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Autore: Freaky_Frix    29/07/2020    0 recensioni
"Anna non avrebbe mai pensato che l’Accademia – la sua casa – sarebbe finita così. In fiamme, in rivolta, ben lontana dai ricordi e dagli amici che l’avevano accompagnata per anni. Eppure, era proprio così. [...] Ma una cosa prescindeva dalla sua sicurezza e dalla sua incolumità, ed era Nonoko. La sua amica Nonoko. La sua migliore amica Nonoko. La sua Nonoko. Sua, e di nessun altro. "
[AnnaxNonoko]
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Anna Umenomiya, Nonoko Ogasawara
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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PROMISE

Anna non avrebbe mai pensato che l’Accademia – la sua casa – sarebbe finita così. In fiamme, in rivolta, ben lontana dai ricordi e dagli amici che l’avevano accompagnata per anni. Eppure, era proprio così. Era bastato un sussurro – l’ennesimo, da parte di Reo – per far precipitare la situazione nel caos più totale. Erano passati anni dall’ultima volta, erano tutti cresciuti, ma lui era ritornato. Lui non si era arreso. E la scuola era ripiombata nel caos, di nuovo.

Non era bastata la morte della madre di Mikan. Non era bastato mandare via Mikan. E neanche liberarsi del Preside. A Reo non bastava.
Ovunque posasse gli occhi, Anna vedeva il panico e la rabbia dipinti sul volto dei suoi compagni, che creavano un quadro storto, privo di ogni grazia e di senso. Lei aveva i tappi – e finché li teneva, era al sicuro. Ma una cosa prescindeva dalla sua sicurezza e dalla sua incolumità, ed era Nonoko. La sua amica Nonoko. La sua migliore amica Nonoko. La sua Nonoko. Sua, e di nessun altro.

Dopo anni passati a rincorrere l’ideale dell’amore principesco le due bambine erano cresciute e avevano capito che amore non significava necessariamente principe azzurro; a volte, poteva diventare una bella principessa. E loro, di nascosto, l’una tra le braccia dell’altra, lo erano diventate. Due principesse, che camminavano insieme nel bosco, verso la fine della radura incantata, verso il castello del lieto fine.
Anna si fermò di botto, con il fiato corto. Catturò per un istante il suo riflesso nella finestra del corridoio, e lesse nei suoi stessi occhi il panico generale.

La perderai, l’ultimo baluardo della parola ‘casa’.
La ragazza riprese a correre, più velocemente, verso il dormitorio femminile. Cosa avrebbe dato per avere Hotaru a fianco! Ma anche lei era scomparsa, risucchiata dalla vita verso un tempo perduto.

Aveva perso tutti. E aveva pianto con Nonoko di tutte le perdite che avevano subito. E si erano promesse di non lasciarsi mai. Mai.
Si erano ripetute quella promessa per anni, nei momenti di sconforto e in quelli più dolci, nei sospiri tra un bacio e l’altro, di notte sotto le coperte, o solo con lo sguardo.

Appena mise piede fuori dall’edificio la pioggia iniziò a cadere, fredda e pungente, come l’angoscia che pian piano si stava insinuando nelle viscere della ragazza. Intorno a lei, tutto bruciava e dirompeva: dei ragazzi si stavano picchiando selvaggiamente, mentre un gruppetto di ragazze fuggiva terrorizzato da un altro gruppo – ben più grosso – di ragazzi della divisione liceale. Nonoko non era tra loro, e questo le bastava, per il momento.

Anna continuò la sua corsa verso il dormitorio, sperando di trovare lì Nonoko, magari nascosta da qualche parte. Dopo qualche minuto – che a lei parve un’eternità – raggiunse l’edificio con il tetto blu. Entrò senza voltarsi, conscia che brutte sorprese l’avrebbero sicuramente accolta – ma non le importava. Salì i gradini due alla volta, passando accanto a ragazze che si stavano prendendo per i capelli, che si colpivano con dei bastoni, o semplicemente che si prendevano a schiaffi.

Raggiunse il pianerottolo sul quale c’erano le loro stanze e si fermò: un brutto trambusto riecheggiava per il corridoio semi-illuminato, regalando un’atmosfera spettrale. Anna prese un bel respiro e cominciò a camminare, conscia di dover mantenere alto il livello di attenzione. I tappi contribuivano sicuramente ad aumentare il senso di straniamento; in quella situazione la ragazza si sentiva come un’astronauta nello spazio.

Le ci vollero pochi secondi per raggiungere la porta della camera di Nonoko, ma a lei parve un’eternità. Provò a bussare, ma trovò la porta socchiusa. Prese un bel respiro ed entrò. Il letto era completamente sottosopra, la scrivania era ingombra di libri e appunti svolazzanti, così come il pavimento. E Nonoko era proprio lì, sul pavimento, intenta a leggere con molta attenzione un libro di neuroscienze.
Appena si accorse di essere osservata, la ragazza alzò gli occhi, trovandosi di fronte Anna, malconcia e con le lacrime agli occhi.

«Nonoko…» fu tutto quello che riuscì a dire, prima di scoppiare in un pianto liberatorio.
«Anna!»
La ragazza si alzò e andò verso la porta, chiudendola.
«Oh, Anna! No, non piangere, è tutto ok! Sto bene!»
Nonoko parlava velocemente, con un tono di voce che mascherava debolmente tutta l’agitazione e l’ansia di quel momento.
«Stavo solo dando un’occhiata ai miei libri, voglio creare una pozione che risvegli tutti. Scusa se non ti ho avvertita che sarei venuta qui, è solo che…»
Il fiume di parole fu interrotto dalle labbra di Anna, ancora tremanti, che si poggiarono sulle sue, attirandola a sé.
«Avevo paura che ti fosse successo qualcosa» disse in un sussurro quando si separarono.
«Anna…»
Lei era lì, ed era viva e la stava guardando con i suoi profondi occhi blu. Non le importava più del resto. Finché stavano insieme, niente importava.
Ce l’avrebbero fatta, anche quella volta.
Perché se l’erano promesso.
 
 
 
 
 
 
   
 
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