Libri > Cinquanta sfumature di...
Segui la storia  |       
Autore: lmpaoli94    04/08/2020    3 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nel mentre suo marito Carrick era partito per la missione, La Contessa Grace Trevelyan Grey non perdeva tempo a risistemare gran parte delle stanze del Castello.
< Madre, che state facendo? > domandò Mia vedendola pulire.
< Ciao, tesoro. Sto ripulendo la biblioteca. Quando ero molto piccola passavi le tue giornate qua dentro a leggere libri di ogni genere, soprattutto quelli fantastici. >
< Sì, me lo ricordo bene… Ma non dovreste sporcarvi le mani. È un compito dei servitori. >
< Lo so. Ma non sapevo cosa fare e lo sai bene che odio rimanere con le mani in mano… Lo sai, Mia? È la prima volta che siamo soli noi donne. Negli anni passati c’era sempre un componente della famiglia maschio, ma senza di loro possiamo prenderci molte libertà. >
< Ad esempio? >
< Per esempio parlando della vita di noi ragazze invece che di guerra, dispute e altre cose che non ci devono riguardare… Piuttosto, mi potresti raccontare del tuo soggiorno a Cahir. >
< Non c’è molto da dire su questo, madre. >
< Ma come? Mi hai sempre detto che ti sei divertita organizzando ogni sera feste sfarzose di goni genere invitando nobili e gente molto influente di tutta l’Irlanda. >
< E’ vero, sono una grande organizzatrice di feste, ma questo non vuol dire che io non mi sia annoiata. >
< Ti mancava la tua famiglia? >
< Madre, oltre a rimanere nel Regno d’Irlanda, mi piacerebbe molto viaggiare all’estero. >
Nel sentire la richiesta della figlia, la Contessa Carrick fu molto restia a dargli corda.
< Mia, non credo che sia una buona idea. >
< Non mi avete detto nemmeno dove vorrei andare. >
< Mia, per favore. È molto pericoloso viaggiare all’estero in questi anni. Molte guerre si combattono proprio qui in Europa. >
< E se me ne andassi un paio di settimane nel nuovo mondo? Ho sentito dire che ci sono molte probabilità di vita migliore che qui. >
< Perché cos’è che ti manca qui in Irlanda, Mia? Vuoi avere più svago? Più soldi per poterli spendere come ti pare e piace? Che cosa vuoi di più da questa vita? >
Mia non aveva mai visto sua madre così seria e preoccupata prima d’ora.
< Madre, non volevo ferirvi. Era solo una possibilità. >
< Scusami, tesoro > rispose la donna asciugandosi le lacrime < E’ che sei mancata per un lungo periodo e non ho trovato un vuoto per colmare la tua assenza. Per questo ho sentito molto la tua mancanza. >
< Madre… non lo sapevo. >
< A dirla tutta non sappiamo nemmeno quanti soldi potremmo disporre dopo che tuo padre ha radunato alcuni dei soldati più feroci al suo seguito, senza dimenticare il Generale Taylor. Quindi non so se un giorno potrai andarci, ma faremo di tutto per esaudire questo tuo desiderio. >
< Madre, lasciate stare. Era solo una possibilità. >
< Lo so, ma potrebbe essere molto di più. Magari andandoci con il tuo futuro marito. >
< Avevo pensato a Gia, ma va bene anche la vostra possibilità. >
< Certo. Con chi vuoi. >
< Madre, posso farvi una domanda molto indiscreta? >
< Dimmi pure, Mia. Che cosa vuoi sapere? >
< Se mi fidanzassi con un uomo che non facesse parte della stretta di nobili irlandesi, voi sareste contenta? >
Nel sentire quella domanda, la Contessa Grace rimase in silenzio alcuni secondi.
< Figlia mia, io non sono come tuo padre. Puoi fidanzarti con chi vuoi, basta che ti voglia bene e che ti renda felice. >
Nel sentire quelle parole piene di speranza, Mia capì di avere trovato una valida alleata per la sua felicità.
< Grazie, madre. Mi riempite sempre il cuore di gioia. >
< Mia, ti voglio tanto bene. Ricordatelo. >
< Sapete cosa mi è venuto in mente? Perché io, voi e Gia non prepariamo una torta da mangiare questa sera dopo cena? Non l’abbiamo mai fatto. >
< Mi sembra una grandissima idea > rispose entusiasta la Contessa.
< Bene. Vado a chiamare subito Gia. >
Ma prima che sua figlia lasciasse la cucina, sua madre la richiamò per rivedere quel sorriso sul suo viso che la faceva essere più bella.
< Ho sempre creduto che tu fossi la luce dei miei occhi… E anche questa volta me ne hai dato conferma. >
< Meno male non ci sono presenti Christian ed Elliot altrimenti sarebbero gelosi. >
< Ahahah non credo. >
 
 
Alzandosi di buon mattino, José cercò di intrufolarsi nella camera di Anastasia per confessargli che avrebbe sposato Leila contro la sua volontà e che non avrebbe mai avuto il coraggio di ucciderla.
“Devo farlo, Anastasia. Per il bene comune.”
Ma stranamente, la porta della ragazza era controllata a vista da un gruppo di guardie.
< Marchese Gonzalez, possiamo fare qualcosa per voi? >
< In verità volevo parlare con la signorina Anastasia. È abbastanza urgente e non vorrei che la Contessa madre sapesse di questo incontro. Motivi molto privati. >
< La signorina Anastasia è partita questa mattina molto presto e non tornerà più qui a Limerick. >
< Cosa? io… non capisco… >
< Perché non provate a dirlo a me? > domandò la Contessa madre raggiungendo il giovane marchese.
< Contessa madre. Che bellissima sorpresa… Un buongiorno a voi e a queste giovani guardie che ogni giorno mettono a repentaglio la loro vita per proteggere il castello. >
< Risparmiate le false ideologie e compimenti che mi urterebbero una giornata cominciata con il piede giusto… Perché siete dinanzi alla camera di Anastasia? >
< Volevo dirgli che sarò promesso sposo di Leila. Tutto qui. >
< E perché la faccenda doveva essere privata? >
< Vedo che avete ascoltato ogni cosa… >
< Questo Castello non ha segreti per me. >
< Certo… Non volevo che vi adiraste contro di me visto che mi avevate proibito di parlare con lei. >
< Oppure perché Anastasia era in isolamento… Fino a questa mattina presto. Ha deciso di essere rinchiusa a Kylemore per purificare la sua anima dannata dalle angherie che questo Castello gli stavano provocando. Ed io non potevo essere più fiera di così, raccogliendo la palla al balzo. >
< No, non è vero. Anastasia non può essere partita improvvisamente… >
< E perché no? avevate bisogno che vi salutaste voi? Non pensavo che foste molto intimi. >
< Infatti non lo eravamo, Contessa. Solo degli ottimi amici. >
< Certo… Adesso basta con le menzogne, marchese. So i sentimenti che manifestavate verso Anastasia. Voi tenete più a lei che a Leila. >
< Non potrei mentire in questo momento visto che conosco Anastasia da molto più tempo di Leila. E sì, ho molto a cuore il futuro di Anastasia che non riesco a capire come sia fuggita… >
< Ve l’ho appena detto, marchese. Non fatemi essere ripetitiva… Sono convinto che senza di lei, riuscirete a metabolizzare e a concentrarvi sul vostro matrimonio con Leila. >
< Anche se non so quando mi sposerò. >
< Molto presto, marchese. Magari non appena il Conte Steele si sarà ristabilito. >
< A proposito, come si sente? >
< Abbastanza bene, credo. Stavo giusto andando nella sua stanza… Quindi adesso, se non avete altro da domandarmi, dovrei andare. >
Ma Linc, avvicinandosi verso la Contessa correndo, l’avvertì immediatamente dell’arrivo dei fratelli Grey.
< Cosa? i nostri nemici sono qui nel mio castello? >
< Esatto e pretendono di sapere dove si trovano Anastasia e Katherine. >
< Bene… Mi sa tanto che toccherà a me dare la bruta notizia ai due baldi giovani > replicò la donna con ghigno malefico < Con permesso, marchese. >
 
 
Attendendo l’arrivo della Contessa, Christian camminava in su e in giù per il salone in maniera alquanto nervosa.
< Christian, potresti fermarti un minuto? >
< Non ce la faccio. Voglio rivedere Anastasia al più presto e nessuno sa dormi dove si trova. >
< Forse perché non vogliono farlo. >
< La Contessa madre mi dovrà dare un mucchi0o di spiegazioni. >
< Eccomi qua, ragazzi miei > fece la donna accompagnata dal suo maggiordomo < Puoi andare, Linc. >
< Contessa, ne siete sicura. >
< Linc, sono nel mio castello. Questi ragazzi non proverebbero mai a farmi del male. >
< Una volta rimasta da sola con i due uomini, la Contessa Carla era pronta per sapere i motivi che avevano spinto i due ragazzi in terra nemica.
< Per Anastasia e Katherine. Siamo venuti qui per rivendicare la loro mano. >
< Mio fratello Christian ha ragione. Vogliamo sposarci con loro e non ce ne importa minimamente se voi sarete contraria oppure no. >
Carla non dette minimamente peso alle parole dei due Grey, rispondendo con una risatina ironica.
< Che cosa c’è di divertente? >
< Siete davvero commoventi e pieni di coraggio > mormorò la donna tornando ad essere seria < Peccato che siate arrivati tardi. Anastasia e Katherine non alloggiano più qui a Limerick e non lo faranno mai più. >
< Che cosa volete insinuare? >
< Non avete capito bene le mie parole, Conte Christian? >
< Dove le avete rinchiuse? >

< Noi non ce ne andremo di qui finché non ci avrete detto dove sono Anastasia e Katherine! >
Le urla di Christian risuonarono in gran parte del castello e questo non piacque minimamente alla Contessa.
< Conte Grey, vi vorrei ricordare che questo non è il vostro castello e Anastasia la vostra proprietà. Dovevate pensarci prima di confondervi con una ragazza senza cervello come lei. >
< Non osate parlare male… >
< Altrimenti cosa fate? mi mettete le mani addosso? State molto attento, Conte: i miei uomini vi arresterebbero in pochi secondi. >
A costo di scatenare una guerra tra le due famiglie, Christian non aveva nessuna intenzione di lasciare Limerick senza Anastasia ed Elliot senza Katherine.
< Voi siete due pazzi, Conti Grey. Dovrei uccidervi all’istante per placare questo problema insistente della vostra persona… Ma potrei causare anche una terribile guerra contro la vostra famiglia, cosa che in questo momento non ho voglia di fare. Ho un matrimonio da organizzare e questa mattina sono molto magnanima. Quindi, o ve ne andate con le buone, o vi farò arrestare per resistenza. >
< Fate pure. Tanto non abbiamo niente da perdere. >
Sentendo quelle parole forti, Elliot fu alquanto inorridito.
< Christian, come faremo a trovare le nostre ragazze se rimaniamo rinchiusi? >
< Non m’interessa. Se la Contessa deciderà questo per noi, nostro padre lo verrebbe a sapere e scatenerà lo stesso una guerra contro gli Steele. A voi la scelta, Contessa. Come ho appena detto… >
< So cosa volete fare > replicò la donna alzando la voce < E non mi lasciate altra scelta. >
Chiamando le sue guardie, Elliot e Christian Grey furono accusati di resistenza e di insolenza nei confronti della Contessa e rinchiusi nelle celle di Limerick fino a nuovo ordine.
< Bravo Christian, ottima mossa. Voglio vedere dove il tuo folle piano potrà arrivare. >
< A costo di scatenare una guerra, troveremo Anastasia e Katherine anche dietro queste sbarre. Te lo giuro, Elliot. >
< Mi dispiace Christian, ma per la prima volta nella mia vita devo dubitare delle tue promesse. >
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Cinquanta sfumature di... / Vai alla pagina dell'autore: lmpaoli94