchiusa qui, ma lo è chi mi ci ha rinchiuso: mio padre, l'uomo che più di tutti mi voleva al mondo, che mi voleva nel suo castello. Come potrei ora accettare di..."
Chiusi il mio diario segreto non appena sentii i solito bussare alla porta: Tic-Toc, tre secondi di pausa e poi, un altro Tic.Toc.
È qui. Lui è qui e io non sono minimamente presentabile.
-Signorina- disse, togliendosi il cappello e porgendomi una riverenza, tenendo lo sguardo alto e il sorriso sulla bocca.
-Dai, scemo- gli dissi sorridendo appena e arrossendo.
Era l'unico che mi considerava come una principessa, e non l'altezza reale.
Andai verso il mio letto a baldacchinoo rosa, avevo in mente di cambiarlo.
-Dove pensi di andare?- mi disse, con la voce bassa sussurrandomi all'orecchio dopo avermi presa per i fiachi e attratta a sè.
Chiusi gli occhi, respirando profondamente il suo respiro, mentre lui mi posava un bacio dietro l'orecchio.
-Mi sei mancato, perchè non sei venuto prima?- chiei, sedendomi sul letto e guardandolo negli occhi.
-Tuo fratello non è proprio stato caritatevole...-
-è successo qualcosa? Cosa gli hanno fatto? Oddio! Ha bisogno di aiuto?- mi fermò subito, rassicurandomi che lui stesse bene, ma che erano successe delle cose abbastanza complicate.
-Nat, non gli hai detto di noi vero?-
-No piccolo Astro, non gli ho detto di noi.- mi disse abbracciandomi, e facendomi appogiare la testa sul suo petto.
Il suo cuore batteva all'impazzata, lo capivo. Anche il mio batteva così forte, per lui. Solo per lui e i suoi occhi color nocciola, i capelli ricci e il fisico asciutto.
Non so per quanto tempo siamo rimasti così, abbracciati a farci le coccole più sincere mai viste prima. Era la cosa che aspettavo di più durante le giornate: i momenti nascosti con lui, ma purtroppo duravano sempre molto poco.
-Sento dei passi As- mi sussurrò.
-Ti prego no, non andartene- lo abbracciai forte.
-As, lo sai che se ci beccano è la fine- si alzò.
-Io... io non voglio stare con lui Nathan! Io amo te!- gli dissi sussurrando con le lacrime agli occhi, accompagnandolo alla porta dietro lo specchio.
-e io amo te amore mio! Ma se dovessero scoprirci, sarebbe la fine per te- mi diede un bacio leggero sulle labbra, e con il viso ancora tra le sue mani gli dissi ciò che lui voleva da molto tempo.
-Parla di noi a mio fratello Aron, so che lui capirà- gli si illuminarono gli occhi, mi diede un bacio talmente forte da farmi avere i brividi su ogni parte del mio corpo.
-As, da parte di Aron- mi diede una lettera in mano e poi sparì dietro lo specchio. Nemmeno me ne resi conto, ancora scossa per il bacio, l'ultimo per un po' di tempo.
-Astro! Non sei ancora pronta? Josh sarà qui a momenti!- mi sgridò Lucy, la mia cameriera.
Alzai gli occhi al cielo, che scocciatura che era!
La cameriera che avevo prima, Carla, era un'amore. Poi mio fratello decise di innamorarsene e lei scappò con lui da palazzo. Nonostante tutto eravamo ancora molto unite, grazie a Nathan ricevevo le loro lettere dove mi raccontavano la loro vita. Che invidiavo realmente tanto. È grazie a loro se ho conosciuto Nathan. Grazie a loro ho scoperto cosa vuol dire amare.
-Cos'hai in mano? Di chi è la lettera?- mi chiese Lucy e fece quasi per strapparmela di mano.
Mi spostati immediatamente, e la guardai male. Non era cattiva, ma comunque era sotto il comando di mio padre, Re August, e cercava di tenersi buono il suo posto di lavoro, visiti i tempi di crisi del nostro paesino. Lucy era una donna sulla quarantina, capelli scuri e lisci, con gli occhi altrettanto scuri, un fisico asciutto ma con le forme giuste, credo che se avesse messo un bel vestito avrebbe fatto pure breccia nel cuore di mio padre. Aveva due gemelli, due bimbi magnifici ma pestiferi, la facevano disperare ma lei era sempre molto severa, pure con me che non sono sua figlia, ma quasi il suo capo.
A volte mi trattava male, ma lasciavo sempre passare. Passava notte e giorno qui e c'era ad ogni mio bisogno, lei teneva dei miei segreti, come le uscite di notte in giardino o le notti in bianco a vedere film e io tenevo per me le sgridate che mi rifilava a volte.
-Allora?- mi chiese, sbattendo il piede per terra e incrociando le braccia al seno.
-è una lettera che devo spedire, a mia madre per sapere come sta, ma vedrò poi cosa farne- chiusi il discorso e nascosi la lettera di mio fratello nel mio comodino.
Un'ora dopo, passata con lucy, ero pronta per partecipare alla cena con Josh, il mio promesso sposo e mio padre, oltre alla famiglia di Josh. Aveva una sorella adorabile, bionda, sempre in ordine, con gli occhi scuri, aveva dietro sè milioni di ragazzi, il popolo la adorava e lei amava le buone azioni, era davvero carina ed era una mia cara amica.
Scesi la scalinata bianca lentamente, per non cadere con il mio prosperoso vestito rosso, esagerato per una cena. Metteva troppo in evidenza le mie curve, e l'essere osservata mi disturbava parecchio. Sentivo gli occhi del mio futuro sposo su tutto il mio corpo, e arrossii subito.
Abbozzai un leggero sorriso, e solo quando vidi Chanel, sua sorella, sorrisi per davvero.
Lei era la mia salvatrice, sapeva di me e Nathan e teneva tutto per sè.
Corsi subito ad abbracciarla ed evitai Josh, che mi aspettava sul fondo della scala. Ricambiò subito l'abbraccio e subito capì che per lei le cose non erano andate bene nell'ultima settimana.
-Perdonala, caro, mia figlia a volte è così inopportuna- disse mio padre, parlando con Josh.
Probabilmente aveva assistito alla scena, e si era parecchio infastidito.
-Non si preoccupi Maestà, non è stato una cosa volontaria, ne sono certo- disse Josh, guardò mio padre sorridendo.
-Oh, Josh, chiamami pure August, ormai stai per sposare mia figlia!-
MI girai verso Josh, ancora ferita dalle parole di mio padre.
Inopportuna, mi aveva chiamata inopportuna.
-Cara- mi disse Josh, prendomi a braccetto e portandomi verso la sala da pranzo.
Gli rivolsi un sorriso e poi guardai davanti a me.
Si presentava una lunga serata.
 
   
 
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