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Autore: Dioni    01/08/2020    1 recensioni
Secondo capitolo del crossover Inuyasha/Assassin's creed.
Sesshomaru,Ezio e Toran sono diretti Nella regione dell'Hokkaido,cuore gelido del nord del Giappone per investigare su Otsune,signora degli Ainu e degli yokai del nord che stranamente sembrano collaborare con gli umani e hanyou di quella zona.Ma altri motivi spingono il giovane cane a incamminarsi verso nord dove misteri e scoperte di vite passate lo trascineranno verso un passato misterioso che coinvolge le origini della sua razza e forse della sua famiglia. Ma nel presente un altra ombra si innalza sull'esistenza di Sesshomaru,già minacciata dalle mire dei templari. Il feroce signore della guerra Oda Nobunaga e sulle sue tracce in attesa di porre fine alla sua vita per motivi che solo lui conosce e che aspira a sottomettere l'intera isola del Giappone sotto il vessillo della sua casata,mentre il mondo si apre ad una nuova era di apertura agli stranieri e di industriosa modernità. Sesshomaru questa volta dovrà prepararsi al meglio per affrontare prove alla quale non era pronto ed affrontare un destino più grande di quanto potesse mai immaginare.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Quella stessa mattina,da qualche parte a sud dei territori del clan Oda.


Il mare era leggermente agitato e le onde si infrangevano sulla battigia in maniera più forte del solito,sospinte da un vento di burrasca dove sopra di esse un cielo nuvoloso,dando a tutta la spiaggia l'apparenza di un ambiente proveniente da un mondo silenzioso e cupo. Silenzioso come la povera anima che passava pacatamente e lasciava al suo passaggio una scia di impronte,unica cosa che testimoniava la sua presenza in quel luogo. Era una ragazzina dalla pelle scura,occhi dalle pupille viola,una lunga chioma violetta che gli scendeva sulle spalle e vestiva un lungo kimono bianco come la neve. Il suo sguardo era triste e l'unica cosa che voleva guardare di fronte a se era la sabbia,per l'ennesima volta i suoi coetanei l'avevano scacciata via in malo modo,insultandola e prendendola in giro per il suo aspetto,che in realtà non aveva nulla di inguardabile,ma sapevano bene che lei non era umana,almeno non completamente. Era nata da una relazione proibita tra una donna umana e uno yokai del clan pipistrello,orfana di padre e sostenuta solo dalla madre,anche lei non voluta dal resto degli abitanti del villaggio. Come sempre camminava da sola sulla spiaggia e per l'ennesima volta tornò da sola verso casa accolta con amore da quella madre che con sincero affetto nutriva il suo piccolo e triste cuoricino con la speranza che un giorno avesse potuto vivere una vita migliore,almeno lei. Mentre si avvicinava a casa però notò una cosa insolita,in lontananza notò un gruppo di uomini e presa dalla preoccupazione si avvicinò,i soliti pescatori che davano fastidio a sua madre affinché se ne andasse dal villaggio,forse perché la ritenevano responsabile della pesca giornaliera andata male,qualunque scusa sembrava buona per far ricadere la loro cattiveria sulla loro famiglia. Ma in mezzo a tutti loro c'era un altro uomo,molto diverso da tutti gli altri presenti. Portava un largo cappello di paglia tipico dei viaggiatori,un mantello opaco e delle semplici vesti,semplici ma che davano a quell'uomo un aspetto rispettabile, se ne stava di fronte agli altri uomini con la porta di quella casa alle sue spalle,come a voler impedire l'accesso a quella marmaglia rabbiosa. Lo circondavano sicuro della forza della loro superiorità numerica,erano almeno in dieci contro uno e tutti loro imbracciavano accessori come remi e coltelli da cucina,ma lui se ne stava li,immobile,come se la cosa non lo toccasse minimamente e nonostante la situazione non aveva alcuna intenzione di spostarsi da li.

Togliti pezzente,non sono affari che ti riguardano.”

Meglio se ti levi se non vuoi passare un brutto momento.”

Due degli uomini più aggressivi si erano rivolti allo straniero con tono violento e intimidatorio,ma lui restava ancora li,impassibile e calmo,come lo scoglio che attende l'arrivo dell'onda,non importa quanto grande possa essere,non si sarebbe spostato per nulla al mondo. Ai suoi occhi di ragazzina la cosa aveva dell'incredibile,eppure di scontri e battaglie non ci capiva molto,ma poteva dire con certezza che c'era qualcosa di eroico in quello che stava facendo. Sapeva che sua madre era la dentro e forse anche quell'uomo lo sapeva,ma perché era li di fronte a casa sua e perché mai si stava inimicando quel gruppo di pescatori? Possibile che non sapesse in quale guaio si fosse cacciato? Non fece in tempo a chiedersi altro che un altro del gruppo si fece sentire con molta chiarezza.

Basta mi sono stancato,uccidiamolo.”

E l'uomo si lanciò verso l'eroico figuro con fare sregolato mentre impugnava un grosso coltellaccio,ma non fece in tempo ad affondare il colpo che lo straniero compì un leggero movimento di mano,gli afferrò il polso e glielo torse a tal punto da far posare il suo aggressore sulle ginocchia,per poi accasciarsi a terra in preda al dolore,tenendo a se l'arto ferito. Altri due tentarono di fare lo stesso armati di due grossi remi,ma ancora l'uomo si difese bene portando due pugni all'altezza dello stomaco ed anche loro furono subito resi inermi. Di fronte alla vista di quei movimenti tanto rapidi e micidiali i rimanenti aggressori cominciarono ad avere paura alla vista di quello sconosciuto che si muoveva con una rapidità inaudita e per quanto volessero fargliela pagare avevano compreso che lui era ben oltre le loro capacità,lo avevano visto combattere e di certo non volevano finire come i tre per terra.

Vedete di sparire zotici...sempre che teniate alle vostre vite.”

A quelle parole i pescatori raccolsero i tre compagni piegati dal dolore e con i vestiti pieni di sabbia umida,per poi allontanarsi il più velocemente possibile e osservando lo straniero con astio,ma a parte questo non fecero nient'altro com'era nella vile natura di quel genere di persone,tanto brave a parole ma quando si presentavano dei veri problemi sapevano solo darsela a gambe,cosa che fecero ignorando totalmente la bambina e tornando alla parte più popolosa della spiaggia. La piccola rimase titubante alla vista di quella scena e non riusciva proprio a capire chi fosse quella persona,però la curiosità fu più forte della fortuna e spinta da una forza sconosciuta si mosse verso la porta di casa facendo un passo alla volta,lentamente,cercando di restare calma e di non farsi prendere dalla paura,infondo se aveva scacciato quegli uomini non poteva essere tanto cattivo no? Appena fu abbastanza vicino da vedere meglio la figura dell'uomo si avvicinò ancora più lentamente,quasi non volesse far rumore nel timore che lo straniero si spaventasse,anche se sapeva che un individuo simile non poteva certo spaventarsi di fronte ad una ragazzina,anche se hanyou,ma poi l'uomo mosse la testa verso di lei in maniera completamente inaspettata facendo arrestare la tenera creatura che non seppe più cosa fare,lei lo vedeva e da così vicino pareva un gigante in confronto a lei.

Stai bene piccola?”,disse lui con voce calda e calorosamente preoccupata.

Lei non seppe come rispondergli e dire che con quel suo aspetto tanto sinistro e misterioso dava l'impressione di voler spaventare chi gli stava intorno,eppure quando lo sentì parlare non gli diede l'immagine di una persona cattiva,anche se il suo aspetto diceva tutt'altro. Perciò decise di prendere coraggio e farsi avanti.

S-Si.”,disse lei titubante.

E una fortuna che tu stia bene,non avrei saputo cosa dire a tua madre se ti fosse successo qualcosa.”

L'uomo portò una mano sotto il mento sfilando la cordicella che assicurava il copricapo alla testa e quando lo tolse una lunga chioma nera ricadde dietro la testa,rivelando così il volto di un giovane uomo,bello e dallo sguardo cristallino. La giovane non fece in tempo a rivolgersi allo straniero che il suo cuore fece un piccolo balzo per quello che stava osservando. I suoi occhi si soffermarono sul suo viso come attratti dai dettagli del suo volto,elegante e di bell'aspetto,privo di barba nonostante i suoi abiti che dicevano molto sul suo peregrinare,credeva che simili persone esistessero solo nelle storie della buonanotte che sua madre gli diceva prima di andare a dormire,oppure nelle rare volte che gli raccontava di suo padre. Eppure c'era qualcosa di diverso in quell'uomo,qualcosa che non sapeva descrivere dovuto anche al fatto di non averlo mai sentito prima,ma in qualche modo si era sentita rapita da quegli occhi così puri,privi di qualunque malignità,l'esatto opposto degli abitanti del villaggio.

Sono andati via?”

Disse una voce femminile da dentro l'umile dimora.

Si signora,aprite non avete più nulla da temere.”

La porta si aprì e si mostrò una donna nel fiore degli anni,aveva una lunga chioma castana che gli scendeva lungo la schiena e vestiva di un semplice kimono sgualcito e malridotto,i segni sul viso e sulle mani indicavano che era una donna abituata ad una vita attiva e molto faticosa,anni e anni di calli e tagli per poter recuperare quel poco che permetteva a lei e alla sua bambina di mangiare e arrivare a fine giornata.

Mamma.”

Disse la giovane correndo preoccupata verso la donna e abbracciandola più stretta che poteva al suo gracile corpicino. La donna in risposta si abbassò e gli cinse la testa lasciando che piegasse la testa sulla sua spalla,che innumerevoli volte l'aveva accolta nel suo caldo abbraccio e infondergli un po' di pace in una vita di tormenti. La donna sollevò lo sguardo verso l'uomo.

Grazie.”,lo disse piano,a malapena un sussurro,ma era così impegnata a consolare la figlia e allontanare da lei ogni preoccupazione. La donna si rialzò pur tenendo vicino a se la piccola e con viso più rilassato si rivolse ancora verso il loro salvatore.

E da molto che non la vedo.....”,la donna si inginocchio per terra e fece un piccolino inchino di fronte all'uomo,ricevendo uno sguardo confuso da parte della figlia.

Nobile Akechi,prego entri nella mia umile casa come se fosse la sua dimora.”

Quest'ultimo si mosse verso la donna e con entrambe le mani le cinse le spalle,facendole intendere che non erano necessarie tutte quelle cerimonie.

Alzatevi ve ne prego,la vostra generosità e un offerta più che gradita.”

E così il samurai entrò nella piccola capanna,dando una breve occhiata sull'abitazione. La casa era a malapena definibile come tale,era una catapecchia con quattro muri crepati e rovinati dal tempo e dalle intemperie,attorno al fuoco accesso c'erano un paio di giacigli di paglia vecchi e consunti ma nonostante ciò era un ambiente amorevole,caldo e l'aroma di una zuppa di pesce messa a cuocere da poco compensava la mancanza di agiatezza dell'abitazione. Lo sguardo di Akechi si spostò sulla ragazzina che staccandosi dall'abbraccio materno si mise a sedere vicino al fuoco,aspettando che il pranzo fosse pronto.

Lei e mia figlia Shiori,avrà già intuito che la mia bambina non è umana.”

Si,posso solo immaginare quanti problemi affronti solo per la sua natura come essere ibrido. E dire che sembra una bambina tanto buona.”

Lo è ed è per questo che accetto la proposta del vostro signore,ma prego si sieda pure,il pranzo sarà pronto tra qualche minuto.”

Disse la donna indicando con la mano aperta un posto vicino al fuoco in segno di benvenuto. Il samurai fece un leggero inchino e si sedette vicino al focolare,dove si tolse il mantello e ripiegandolo accuratamente al suo fianco svelando così la presenza della sua elegante katana,che sfilò dall'obi e la pose vicino al mantello. La zuppa,ormai calda al punto giusto cominciò a bollire leggermente più forte mentre l'odore dei doni del mare,come gamberetti o molluschi di scoglio rilasciavano il loro profumo così invitante che addolciva l'atmosfera di casa e Mitsuhide di certo gradiva molto la cosa,dopo quella scarpinata fatta a piedi dal campo base dove il suo signore Nobunaga risiedeva da qualche tempo intento a voler controllare la situazione nella zona di persona. Una settimana dopo lo scontro nella sua residenza ad Owari era diventato euforico,da qualche tempo aveva dichiarato apertamente la sua ostilità verso le altre grandi casate come i Takeda,gli Uesugi e gli Hojo e per l'appunti questi ultimi pretendevano dei diritti su alcuni territori a sud dei domini degli Oda,che davano sbocco sul mare più a sud e per tanto decise di muoversi per primo e rivendicare quelle terre per il suo clan,così da poterci costruire una città commerciale con un porto e una forte attività ittica. Ma quello che in pochi sapevano e che dietro quella motivazione c'è n'era un altra,più oscura e sinistra. L'ossessione di Nobunaga per quello Yokai di cui lui aveva già parlato solo con la moglie e i suoi fedelissimi,che da qualche tempo aveva cominciato a chiamare Sesshomaru,avevano spinto il famigerato folle di Owari ad interessarsi anche della presenza degli yokai e degli Hanyu all'interno dei suoi territori ed oltre i suoi confini. Sapeva di certo come comportarsi con le persone e per questo sapeva governarle,si poteva dire che fosse un uomo fatti di estremi. Se da una parte era conosciuto come il re demone di owari,famoso per massacrare chiunque gli si mettesse contro e bruciando vivi i sopravvissuti dall'altra si dimostrava un uomo generoso non solo con gli alleati di spicco ma anche con i subordinati. Distribuiva la terra ai nobili vassalli non per il prestigio del loro nome ma per la loro capacità amministrative di gestire i raccolti di riso e la cura dei terreni,colpì pesantemente le attività di brigantaggio nei suoi territori seppur con la sua tipica violenza sproporzionata,migliorò le strade e nominava i suoi generali anche tra i soldati comuni,basandosi su un sistema meritocratico e non sui classici favori tra famiglie nobiliari. Se Nobunaga fosse effettivamente un Akuma, uno spirito infernale o un umano dai tratti mostruosi ormai Mitsuhide non sapeva più dirlo con certezza,solo una cosa era certa,se il suo signore lo aveva mandato li,per una bambina hanyo ci sarà stata una ragione ben precisa e di certo nulla di così scontato. Che Nobunaga fosse folle era probabile,ma che fosse stupido no.

Signore.”,disse la bambina rivolgendosi al samurai.

Dimmi piccola.”

Lei come conosce la mamma?”

Ecco io...non è la prima volta che giungo in questo villaggio,c'è stato un tempo in cui viaggiavo in lungo e in largo,avendo solo la mia spada come compagna di avventure,per farla breve ero un ronin.”

Un ronin? E cosa sarebbe?”

Un ronin e un samurai senza padrone,un vagabondo che non può adempiere al proprio dovere,senza onore e senza prestigio,così viaggia per tutto il Giappone come studente nell'arte della spada di terra in terra fino al giorno in cui non sarà chiamato a seguire un destino più grande....anche se purtroppo molti divengono briganti.”

Shiori continuò a fissare Mitsuhide con fare confuso,con la bocca semiaperta e con quelle iridi viola che lo fissavano,come a voler catturare il significato di quelle parole che non riusciva comprendere . A sua volta il samurai fece un espressione rilassata,chiuse per un attimo gli occhi e si godette appieno il tepore di quel caldo fuocherello.

Scusa,sono discorsi complicati per una ragazza della tua età,comunque non ti ho parlato ancora di come ho conosciuto tua madre,tutto è cominciato qualche anno fa,era giunto in queste terre casualmente senza conoscere la strada. Avevo sentito parlare che da queste parti era presente il covo di un largo clan di pipistrelli,gli yakikomori,credo che fossero così che si chiamavano. Più e più volte fui attaccato da questi yokai e come tutte volte riuscivo a ucciderne molti ed ogni volta i sopravvissuti volavano via,incuranti dei morti che si erano lasciati indietro. Un giorno però,su questa spiaggia incontrai uno di loro ed era completamente da solo,a differenza dei suoi simili era ben vestito e il suo aspetto non sembrava quello di un violento. Ci guardammo un attimo ed entrambi stavamo per sfoderare la spada,quando ad un tratto arrivò una donna che si intromise tra me e lui,riesci a immaginare chi era?”

Era la mamma?”

Esatto,tua madre impedì a me e tuo padre di scontrarci e quando la sentì che non si sarebbe spostata per nulla al mondo pur di difendere quel pipistrello allora capì che dovevo ritirare la spada,impedendo così di spargere sangue innocente. Era la prima volta che incontravo uno yokai e non doverlo combattere,così facendo tua madre mi invitò in casa sua insieme alla compagnia di tuo padre e per quanto la situazione fosse bizzarra decisi di unirmi a loro per cena.”

Ha parlato con mio padre?”

Si,quel giorno scoprì in uno yokai un uomo buono,mi parlò di come le differenze tra yokai e umani non sono così tante e nette,ma anzi,siamo molto più simili di quello che pensavo,quando me ne andai mi resi conto che il bene e il male possono trovarsi ovunque. Nei miei spostamenti o compreso come non tutti gli umani sono buoni e non tutti gli yokai sono cattivi. Il nostro e un mondo pieno di sfaccettature.”

Capisco,ma non è per raccontarmi questa storia che lei e qui vero?”

No,sono qui per un altro motivo.”,disse lui in tono cupo.

Scese il silenzio tra Mitsuhide e Shiori mentre la signora nel frattempo prese tre ciotole e le riempì accompagnando la pietanza con semplice acqua non avendo altro da bere. Mitsuhide rese grazie per il cibo,sia alla signora che agli dei e si nutrì del cibo offerto,la delicatezza del riso unita ai sapori del mare rendeva quell'umile pasto un autentica prelibatezza,un pranzo che saziava sia lo stomaco che lo spirito il tutto concluso con gusto. Una volta finito il pranzo il samurai posò la ciotola per terra,raccolse la katana,si alzò in piedi e osservò la donna con sguardo rigido e inespressivo.

E ora,dobbiamo andare.”

La donna fece un cenno con la testa e si avvicinò alla figlia per poi stringerla a se mentre con gli occhi cercava lo sguardo della figlia,che la piccola confusa da quel gesto guardò la madre con quelle iride viola che ha un giudizio compassionevole avrebbero fatto tenerezza a chiunque le guardasse in quel momento. La donna la guardò per quello che per loro due sembrò un lungo istante,come non si poteva amare una ragazzina come quella? Era dolce,gentile,innocente eppure la vita non aveva fatto altro che riservarle solo discriminazione e disprezzo,guardata male da tutti gli altri abitanti del villaggio solo perché diversa da loro,diversa in tutto e allo stesso tempo diversa in niente,una giovane fanciulla come tante altre ma rinnegata sia da una razza che da un altra solo perché un incrocio di entrambe,avvolte il mondo sapeva essere veramente crudele con chi non faceva niente di male e premiava coloro che il male lo spargevano a macchia d'olio. Mitsuhide questo lo sapeva benissimo.

Mamma che succede?”

La donna si abbassò all'altezza del volto della figlia e con una mano risoluta ma gentile accarezzò il volto di Shiori,la sua mano era segnata dalla fatica e dal tempo che scorreva inesorabilmente veloce per gli umani,eppure in quel tocco c'era più delicatezza che in un panno di seta,più tepore del focolare domestico e più amore di quanto gliene abbia mai dato in tutta la sua vita,che sempre gli ha donato e sempre gliene avrebbe dato.

Shiori,ti fidi della mamma vero?”,disse lei mentre le scese una lacrima sul viso. L'hanyou per istinto annuì mentre sul suo volto si poteva leggere un espressione preoccupata,data la strano turbamento emotivo che la madre le stava trasmettendo e quella reazione la donna strinse la piccola al suo petto e per poi avvicinare la bocca all'orecchio della figlia.

Ti voglio bene bambina mia,te ne vorrò sempre.”

Shiori non fece in tempo a comprendere il significato di quelle parole che subito sentì un botta dietro la nuca....poi il buio più completo. Dolore,confusione...vuoto, era questo che sentiva all'inizio,quando i suoi occhi cercarono di riaprirsi debolmente,una stanchezza che rendeva pesante il suo risveglio,le palpebre tremavano mentre cercava di riaprire gli occhi e le prime cose che vide in maniera sfocata fu una luce accecante e strane figure che si muovevano caoticamente. Ma poi alle orecchie giunsero suoni ovattati,voci sopratutto,con in sottofondo il crepitio del fuoco che consumava il legno. Ma poco alla volta riprese i sensi e quello che prima era confusione divenne stupore...e poi orrore. Vide e sentì perfettamente quello che gli stava capitando attorno e non le piacque per niente,la luce che non riconobbe all'inizio ora gli parve chiara e terrificante,un grande fuoco che si era espanso a tal punto da divorare molte case vicine tra di loro mentre il calore tutt'attorno si manifestava di fronte a lei mentre un vento proveniente dal mare alimentava le fiamme con viva intensità. Le figure indistinte divennero più nitide e si accorse che erano persone,le stesse persone che abitano quel villaggio di pescatori,erano seduti a terra e legati con delle corde a braccia e gambe e imbavagliati,in modo che non potessero scappare in alcun modo mentre altri umani in armatura in armature semplici controllavano che anche nel caso si fossero liberati dalle corde fossero comunque costretti a restare dov'erano con la minaccia delle armi. Prendendo consapevolezza della cosa cercò di muoversi ma si accorse anche lei di essere legata anche lei,ma in disparte da tutti gli altri e poggiata ad una specie di scranno di legno,tenuta ai braccioli del suo appoggio.

Ben sveglia piccola,dormito bene?”

Si girò di scatto in direzione della voce maschile che le era giunta alle orecchie e accanto a lei vide un uomo dalla barba ben curata,uno sguardo malvagio e con indosso una strana armatura più nera della notte più oscura. Il solo guardarlo le metteva una soggezione tale che per quanto volesse distogliere lo sguardo da lui non ci riusciva in alcun modo,la fissava in una maniera tranquilla e rilassata,come se per lui quella fosse una cosa normale ritrovarsi in quella situazione,non seppe come rispondere a quella domanda tanto semplice ma allo stesso tempo non riusciva ad emettere alcun suono e rimase a fissarlo spaventata da quella figura che in confronto a lei pareva un gigante.

Ti vedo silenziosa,per caso sono io che ti spavento?”

L'uomo aveva una strana espressione sul volto,non riusciva a comprendere se la stesse prendendo in giro oppure era seria,ma dal suo sguardo poteva comprendere che c'era qualcosa di oscuro in quell'uomo,all'apparenza sembrava rilassato e pienamente a suo agio in quella situazione. La cosa certamente le dava non pochi timori verso quel bizzarro figuro. Lei tuttavia era troppo intimorita da quell'uomo perché potesse rispondergli,per tanto restò il più immobile possibile cosa che però non gli riusciva facile.

Eppure non dovresti avere paura,io non voglio farti niente di male,infatti sono stato io a farti mettere su questa sedia,sai,l'ho fatta fare apposto per te,oggi voglio dedicare questa giornata a te e lo sai perché?”

Shiori non poté far altro che dissentire con il capo poiché a parole non avrebbe saputo cosa dire a un tipo bizzarro come quello,ho addirittura completamente fuori di testa.

Perché io conosco la tua storia,so del male che questa gente a fatto a te e a tua madre,so di come gli yakkikomori ti hanno rifiutata perché nata da due razze diverse e di come tuo nonno,il capo famiglia dei pipistrelli ha voluto strumentalizzarti unicamente per i suoi scopi,c'è da dire che la tua vita fino ad ora non è stata molto felice....ed è per questo che oggi la tua vita cambierà completamente. Ora, ti va di partecipare ad un piccolo esperimento sociale?”

Nobunaga si allontanò da Shiori e in pochi passi si avvicinò al gruppo di sopravvissuti con lenta e controllata sicurezza,li fissò un attimo e con un gesto della mano attirò a se un soldato che gli portò una torcia e un grosso vaso d'argilla dalla quale usciva un forte odore di olio,di quello usato per accendere le lanterne.

Buongiorno a tutti,come avrete notato molti dei vostri conoscenti sono morti a seguito della mia intrusione nelle vostre piccoli e patetiche esistenze,ora, giusto perché voi lo sappiate quando conquisto un villaggio che ritengo d'intralcio verso le mie mire di conquista ho l'abitudine di lasciare in vita soltanto una persona ma nel vostro caso potete salvarvi tutti,ma ad una condizione...”disse Nobunaga indicando l'hanyou legata alla sedia,spaventata e confusa.

Io so che lei e sua madre fanno parte di questo villaggio e a questo a voi non sta bene vero? Quindi non vi dispiace se la uccido,infondo e solo una schifosa mezzosangue,ho ragione? Lei non fa parte del villaggio e quindi non merita la mia pietà. Eppure sono combattuto,non me la sento di uccidere tutti i presenti senza una motivazione e quindi devo scegliere tra voi e lei. Facciamo così,il primo tra voi,umano o mezzo pipistrello che riuscirà a darmi una buona ragione perché l'altra parte in gioco venga data alle fiamme rimarrà in vita,avete dieci secondi prima che prenda una decisione,iniziate.”

A quella richiesta tutti gli umani del villaggio cominciarono a urlare a squarciagola tutto il loro terrore per quella crudele proposta,erano imbavagliati e non potevano soddisfare la richiesta di Nobunaga,alcuni di loro cercarono veramente di farsi capire e dare la loro spiegazione per la quale un umano era meglio di quello che a loro era solo un orrendo ibrido tra due razze incompatibili. Altri semplicemente strillavano in preda all'orrore di quello che stava per accadere,immobilizzati dalla paura e incapaci di reagire. Alcuni addirittura provarono a rialzarsi e incominciare a correre,ma erano legati anche ai piedi e più che strisciare non poterono fare e qualche soldato prendeva questi disperati e li ributtava di forza nel gruppo,la scena era pregna di cruda e atroce malvagità dallo svolgimento cadenzato e meccanico come se fosse stata la scena di un opera teatrale ,con il folle di Owari che parlava e si muoveva in una maniera tale da attirare l'attenzione su di se esattamente con un vero tiranno,muoveva i fili delle sue intenzioni nello spettacolo di burattini che si era già fatto in testa. Si,tutto stava andando come previsto dai suoi intenti e dalla reazione delle sue vittime, che si agitavano e si disperavano come voleva lui e alle sue condizioni, come tutti al suo seguito sapevano da molto tempo. Eppure pochi sospettavano che in questa crudeltà senza senso in realtà esisteva un disegno ben preciso in tutto ciò che faceva, nella sua apparente follia Nobunaga era un uomo eccentrico e imprevedibile,ma era anche un uomo che sapeva cosa voleva e sapeva anche come ottenerlo. Violenza,distruzione e paura erano le tre grandi leve che espandevano il potere di quel demonio di un signore della guerra in maniera brutale ed efficiente,l'unificazione del paese era qualcosa che richiedeva un sacrificio enorme,non bastavano una spada e e la sete di potere per compiere una tale impresa e Nobunaga sapeva esattamente cosa c'era bisogno per realizzare un sogno di quelle dimensioni. Il male. Ma non il male inteso semplicemente come un lato della moralità, ma quanto piuttosto come filosofia personale,come fonte di ispirazione ma soprattutto come un energia oscura e sinistra in grado di spingere fino al limite consentito dalla maggior parte delle persone,il male per Nobunaga era come un baratro nella quale una volta dentro non si potesse più uscire ma una volta caduto potevi solo sprofondare,sempre più giù,sempre più nero. Lui lo sapeva bene,la sua anima era sul limite del precipizio da dove scorgeva bene dentro di se che l'uomo che era il giorno prima era meno corrotto del giorno dopo e l'uomo del giorno dopo non sarebbe mai stato perduto come l'uomo che sarebbe stato poco prima di morire. Nessun paradiso per lui ma solo una condanna eterna agli abissi dello Yomi,il regno dei morti,il luogo dove sapeva che presto o tardi sarebbe andato e sapeva che non sarebbe stata una permanenza piacevole,ma già da tempo ormai il varco per la dannazione era stato oltrepassato e il perdono era ormai irraggiungibile. L'inferno lo attendeva.

La mamma,non fare del male alla mamma.”

Il re demone aveva sentito attentamente quelle parole,seppur distratto dalla visione degli altri abitanti che continuavano farsi sentire nonostante i bavagli che bloccavano le loro bocche e che usavano per salvarsi la vita e quella dei loro cari,senza mancare però di andare contro la ragazzina perché diversa da loro. L'uomo camminò lentamente verso la bambina mentre ancora reggeva il vaso e la torcia con un espressione spaventosa in volto,con quegli occhi che se prima sembravano comprensivi con una sfumatura di sinistra ma celata malvagità ora sembravano carichi di spietata crudeltà,uno sguardo accesso come il fuoco mentre le iridi ora più strette mostravano chiaramente una punta di follia. Le puntò la torcia accesa vicino al volto,abbastanza lontano da non bruciarle il viso ma abbastanza vicino da farle sentire la cocente presenza del fuoco.

Che cosa hai detto piccola?”

Ti supplico,uccidi me se vuoi,ma ti prego,non fare del male alla mamma...ti scongiuro.”

A quel punto Shiori iniziò a piangere per il terrore che quell'umano le trasmetteva e la preoccupazione per la sorte della madre,non riusciva a vederla in mezzo agli uomini,alle donne e ai bambini del villaggio,eppure temeva per lei più che per se stessa,nonostante fosse legata e con la minaccia di bruciare viva per mano di quello squilibrato.

Sei certa di quello che dici? Sai che potrei ucciderti solo perché sei un hanyo vero?”

La bambina non rispose alla sua domanda e non poté far altro che distogliere lo sguardo e continuare a piangere per la paura che provava verso quell'oscuro individuo che non sapeva dire se fosse un vero umano o un mostro travestito da tale,come si poteva definire umano una persona così malvagia che non provava il ben che minimo rimorso nel bruciare un villaggio,ucciderne gli abitanti e costringere i sopravvissuti a partecipare a quello che ai suoi occhi da innocente era un gioco perverso. Non sapeva cosa dire,non sapeva cosa fare,gli abitanti del villaggio erano cattivi,gli Yakkokomori erano cattivi,ma quell'umano era su tutto un altro piano della malvagità.

E il tuo desiderio? E questo il tuo vero desiderio? Ciò che più brami al mondo e la salvezza di tua madre? Allora sappi questo piccola Shiori....”

Il folle distolse la torcia dal volto della ragazzina e gli avvicinò la bocca ad un orecchio.

Il tempo e scaduto.”

Nobunaga fissò Shiori negli occhi per alcuni secondi per poi allontanarsi e riavvicinarsi al gruppo dei superstiti.

Bene signori il tempo è scaduto. Dopo aver valutato accuratamente le reazioni di entrambe le parti ho preso la mia decisione.”, Disse il signore della guerra con calma e pacatezza,ma subito mosse rapidamente la mano che teneva il vaso verso gli umani catturati rovesciando il contenuto su tutti i presenti,scatenando così un improvvisa scenata di panico e orrore,facendo avverare il loro timore peggiore sapendo ormai che il peggio sarebbe arrivato subito dopo. Nobunaga era statuario di fronte alla paura di quelle persone,nessuna emozione,nessun pentimento,solo l'intenzione di scatenare un altro massacro e di porvi fine nella maniera peggiore possibile. Paura e orrore erano le sue armi più potenti e le avrebbe scatenate nella maniera più sanguinaria e impressiva possibile,il titolo di re demone non era qualcosa che si portava con tanta leggerezza,Il lato peggiore di Nobunaga dominava l'intera scena.

Io non vi brucio per semplice diletto,non vi darò fuoco per il solo gusto di farlo. Lo faccio perché so che siete stati poco virtuosi,perché so bene qual è la vostra ipocrisia. Per tutto questo tempo siete stati sordi al dolore di una bambina e di sua madre solo perché diversi da voi o non conformi con le vostre regole. In vita non avete voluto ascoltare la loro agonia,mi pare corretto che nell'ora della morte siate muti.”

E finito di parlare l'uomo lanciò la fiaccola in mezzo alla piccola folla terrorizzata dando così inizio all'atrocità che aveva già fatto spettacolo in altre parti del paese. La fiaccola finì al centro di quegli sventurati e in meno di un battito di ciglia il fuoco cominciò a divagare,all'inizio furono poche le persone ricoperte dalle fiamme e solo le vesti iniziarono a bruciare. Ma si sa che il fuoco se non controllato e un elemento ingordo ed aggressivo e con eguale celerità iniziò a espandersi anche agli altri abitanti del villaggio,poi iniziò la parte peggiore. Le prime urla si fecero sentire come strilli acutissimi e urla agghiacciati,mentre ormai i vestiti,le corde e i bavagli avevano preso fuoco e la carne iniziava a cuocersi,le fiamme si alzavano e insieme ad esse anche l'agonia e il tormento provocate da esse,con l'odore della carne che aleggiava nell'aria che dava un profondo senso di nausea e conati di vomito controllati a fatica,non solo per l'odore ma per la crudeltà del momento. Tutti bruciavano,i corpi che si contorcevano,le mani che si estendevano in cerca di aiuto oppure verso il mare li vicino che purtroppo non avrebbero mai raggiunto. La povera Shiori non poté far altro che guardare lo svolgersi di quell'inumana esibizione di carne,urla,fuoco e sofferenza,scoprendo che in quel momento che bruciare vivi e una delle morti peggiori che possa mai accadere,il dolore provocato dalla carne che si consumava era tale che il cuore non più in grado si sostenere il peso di quella sofferenza,cessava di battere mentre le fiamme incuranti continuavano nella loro opera di di distruzione. Fu un momento che durò un eternità per lei ma alla fine arrivò il silenzio,il silenzio della morte,la pace dopo l'agonia. Non un uomo una donna o un bambino sopravvisse e il vedere quella scena aggiunse un ultimo tocco di malignità,poiché ora i corpi immobili apparivano come frammenti di legno carbonizzato con i segni di carne e muscoli ancora attaccati al corpo. Non una vita fu risparmiata e ai suoi occhi restava ancora in piedi solo lui,quell'uomo,quel mosto,quell'essere infernale in forma d'uomo che non si poteva definire umano,e come farlo? Nemmeno nei suoi incubi peggiori aveva mai immaginato una cosa simile. Restava solo l'orrore,con il crepitio della case che bruciavano ancora e dietro di lei le onde del mare che si infrangevano sulla spiaggia. Il cielo scuro sopra di lei non fece scendere nemmeno una goccia di pioggia,forse anche le nuvole sopra di lei non osavano intervenire per paura di bruciare anche loro,idea stupida anche per una ragazzina,ma forse non era così improbabile,forse quel giorno nulla doveva esserlo.

Un uomo può vivere per cinquant'anni sotto il cielo,un tempo assai misero se confrontato all'età di questo mondo,la vita è un sogno è il sogno è un illusione,tutto a questo mondo e destinato a svanire,ad annullarsi ed infine a divenire parte del creato,vi è forse qualcosa a questo mondo che sia degno di essere eterno?”.disse Nobunaga recitando per l'ennesima volta il suo monologo dell'atsumori.

Lo recitava sempre dopo la fine di una battaglia o quando si esibiva in privato con pochi intimi nei giardini della sua dimora. Ma era quando massacrava i villaggi e ne dava fuoco i sopravvissuti che ripeteva queste parole senza troppa teatralità, in questo era più un mantra,una preghiera personale o forse serviva solo a ricordarsi che la vita e breve ed effimera,che spariva velocemente,come la sabbia di quella spiaggia che se avrebbe preso e stretto nel suo pugno gli sarebbe scivolata via,poiché tale era la vita,fragile e facile da perdere. Ogni volta che vedeva morire qualcuno o qualcosa,fosse esso umano o meno si ricordava sempre che a morire bastava niente,l'esistenza era semplice da distruggere e avvolte si stupiva di come morire fosse in realtà una cosa così facile. La vita era come un fuoco,per quanto potesse essere intesa la fiamma alla fine si sarebbe spenta,tale e la natura delle cose viventi,così era stato prima di lui e sarebbe stato anche dopo. I suoi soldati invece restavano fermi,immobili di fronte all'orrore che il loro signore fece ancora una volta,un tempo contadini abituati alla fatica del lavoro nei campi,ora erano diventati delle efficienti dispensatori di morte,non c'era gioia o gloria in quel massacro,nessuna ricchezza da depredare,nessuna nuova terra da coltivare,solo morte e distruzione portati alla solita maniera,con la massima violenza necessaria agli scopi del capo famiglia degli Oda. La morte ormai era uno spettacolo quasi gratuito alla loro vista.

Mamma.....”

Disse la giovane hanyou mentre cercava la sagoma della madre in mezzo al macabro spettacolo dei corpi carbonizzati,ma i corpi erano talmente carbonizzati che ormai erano irriconoscibili. La disperazione cominciò a impossessarsi del suo cuore e la sua mente tornava ai ricordi di quella donna,di quell'unico genitore che ancora poteva abbracciarla,prendersi cura di lei e amarla in maniera così forte che bastava vederla per sentirsi viva e apprezzata per la sua natura ibrida,era la sua forza quando si sentiva debole,era il suo scoglio quando la tempesta si avvicinava e le onde anomale della vita la portavano nella profondità della tristezza ed era il suo fuoco caldo quando il freddo che le altre persone le davano e lei la scaldava. Ma sopratutto era sua madre,l'unica persona che l'aveva amata così com'era e che a sua volta lei adorava più di chiunque altro. Ma ora era li tra l'ammasso di irriconoscibili cadaveri che aveva di fronte,così giovane e così sfortunata,così impotente di fronte al mostro in armatura,che continuava ad osservare la scena senza battere ciglio e senza cambiare l'espressione distaccata dalla massa di corpi anneriti,che fino ad un attimo fa urlavano e gridavano come dannati.

Oh perdonami piccolina.”,disse Nobunaga riavvicinandosi improvvisamente vicino all'hanyou con fare teatrale, “Ovviamente lo spettacolo e stato alquanto brutale e improvviso,ma io avevo bisogno che tu vedessi, o per meglio dire....eri tu ad averne bisogno.”

Lei non seppe cosa dire quando Nobunaga,con quel suo diabolico sorriso la osservava dall'alto della sua posizione e lei,ancora legata a quello scranno poté far altro che ricambiare lo sguardo a sua volta e restare di sasso di fronte a lui,che con le fiamme delle case ancora molto vivide facevano risaltare i dettagli di quella strana armatura in maniera ancora più sinistra.

Tranquilla tua madre non era insieme a quelli che ho bruciato. Sai perché ho fatto una cosa così brutta a questa gente? A dir la verità lo fatto anche in altri villaggi, ho dato fuoco a molte persone che erano proprio come loro,egoisti,spregevoli,così pessimi come umani che non erano degni di stare di fronte nemmeno ai vermi. Erano spazzatura e come tale ho trattato quella marmaglia, pensi che io sia cattivo? Fai bene, ma loro erano persino peggio,non piangere per loro,non ne vale la pena e fidati quando ti dico che ho ucciso creature più meritevoli di loro. E ha proposito di creature meritevoli....”

Nobunaga fece un segno ad uno dei suoi uomini e questi si allontanò,tornando dopo qualche minuto con una donna imbavagliata e legata per i polsi,era la madre di Shiori. La ragazzina preoccupata per la presenza della donna li ebbe il timore che quel mostro potesse fare una cosa molto simile a quello spettacolo di fiamme e crudeltà e presa dall'istinto cominciò ad agitarsi,nel tentativo di liberarsi dalle corde ma erano troppo strette affinché potesse liberarsi e correre verso di lei. La donna d'altro canto fu spinta a terra dal soldato con gesto secco e meccanico,quasi gli venisse normale eseguire il gesto senza farsi prendere dalle emozioni e fare semplicemente quello che gli venisse ordinato.

Mamma.”

Disse Shiori a bassa voce non riesco ad urlare più forte,data anche la grande sorpresa di ritrovarla in quell'inferno in riva al mare,messa di fronte a Nobunaga,quasi fosse una vittima sacrificale. Il demonio si avvicinò alla donna e sguardo freddo e distaccato osservò la donna che ora giaceva ai suoi piedi,senza alcuna possibilità di sopravvivenza. La donna appariva come una stracciona in confronto a lui e alla sua armatura nera come le tenebre. Eppure negli occhi di quella donna non vide per un solo istante un cenno di paura o sentore di terrore provenire da lei,se non per la figlia che a vederla in quello stato le spezzava il cuore.

Abbiamo un accordo donna,sei pronta a pagare il prezzo per il tuo più grande desiderio?”

Sapeva bene cosa intendeva il re demone,non lo conosceva di persona e quella era la prima volta che ci aveva a che fare,ma ora che lo vedeva di persona sentiva a nutrire qualche dubbio sulla sua decisione. Ma non poteva tirarsi indietro,non ora,non adesso che Shiori rischiava di restare da sola e senza alcuna possibilità di sopravvivere,non aveva scelta, infondo era questo essere una madre,dare il tutto per tutto per salvare i propri figli,anche l'impensabile. Annuì con la testa e in risposta Nobunaga ordinò al soldato vicino a lei di slegarla e togliergli il bavaglio,mentre allo stesso tempo si girò ancora una volta verso l'hanyou sorridendo all'idea di quello che le avrebbe chiesto,anche perché sapeva quello che era in grado di fare.

Bene piccola,tua madre e io abbiamo un accordo,ora,quale discendente dei guardiani degli Hyakkikoumori,mi aiuterai a erigere una barriera abbastanza potente da ergersi contro l'inferno che verrà? Dimostrami come la figlia di una donna umana e di un pipistrello può ergersi contro gli orrori che compirò e ti prometto che nel Giappone che verrà anche un ibrido come te potrà fare cose che prima non poteva nemmeno osare immaginare. Sempre che tu lo desideri ovviamente.”

Il Mostro aveva parlato e la bambina non poté far altro che starlo ad ascoltare,cosa intendeva quel folle con quelle parole e perché mai gli importava tanto che una Hanyou come lei accettase la sua proposta? Non capiva di cosa stesse parlando né tanto meno ci avrebbe mai capito qualcosa,l'unica cosa che sapeva e che sei lei accettava allora sua madre sarebbe stata salva e perciò sapeva quale scelta fare. Non aveva bisogno di parlare,il suo sguardo sommesso era una risposta più che comprensibile per quell'uomo,che come un re si muoveva in mezzo agli uomini e in mezzo ai mali del mondo lui si comportava come il più degno dei mostri.

Bene,se è così allora unisciti a me...”, disse Nobunaga mentre slegava la giovane, “dimostreremo a quell'inuyokai che anche il più misero degli esseri,se ne possiede la volontà, può rovesciare l'ordine naturale delle cose.”

Sapeva che Shiori non aveva idea di chi stesse parlando,ma non gli importava,il suo desiderio era così grande che doveva condividerlo con il mondo intero,anche se ciò lo avrebbe condannato agli occhi del mondo come un pazzo senza speranze,forse lo era, ma ormai si era messo in moto e nulla avrebbe più potuto farlo tornare indietro alla sua morale umana. I suoi desideri erano oltre la mera concezione degli uomini comuni e vedeva un mondo che solo lui poteva concepire. Il cielo era scuro e il mare agitato,presto l'intero Giappone avrebbe seguito il moto di quel mare inquieto. L'inferno sarebbe arrivato e non ci sarebbe stato più bisogno di morire per vederlo.

  
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