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Autore: Michele_Anici    01/08/2020    0 recensioni
Michael è un brillante giornalista, pronto a dare l'ennesimo slancio alla sua carriera quando gli viene chiesto di partecipare alla conferenza del direttore dell'ICUB. L'incontro con la giovane Mary cambierà però inevitabilmente la sua vita, con un mistero all'orizzonte irto di pericoli.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando Mary aveva ancora quindici anni, i suoi capelli erano molto più lunghi di ora. Non avevano nemmeno lo stesso colore, ma la loro morbidezza ed il loro profumo si lasciavano godere come croccanti biscotti al miele. La sua innocenza era un velo di pietà che Tom stendeva sui propri demoni, lasciando che quel bellissimo sorriso avesse la meglio sul senso di colpa e potesse addolcire l'irrefrenabile istinto di averne ancora, solo per sé stesso.

Ogni dito che lei gli passava sulla schiena era infuocato dall'amore confuso ed esagerato che un'adolescente fuori dal mondo e dalla realtà poteva provare verso un fratello, un'anima gemella, un amico ed un mentore. Era tutte queste cose per lei, ogni volta che sentiva dentro di sé la voglia ed il bisogno di appartenere a lui, nel buio di notti immense; persi in un mondo di stelle, Tom e Mary avevano costruito giorno dopo giorno una dipendenza morbosa, forse malata, ma in fondo sincera e dolce come gli uomini normali credevano dovesse essere quel loro tanto decantato amore.

Tom era alla ricerca di un motivo valido per potersi guardare allo specchio ogni mattina e raccontare a sé stesso che fosse giusto, e che prima o poi, sarebbe riuscito ad essere migliore.

Mary, invece, non aveva domani senza un supporto, senza che Tom la svegliasse dal suo sonno, passato a ricordare le carezze della notte precedente.

Erano come fratello e sorella, marito e moglie, luce ed oscurità, amore ed odio, ghiaccio e fuoco. Erano perfetti l'uno per l'altra, ed erano maledettamente errati per il mondo intero.

Nel momento in cui Tom raggiunse Mary, vide davanti a sé quello che temeva. La ragazza aveva completamente perso il controllo, e quell'esplosione era stata provocata proprio da lei, in un brutale scoppio d'ira. Aveva gli occhi infuocati, pieni di energia.

Emetteva versi inumani, e si agitava in maniera scomposta picchiando il terreno e qualsiasi cosa vi si poggiava sopra.

Gli esoscheletri che avevano combattuto contro di lei quasi non c'erano più, e le macchie di sangue a terra appartenevano senza dubbio ai loro piloti, smembrati ed uccisi in un colpo solo.

"Mary, smettila. Sono io, mi riconosci?" urlava Tom, cercando di attirare la sua attenzione.

Ma lei non c'era, in quel momento. Continuava a sgorgare energia da ogni poro, sembrando sempre più spaventosa. La strada tremava ad ogni suo movimento, e i suoi colpi confusi e casuali stavano danneggiando le strutture intorno.

Il ragazzo decise allora di lanciarle addosso un piccolo pezzo di ghiaccio, per farsi finalmente notare.

Mary si voltò in modo quasi innaturale; con un verso demoniaco minacciò Tom, mentre curvava la schiena pronta ad attaccare.

"svegliati, Mary, te ne prego. Calmati... sono io, cerca di ricordare" la implorò lui, rimanendo sull'attenti e con la guardia alta.

Ma oramai, la giovane vagava nei meandri più bui del suo stesso potere.

Traboccava di energia, e tutto quel potere dava i brividi persino ad un uomo coraggioso e temprato come Tom. Si mosse scomposta, sbrindellando l'asfalto sotto ai suoi piedi nudi. Correndo come una furia, mulinò le braccia in avanti nel tentativo di colpire quello che per lei, ora, non era altro che un fantoccio, o peggio ancora un pericolo.

Lui si scansò con grande agilità e rispose tentando di bloccare gli arti di Mary creando del ghiaccio attorno a lei, ma questa si liberò con facilità dalla trappola.

Subito dopo, Mary scagliò contro il suo bersaglio un'ondata di energia potente come la carica di un rinoceronte; Tom si ritrovò ad essere lanciato con violenza contro la carcassa di un'automobile, danneggiata prima dall'esplosione.

L'uomo di ghiaccio si riprese a fatica, ma appena tornò in piedi, Mary era già su di lui. Con un brutale calcio lo colpì al lato destro, ed il risultato fu molto simile a quello precedente.

"Mary, smettila... calmati..." cercò di farsi sentire lui, ricevendo però altre cariche energetiche come risposta.

Tom cercò di fare del suo meglio per destreggiarsi tra quei colpi mortali, ma la foga dell'offensiva lo travolse, lacerandogli la gamba destra. Perse subito l'equilibrio, ma non volle arrendersi; creò una stampella improvvisata, e reggendosi con mille dolori, passò al contrattacco con una tempesta di lance gelide.

Mary subì i primi colpi ma reagì in fretta, urlando e distruggendo tutto quello che le veniva lanciato contro ben prima che potesse raggiungerla.

Lui non demordette e si sforzò di attaccare con ancor più frequenza.

Ma il dolore alla gamba non gli consentì di continuare a lungo, e dopo essere nuovamente crollato sulle sue ginocchia, venne raggiunto ed agguantato da Mary, sempre più ferale.

Rotolarono per alcuni metri, poi iniziarono a lottare corpo a corpo. Tom cercò un'apertura facendo appello a tutte le sue tecniche di combattimento; la ferita iniziava però a fargli perdere troppo sangue, e venne ancora sopraffatto dall'ira cieca di Mary.

Lei lo colpì più volte, prima di caricarlo e lanciarsi assieme a lui dentro l'edificio che si trovava alla sua sinistra, una vecchia biblioteca.

L'impatto fece crollare la porta come fosse fatta di rametti secchi; i due finirono al centro della stanza, tra libri sparsi per terra e scaffali crollati.

Mary sollevò il pugno destro ed colpì con forza tremenda, ma Tom ebbe l'istinto di schivare il colpo. Lei si ritrovò con la mano sprofondata nel pavimento, ma l'ardore della battaglia non la fece ragionare, e senza esitare replicò la mossa anche con il sinistro.

Tom reagì a quel colpo, vedendolo come un'ultima possibilità di vincere; parò il pugno con enorme fatica e ne approfittò per congelare il braccio della ragazza. Passò quindi immediatamente la mano destra dalla posizione difensiva al volto di Mary, che aveva già sciolto in parte il suo arto.

Rapidamente, creò un blocco per fermare la mano che lei aveva prima fatto finire nel pavimento, e subito dopo la colpì allo stomaco, per poi iniziare a congelarla anche da lì.

Nonostante la bocca coperta dal ghiaccio, Mary continuava a produrre suoni spaventosi, accentuati dal dolore e dalla paura. Tentò di ribellarsi, sprigionando abbastanza energia da far tremare il suolo e da scaraventare gli oggetti attorno; Tom però, fece appello a tutte le sue forze, arrivando al limite della sopportazione.

Sentiva gelarsi il suo stesso sangue, e per la prima volta ebbe paura di sé stesso. Mollare avrebbe però significato fallire, e non aveva alcuna intenzione di lasciare che ciò accadesse.

Mary iniziò a perdere le forze, e tutt'intorno la biblioteca prese a gelarsi. Man mano che ogni centimetro del suo corpo veniva ricoperto dal freddo potere di Tom, la ragazza tornava a vedere con i propri occhi.

Sentì che il corpo la abbandonava, ma la furia nata dentro di lei scalpitava ancora, nascosta nel suo cuore. Cercò più volte di tornare libera, ma ad ogni parte scongelata, se ne ritrovava un'altra bloccata. Smise di urlare, e la coscienza della vera Mary ritrovò il suo posto in quel corpo martoriato dal potere e dalla paura.

Questo però non fu ancora abbastanza, ed anche dopo una lotta accesa, coperta dal gelo, Mary si ritrovò ad aggredire Tom, esausta e senza il controllo sui propri movimenti.

L'estasi della sua stessa forza la avevano soggiogata.

Colpì debolmente Tom, anche lui oramai distrutto, ma non gli fece nulla. Diede ancora un colpo, stavolta sulla mascella dell'uomo di ghiaccio, senza produrre alcun effetto.

"Mary, piccola. Ora basta, è finita... te ne prego" la implorò lui, esausto.

Lei avrebbe voluto rispondergli, e sentire protezione in quelle mani che le tenevano il viso come si fa ad una ragazzina spaventata.

Ma era troppo per lei, non poteva tenere a bada l'impeto.

Nei suoi occhi si riaccese una minuscola scintilla, ed il suo corpo si scaldò fiocamente, mentre cercava di raccogliere le forze.

"basta... smettila. Non devi mai più combattere" disse Tom lasciandosi cogliere dal pianto.

Lei sollevò ancora il pugno, senza neanche la forza di stringere le dita.

"smettila!" urlò l'uomo di ghiaccio con tutta la disperazione nel suo cuore.

Non chiuse gli occhi. Li puntò dritti verso di lei.

Percepì un silenzio mistico in quell'attimo, come se il tempo si fosse bloccato.

Degli spari risuonarono improvvisamente rompendo quel vuoto, e Mary si paralizzò. Tom non poteva vedere chi fosse stato a far fuoco, ma in quel momento, non se ne sarebbe neanche curato.

Vide gli occhi di lei spegnersi, mentre quel pugno cadde, diventando la mano esile e ferita di una ragazzina terrorizzata.

Tom vide il sangue iniziare a tingere i vestiti di Mary, ma non fece in tempo a fare nulla, prima di vederla crollare a peso morto addosso a lui.

Con le ultime forze, cinse le sue braccia intorno a lei, e sollevò il collo.

Oramai la vista era sfocata, ma riconobbe le ombre di diversi uomini armati, che camminavano verso di loro. Li sentiva parlare, dicevano di catturarli.

Si lasciò andare, quindi, facendo sbattere la testa contro il pavimento.

Incapace di provare qualsiasi cosa, lasciò che le tenebre lo inghiottissero e perse i sensi.

   
 
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