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Autore: Lyra Lahey    02/08/2020    1 recensioni
-ISCRITTA AL CONTEST "Una Giornata Particolare" da Artnifa sul Forum di EFP-
Il povero Hugo convinto di essere vittima di uno scherzo vivrà una serata del tutto singolare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hugo Weasley, Nuova generazione di streghe e maghi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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-Appuntamento col Destino-

AAA.
Questa storia partecipa al contest “Una giornata particolare” indetto da Artnifa sul forum di EFP

 
Hugo sbuffò uscendo dal Ghirigoro annoiato, osservando il gruppo di parenti al di là della vetrina. Sua zia Ginny si destreggiava per gli scaffali alla ricerca di libri. Lanciandoli dietro di se al povero Harry, che cercava di sostenere una pila già alquanto instabile. Mentre sua zia Angelina riprendeva Fred per aver tentato di deturpare un libro. Se c'era una cosa che Hugo odiava erano le giornate di shopping per la scuola a Diagon Alley. Sin dal primo hanno quel' assurda spedizione non aveva assunto nessun valore per lui.

"Hai già intenzione di scappare fratellino?" chiese una voce dietro di lui facendolo sobbalzare. Rose alle sue spalle sorrideva compiaciuta con una mano nascosta dietro la schiena. "Non credo siano affari tuoi Rose..." borbotto il giovane irritato "Piuttosto cos'hai lì dietro?"  aggiunse quindi notando la postura della sorella. "Questa dici?" Rose estrasse una lettera, sull' involucro stropicciato c'era il suo nome. "Pensavo di dartela ma se vuoi andare fa pure..." gli disse quindi prima di accennare ad andarsene. Con un salto Hugo afferrò la lettera rubandola di mano alla sorella che lo osservava fin troppo compiaciuta. Senza badarvi troppo il giovane Weasley la aprì per leggerne il contenuto

Caro Hugo,
Se stai leggendo questa lettera vuol dire che la tua caccia al tesoro è iniziata, sperò che riuscirai a trovare la strada che ti porterà da me e che il destino voglia darci una possibilità.


"Oh andiamo Rose... Di la verità è una tua idea questa?" Borbottò Hugo appallottolando il sottile foglietto di pergamena. Rose non disse nulla si limitò semplicemente a ridere allungando poi una mano con un altro bigliettino

L'uomo mi teme la magia non mi arresta, so esser giusta ma allo stesso tempo disonesta.

Spazientito il fratello lascio per terra il foglio tornando sui suoi passi diretto verso il negozio degli zii, quando Rose gli si parò davanti. "Andiamo Rose non mi interessa questo tuo stupido scherzo ne tanto meno degli stupidi indovinelli sulla morte" sbuffò lui cercando di aggirarla senza scarsi risultati. "Morte è la risposta esatta. Troverai il tuo prossimo indizio insieme a Fred e James di fronte alla Gringott!" esclamò fin troppo felice la giovane. Deciso a non ascoltarla il fratello la oltrepasso diretto a passo spedito lungo il viale.

Ma che stupido gioco era mai questo. Hugo era fin troppo sicuro di non aver avuto mai nessun incontro galante durante i sui tre brevi anni ad Hogwarts. Ne tanto meno era interessato ad averne uno. Si riteneva fin troppo giovane e soprattutto per niente interessato alle ragazze. Eh già, era stato durante una delle serate insieme a Lily a casa Potter. Quando per sbaglio si era scontrato in corridoio con uno Scorpius Malfoy ancora umido dopo la doccia e la vita coperta solo da un asciugamano. La vista di quegli addominali lo avevano subito mandato in estasi.

Nonostante gli fosse capitato alcune volte di fantasticare su altri ragazzi, non si era mai posto il problema del suo orientamento sessuale. Non fino a quel momento almeno.
Aveva quindi deciso di parlarne con Lily la sera stessa, ma la cugina non sapendo cosa fare gli aveva caldamente consigliato di parlarne con Albus, il quale risultava sicuramente più affidabile. Fu così che il piccolo Hugo Weasley scoprì alla tenera età di 13 anni di essere Gay.
Non fu per niente uno scandalo per la famiglia che anzi lo accetò di buon grado. Forse Ron aveva espresso all' inizio una leggera titubanza. Ma era solo una preoccupazione paterna,  legata al fatto che comunque nel modo magico, forse più di quello babbano c'era ancora gente che non vedeva di buon occhio un mago omosessuale.

Hugo si guardò indietro, di Rose nessuna traccia. Probabilmente era tornata dentro insieme ai parenti a infilare il naso in inutili libri ammuffiti. Mandandosi mentalmente a quel paese ritornò sui suoi passi, dirigendosi verso la banca. Certo Diagon Alley non era Londra, ma Hugo sembrò di aver corso un intera maratona quando si fermò proprio davanti alla Gringott.

Mentre ancora cercava di riprendere fiato il giovane Weasley fu accerchiato dai cugini che intonarono in coro unna canzoncina assai divertente "Hugo l'amore è cosa rara, ora corri e portalo a casa" (Che per tutti coloro che lo ricordino doveva avere un qualcosa di assai simile al famoso "Viktor ti amo credi a me se non ci sei il mio cuore batte solo per te")  Così facendo i due erroneamente urtarono un paio di passanti che li osservarono malamente, il che fece indispettire ulteriormente Hugo. "Bene cugino! Il nostro Don Giovani !" esclamò quindi Fred saltellando allegro. "Hai proprio ragione Freddy  ma sarà pronto per la nostra sfida?" gli diede man forte James tutto gasato. E mentre i due si spalleggiavano a vicenda, Hugo provò nuovamente l' irrefrenabile desiderio di andarsene da lì. Ormai certo di essere diventato vittima di un ennesimo scherzo dei suoi cugini. Da tempo si era rassegnato data la sua casa di appartenenza Tossorosso.

Stava per voltarsi quando Fred gli allungò un pezzo di pergamena "Avanti leggilo sono sicuro sarai fiero di noi!" esclamò quindi saltellando insieme a James. Osservando il pezzo di carta Hugo riconobbe subito la scrittura disordinata del povero Fred.

Nomina la casa vincitrice della coppa di Quidditch del 1994?

"Siete ridicoli, almeno potevate scegliere una domanda più difficile! Ho capito la storia del Tassorosso ma così è un insulto alla mia intelligenza! C'è stato il Torneo Tre Maghi quell'anno!" Hugo rispose imbronciato guardando i due saltellare come dei matti. "Sei sempre più vicino raggiungi Lily davanti all'Emporio del Gufo per il prossimo indovinello!" senza dire nulla Hugo si avviò nuovamente per il viale, intenzionato a parlare con Lily di questa assurda situazione. Amareggiato del fatto che anche lei avesse preso parte a questa stupida farsa ideata da quella famiglia di pazzi che erano i suoi cugini. 

La vide da lontano con la sua chioma rossa svolazzante che si sbracciava nella sua direzione, sulle labbra un sorriso smagliante. "Hugo! Ce l'hai fatta come sono contenta che tu ce l'abbia fatta!" esclamò abbracciandolo . Con un po' di riluttanza lui si staccò guardandola in modo truce "Smettiamola con questa farsa Lily, non ho voglia di correre su e giù per la via alla ricerca dell'ammiratore immaginario." disse quindi lui serio.  Lily non disse nulla e come tutti gli altri prima di lei estrasse un biglietto.

Caro Hugo
Mi dispiace davvero sfruttare così la tua famiglia, Lily era sicura ti sarebbero venuti dei dubbi, ti prego continua manca così poco. Non vedo davvero l'ora di vederti.


Il ragazzo osservo nuovamente il foglietto alla ricerca di tracce che gli  potessero far capire a chi appartenesse, comela grafia. O se semplicemente era tutto inventato? Ma non trovò nessun indizio.
Inoltre il fatto che Lily fosse così felice e che addiritura gli brillassero gli occhi era di certo un segno positivo. "Eh va bene! Cosa devo fare adesso?" chiese un po' sconfitto, mentre lei lo assordava con un gridolino deliziato.  "Oh Hugo!! Sapevo non avresti creduto a Rose e i ragazzi. Perciò ho scelto questa prova per te . Bastava credermi!" esclamò lei senza smettere di agitarsi gioiosa. Questa volta Hugo scoppiò a ridere, quelle prove erano veramente ridicole cosa che avrebbe affrontato anche un bambino. Quindi il piccolo Weasley si allontanò, non prima di aver ricevuto dalla cugina l'ubicazione dell'ultima prova. Ovvero davanti al Paiolo Magico.

A questo punto ormai Hugo era agitatissimo, si fidava di Lily tanto da credere che questa folle "ricerca" non era affatto uno scherzo. Osservò il suo riflesso in una delle numerose vetrine. Indossava solo un paio di Jeans e una ridicola felpa rossa. Non era certo l'ideale per un appuntamento al buio. Era quasi pronto a tornare indietro, quando intravide Albus in lontananza proprio davanti all' ingresso del Paiolo. Fortunatamente per lui il cugino non era mai stato tipo da grandi manifestazioni d'affetto. Quindi per lo meno agli occhi degli altri maghi sarebbero risultate due persone normali. "Avevo scommesso con Scorpius ora mi deve 10 galeoni..." lo accolse il cugino tutto sorridente. In risposta Hugo rise. "Andiamo ti offro una Burro birra, hai bisogno di sciogliere i nervi" disse quindi dirigendosi all'entrata seguito dal piccolo Weasley.

Quando entrarono nel locale Hugo stava tremando. Non era affatto certo che essere arrivato fin lì fosse la cosa giusta. Si guardò attorno alla ricerca di qualcuno che potesse conoscere, ma non notò nulla. Lui e Albus presero quindi posto in un tavolo un po' appartato. "Resta qui, io vado a ordinare al bancone!" gli disse con calma sorridendogli. Così Hugo rimase lì, con gli occhi ancora puntati sul cugino. Quando si voltò il posto accanto a lui, prima libero, era ora occupato.  I suoi occhi sbarrati per la sorpresa, nel vedere Lucian Mc Millan di fronte a lui. Il giovane più ambito di tutta Hogwarts.
A sentire suo zio Harry non era nulla di paragonabile al padre, Erinie. Eccome se aveva ragione, si disse Hugo fra se e se, osservando quella bellezza che ora gli si trovava proprio di fronte. Alto, moro e con dei bellissimi occhi scuri che lo stavano fissando. E delle bellissime labbra carnose, che gli stavano parlando. "Tu sei Hugo  vero? Weasley il più piccolo." chiese quindi il nuovo arrivato il tono suadente quasi ipnotico. Hugo annuì sorpreso incapace di rispondere. "Credo tu abbia qualcosa che mi appartiene..." continuò quindi sicuro sporgendosi un po' in avanti con fare allusivo. Il piccolo Weasley cercò di trovare una risposta tentennando invano, mentre lui si sporgeva sempre più in avanti. "Io non.. " furono le uniche parole che riuscì a dire, prima che Lucian lo zittisse con un bacio a stampo. Gli occhi di Hugo si spalancarono ancora di più per quanto possibile, con le sopracciglia che sfioravano la fronte. "Quindi sei libero sta sera?" chiese il moro, sulle labbra un sorriso smagliante. "Mi libero!" esclamò quasi saltando sulla sedia il giovane Hugo, ormai anche lui sorridente. "Perfetto perché ho in programma un Appuntamento col Destino!" gli rispose prima di alzarsi e dileguarsi così come era arrivato. Lasciando lì uno Hugo alquanto sorridente e inebetito.
 
NOTA AUTRICE
UN GRAZIE INFINITO A TUTTI COLORO CHE SONO ARRIVATI FIN QUI. NELLO SCRIVERE QUESTA FF MISONO DAVVERO DIVERTITA SPERO CHE ANCHE A VOI PIACCIA.
SEMPRE VOSTRA
LYRA LAHEY
  
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