Passiamo
alla Cornice successiva e il mio protetto ancora
non dice una parola. Noto che tiene
la testa
bassa, gli occhi rivolti a terra. Forse è stato uno sbaglio
sottovalutare il
suo turbamento. Gli chiedo cosa sia successo di tanto grave da renderlo
così
pensieroso e lui dice di aver sognato una donna dall’aspetto
mostruoso che guardandola
diventava sempre più bella. Nel sogno, Dante afferma di
avermi visto strappare
le vesti di quella donna per rivelarne il ventre putrido e di essersi
svegliato
a causa dell’odore nauseabondo che ne usciva. Dopo averci
pensato su, arrivo
alla conclusione che quella donna doveva essere il simbolo dei beni
terreni
che, pur sembrandoci indispensabili, in realtà spesso
conducono alla
perdizione.
La
mia intuizione potrebbe essere corretta, visto che la
quinta Cornice è quella degli avari, eccessivamente legati
alle ricchezze
materiali, e dei prodighi, che al contrario sperperavano tutti i loro
averi. I
penitenti, sdraiati a terra, hanno le mani e i piedi legati e ricordano
esempi
della loro colpa punita e di virtù premiata. Mentre
attraversiamo la Cornice,
penso a quanto le condizioni di vita degli uomini siano destinate a
cambiare
nei prossimi secoli: in futuro, il benessere aumenterà per
la maggior parte
della popolazione, perciò l’avarizia
sarà sempre meno diffusa, soprattutto tra
i ceti medi. Ad aumentare sarà, al contrario, la
prodigalità, poiché le persone
avranno più soldi da spendere. Spesso useranno il denaro per
acquistare cose
non essenziali per il semplice gusto di farlo, senza pensare a coloro
che
faticano a guadagnare abbastanza per sopravvivere. Ci saranno anche
figli di
persone ricche e famose che, approfittando del benessere della propria
famiglia, si lasceranno andare agli eccessi, rischiando persino di
finire sul
lastrico. Tra questi, ci sarà un certo Lapo Elkann, nipote
del fondatore di una
nota casa automobilistica: nonostante l’influenza della sua
famiglia a livello
mondiale, userà il suo denaro in modo sbagliato e
sarà portato a pensare che la
ricchezza sia infinita, ma si renderà conto del suo errore
solo quando, dopo
aver finito i soldi, arriverà a mettere in atto un finto
rapimento per ottenere
il riscatto da parte dei parenti. È proprio vero che,
più una cosa è abbondante
e facile da ottenere, meno valore le si attribuisce.
All’improvviso
un terremoto scuote tutto il monte e le
anime intorno a noi iniziano a cantare e a gridare lodi a Dio. Ci
fermiamo,
aspettando che la terra smetta di tremare. Vedo Dante rimanere
immobile, come
congelato, perciò cerco di rassicurarlo, nonostante anche io
sia spaventato. Mi
chiedo cosa possa aver generato tutte queste scosse.
Una volta cessato il terremoto, riprendiamo a camminare. So che Dante vorrebbe conoscere la causa del fenomeno a cui abbiamo appena assistito, ma purtroppo non posso dargli una risposta. Più ci avviciniamo alla cima del monte, più mi rendo conto di quanto le mie conoscenze si stiano rivelando insufficienti a soddisfare la curiosità del mio protetto, nonostante il mio compito di guida sia quello di fornirgli tutte le spiegazioni che desidera. Quello che Dante sta cercando nel suo viaggio è qualcosa che va oltre le mie capacità, per cui cerco di fare tutto ciò che posso, anche se so che non potrò essergli molto d’aiuto d’ora in poi.
Ci
appare un’ombra, l’anima di un penitente, a cui
decido
di chiedere spiegazioni sull’origine del terremoto, sicuro di
ottenere la
riposta che Dante desidera. Ci rivela che, ogni volta che
un’anima completa
l’espiazione, si generano delle scosse. Scopriamo che ad
essere diventato degno
di salire al cielo è proprio lui, che dice di chiamarsi
Stazio. In vita è stato
un poeta e dichiara di essersi ispirato all’Eneide per la
stesura delle sue
opere. Afferma inoltre di essere diventato cristiano per merito mio,
dato che,
secondo alcune interpretazioni, la mia quarta Egloga avrebbe predetto
la
nascita di Cristo. Mi volto verso Dante e gli lancio
un’occhiata, pregandolo silenziosamente
di non dire nulla: sono sempre stato una persona piuttosto riservata e
non sono
abituato a ricevere così tanti complimenti insieme. Il mio
protetto, però, non
può fare a meno di lasciarsi sfuggire una risata a sentire
tutte le lodi che
Stazio sta tessendo senza sapere di avermi davanti. L’anima,
insospettita, gli
domanda il motivo del suo comportamento. Rassegnato, consento a Dante
di
rivelare la mia identità a Stazio, il quale si offre di
accompagnarci per
quanto rimane del nostro viaggio. Sono contento che ora ci sia qualcuno
che
possa chiarire tutti i dubbi di Dante che io non posso risolvere, ma
non posso
fare a meno di sentirmi un po’ tagliato fuori: loro hanno
avuto la fortuna di
conoscere il cristianesimo e hanno la possibilità di
arrivare in Paradiso,
mentre io, anima pagana del Limbo, non potrò mai comprendere
pienamente tutto
ciò che rende loro così felici.
˜˜˜˜˜˜˜˜˜
Sì,
ho messo Lapo Elkann in Purgatorio. E no, non me ne pento! XD