Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    04/08/2020    1 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle di 27 e 24 anni alle prese con le proprie vite e i propri impegni. Elsa è sposata e vive la sua vita con le scatenate figlie gemelle di 7 anni. Anna, invece, è prossima alla laurea e a dire sì a un futuro roseo e carico di amore che ha sempre sognato fin da piccola.
La vita, però, non è una favola. Entrambe le sorelle vivranno dei momenti di crisi della quotidianità e, per colpa di incidenti e imprevisti, dovranno fare i conti con la cruda realtà.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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CAPITOLO 26

Quei primi giorni di separazione e cambiamento non erano stati semplici. Elsa si era chiusa molto di più in sé stessa per non sentire il dolore e il senso di colpa. Si sentiva confusa e disorientata ma, quella nuova forma di solitudine le faceva avvertire una sorta di autostima e autonomia. Jack lo vedeva poco, solo per portargli le bambine e lei riusciva comunque ad organizzarsi al meglio trascorrendo la mattina al lavoro e gestendo le figlie e casa nel pomeriggio.

L’unico problema era rappresentato dalle piccole. Sofia, già timida in partenza, non biascicava parola anche se, in cuor suo, cercava costantemente il calore materno. Lia, invece, vedeva la madre come origine della colpa e la evitava in tutti i modi possibili. Anna, fortunatamente, cercava di mediare nella situazione ma, ovviamente, ad entrambe serviva del tempo per potersi abituare all’assenza domestica del padre.

“Lia, hai finito i compiti?” chiede Anna mentre pulisce la cucina della propria casa, dopo un pomeriggio trascorso con le nipotine.

“Sì, che barba” commenta la biondina chiudendo la cartella e mettendola vicino alla porta.

“Zia Anna, per caso sai chi ci viene a prendere adesso?” chiede Sofia sollevando il viso dal libro di fumetti che stava leggendo.

“Ecco, che palle però! Una sera mamma e l’altra papà! Due notti da papà e il resto della settimana con la mamma… questi nuovi accordi di quel giudice cattivo non mi piacciono per niente” sbotta immediatamente Lia arrabbiata, dando un calcio alla cartella e stringendo i pugni con violenza.

“Lia, il giudice non c’entra nulla! Le cose purtroppo devono andare così!” prova a farla ragionare Anna avvicinandosi a lei e sperando di poterla aiutare.

“Certo… il problema è di mamma e papà! Anzi no, è di mamma! Lei non ci vuole bene e non ama più il papà, è per colpa sua se ora non siamo più una famiglia!” urla ancora la piccola Lia respirando affannosamente e assottigliando gli occhi azzurri furenti per l’ingiustizia.

“Lia, queste cose non ti permetto di dirle” la rimprovera Anna facendosi seria in volto e lanciando un’occhiataccia alla nipotina che non stava più rispettando i ruoli genitoriali.

“Ascolta… Elsa vi ama e anche Jack. Il problema della mamma è che non riesce a dimostrarvi quanto vi voglia bene. Anche io ho passato la mia vita a cercare le sue attenzioni. La mamma sta passando un periodo difficile e hanno sbagliato entrambi. Loro fanno tanti sacrifici per voi e vi assicuro che non vogliono farvi soffrire. In più…” comincia a spiegare Anna inginocchiandosi di fronte alla nipotina e fermandosi un secondo per colpa di un groppo in gola.

“…voi la mamma e il papà ce li avete ancora. Io purtroppo li ho persi a 15 anni, non per tutti è scontato avere una famiglia” conclude infine Anna prendendo per mano anche Sofia che si era avvicinata alle due.

“Inoltre, noi saremo sempre una famiglia! Sempre! Anche se mamma e papà non vivono con voi, lo saremo sempre!” continua sorridente Anna dando una forte motivazione alle sorelle che, seppur più serene, rimangono tristi ed imbronciate con la testa china.

“In più ora saremo una famiglia bellissima e io ho bisogno di voi…altrimenti al cuginetto chi ci bada?” getta l’indizio la zia, sperando di vedere abboccare le nipotine.

Lia e Sofia alzano di scatto la testa e si fissano negli occhi azzurri con una certa divertente simbiosi, per poi puntare lo sguardo su Anna che, emozionata, si gode la scena.

“Cuginetto?!” chiede Lia esterrefatta, non credendo alle parole di Anna.

“Sì, tra un po’ di mesi ci sarà lui o lei a darci un po’ da fare, mi aiuterete?” domanda Anna emozionata, posandosi una mano sul grembo, mai stanca di farlo.

“Sì, sì, sì!” urla Sofia felice, balzando al collo della zia e facendola vacillare. Anna cinge con un braccio la schiena magra della piccolina e, contenta di averle rasserenate, offre il braccio anche alla sua Lia che, ancora scossa, sorride e accetta l’abbraccio.

“Ti aiuteremo di certo. Che bello, un cuginetto con cui giocare! Grazie zia Anna!” continua emozionata Sofia appoggiando la testa sulla spalla di Anna. Lia, invece, preferisce rimanere in silenzio e, dopo aver osservato la zia, le dona un dolce bacio sulla guancia per poi rilassarsi tra le sue braccia.

Il giorno seguente Jack va a prendere le bambine a scuola, dopo aver mostrato la sua puntualità all’assistente sociale che aveva appena ispezionato la nuova casa per valutarla idonea o meno per le bambine.

Jack, però, si sente agitato e preoccupato, ma allo stesso tempo emozionato e fiero per il passo che sta per compiere.

“Dove ci porti papà?” domanda Sofia curiosa una volta allacciata la cintura della macchina.

“Da delle persone speciali” risponde Jack, desideroso di lasciare l’effetto sorpresa e di rivelare solo in seguito l’identità dei due sconosciuti.

Dopo circa mezz’ora di viaggio, la famigliola giunge a destinazione e parcheggia davanti a una grande villa bianca.

“Che bella casa! Qua sarebbe proprio divertente giocare!” afferma sempre Sofia guardando ogni angolo del giardino.

“Ah, io sicuramente mi arrampicherei su quell’albero enorme!” afferma Lia coraggiosa indicando una magnolia secolare.

“Bambine…” commenta Jack tremante, inginocchiandosi davanti alle figlie e guardandole profondamente negli occhi.

“Con queste persone ho litigato tante tante volte, ma ora ho fatto finalmente pace. Uno di loro due è gravemente malato e…”

“Papà, siamo dai nonni vero?” si intromette Lia avvertendo una strana vibrazione che le fa immaginare il genitore da piccolo in quei prati.

“Sì…” risponde subito Jack abbassando lo sguardo.

“Allora sono tornati dai loro viaggi in giro per il mondo! Che bello!” commenta Sofia ingenua, rimanendo ancorata all’idea di avere due nonni esploratori. Jack ed Elsa, infatti, si erano rifiutati di raccontare la verità alle figlie. Alle bambine mancavano già i nonni materni e non meritavano una pugnalata anche da quelli paterni.

“Sì…ma sai, il nonno è gravemente malato. Mi ha chiesto di potervi vedere perché gli siete mancate tantissimo” prova a spiegare Jack trovando a fatica le parole. Anche lui sa di fare una mossa azzardata mostrando un malato terminale a letto, ma è anche cosciente di non voler lasciare morire il padre senza avergli prima presentato le figlie.

Lia e Sofia rimangono in silenzio avendo afferrato il concetto e seguono il genitore che si accinge a suonare di nuovo il campanello.

Alla porta compare una donna sulla cinquantina che, alla vista delle due piccoline, si porta le mani sul volto e fatica a trattenere le lacrime.

“Jack, che sorpresa meravigliosa!” riesce a commentare Giulia chiedendo alle gemelle di avvicinarsi.

“Piacere io sono Lia” si presenta la più scalmanata afferrando la mano della parente.

“E io sono Sofia, lo so siamo uguali ma vedrai che ti abituerai” conclude l’altra mostrando un dolce sorriso alla nonnina.

“Siete proprio due fiori bellissimi! Questi capelli biondi lucenti, gli occhi azzurri come quelli di Jack! Siete solo un po’ bianche, state troppo chiuse in casa a fare i compiti?” ironizza la signora appoggiando le mani sui fianchi di Sofia che, già tenera e affettuosa, le si stringe al collo.

“In realtà penso sia colpa della pelle di mamma…anche lei non si abbronza mai, anzi…quando ci prova si scotta” ride Lia sentendosi finalmente a suo agio ed entrando in casa.

Jack rimane in disparte felice ed osserva le figlie fare conoscenza con la donna. Giulia chiacchiera con le bambine, offre loro la merenda, mostra l’intera casa e spiega la storia della zia Emma che, sicuramente, le protegge dal cielo insieme ai genitori di mamma Elsa.

Dopo questi momenti di serenità, Lia chiede di poter incontrare il nonno. Entrambe le bambine perdono il sorriso nel pensare di vedere una persona sofferente. Lia apre lentamente la stanza della camera da letto e, a primo impatto, rimane segnata dalla figura di un uomo debole sdraiato immobile sul materasso.

“Papà…ti ho portato le mie figlie. Lei è Lia, e lei è Sofia” rompe il ghiaccio Jack emozionato, appoggiando le mani sulle spalle delle bambine.

Arthur, all’improvviso, spalanca gli occhi e scruta nel dettaglio le due gemelline identiche davanti a sé. Gira la testa lentamente verso una e verso l’altra per poter memorizzare ogni minimo particolare e, commosso, solleva leggermente una mano.

Lia comprende al volo il segnale e, senza alcun timore, si avvicina al nonno afferrandogli la mano rugosa e ruvida.

“Ciao bambine, io sono nonno Arthur” spiega lui con un groppo in gola, dando una dolce carezza anche alla piccola Sofia.

Jack e Giulia ammirano la scena da lontano e sorridono nel vedere l’uomo a suo agio e finalmente ristorato dalla malattia grazie all’incontro con le due gioie.
Madre e figlio decidono così di lasciare le bambine da sole con Arthur, in modo da permettergli di conoscersi meglio. Trascorrono circa venti minuti e, dopo risate, chiacchiere, storie e avventure, le due piccole sorridono al signore e tornano in cucina dalla nonna.

Jack, invece, ne approfitta per parlare da solo con il padre.

“Mi hai fatto il regalo più bello del mondo. Grazie Jack” lo ringrazia Arthur piangendo commosso.

“Ho sempre sognato questo giorno dentro di me. Mi spiace che sia arrivato troppo tardi” commenta il ragazzo sedendosi accanto al padre che, propositivo, afferra senza paura la mano del figlio.

“Sei un uomo fantastico Jack. Mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto passare. Sei tu ad avermi insegnato il valore della vita, tu che hai avuto il coraggio di diventare e fare il padre. Hai due figlie bellissime, proprio come il tuo cuore e la tua persona. Grazie Jack” afferma grato il padre, accarezzando la mano di Jack ancora stretta tra le sue. I due condividono alcuni minuti di silenzio guardandosi negli occhi, finalmente in pace, per poi separarsi. Jack saluta calorosamente la madre convinto, ora più che mai, di riallacciare i rapporti e portarle spesso le bambine.

La separazione da Elsa lo stava facendo soffrire ma, il calore dei genitori gli stava finalmente dando grinta e voglia di ripartire.
  
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