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Autore: axeinked    03/08/2020    1 recensioni
[IN REVISIONE]
A volte bastano solo due minuti per amare, altre invece, molto di più.
Ma non per Tom e Julian, che grazie alla curiosità della piccola Natalie hanno due minuti ed una vita intera per Amare.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO UNICO
Ormai era giunta sera e Julian stava rimboccando le coperte di un rosa sgargiante di sua figlia, Natalie.
La piccola sorrise a più non posso, mostrando una fila di dentini da latte e qualcuno mancante.
 
"Papi, mi racconti come vi siete conosciuti tu e papà?" il suddetto annuì, stendendosi di fianco alla figlia, accarezzandole delicatamente i capelli come il miele.
 
"Ricordo ancora quel giorno come se fosse ieri, era estate, faceva un caldo terribile, non potevi proprio stare sotto al sole! Conoscevo già Tom, frequentavamo la stessa scuola e se c'era bisogno di aiuto tra contadini lo si faceva, quel giorno fu proprio così ma piccolo segreto, non combinai nulla!" entrambi ridacchiarono, era tipico che Julian non facesse chissà quanto affidamento ai lavori pesanti, preferendo di gran lunga rimanere a casa ed i lavori d'ufficio.
 
"Ero nel fienile, seduto su una balla di fieno fresco. La porta che dava all'esterno era spalancata e vedevo chiaramente quel ragazzo che senza maglia, uno stetson marrone che gli copriva il volto ed aveva le spalle così rosse da far impallidire le stelle marine, lavorava senza sosta alla staccionata che confinava l'Unicorn Ranch e la sua casa. Di tanto in tanto si girava a sorridermi, forse anche per controllare se ero ancora lì."
Ogni volta che Tom lo guardava, Julian finiva per arrossire; quante volte nella sua adolescenza era scappato a nascondersi ed osservare di nascosto il suo amico d'infanzia e vicino di casa.
 
"Poi? Poi, papi?" chiese con curiosità la bambina che teneva stretto a sé un peluche a forma di coniglio bianco. Gli occhietti azzurri e vispi della bambina riflessi in quelli verdi dell'uomo, decisamente bramosa nel sapere di più.
"Una volta che finì di riparare quella staccionata, decisamente molto storta rispetto alle altre, venne nel fienile a ripararsi dal sole. Non smise di sorridermi nemmeno una volta e mi chiesi anche se non avesse una qualche paralisi facciale." rise al ricordo, guardando amorevolmente la figlia, tornando poi a raccontare sotto quello sguardo impaziente.
 
"Si sedette al mio fianco e non smise di guardarmi, gli chiesi anche se avevo qualcosa sulla faccia e mi disse semplicemente che ero bello da guardare... per un minuto intero provai così tante emozioni, soprattutto la paura." Natalie a quell'affermazione aggrottò la fronte, spostandosi più vicino all'uomo così da guardarlo meglio.
 
"Perché paura?" Julian capì perfettamente cosa celassero quegli occhi azzurri, quel qualcosa che una bambina di quell'età non doveva mai provare ma infondo Natalie era fatta così, si preoccupava più per il prossimo che per sé stessa.
 
"Perché amare qualcuno dello stesso sesso nei nostri anni era proibito, se qualcuno lo scopriva erano guai seri e Dio solo sa quant'ero terrorizzato, non solo di essere respinto da tuo padre ma da chiunque mi guardasse. Avevo paura che guardandomi, qualcuno potesse capire che ero diverso dagli altri ragazzi che amavano partecipare ai rodeo, azzuffarsi mentre io ero più portato per le cose come dire... delicate. Era già abbastanza sopportare mio padre che si lamentava di non avere delle mani in più nei campi." Julian sospirò, baciando la fronte della bambina per poi mettersi ad osservare la vastità di rosa nella cameretta, dalle pareti con stelline bianche al mobilio bianco e tonalità di rosa più chiaro. Quando Natalie fu abbastanza grande da prendere delle sue decisioni ed il dover cambiare letto e mobilio, chiese esplicitamente di voler l'intera cameretta rosa, era un'ossessione vera e propria per quel colore ma finché Natalie era felice, lo era anche lui.
 
"Non è giusto..." mormorò gonfiando le guance arrossate in netto contrasto con la pelle pallida. Julian annuì, per quanto la bambina avesse sette anni, ragionava fin troppo bene ed era così furba che se non facevi attenzione, ti avrebbe fregato nel miglior dei modi.
 
"Lo so Nat, ma sai cosa successe il minuto successivo?" domandò, notando l'ombra del marito sulla soglia della porta, sorridendo genuinamente.
 
"Cosa? Cosa?" squittì Natalie, notando poi Tom e sorrise ancor di più.
 
"Mi diede il primo bacio, i miei sentimenti per lui erano ricambiati ed ero felicissimo!" sussurrò Julian mentre Tom entrò nella cameretta, sedendosi sulla sedia a dondolo ai piedi del letto, dondolandosi lentamente e prese parola mentre li osservava.
 
"Quando finì di baciare Julian, i nostri padri ci scoprirono nel fienile, avvenne il finimondo e nemmeno le nostre madri riuscirono a fermare quei due. Ci separano, il padre di Julian, lo spedì a New York come scusa per la scuola mentre io rimasi qui ad ereditare ogni ettaro di terreno. Non rividi Julian per dieci anni a seguire ed ebbi solo due minuti per amare, per amarlo." Tom non smise un attimo di guardare Julian che aveva le lacrime agli occhi ed un sorriso triste e felice contemporaneamente. Natalie fissò prima l'uno e poi l'altro, stritolando il peluche così forte da farne gonfiare le due estremità, sorridendo sognante.
Tom si alzò dalla sedia a dondolo, l'uomo era così simile a Natalie quanto diverso da quei occhietti azzurri. Lui aveva la carnagione scura, gli occhi erano come l'oceano mentre quelli della bambina sembrava il cielo, pallida di carnagione. Solo i capelli erano molto simili, un biondo oro.
Raggiunse i due sul letto, tuffandosi sul marito e quest'ultimo scoppiò a ridere, asciugandosi le lacrime per poi guardare la loro amata figlia che li fissava beatamente divertita.
 
"Credo sia ora di dormire, non è vero, piccola peste?" Tom prese Julian a sé e lo aiutò ad alzarsi dal letto, sistemando poi le coperte a Natalie mentre Julian accese la lampada da notte a forma di ballerina classica.
 
"Buonanotte!" la piccola chiuse gli occhi ed i due adulti le diedero un bacio sulla fronte per poi uscire dalla stanza, dopo aver spento la luce della camera.
Una volta aver chiuso la porta, i due uomini si guardarono negli occhi. Julian avvolse le braccia al collo del marito, con il cuore che batteva all'impazzata nel petto.
 
"Quel giorno ebbi solo due minuti per amarti, ora ho tutta la vita." sussurrò Tom, baciando Julian e questo ricambiò con trasporto, lasciandosi stringere dal marito.
Per tutto quel tempo nell'essere separati, finalmente Julian si sentì a casa, con un uomo che aveva sempre amato ed una figlia fantastica.
 
FINE
  
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