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Autore: 8iside8    05/08/2020    2 recensioni
Questa storia è il seguito de "La Spada della Vittoria", ambientata dopo il ritorno dall'Oltretomba.
Emma e Killian sono felici e progettano il loro futuro insieme. Questa volta il nemico colpisce una persona a cui tutta Storybrooke è legata e un aiuto da una sconosciuta sarà fondamentale, insieme ad un nuovo, inaspettato eroe. Perché tutti possono diventare la versione migliore di se stessi.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Vero Amore è sempre la risposta'
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Biancaneve era su di giri, la voce acuta dall'eccitazione. La sua principessa primogenita si sposava!  
«Oh, Emma,» disse a sua figlia senza lasciarle la mano con l'anello di fidanzamento «sono così felice per te! Tu e Uncino meritate il lieto fine!»  
«Grazie, mamma.» disse Emma emozionata.  
«Bisogna fare l'annuncio.» intervenne David e sua figlia lo guardò interrogativa «Emma, anche se siamo qui a Storybrooke, noi siamo una famiglia reale. Vorrei che non ti perdessi niente niente di quello che avresti avuto se il primo sortilegio non fosse mai stato lanciato.» 
La bionda Salvatrice gli sorrideva.  
«Va bene, papà.» 
 
Killian era seduto sul molo a guardare l'orizzonte. Era rilassante per lui, ma era addirittura perfetto sapendo che presto Emma sarebbe diventata la sua sposa. Riviveva il momento della proposta senza sosta nella sua mente.  
«Pirata!» la voce di Gold lo aveva ridestato dai suoi pensieri. Uncino si alzò.  
«Coccodrillo! A cosa devo la visita?» chiese guardingo.  
«Sono venuto a parlare con te. Ti devo dire una cosa.» sembrava quasi nervoso, come una persona che fa una cosa a cui non è abituata.  
«Sono tutto orecchi.» ribatté l'altro.  
«Sono qui a chiedere il tuo perdono.» 
Killian lo guardò shockato «Sono una persona complicata e che ha fatto cose orribili, ma ho provato ad essere migliore e mi è piaciuto. L'effetto collaterale di quello che ho fatto, però, è che ha avuto effetti sulla mia coscienza e ora sento di dover fare ammenda, per tutto. Non solo per Bealfire, ma per il futuro. Mi è stato spiegato molte volte che c'è sempre una strada retta per risolvere i problemi, ma non l'ho mai capito davvero, fin'ora.» 
«Cosa ti ha fatto cambiare?» Uncino non era ancora convinto.  
«Chi altri se non la Salvatrice? Dopo l'oltretomba ho riflettuto parecchio. Belle non mi vuole accanto a nostro figlio e ha ragione. Ho compreso che non posso diventare migliore per lei o per il bambino. Devo prima esserlo perché è la cosa giusta. Solo allora potrò cambiare. L'Oscurità in me prevale sempre quando voglio proteggere chi mi è caro, quindi per scacciarla devo prima farlo per me stesso, poi potrò proteggere chi amo, nel modo giusto.» 
Uncino era colpito e stavolta gli credeva.  
«Va bene.» disse infine «Non so se quello che c'è stato nel nostro trascorso può essere perdonato, ma sono disposto a credere che nel futuro saprai tenere fede a quello che hai detto. Per questo posso concedere a te di andare avanti senza pensare al nostro passato.» 
«Grazie. Ora ho molte altre persone verso cui fare ammenda. Ti ringrazio, Capitano Jones.» e se ne andò un po' più leggero.  
Il cellulare di Uncino squillò.  
«Pronto? Ciao amore. Sono al porto. Cosa? Sì, va bene. Arrivo.» e ripose il telefono nella tasca prima di incamminarsi verso Granny. Emma gli aveva dato appuntamento lì, perché i suoi genitori volevano parlare del matrimonio. Lui aveva sempre pensato, almeno da quando aveva deciso di farle la proposta, di fare la cerimonia sulla Jolly Roger. Quanto era romantico un matrimonio cullato dalle onde del mare? Sapeva, però, che tutta Storybrooke non ci sarebbe stata sulla sua nave. Camminò lentamente, assaporando l'aria salmastra e godendo della gioia di quel momento. Avrebbe sposato Emma, il che era davvero toccare il cielo con un dito, ma lo avrebbe fatto entrare nella sua famiglia, sarebbe diventato il genero di Biancaneve e del Principe Azzurro. In realtà quest'ultima parte era un bonus, a lui importava solo di Emma e di saperla felice accanto a lui. Entrò nella via principale che portava da Granny. Pensava che forse, un giorno, avrebbe potuto perdonare il Coccodrillo. Era un forse grande come una casa, ma adesso c'era, fino a qualche tempo neanche era pensabile.  
Entrò nella tavola calda.  
«Qui?» David aveva lo sguardo incredulo.  
«Perché no? Alla fine qui...» provava a dire Biancaneve.  
«Adesso basta! Tutti e due!» la sua Emma era intervenuta a fermare i genitori «Un passo alla volta. Siamo venuti per parlare di come fare l'annuncio, invece siete qui a litigare per la location. Una cosa alla volta.» 
«Annuncio?» disse Killian avvicinandosi al loro tavolo.  
«Ciao, Killian.» lo salutò Emma con gli occhi che le brillavano.  
David e Biancaneve si alzarono e andarono ad abbracciarlo.  
«Benvenuto in famiglia.» gli disse David stringendogli la mano.  
Era strano per Capitan Uncino vedersi far festa ed era in imbarazzo. Emma decise di salvarlo e lo portò a sedere accanto a lei, mentre i genitori più gasati delle favole si accomodarono davanti a loro.  
«Allora,» prese la parola Biancaneve «stavamo pensando di dare una festicciola per annunciare ufficialmente il vostro fidanzamento. Io ho proposto di farlo qui, ma David non è d'accordo. Quindi, dacci la tua opinione.» 
Emma gli prese la mano e intrecciò le loro dita. Killian arrossì.  
«A me non importa.» esordì il pirata «Non fraintendermi, adoro stare con voi, ma... Io sono stato un pirata per duecento anni, in cui non avrei mai pensato, neanche nei miei sogni più reconditi, di trovare Emma. Invece, l'ho trovata e amata. Soprattutto lei mi ha reso la persona più felice del mondo quando la bilancia nell'oltretomba ha decretato che il nostro è Vero Amore. Non credevo di poter essere più felice, poi le ho chiesto di sposarmi e ha accettato e... E ho scoperto di poter essere ancora più felice. Sto dicendo questo perché, a prescindere da come succederà, a me basta sposarla.» 
Emma lo baciò. David e Biancaneve si guardarono, certi che la figlia avesse davvero trovato la persona migliore.  
«Killian,» disse Emma guardandolo negli occhi «se dici ora tutte le cose belle, non rimarrà nulla per le promesse.» 
«Chi te lo dice?» rise il pirata «Le promesse le ho già scritte e sono al sicuro.» 
Emma si immerse stupita negli occhi blu.  
«Bene!» trillò Biancaneve «Ora che ci hai fatto commuovere tutti, possiamo pensare a...» 
«Va bene qui.» disse David «Faremo qui l'annuncio. Qui abbiamo presentato al mondo Neal, quindi possiamo presentarci anche la vostra felice unione.» 
I due promessi sposi si sorrisero.  
 
Emma e Killian prepararono la cena e attesero che Henry li raggiungesse. Emma era molto nervosa mentre preparava i piatti. Killian le prese una mano e la baciò.  
«Swan, non devi essere nervosa.» le respirò sulle dita.  
«Sono convinta che andrà bene.» rispose lei, senza riuscire a sorridergli.  
«Sarà felice anche lui.» aggiunse il pirata.  
«Chi sarà felice?» chiese Henry dalla porta.  
Emma prese i piatti e li mise in tavola.  
«Spero che lo sia tu. Ti devo... Dobbiamo dire una cosa.» 
Il ragazzino si sedette a tavola, vedendo che per cena c'erano hamburger e patatine. Era la cena delle notizie importanti.  
«Va bene, ditemi.» sorrise loro.  
Si sedettero anche Emma e Killian.  
«Vedi Henry,» iniziò lei «sai che Killian ed io ormai ci frequentiamo da un po' e vive qui.» 
«Ah,  ecco chi è che mi occupa il bagno la mattina!» scherzò Henry e piccole risate emersero dal pirata.  
«Divertente...» sorrise Emma «Quello che intendo è che mi ha chiesto di portare la nostra relazione al passo successivo e io ho detto sì.» 
Ci fu un attimo di silenzio, in cui il ragazzino metabolizzò quelle parole. 
«Vi sposate?» chiese con entusiasmo e i due annuirono «Killian, come glielo hai chiesto? Al tramonto sulla Jolly Roger? Hai obbligato il tuo equipaggio a intonare una serenata?» 
«No, gliel'ho chiesto in salotto, senza serenate. Le ho solo parlato col cuore in mano.» Killian era un po' in imbarazzo «Piuttosto, vorrei sapere se per te va bene. Insomma...» 
«Certo che mi sta bene!» Henry non conteneva la gioia «All'inizio non sapevo se tu mi piacessi, ma sono stato felice che la mamma sia voluta uscire con te. Quel giorno gliel'ho detto: voglio una mamma felice.» 
Emma si alzò e corse ad abbracciarlo. A volte pensava di non meritare un figlio così premuroso.  
«Mamma, perché piangi?»  
«Sono davvero tanto fortunata.» rispose lei asciugandosi le lacrime «Ho una famiglia bellissima, un figlio meraviglioso e una persona che non ha mai ceduto allo sconforto, anche se ho provato in tutti i modi ad allontanarla. Vi amo tutti.» il figlio la strinse a sé e Killian poté solo sentirsi sollevato.  
«Bene, Henry.» iniziò Uncino «Ora devo chiederti un'altra cosa, di conseguenza a questa.» il ragazzino era curioso e attese «Ora dobbiamo organizzare il matrimonio e vanno decisi dei ruoli. Insomma, chi celebrerà il matrimonio, dove sposarci, ma quello che voglio io è nominare il mio testimone di nozze.»  
«Vuoi che ti consigli qualcuno?» chiese Henry, mentre Emma era a bocca aperta.  
«No. Henry, vuoi essere il mio testimone?» Uncino attese.  
Il ragazzo era a bocca aperta.  
«Io? Per me sarebbe un onore, ma credi davvero che io sia la persona giusta?» 
«Perché no?» chiese Emma.  
«Il testimone deve fare alcune cose e non so se ho l'età per farle.» insisté lui ed Emma comprese.  
«Ragazzino io non credo che sia un problema.» 
«Di cosa parla Swan?» Uncino era confuso.  
«Nel mondo non delle favole è uso comune che, quando una coppia si sposa, la damigella d'onore preparari una festa di addio al nubilato per la futura sposa e il testimone la festa di addio al celibato per il futuro sposo. Spesso queste cose finiscono in locali con ballerine mezze nude e cose del genere. È questo che lo preoccupa.»  aveva spiegato Emma, un po' in imbarazzo.  
«Io non pensavo a niente del genere.» disse Uncino «Non ho bisogno di vedere altre donne in desabillé, pensavo a una serata a rum e sigari con la ciurma, Henry, David e pochi altri. Nulla di ambiguo.» 
Detto questo Henry fu tranquillo, anche se avvisò che non avrebbe fumato sigari.  
La cena proseguì serena, poi guardarono un film tutti insieme e, infine, andarono a letto.  
 
Killian era già sotto le lenzuola e guardava Emma che lo raggiungeva in un pigiamino bianco.  
«Swan, stavo pensando a quello che mi hai spiegato prima sull'addio al nubilato. Tu cosa farai?» le chiese fingendo indifferenza.  
«Sei preoccupato?» gli domandò infilandosi a sua volta sotto le lenzuola azzurre.  
Uncino fece di "no" con la testa, senza guardarla. Emma lo baciò.  
«Non seguirò la tradizione di questo mondo, comunque. Passerò la serata con mia madre, Belle, Regina, Zelina e qualche altra ragazza. Non devi preoccuparti. Te lo giuro.» e lo baciò di nuovo.  
«Dovrai fare solo un giuramento, Swan, e sarà lo stesso che farò io a te.»  
Emma gli sorrise e si accoccolò al suo petto.  
   
 
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