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Autore: ArcticBlast    30/07/2020    3 recensioni
La guerra è finita, la guerra è passata...ma che ne è rimasto degli eroi?
Severus è sopravvissuto, ma è davvero felice di ciò?
Hermione ha fatto le sue scelte, ma sono state le migliori?
Chi lo sa, nessuno può saperlo.
Quello che è certo però è che le loro vite si intrecceranno di nuovo in un modo tutto inedito, galetto fu...
Curiosi di sapere altro?
Entrate e leggete, sarà un bel viaggio insieme.
Buona lettura!
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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NB. Per motivi di trama verranno invertiti i pov dei due protagonisti, in questo capitolo leggerete prima il pov di Severus e di seguito quello di Hermione.
 
POV SEVERUS
 
Improvvisare.
Quello che ho dovuto imparare a fare.
Essere in grado di trovare una soluzione.
Guardai Lucius.
Continuava a lanciare incantesimi.
I tre continuavano ad avanzare.
Bisognava prendere una decisione.
In fretta.
Non saremmo riusciti a salvarci entrambi.
Era ovvio.
Ma uno dei due doveva proteggere Lucas.
E per quanto il biondo avesse un caratteraccio mi fidavo di lui.
Di quello che era stato il mio migliore amico ad Hogwarts.
Il mio unico vero amico.
“Lancerò un incantesimo, tu corri verso la finestra” cercai di farmi sentire tra i vari rumori.
“No, devi andartene tu”.
“Ti seguirò”.
“Smettila di fare l’eroe!”.
“Fa quello che ti ho detto!”.
Leggevo disappunto in quel viso ormai segnato dalle rughe.
“Avada Kedavra” urlai con tutta l’aria che avevo nei polmoni.
Vidi il mio alleato lanciarsi fuori dalla finestra.
I due erano stati travolti dalla mia ondata magica.
Provai a saltare.
Davanti a me la schiena del biondo.
Correva verso il bosco.
Lo imitai.
Almeno finché non venni colpito da un incantesimo.
Alla schiena.
Sentii la pelle squarciarsi.
Il sangue sgorgare.
Il dolore arrivare diritto al cervello.
“Severus!” Lucius fece per tornare indietro, verso di me.
“Vattene! Vai dove siamo stati bene e proteggi mio figlio e sua madre!”.
L’ultima cosa che vidi fu il segno d’assenso di Malfoy.
Poi buio.
Per non so quanto tempo.
Venni svegliato ore dopo.
In una stanza piccolissima.
Con un secchio d’acqua gelata diritto in faccia.
Ero legato ad una sedia.
Davanti a me i tre tizi incappucciati.
“Finalmente ci conosciamo sporco traditore” il più alto prese parola.
“Belle maschere...” commentai per non mostrare il moto di allarme che avvertivo.
“Tu non sai chi siamo ma noi sappiamo benissimo chi sei tu...Severus Tobias Piton”.
“Avete fatto i compiti, bravi”.
“Sta zitto!” mi diede un colpo allo stomaco il tipo alla mia destra.
Faceva male.
Ma avevo subito colpi peggiori.
“Dov’è il bambino?”.
“Quale bambino?”.
“Sai benissimo quale bambino, quello che hai adottato insieme alla sanguemarcio”.
Che fastidio.
Odiavo sentire quell’insulto.
Soprattutto se rivolto ad Hermione.
“Io non ho adottato proprio nessuno, vi hanno informati male”.
“Cruciatus!”.
Il dolore invase il mio corpo.
Veloce.
Pungente.
“Allora, Severus, noi non abbiamo fretta e tu? Potremmo stare qui per giorni a torturarti ma tu puoi parlare e far finire questa agonia”.
“Non so niente”.
“Cruciatus”.
Ero distrutto.
Sentivo il sangue scivolare fuori dalle ferite.
Il dolore toccare livelli insani.
Ma non avrei mai parlato.
Non avrei mai messo in pericolo la mia famiglia.
“...perchè cercate un bambino?” mormorai.
“Perché è nostro”.
“Una persona non è di proprietà di nessuno”.
“È il nostro esperimento riuscito male ed ovviamente, come ogni prodotto fallato va buttato”.
Volevano uccidere Lucas.
“Che significa esperimento?”.
“No, no, no, mio inerme ospite...qui siamo noi che facciamo le domande, qui comando io e tu devi rispondere se non vuoi essere ucciso” il capo mi prese per i capelli, voleva che lo guardassi involto.
Quelle odiose maschere.
Ho bruciato la mia.
Non volevo vederla più.
Era simbolo di male.
“Non so niente, mettitelo in testa” sputai fra i denti.
Seguirono altre torture.
Altre cruciatus.
Finché non persi di nuovo i sensi.
Sarebbe stata una lunga prigionia.
Non avrei parlato.
Piuttosto mi sarei fatto uccidere.
Anche se non era nei piani.
Perché Lucas ed Hermione avevano bisogno di me.
Chissà se Lucius manterrà la sua promessa.
Deve prendere il mio posto.
Proteggere la mia famiglia.
Come io ho fatto con la sua negli ultimi anni.
Perché non mi sono tirato indietro.
Ho aiutato Draco nella ricerca del suo futuro.
E Narcissa nell’imparare a gestire tutto da sola.
Quella notte passò lentamente.
Ripresi i sensi che il sole era ancora lontano dal sorgere.
Cominciavo a sentire i morsi della fame.
Non facevo un pasto decente da almeno ventiquattro ore.
Sentivo la testa leggera.
Di chiudere occhio non se ne parlava.
Dovevo carpire qualche informazione in più.
Trovare la mia bacchetta.
E scappare.
Tornare ad Hogwarts.
Per preparare un piano d’attacco.
Con l’aiuto del Ministero.
L’unica cosa che volevo era tornare da loro.
Le uniche persone importanti per me.
Lucas.
Hermione.
 
 
POV HERMIONE
 
Come ogni giorno affrontai le lezioni.
Le vacanze erano sempre più vicine.
Nell’aria già si poteva sentire l’atmosfera natalizia.
Ma per me non era così.
Mancava un pezzo importante.
Che avrebbe reso felice sia me che Lucas.
Invece di Severus neanche una notizia.
Gli scenari peggiori mi si succedevano in mente.
Tutto il tempo.
Harry non era riuscito a sapere nulla.
Soltanto dove aveva alloggiato.
Ma del professore nessuna traccia.
Era una spia.
Sapeva bene come svolgere il suo lavoro.
Eppure era strano.
Mi aveva promesso di tornare.
“Professoressa Granger! Professoressa!” una vocina urlava il mio nome a pieni polmoni.
Uscii dall’ufficio.
Lasciando una marea di compiti sul tavolo.
Era Clare.
L’amichetta di Lucas.
“Dimmi”.
“Lucas non si sente bene, è in biblioteca, ma non vuole dirmi cos’ha” spiegò spaventata.
“Grazie mille, ora vado a vedere io”.
Corsi per i corridoi.
Contro ogni regola.
Che poteva essere successo?
Trovai il mio bambino accucciato in un angolo appartato.
Con le mani strette al collo.
Ed un’espressione sofferente in viso.
“Ehi, piccolo, cosa c’è?”.
“La collana...brucia...” sussurrò con fatica.
Oddio.
La collana che Severus gli aveva regalato.
Che segnalava se uno dei due fosse in pericolo.
 “Toglila, ci riesci?”.
Lo aiutai.
Il ciondolo era bollente.
Lucas aveva una piccola ustione sul petto.
Presi la collana dalla parte della cordina.
Poi portai Lucas nelle mie stanze.
Ci voleva del dittamo.
E qualche coccola.
Per fortuna non era una ferita grave.
“Papà è in pericolo!”.
“...potrebbe, ma adesso stai tranquillo che ci penso io”.
“Adam dice che papà non tornerà...”.
“Cosa?! Certo che tornerà, andrò io stessa a riprenderlo ovunque sia per queste maledette ricerche”.
Perché l’auror diceva certe cose a mio figlio?
Che senso aveva spaventarlo?
Non era da lui.
Il suo comportamento era strano.
Troppo strano.
Medicai Lucas.
Povero piccolo.
“Hermione” mi voltai verso la voce.
Era il preside Silente.
Che aveva scansato la donna del mio quadro.
“Si?”.
“Devi andare da Minerva, ora”.
Guai all’orizzonte.
Almeno a giudicare dallo sguardo dell’uomo.
“Vengo anche io” si alzò in piedi il bambino.
“Lucas, sono cose di lavoro” mentii.
“No, è per papà...io lo sento”.
Quegli occhioni grigi.
Come dirgli di no.
Insieme marciammo verso l’ufficio della McGranitt.
Con il cuore in gola.
L’ansia addosso.
‘Ghiacciolo alla fragola’.
Superai il passaggio.
Lucas mi stava attaccato addosso.
Stretto nel suo maglioncino di corvonero.
Seduta dietro alla scrivania in mogano c’era la preside.
L’espressione sul suo volto non era accogliente.
Era spaventata.
Seduto di fronte a lei un uomo.
Alto.
Con i capelli argentei.
Poi lo riconobbi.
Lucius Malfoy.
Non era un buon segno.
Subito si girò verso di noi.
“Che ci fa lui qui?” chiesi rapida.
“Hermione, meglio se ti siedi...anche tu Lucas, dobbiamo parlare” il tono della donna non ammetteva repliche.
Eseguimmo gli ordini.
Lucas studiava quell’uomo trasandato di fianco a noi.
“Lucius raccontale quello che hai detto a me, per favore”.
“Severus è venuto a cercarmi in Francia, stavamo parlando e siamo stati attaccati...”.
“Dov’è?!” quasi ad alta voce.
“...è stato preso” concluse con un soffio.
“L’hai venduto?! Dimmelo!” lo aggredii.
“Hermione, basta” mi rimproverò la preside.
“Papà...sta bene?” la vocina del bambino ci fece voltare verso di lui.
“...non lo so ma mi ha chiesto di proteggervi ed io lo farò” rispose serio il biondo.
“Lui si fida di te?”.
“Sì, devo restituirgli un favore”.
“Ho chiesto di organizzare una task force con gli auror del Ministero, il signor Malfoy ci dirà tutto quello che sa e poi decideremo come intervenire”.
“Minerva, voglio esserci”.
“Hermione sei già abbastanza scossa, non so se può farti bene e poi qualcuno deve pensare a Lucas”.
“Io vengo con voi” s’impuntò mio figlio.
“Domani organizzeremo la prima riunione per capirci qualcosa di più”.
“Domani?! Perché non subito?” urlai sbattendo i pugni sulla scrivania.
“È ormai sera, Lucius ha affrontato un viaggio e deve rimettersi...fidati di me, l’opzione migliore è iniziare domani con le ricerche”.
Minerva aveva ragione.
Ma io volevo partire subito.
Uscire dai confini di Hogwarts e smaterializzarmi.
Io devo trovare Severus.
È in pericolo.
Ha bisogno di me.
Come io di lui.
Non può finire tutto così.
Abbiamo un figlio.
Abbiamo una dichiarazione in sospeso.
“Voglio che sia Harry a guidare la task force” annunciai alzandomi per andarmene.
“Sarà fatto”.
“Lui dove starà?”.
“Nelle stanze di Severus, almeno per il momento”.
Bene.
Avevo un nuovo vicino.
Di cui non mi fidavo.
“...non farti vedere da Draco, non ne sarebbe felice” sputai prima di andarmene.
Lucas mi seguì in silenzio.
Cercai di resistere fino alla mia camera.
Poi mi sciolsi in un pianto disperato.
Il bambino mi abbracciò forte.
Mentre piangeva anche lui.
Cos’eravamo noi senza Severus?
Nulla.


ANGOLO AUTRICE:
Comunicazione di servizio, non sono riuscita a pubblicare causa problemi del database di efp ma eccovi il capitolo. Inoltre vorrei avvisarvi che il giorno di pubblicazione non sarà più il martedì ma bensì il mercoledì per comodità di scrittura e impegni vari. Spero non vi cambi nulla e che continuate a leggere la storia perchè siamo ad un punto molto interessante!
Vi voglio bene,
ArcticBlast
   
 
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