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Autore: AlekHiwatari14    03/08/2020    1 recensioni
[Quattro anni dopo agli eventi citati nella One Shot di "Ricordi dalla Russia".]
Kai è ormai adulto, ha una vita piena di impegni e lavoro che gli provocano non poco stress. Stanco di quel via vai, decide di tornare in Giappone per il suo compleanno e passare qualche giorno in tranquillità con i suoi vecchi compagni. In quei quattro anni passati per la specializzazione, però, ha portato qualcosa di speciale nella vita del ragazzo che non intende lasciare in Russia e decide di portare con sé.
Ma il destino ci metterà lo zampino e vecchi ricordi, ormai dimenticati, riaffioreranno insieme a qualcosa di completamente nuovo per il bicolore.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 - Ritorno in Giappone.


"Gou, stammi vicino e non ti allontanare." Avverto, tenendo mio figlio accanto a me, mentre cerco nella valigetta da lavoro i biglietti per il viaggio. Nel prenderli, qualcos altro spunta fuori, cadendo a terra e nella folla non me ne accorgo nemmeno, mentre mio figlio si..
Gou si avvicina e lo prende tra le mani e incuriosito lo guarda con stupore per poi attirare la mia attenzione: "Papà, cos'è?" 
Mi volto. E' il mio Dranzer. Spalanco gli occhi, cercando nella mia valigetta per poi dare un'altra occhiata a lui, mentre mi chiede:"Posso tenerlo?"
Prendo un respiro, digli: "No, non è un giocattolo. Ridammelo."
"Ma..." Tenta di dire, ma io allungo la mano, pretendendolo indietro:"Niente ma."
Il piccolo comprende e me lo ridà tra le mani. Dranzer è la cosa più preziosa che ho. Mi ha accompagnato per tutta la vita e non posso permettere che qualcuno lo distrugga.
Arriviamo allo sportello, diamo i biglietti e in men che non si dica ci ritroviamo sul volo per il Giappone.
Ho già avvisato Rei del mio arrivo e probabilmente mi ritroverò tutti i miei compagni in aeroporto ad aspettarmi. Non so ancora come reagiranno quando vedranno Goh e sono molto più preoccupato per quando atterreremo che dovrò attendere le valigie, anche perché non riesce a stare fermo e l'incubo arriva presto proprio come pensavo.
"Gou, rimani vicino a me, non ti allontanare."
"Tranquillo, papà." Mi dice, stando alla mia destra. Vedo da lontano le valigie arrivare. Mi avvicino al nastro trasportatore per prenderle e una volta messe a terra, mi volto nella direzione in cui c'è mio figlio spalancando gli occhi. Non c'era più.
"Gou!" Chiamo, voltandomi a destra e a sinistra, ma di lui nemmeno l'ombra.
"Goh!!!" Ripeto, urlando il suo nome. 
Il panico mi assale di colpo. Abbandono le mie valigie lì, andando avanti e indietro per l'aeroporto, ma non c'è.
"Gou! Dove sei? Torna subito qui!" Sbraito, non vedendolo da nessuna parte. 
Disperato, comincio a chiedere in giro, fermando chiunque passasse di lì: "Mi scusi, ha visto un bambino passare di qui?"
Scuotono la testa ed io continuo la ricerca, domandando ad un'altra donna di passaggio che è lì accanto: "Ha visto un bambino? E' mio figlio."
"Se non sbaglio ne ho visto uno andare verso l'uscita."Rivela una tizia dietro di me, facendomi andare nel panico totale.
Come un pazzo prendo i bagagli e mi dirigo verso l'uscita alla ricerca di mio figlio. Lo vedo poco distante da lì e non è solo.
E' con Takao.
"Kai, ti vedo rimpicciolito. In questi quattro anni che hai combinato? Una cura di ormoni o cosa?" Confonde, vedendo la grande somiglianza tra me e mio figlio, mentre Hilary lo richiama, dandogli un pugno in testa: ""Idiota, come fai a pensare che sia Kai?"
"Già, non vedi che è un bambino?" Riprende Rei, quando lui si giustifica: "Ha lo stesso sguardo, gli stessi capelli e gli stessi occhi. Come fa a non essere lui?"
Incrocio le braccia e alterato replico: "Sei più rimbambito di quanto mi ricordassi, Takao."
Quella mia risposta attira l'attenzione di tutti, anche di mio figlio che corre verso di me urlando: "Papà!"
Inutile dire che la confusione si propaga in tutti i presenti che ripetono increduli quella parola: "Papà?!"
"Allora Kai è...." Mormora il cinese, mentre io mi inginocchio verso mio figlio per fargli la ramanzina: "Ti avevo detto di non allontanarti da me."
"Lo so, ma ho visto una trottola e volevo vedere se fosse la tua..."
"Trottola, eh?" Alzo lo sguardo verso di loro, per poi chiedere:"Di chi è stata la brillante idea di lanciare un beyblade in un aeroporto?"
"Non guardare me. E' colpa di mio figlio." Rivela Takao, mettendosi una mano dietro la nuca.
"E' un bambino. Ma cosa diamine ti dice il cervello? Come hai potuto dargli un beyblade?!"
"Huh?!" Farfugliano tutti, quasi sorpresi dal mio atteggiamento. 
Non giudicatemi, ma non sopporto una tale irresponsabilità. Sono tutti adulti come me ormai. Dovrebbero capirlo il pericolo che si corre con un beyblade tra le mani di bambini di due/tre anni di età. Non dico di non farli mai giocare, ma in spazi chiusi, tra la gente, rischiando di ammazzare anche qualcuno, è da incoscienti.
E poi penso che dovrebbe iniziare come minimo alla stessa età mia, ovvero a cinque/sei anni, mentre lui ne ha solo due proprio come mio figlio.
"Direi che sei leggermente irritabile."Fa notare Hilary, seguita da Takao: "Già, più del solito."
"Oh, avanti, Kai. Non essere così duro."Cerca di sdrammatizzare Rei, mettendomi una mano sulla spalla, per poi aggiungere:"Non ci vediamo da quattro anni e abbiamo tanto di cui parlare."
"Tsk... Non ho nulla da dire."Rispondo, incrociando le braccia e guardando da tutt'altra parte.
"Davvero?"  Chiede nuovamente, guardando qualcosa di più specifico. Guardo nella sua direzione e comprendo cosa vuole. Sta fissando mio figlio per saperne di più su di lui. 
"E' mio figlio. Ti basta sapere questo." Sintetizzo, andandogli vicino per prenderlo in braccio, mentre lui continua ad assillare: "E la mamma? Dove l'ha lasciata?"
"Non ce l'ha. E' morta quando è nato." In zittisco, voltandomi con mio figlio in braccio.
Cala il silenzio e quegli sguardi non mi piacciono per nulla.
"Cosa?" Farfuglia Takao, seguito da Rei: "Come sarebbe che è morta?"
"Avete capito bene."
"Kai, io...."Mormora il blu, cercando qualcosa da dire, ma le parole che escono dalle labbra del bruno sono solo:"Mi spiace tanto..."
"Piantatela di guardarmi così. Sono qui per distendere i nervi e non per farmeli saltare da voi."Brontolo come al solito, trascinando le valigie con me per andarmene via da lì, quando Kinomiya si avvicina a me, prendendomi la valigia e facendomi farfugliare un:"Ma cos...?!"
"Che ne pensi di venire a stare da noi?" Propone, seguito da Hilary che sembra entusiasta dell'idea: "Già, sarà proprio come i vecchi tempi."
"TAKAO!" Si ode da lontano. Mi volto e ciò che vedo mi lascia perplesso. Quello non era altro che l'urlo di Max. Lo vedo agitare la mano e non è solo. Ci sono anche il professor Kappa e Emily con lui..
"Decisamente come i vecchi tempi." Mormoro, vedendo tutta quella gente riunirsi.
"How are you, guys?!"
"Ciao, Max!" Saluta Takao, seguito da Rei: "Che bello rivedervi!"
"C'è anche Kai con voi, eh?" Nota il professor Kappa.
"Aspetta, aspetta... cos'è quella mini copia di Kai?! Non sarà mica...?" 
"Si, è suo figlio." Rivela Hilary, sconvolgendo il biondo che si porta le mani in faccia ed esclama: "Oh, my Gosh!"
"Lo so, abbiamo avuto tutti la stessa reazione." Continua Rei, quando poi Emily sembra guardarsi intorno.
"Qualcosa non va?" Domanda Takao, preso dalla curiosità e dunque lei svela: "L'amica di Max non si è fatta ancora vedere."
"Amica?"
"Oh, Sorry. Praticamente mi sono permesso di invitare una collega di lavoro." Rivela il ragazzo, giungendo le mani e facendo rimanere sopresi tutti.
"Che senso ha invitare una collega ad un ritrovo di vecchi compagni?" Cerca di capire Hilary. Stranamente, Max inizia a balbettare indeciso sul dire o meno le cose come stanno.
"Beh... ecco..."
E' turbato. Si vede lontano anni luce e il professor Kappa decide di illuminarci sulla situazione: "Max ci sta provando con lei e spera ancora di ottenere qualcosa."
"What are you doing?! It's.... no! It's no this!"
"Sei agitato, Max." Fa notare Emily.
"Huh?"
"Quando sei agitato parli sempre americano." Aggiunge Rei e lui scuote la testa per poi rivelare: "Guarda che non è così! Si, mi piace, ma l'ho fatto per farmi conoscere meglio. Insomma... ho una bella posizione, guadagno bene e non ho nulla che non vada, quindi in questo viaggio spero di avvicinarmi un po' più a lei e chissà... magari riesco a conquistare il suo cuore."
Tutta quella determinazione, però, viene smontata da Emily: "Non ci riuscirai. Te l'ha detto in faccia più volte che non sei il suo tipo."
L'entusiasmo e la motivazione di Max vanno pian piano ad abbassarsi, mentre Rei e Takao se la ridono:"Ma in che razza di situazioni ti vai a mettere?"
"Piantatela!" Urla Max esasperato, quando il professore si volta verso la sua destra agitando la mano:"Siamo qui."
Mi volto e vedo una ragazza abbastanza stravagante avvicinarsi a noi. Sembra avere la nostra stessa età. Occhi azzurri, capelli castani lunghi e mossi, dai lineamenti sottili e dal portamento assai superficiale e quasi bambinesco.
Ha un vestito nero e svalzato, tacchi alti dello stesso e medesimo colore. Tra le mani un semplice zaino che tiene in spalle.
"Oh, eccovi qui." Afferma, avvicinandosi a noi, per poi notare:"Quanta gente..."
"Loro sono i ragazzi di cui ti ho parlato." Spiega Max e lei non tarda a presentarsi:"Piacere, Rita Sawada." 
"Io sono Takao."
"Io Hilary e lui è nostro figlio Makoto."
"Io, invece, sono Rei." Si presentano gli altri, mentre lei china il capo e risponde: "Piacere di conoscervi."
"C'è anche lui. Scusalo, ma sta più nero di quanto ricordassimo." Prende in giro Rei, spostandosi e mostrandomi alla tizia.
Il sorriso sul volto della ragazza sembra togliersi di colpo. Mi fissa come se avesse visto un fantasma. La sua espressione è così plausibile che tutti se ne accorgono.
"Che hai da fissare?" Domando, ma lei non dice una parola. Sembra scossa e non poco.
"Qualcosa non va?" Chiede Max, mettendole le mani sulle spalle e facendola rinvenire in sé.
"No, assolutamente..." Mormora lei, per poi tentare di cambiare discorso:"Quindi, abbiamo detto, Takao, Hilary e Makoto, poi c'è Rei, Kai e....?! Il bambino come si chiama? Credo di averlo dimenticato."
"Aspetta un attimo, non ti ho detto il mio nome." Mi agito fissandola, ma lei mente: "Si che me l'hai detto!"
"No, non credo di avertelo detto."
"Dai, ci siamo tutti presentati, Kai." Interviene Takao.
"No, io non mi sono presentato."
"Comunque ancora devi dirci come si chiama tuo figlio." Cambia argomento Rei avendo l'appoggio della tizia: "Già. Come si chiama?"
Perplesso, indeciso e completamente diffidente da quella tizia, tengo stretto mio figlio, rivelando il suo nome: "Gou.... si chiama Gou...."
Mi guarda con quell'aria persa. 
Eppure più la guardo e più ho l'impressione che mi conosca.
Dov'è che ci siamo già visti?!

   
 
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