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Autore: Aulularia    04/08/2020    2 recensioni
******Nuovo - nuovo capitolo******
Raccolta di piccole avventure e momenti della vita insieme di Kyo e Tohru dalla fine del manga.
Non mancheranno momenti in cui ritroveranno anche gli altri membri della famiglia Souma.
Perché la parte più bella inizia proprio ora!
Rating arancione/quasi rosso per secondo capitolo!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kyo Soma, Toru Honda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era passato poco più di un mese da quando Tohru e Kyo si erano trasferiti nella nuova casa.
Le cose andavano incredibilmente bene, erano innamorati più che mai e sebbene le loro giornate trascorressero tranquille, senza nessun avvenimento eclatante, per loro ogni giorno era speciale. Ogni giorno scoprivano qualcosa che ancora non sapevano l’uno dell’altra e quelle scoperte erano qualcosa di straordinario.
Non avevano ancora fatto l’amore.
Nonostante Tohru amasse Kyo e si fidasse di lui al cento per cento non era ancora pronta. La paura di essere inadeguata, troppo semplice e inesperta faceva sì che le poche volte in cui le cose si erano spinte un po’ oltre lei era andata completamente nel pallone agitandosi talmente tanto da rischiare quasi di cadere dal letto.
Dal canto suo Kyo non voleva forzarla, in più sotto, sotto non era nemmeno così sicuro di essere pronto lui stesso, per cui dopo i primi goffi tentativi aveva deciso di fare alcuni passi in dietro.
O perlomeno questi erano i suoi propositi fino a quella domenica mattina di inizio autunno.

Era una giornata fredda, che prometteva pioggia; non avevano nulla da fare così una volta svegli erano rimasti nel letto, al caldo sotto le coperte a parlare di tutto e niente.
Kyo le stava raccontando di come stavano procedendo le lezioni che teneva con i bambini quando la pancia del gatto emise un gorgoglio che sovrastò la sua voce e lo fece diventare del colore dei suoi capelli. Tohru scoppiò a ridere ed iniziò ad alzarsi per andare a preparare la colazione.
“Ehi tu, non ti azzardare ad andartene via! Non devi assecondare il mio stomaco” disse il ragazzo, ridendo a sua volta e trattenendola sotto le coperte.
Tohru cedette subito sotto la sua stretta e si abbandonò di nuovo tra le lenzuola; la verità è che non aveva per niente voglia di alzarsi.
Voleva stare con Kyo nel loro letto tutta la mattina!
Sorrise teneramente al ragazzo che di rimando le regalò un lieve bacio sulle labbra avvicinandola di più a se.
“Non voglio alzarmi” confessò Tohru, il viso premuto contro il petto del ragazzo. Nonostante si fosse abituata a quel contatto, alla sensazione della sua pelle contro quella di Kyo, del suo calore, ancora una volta le farfalle nella pancia iniziarono a volare.

Ora non ridevano più.
Il respiro di entrambi si era fatto più corto nel tentativo di stare dietro ai battiti dei loro cuori.
Fu Kyo a prendere l’iniziativa, interrompendo l’immobilità che da un tempo che gli era parso infinito li aveva tenuti lì, ad un soffio l’uno dall’altra.
Afferrò Tohru per il bacino e la tirò a se facendo aderire i loro corpi perfettamente e estinguendo ogni distanza con un bacio caldo e travolgente che non lasciava spazio alla tenerezza.
Immaginava la ragazza si fosse accorta del suo membro duro che le batteva contro il bacino ma quella mattina di quasi pioggia non riusciva proprio a resistere al desiderio di essere finalmente tutt’uno con lei.
Interruppe il bacio solo il tempo di riprendere fiato poi chiudendo gli occhi riprese possesso della sua bocca, insinuandovi la lingua, mordendo e succhiando quelle labbra così desiderate.
Non voleva riaprire gli occhi; non voleva scoprire che faccia stesse facendo Tohru in quel momento. Forse si era spinto troppo oltre ma oramai non riusciva a fermarsi.
Le sue mani si insinuarono sotto la camicetta della ragazza, avare di quella pelle bianca, del suo corpo caldo e morbido sotto le dita.

Non sapendo nemmeno lui come si ritrovò sopra di lei; senza ancora mai aprire gli occhi iniziò a baciarle il collo… Giù, sempre più giù fino ad incontrare le piccole clavicole sporgenti… Poi ancora più giù fino a dove la sua mano aveva catturato un piccolo seno perfetto.
I bottoni della camicetta erano tutti saltati.
Prese il capezzolo turgido tra le labbra ed iniziò a succhiare. Il suo cuore batteva così forte che quasi non si accorse dei timidi gemiti che la ragazza non riusciva più a trattenere tra le labbra, il corpo teso come una corda di violino sotto di lui.
Eccitato da quei suoni, anche se un po’ a malincuore, riprese la scia di baci giù, ancora più giù lungo la curva della pancia fino a che non incontrò l’elastico dei pantaloni che lo costrinse a fermarsi.
Continuando a baciarla all’altezza del bacino insinuò un dito lungo la linea dei pantaloni, spingendoli un poco verso il basso.
Ma non poteva proseguire oltre senza prima aver guardato finalmente il volto di Tohru, non avrebbe mai potuto fare qualcosa che lei non voleva, sebbene lo desiderasse così ardentemente.
Si sollevò fino a ritrovarsi di nuovo interamente sopra di lei. Ora aveva paura. Aprì gli occhi e si ritrovò di fronte allo spettacolo più bello a cui avesse mai assistito.
Tohru era abbandonata tra le lenzuola; le mani, che fino a poco prima aveva tenuto premute contro la bocca, spaventata dai suoi stessi gemiti, riposavano inermi sopra la testa; i lunghi capelli castani erano sparsi disordinatamente sul cuscino; il volto era un capolavoro: le labbra socchiuse a riprendere fiato, arrossate e leggermente gonfie sembravano chiedere al ragazzo altri mille baci; le guance rosse tradivano l’affanno e l’imbarazzo e sembravano chiedere al gatto un po’ di tregua; ma i profondi occhi nocciola di Tohru, vitrei e spalancati, sembravano chiedere a Kyo ancora.
Un sorriso radioso si dipinse sul volto del ragazzo di fronte a quello spettacolo a cui pensò con orgoglio aveva il privilegio assistere.
Con il cuore rigonfio di amore e gratitudine riprese possesso delle labbra di Tohru ma dopo un bacio si allontanò di nuovo a guardarla in attesa di un segno di approvazione.

La mente di Tohru era come annebbiata, il desiderio finalmente stava infrangendo ogni sciocca barriera che aveva creato tra loro. Lo voleva ma non aveva il coraggio di parlare, come era successo già altre volte aveva paura che ad ammettere una cosa del genere Kyo l’avrebbe in qualche modo respinta. Pregò che il ragazzo non si fermasse nonostante lei non gli desse esplicitamente la sua approvazione ma sapeva che Kyo non l’avrebbe mai fatto.
Forse questa consapevolezza, la consapevolezza del profondo amore che il ragazzo nutriva per lei, le diedero la spinta finale: nulla che potesse fare l’avrebbe mai deluso. Si abbandonò all’istinto, lasciando che il suo corpo si muovesse da solo.
Sollevò il braccio verso il suo volto fino a posare esitante la mano sulla sua guancia. Cominciò ad accarezzargli il viso, spostandogli i capelli per vederlo meglio: era bellissimo con quegli occhi color del tramonto velati dal desiderio, come fossero sott’acqua.
Kyo godeva di quel contatto dolce come avrebbe fatto un gatto, se avesse ancora potuto avrebbe fatto le fusa!
La mano di Tohru scivolò lungo la sua schiena; le dita affusolate seguivano il disegno dei muscoli provocando brividi di piacere al giovane. Sono mani inesperte che procedono esitanti sempre più giù fino a seguire la curva del fianco, fino ad incontrare i boxer del ragazzo.
Il cuore di Tohru prese a battere all’impazzata; mentalmente non può che ringraziare il fatto che Kyo abbia chiuso gli occhi e non la stia guardando. Goffamente afferrò la stoffa tra le dita e la tirò verso il basso ma era troppo piccola, le sue braccia erano già tese al massimo e non riuscì nel suo intento.
Improvvisamente spaventata dalla sua stessa goffaggine con uno scatto repentino si riportò le braccia al volto per nascondere l’imbarazzo e la delusione che provava verso se stessa.

È stato il tentativo più timido e goffo che Kyo potesse mai aver anche solo immaginato da parte della ragazza ma era così terribilmente suo che lo rese felice più che mai. Non aveva bisogno di altro: lei lo voleva come lui voleva lei.
Si sfilò i boxer e poi delicatamente sfilò i vestiti alla ragazza che si irrigidì e trattenne il fiato spaventata della propria vulnerabilità. Nello spogliarla Kyo si ritrovò seduto sul fondo del letto.
Rimase per alcuni istanti ad ammirare il piccolo corpo della sua pallina di riso ora totalmente esposto a lui: era bellissima. Prese il suo piede tra le mani ed iniziò a posarci baci roventi: uno, due, tre, quattro… risalendo lungo le gambe della ragazza, insinuandosi in mezzo alle sue cosce. Quando la sua lingua, attraverso le labbra socchiuse, le sfiorava la pelle scariche elettriche la attraversavano e ad ogni scarica il corpo si abbandonava un po’ di più al piacere; Tohru era sempre più inerme e arrendevole.
La sua femminilità ora si offriva a lui senza alcun ostacolo: voleva assaggiarla.

Tohru non riusciva più a trattenere i gemiti che quel piacere nuovo le provocava, il corpo scosso sotto la presa salda del ragazzo. Kyo la stava facendo sentire in un modo che non sapeva nemmeno di poter provare, non poteva più resistere.
“K-kyo-kun… Ah basta, basta Kyo ti prego, ti prego entra”
Un sorriso malizioso si dipinse sul volto del giovane mentre con tutta calma rimase fermo ad assaporare quelle parole appena sussurrate dalla creatura che più amava in tutto il creato. Poi fu di nuovo sopra di lei.
“Tohru… sei sicura? Fermami se dovesse farti male, io spero di farlo bene…” disse fissandola negli occhi. Ora aveva paura anche lui; era la loro prima volta e voleva essere totalmente certo che anche lei lo volesse, l’amava così tanto che avrebbe atteso anche una vita intera pur di non forzarla!
“Sì Kyo” rispose sorridendo “Se è con te so che non ho nulla da temere… Ti amo così tanto! Scusa se ti ho fatto aspettar…”.
Non le lasciò terminare la frase; posò le labbra sulle sue a catturare il piccolo grido che emise mentre finalmente entrava in lei.

Rimase fermo alcuni istanti aspettando che la ragazza si abituasse a lui. Quando sentì il suo corpo rilassarsi un poco cercò il suo sguardo.
“Stai bene?” chiese posandogli lievi baci sugli occhi lucidi. Tohru sorrise e timidamente annuì poi gli strinse le braccia al collo nascondendo il viso contro il suo petto. Kyo prese a muoversi lentamente dentro di lei assaporando quella nuova e straordinaria sensazione. Era così bello che non si accorse di aver accelerato il ritmo finché Tohru tra i sospiri non lo supplicò di rallentare.
“Scusa” mormorò fermandosi, imbarazzato per la foga che lo aveva preso. Tohru scosse la testa con forza. 
“Ricomincia… è bello” lo esortò.
Riprese a muoversi sopra di lei facendo attenzione a non fare troppo forte ma ben presto i gemiti della ragazza amplificarono di nuovo la sua passione, si accorse di aver accelerato ancora una volta così si impose di nuovo la calma e rallentò di nuovo ma questa volta Tohru si allontanò dal suo petto abbandonandosi sul letto.
“No, non ti fermare Kyo, ancora… ancora ti prego!” lo implorò.
Il ragazzo si lasciò andare completamente al proprio desiderio spingendosi dentro di lei, fino in fondo, ancora e ancora, eccitato dalla voce spezzata di Tohru che lo chiamava, che lo implorava di non fermarsi.
Venne dentro di lei mentre la sua schiena si inarcava e un lieve grido le esplodeva dal petto mentre anche lei veniva insieme a lui.
“Ti amo” disse Kyo.
“Ti amo” rispose Tohru.
Rimasero così: sfiniti e stretti in un abbraccio, senza avere la voglia di muoversi o di parlare, ad assaporare la felicità.

  
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