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Autore: Mirty_92    30/07/2020    1 recensioni
"La notte insegue sempre il giorno ed il giorno verrà." (J.F.)
C'è sempre il sorgere di un nuovo giorno, ma la notte? Cosa succede quando le luci degli uffici di polizia si spengono, quando tutti (o quasi) se ne tornano a casa? Ci sono notti in cui si pensa, notti in cui avvengono o si risolvono omicidi, notti in cui si sta da soli e altre in cui si sta insieme. Ed ecco allora una raccolta di fic per tutte queste notti.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon | Coppie: Jane/Lisbon
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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4

Dall’episodio 05x05 Alba Rossa

 

Che tipo, quel Patrick Jane!

 
LISBON

Non ci posso ancora credere. Ho trovato un tesoro!
Chiudo la porta di casa e mi lascio cadere sul divano del salotto, stanca ma soddisfatta.
Oggi abbiamo chiuso il caso Dellinger con estremo successo, oserei dire, e in più ho scovato davvero un prezioso tesoro. Un uomo che è un dono e che ha un dono per quanto lui, a causa di quanto gli è accaduto, non lo ritenga tale. Eppure gli è bastato fare un semplice giochetto di carte con dei finti tarocchi, due domande in croce e un’occhiata ai sospettati e voilà… ha trovato il nostro assassino. 
Sorrido ripensando al volto incredulo di Minelli quando ha visto la confessione del colpevole detective Kim e del corrotto giudice Dellinger. Ha detto qualcosa sul fatto che Jane è un eroe. Mi è sembrato un po’ eccessivo considerarlo un eroe, lì per lì, ma non ho voluto soffocare l’entusiasmo del mio capo. Era letteralmente su di giri e ha subito proposto a Jane di lavorare con noi. E, sorpresa delle sorprese, lui ha accettato. Lo so perché lo ha fatto, naturalmente. Vuole sapere tutto sul caso di John il Rosso e lavorando al CBI potrà avere tutte le informazioni di cui ha bisogno ma, ad essere sinceri, mi importa poco. 
Sento uno strano nodo allo stomaco mentre rivedo davanti ai miei occhi il volto di Patrick Jane. È un uomo che ha un profondo dolore dentro di sé ma che riesce a mascherarlo bene. John gli ha ucciso la moglie e la figlia perché lui si fingeva un sensitivo e lo ha provocato davanti ai media. Deve sentirsi più che in colpa. Se fosse accaduta a me una cosa del genere, non so cosa avrei fatto. Eppure lui ora è qui. Pronto a scovare ogni più piccolo dettaglio per trovare il serial killer che gli ha massacrato la famiglia.
Chiudo gli occhi e mi sistemo meglio sul divano. Che tipo, quel Patrick Jane!
Ha un aspetto accattivante eppure sembrava così indifeso quando si è beccato quel pugno sul naso da Hannigan. Vederlo a terra con il sangue che gli colava dal naso mi ha fatto una gran pena. E poi mi ha detto che ho un bel nome.
Mi ritrovo a toccarmi il volto con le mani: sono avvampata. È stato un complimento così ingenuo e tenero che il solo ricordarlo mi ha fatto arrossire. Per fortuna sono sola in casa. Non saprei come spiegare una stranezza simile. Il mio stomaco protesta e il nodo che poco prima lo occludeva mentre pensavo a Jane, ora si è trasformato in una voragine. Ho fame. Sarà meglio che mi prepari qualcosa per cena e domani, al lavoro, rivedrò Patrick Jane.  

 

 

JANE

Scendo dalla mia Citroen parcheggiata fuori dal motel dove ho deciso di alloggiare fintanto che non avrò il coraggio di rientrare a casa mia. Mi sistemo la giacca e guardo il cielo pensando a loro. So esattamente che non sono lì e non sono altrove. Angela e Charlotte non ci sono più. Persino la mia psichiatra, per quanto brava, non è riuscita a convincermi del contrario. Loro sono morte e tutto è finito. Non le vedrò mai più. Dire che vivranno per sempre nei miei ricordi è una bugia. Quando anche io non ci sarò più, sarà come se loro fossero morte due volte. Ma prima, almeno, mi sarò vendicato e l’avrò fatto per loro. Penso al lavoro che mi è stato offerto, al contratto che ho appena firmato con il CBI, mentre salgo le scale e raggiungo la mia camera. Un Jane che lavora con la polizia. Mi fa strano pensarlo. Ma di truffe ne ho abbastanza. Ho puntato fino all’ultimo come un giocatore incallito in una mano di poker; ho messo sul tappetto verde, senza nemmeno accorgermene, il mio più grande tesoro: la mia famiglia e la mia intera esistenza, convinto che avrei vinto l’ennesima mano grazie alle mie innate capacità di capire bene le persone ma, alla fine, non ho smesso in tempo. E l’ho pagata cara, molto, molto cara. 
La stanza è spoglia, ma d’altra parte, da quando sono uscito dalla casa di cura, mi sono accorto che non mi serve poi molto per vivere. Tutto quello di cui avevo bisogno, John il Rosso me l’ha già portato via. Ora quello che mi fa andare avanti è il pensiero della vendetta che aspetto e che avrò anche grazie alla collaborazione con l’agente Teresa Lisbon.
Steso sul letto, guardo il soffitto e mi accorgo a mala pena di sorridere pensando a quella minuta poliziotta dall’aria da dura. Ha un passato difficile alle spalle ma, nonostante questo, sento che ha un cuore buono. Il suo modo di agire trasuda onestà in ogni sua piccola sfaccettatura. È integerrima. L’opposto di come sono io. E questa cosa mi piace. Penso che sarà interessante lavorare con una donna come lei. Teresa Lisbon. È proprio un bel nome.

  
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