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Autore: Nephertiti    05/08/2020    1 recensioni
*SEQUEL DI GIRL OF LIFE*
Molte cose sono cambiate dalla prima volta in cui Mitsuko ha messo piede in villa Sakamaki.
E adesso può affermare di essere parte della famiglia.
Ma con il suo diciottesimo compleanno alle porte, il destino sembra avere in serbo altri piani per lei.
***
Estratto da un capitolo:
“All’improvviso, a qualche chilometro di distanza, notai una figura in mezzo alla strada e, man mano che ci avvicinavamo, realizzai si trattasse di un uomo.
Mi resi conto che non accennava a muoversi, mentre il maggiordomo, al mio fianco, sembrava ignorare la sua presenza.
Urlai a George di frenare e questo, colto di sorpresa, affondò il piede nel freno: la limousine ruotò su sé stessa, facendomi sbattere contro il finestrino.
Un’auto dietro di noi ci tamponò.
Quando sollevai lo sguardo, ancora dolorante per il colpo, dell’uomo non v’era traccia.
Tuttavia, ciò che mi era rimasto impresso, prima che quella sagoma svanisse nel nulla, erano stati i suoi lunghi capelli bianchi.
***
Per poter leggere questa storia avrete bisogno di conoscere “Girl of Light” e “Girl of Life”, quindi correte a recuperare!
La fan fiction prende alcuni spunti dal videogioco, ma la trama sarà ben diversa.
Genere: Angst, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ruki Mukami, Shuu Sakamaki, Sorpresa, Subaru Sakamaki
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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GIRL OF DARKNESS

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 


Capitolo 1 -Party preparations -

 

 

 

 

 

 

 

 

I preparativi erano durati più del previsto e c’era la remota possibilità che Mitsuko rientrasse da un momento all’altro.
La ragazza dai capelli biondi si affrettò ad appendere l’ultimo palloncino e asciugò il sudore dalla fronte.

“Non ne sarà contenta.”
Yuki sbuffò, sentendo Subaru Sakamaki ripetere quella frase per la sesta volta.
Era una persona molto paziente, lei, ma quel vampiro dagli occhi rossi metteva a dura prova la sua calma.
Neppure Ayato e i suoi sprazzi di egocentrismo la esasperavano tanto.
“Si che lo sarà!”, ribatté convinta.

Il vampiro, d’altro canto, rimase fermo nella sua convinzione.
Era sicuro al cento per cento che Mitsuko non avrebbe apprezzato quella festa a sorpresa.
Aveva detto esplicitamente che non voleva celebrare il suo compleanno.

Dopo la morte di Raito si era chiusa in sé stessa e, cosa ancor peggiore, trascorreva la maggior parte del tempo dai Mukami, motivo per il quale lui era costantemente di pessimo umore.
Più del solito, almeno.
Di certo Shu non era d’aiuto.
L’accompagnava sempre ben volentieri nella “casa del nemico”, anzi, a volte era proprio lui a suggerirlo.
Inizialmente Subaru aveva pensato che volesse proteggerla e tenere d’occhio lui stesso il comportamento dei Mukami.
Ma non si sarebbe disturbato ad accompagnarla tante volte, senza un valido motivo.
Per essere uno che spendeva la sua esistenza a dormire, o poltrire più in generale, sicuramente aveva una buona ragione per scollare il suo posteriore dal divano.

Una voce lo riportò alla realtà, Yuki tossicchiò un paio di volte per richiamare l’attenzione del “vampiro bisbetico”.
“Hai parlato con gli altri?”
Subaru roteò gli occhi al cielo ed annuì: non era incline a quel genere di cose, ne’ lo erano i suoi fratelli.
Ma stranamente avevano accettato.

Sembrava che ogni Sakamaki volesse dare il proprio contributo, pur di risollevare il morale di Mitsuko.
Del tutto surreale, considerato che si erano preoccupati sempre e solo dei loro interessi personali.
Tutti avevano sofferto per la morte di Raito, certo, ma Mitsuko era quella che ne aveva risentito maggiormente e, forse, il suo dolore era diventato contagioso.
Come ci fosse stata un’infezione a circolare nel suo sangue e, morso dopo morso, ogni Sakamaki ne aveva assorbito un po’.

Per quel motivo, dieci minuti più tardi, tutti i vampiri si raccolsero nell’atrio principale, Yuki compresa, ed attesero l’arrivo di Mitsuko.
Shu era stato precedente informato, così l’aveva scortata dai Mukami per un po’, giusto il tempo di allestire il salone per la festa.
In fondo, la ragazza compiva 18 anni e, con tutto quello che aveva passato, Yuki aveva deciso di regalarle un po’ di sano divertimento.
“Uffa ma quanto ci vuole?”, esclamò un impaziente Ayato.
“Sarà qui a momenti, vedrai.”, lo rassicurò la biondina, carezzandogli una spalla.
Il gesto servì ad acquietare il suo animo.
“Chiaramente Shu non conosce il termine puntualità.”
Commentò Reiji, dopo una veloce occhiata all’orologio.

Kanato sgattaiolò vicino al buffet, cosciente che avrebbe trovato dei gustosi dolci.
E Yuki lo notò con la coda dell’occhio, tuttavia l’espressione inquietante del vampiro la fece desistere dal rimproverarlo, mentre addentava un muffin al cioccolato.
“Lascia quel dolcetto, Kanato.”, a riprenderlo fu il maggiore dei fratelli.
Subaru si limitò a schioccare la lingua.

“Ohy! – esordì Ayato, intuendo cosa fosse accaduto – perché lui può assaggiarli ed io no?”
“Infatti non può.”
Lo rassicurò Yuki, ma il rosso stava già avanzando verso l’altro.
Kanato posò il muffin morso con sguardo colpevole.
“Teddy mi ha chiesto se erano buoni.”, tentò di giustificarsi, ma stava palesemente improvvisando.
“Non tirare in mezzo il peluche!” sbraitò Ayato, mentre Yuki provava a tenerlo fermo per un braccio.
Subaru sbatté un pugno sul muro.
“Fate silenzio! Mitsuko sta per arrivare!”

Ayato lanciò un’ultima occhiataccia a Kanato e fece dietro-front, mentre l’altro prese a parlottare con il suo orsacchiotto sottovoce.
Reiji scosse il capo: i suoi fratellastri erano proprio un caso perso.

***

Io, Kou e Yuma ci guardavamo in silenzio.
I nostri sguardi si intrecciavano e si scioglievano, ci chiedevamo chi avrebbe fatto la prima mossa.
Avevo le mani sudate e di certo le avrebbero avute anche loro, se fossero stati umani, tuttavia le avevano ferme e asciutte, pronte a scattare.
“Non ti sforzare troppo m-neko-chan, non puoi competere con noi.”
Annunciò Kou con la sua voce cristallina, che strideva con quel sorriso malefico che si ritrovava.
“Noi otteniamo sempre quello che vogliamo.”, aggiunse Yuma, terribilmente serio.
Guardai prima un Mukami e poi l’altro.
“È vero, non posso competere con voi, ma chi dei due sarà più veloce?”
Osservai i loro volti compiaciuta, intuendo che la mia tattica aveva funzionato: avevo instillato il seme del dubbio nei due vampiri, che adesso si scrutavano attentamente, soppesando chi fra i due sarebbe stato più veloce.

Si mossero entrambi, contemporaneamente, e si afferrarono le mani, per tenersi fermi a vicenda, così ne approfittai per fare la mia mossa.
Agguantai l’ultimo gamberetto fritto e lo sventolai trionfante.

“Ha! L’ho preso!”
I due Mukami, intuito l’inganno, reagirono in modi differenti: Kou mi fissò colpito: neppure il suo occhio magico aveva scoperto le mie vere intenzioni, mentre Yuma sbatté un pugno sul tavolo, facendo vibrare il vassoio, in precedenza ricco di tempura ed ora lindo e pinto.
“Ci hai fregati!” si lamentò il gigante.
Gongolai per un po’, mentre Azusa, al mio fianco, se la rideva di gusto.
Con il suo dosato entusiasmo, certo.
Donai l’ultimo gamberetto proprio a lui.
“Tutta questa fatica per darlo ad Azusa?” esclamò Kou, ancora non abituato alla gentilezza fine a sé stessa.
“Ma è chiaro, noi ne abbiamo mangiati più di lui.”, risposi tranquillamente.
Azusa mi ringraziò con occhi luccicanti e mangiò il gamberetto in un sol boccone.

“È ora di tornare.”, mormorò una voce impastata dal sonno alle mie spalle.
“La bella addormentata si è svegliata.”, commentò Yuma seccato.
Shu aprì un occhio e lo fissò incuriosito.
“La bella cosa?”, domandò svogliato.
Evidentemente nessuno aveva letto le fiabe della buonanotte ai Sakamaki.
“Tsk lascia stare.”

Scossi il capo e sorrisi.
Il biondo non aveva ancora trovato il coraggio di parlare con Yuma, e così si limitava ad accompagnarmi da loro, sperando che la sua presenza riportasse alla memoria qualche ricordo.
Tuttavia non era servito a molto.
Quanto meno Ruki aveva aiutato il fratello a ricordare parte del suo passato, quando viveva in un villaggio e si chiamava Edgar.

Shu si alzò controvoglia dal divano ed io lo imitai.
“Andiamo via prima?” chiesi insospettita.
Solitamente ci trattenevamo fino a sera.

Era molto più piacevole pranzare dai Mukami e trascorrere con loro i pomeriggi afosi di agosto.
Ben presto sarebbe iniziata nuovamente la scuola e avrei avuto ben poco tempo per stare in loro compagnia.
E poi la magione dei Sakamaki era fin troppo… silenziosa.

“Già Shu-san, perché non vi intrattenete un altro po’?”, volle sapere Kou e giurai di aver visto il suo occhio nascosto brillare innaturalmente.
“Non ti sforzare troppo ad usare quel coso su di me.”, affermò l’altro, con uno sbadiglio.
Di certo era piuttosto difficile capire cosa si celasse dietro quell’espressione perennemente assonnata.

Azusa salutò il Sakamaki con un cenno della mano, senza esser ricambiato, così io mi apprestai ad abbracciarlo.
Lo sentii irrigidirsi, come al solito, il che mi lasciava sempre perplessa.

Quando credeva che non ci saremmo più rivisti, mi aveva abbracciata di sua spontanea volontà.
Probabilmente aveva bisogno dei suoi spazi, avendo avuto sempre un’idea distorta di affetto.
Così mi staccai quasi subito.

“E Ruki?”
Realizzai improvvisamente che il maggiore dei Mukami era scomparso da un po’ di tempo.
“Sta lavando i piatti.”, dichiarò Kou ed io mi infuriai.
Aveva detto che non li avrebbe lavati solo per tenermi buona, mentre io lo facevo ben volentieri, per ripagarlo dei pranzi che preparava tutti i giorni.  
 “Ora mi sente.”
“Mitsuko dobbiamo andare.”, mi fece presente Shu, ma io lo bloccai con un dito.

M’incamminai in cucina e Ruki sussultò: lo avevo beccato in flagrante, con un piatto in una mano e uno straccio nell’altra.
Lo fissai a braccia incrociate e perfino il suo sguardo impassibile sembrò vacillare.
“Ti avevo detto che li avrei lavati io!”, gli rimproverai.
Il vampiro riprese ad asciugare il piatto con noncuranza.
“Non era necessario.”
“Si invece! – replicai – mi permetti di pranzare qui tutti i giorni e questo è il minimo che possa fare per sdebitarmi.”

Ruki posò il piatto sul tavolo e si asciugò le mani.
“Se non ti avessi voluta qui, ti avrei già mandato via.”
Sebbene la frase non era stata così gentile, capii che la mia presenza non era un disturbo. Un po’ mi rasserenò.
“Per questa volta passo, ma domani li lavo io. – annunciai decisa – e non accetto un no, a costo di legarti su una sedia.”
Doveva sembrare una minaccia, ma suonò più come una frase ironica, considerata la sua forza sovrannaturale.
Tant’è che Ruki mi osservò con un sopracciglio inarcato.
“Ora vado.”, annunciai, cercando di mantenere la mia aria da dura.
Il vampiro annuì incerto e sentii il suo sguardo addosso finché non tornai nel salone.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

 

Ebbene gente, credevate di esservi liberati di me, e invece eccomi di nuovo qui!
Questa fan fiction è diventata molto più di ciò che avevo pianificato inizialmente, quindi siamo giunti a quella che sarà la “serie” finale!
Vorrei iniziare con un bentrovati a tutti coloro che hanno seguito la mia fan fiction dall’inizio e un benvenuti a coloro che si trovano qui per la prima volta!
Come ho anticipato nell'introduzione, dovrete recuperare “Girl of Light” e “Girl of Life” per poter comprendere la trama!

Come avrete notato, la storia non sarà più raccontata unicamente in prima persona dal punto di vista di Mitsuko, fungerò da narratore onnisciente e quindi ci saranno scene scritte con la terza persona.
Questo è funzionale alla trama che ho in mente, ed essendo l’ultima serie, voglio che vi godiate ogni piccola sfaccettatura.
Spero sarete numerosi come sempre, sono emotivamente legata alle avventure di Mitsuko e dei nostri vampirelli.
Questa resta una delle mie fan fiction migliori (sia tra quelle pubblicate qui, sia tra le bozze che conservo in diversi quaderni) credo di essere migliorata nel tempo, ed è un vero piacere poter scrivere ora, con quale competenza in più. Spero di poter migliorare ancora, anche grazie ai vostri consigli, e quindi mi auguro di ricevere presto vostri giudizi riguardo la trama, la storia ed eventuali errori grammaticali.

Cercherò di aggiornare una volta a settimana.
Detto questo, vi saluto, lasciandovi delle immagini della nostra Mitsuko, ormai cresciuta!
Nephy_

 

 

 

 


                                                       

 

 

 

 

 

   

 

   
 
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