Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Spensieratezza    05/08/2020    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Erano le tre di notte e Sam era nella camera di Lisa e Ben.
Si erano addormentati tutti a fatica, l’unico un po' più rilassato, perché non si rendeva conto della situazione era Ben.
Erano andati a dormire all’una, compreso Dean, anche se con un peso nel cuore.

Il suo sonno era agitato, ma non si accorse che nella stanza era entrato Sam e che ora lo stava fissando dormire, vicinissimo a lui.

Così vicino che poteva toccarlo. Infatti, alzò una mano come a volergli sfiorare il ciuffo dei capelli ma all’ultimo non lo fece.
Dean però sembrò percepire lo stesso quel tocco mancato e si girò nel sonno.
Poi si svegliò.

“Mmmm…Sammy? Sammy, che cosa?” bisbigliò piano, per non svegliare Lisa.
Sam sembrò pentito di essersi fatto sentire.
“Scusa, Dean…io..” cercò le parole da dire ma non le trovò, quindi uscì in fretta dalla camera.
Dean rimase sbigottito a vedere Sam sparire in corridoio, si strofinò i capelli e ancora confuso, scese piano dal letto e con altrettanta lentezza, lasciò la stanza.
 
Arrivò infine in salotto, dove trovò la luce accesa e Sam seduto sul divano, su quel giaciglio improvvisato.

“Sam..”
“Perdonami, Dean, non avrei dovuto violare la vostra intimità. Sono imperdonabile.”
“Beh, deciditi, prima mi chiedi di perdonarti ma poi dici di te che sei imperdonabile. Una delle due.”
“Scemo.” Disse Sam.

“Puttana. Dai, sei tu lo scemo adesso. Prima mi vieni a cercare e poi scappi. Perché tu..eri venuto li perché volevi dirmi qualcosa, vero?”
Sam deglutì, sembrava non avere il coraggio di parlare.
“Sammy..” disse prendendogli la mano. “Ehi, sai che puoi dirmi tutto. Cosa c’è?”
“Io non..non riuscivo a dormire.”

“Incubi?”
Sam scosse la testa.
“E…? C’è altro, vero?”
“Volevo..guardarti.” disse Sam e poi sembrò diventare bordeaux.
Dean ne rimase così sorpreso che non riuscì subito a trovare le parole.

“Oh.” Disse infine, imbarazzatissimo, sorpreso e confuso.
“Lo so che è strano!” disse frettolosamente. “Ma ne sentivo il bisogno. Io..io..pensavo che non ti avrei più rivisto. Io..”
“Sammy.” Disse Dean e lo attirò tra le braccia con prepotenza.
Lo sentí subito tremare tra le su braccia e respirare con affanno.
“Sfogati. Non tenerti tutto dentro. “
“Mi sento tanto stupido.”

“Non è così. Io mi sento allo stesso modo. Non sai quanto. Anche io ero..terrorizzato..dall’idea di non vederti più.” disse, sciogliendo l’abbraccio. “Se proprio posso dirtela tutta, volevo stare qui a ..uhm..vegliarti tutta la notte, come una fanciulla innamorata, sì, proprio così.” E risero entrambi. “Ma..uh..ho pensato non fosse il caso..” gettò un’occhiata all’altra stanza verso la camera di Lisa.
“Già..io invece sono inopportuno. Sono venuto nella vostra camera.“

“Smettila. Hai fatto bene. Tanto se non fossi venuto, sarei venuto io da te. Non credi davvero che sarei riuscito a riposare tutta la notte? Vuoi che ti faccio qualcosa? Una camomilla?” disse alzandosi dal divano. Dire quelle cose così affettuose con Sam vicino, era imbarazzante.
“Sì. Dean.. tu sei tornato davanti al buco? Dopo che io me ne sono andato?”
Il pentolino che Dean reggeva cadde nel lavandino.

“Capirei se tu non hai più voluto vedere quel luogo..non fraintendermi..ero solo..curioso.”
Silenzio.
“Perché sai..anche se non ricordo..ho..come dei flash..”
“Flash?”
“Come se potevo percepire la tua presenza. Perfino lì.”
Dean rabbrividì.
“Dean..sei tornato in quel luogo?” ripetè Sam.

“Sì.” Disse Dean dopo un lungo istante. Si volse a guardarlo. “Avevo bisogno di sapere che tu eri li, vicino a me, anche metri e metri sottoterra. Andavo lì, ti parlavo..anche se non potevi sentirmi. Ti dicevo..”
“Che sarebbe andato tutto bene…che avresti trovato un altro modo per portarmi fuori…” disse Sam.
Dean fu molto sorpreso.
 


Ciao Sammy, forse sono un testardo sentimentale, ma non riesco a rassegnarmi al fatto che non potrò mai più sentire la tua voce, che non potrò vedere più i tuoi bellissimi occhi verdi, e quello sguardo da cucciolo che mi faceva sempre capitolare. Cavolo, mi mancano perfino le nostre litigate! Quindi ti parlo perché..assurdamente spero che se io non posso sentirti, almeno tu possa sentire me! Quindi voglio che tu mi ascolti, Sammy. Non ti ho abbandonato, mi hai capito? Ho ascoltato il tuo desiderio e quindi tu ora ascolta il mio. Sii forte, resisti, non perdere la speranza, perché io sto cercando in ogni modo di tirarti fuori da qui, sto cercando ogni possibile soluzione e non mi arrenderò, perché i fratelli non lo fanno! Quindi non farlo neanche tu, Sammy. Mi hai capito?”

Dean si volse verso lo spazzo erboso su cui era sopra.

“Sono proprio seduto sopra il buco che ti ha portato via, Sammy. Forse spero che assurdamente si riaprirà e così potrà inghiottire anche me! Ma non credo lo farà. Se lo facesse..come farei a riportarti indietro? Manchi sai? A Bobby, a Castiel..abbiamo bisogno di te, quindi resisti. Diamine, quanto ti voglio bene!”
Pianse, mentre accarezzava il terreno come fosse il viso di suo fratello.
 


“Io ti sentivo, Dean..credo sia stata la tua VOCE a riportarmi da te.”
“Questo..questo..è BELLO..ma non possibile.” Disse Dean, pensieroso, volgendogli la tazza bollente di camomilla. Sam ne bevve un sorso e Dean trovò perfino le mani di Sam affusolate intorno alla tazza fosse un'immagine BELLA, che suo fratello fosse tutto bello ed era stato sdrenante non averlo potuto guardare più. “Ti va adesso di dirmi che cosa ricordi? Magari insieme possiamo ricostruire cosa è successo? “

“D’accordo.”
“Va bene…sei stato sempre vigile? O Lucifer aveva il controllo?”

“Lucifer non ha più avuto il controllo da quando siamo caduti nella gabbia. In quel momento, gli angeli si sono come divisi da noi. Suppongo non avessero più bisogno di possederci. Eravamo diventati inutili per loro.” disse Sam pensieroso.
“Vi hanno fatto del male? Non avranno preso bene quello che hai fatto.” Disse Dean preoccupato.

Sam scosse le spalle. “Forse, ma nel momento in cui siamo caduti nella gabbia, Lucifer ha avuto occhi solo per Michael e viceversa. Avevano tanto da dirsi a quanto pare, dopo millenni separati, hanno cominciato a urlarsi addosso e poi a combattere.”
“Combattere? Nella gabbia?” Dean era incredulo.

“Sì. Vedi..non è come una gabbia mortale. Ne ha l’aspetto, ma è molto vasta, ci sono delle sbarre, vero, ma più come fossero confini..per il resto sembra un grande spazio dove ti muovi liberamente, come un grande tempio..è difficile da spiegare. Però almeno ci hanno lasciato in pace.”

“Quindi..è questo che facevate? Restavate a guardare Lucifer e Michael prendersi a pugno per tutto questo tempo? Ma non avevate fame, sete, funzioni fisiologiche normali?”
“Credo che le funzioni normali dell’organismo, si annullino quando sei all’inferno. Non ero sempre con nostro fratello, a volte andava in giro per conto suo. E comunque non vedevamo solo quello. O almeno..io vedevo anche altre cose.”
“TIPO?”
Sam si strinse tra le spalle.

“Sai, c’è un motivo se lo chiamano Inferno.
Dean andò da lui e lo prese tra le spalle.
“Ti hanno torturato.?”
“Dean, mi fai male!”
“Scusami…ma io devo..”
“No! Nessuno mi ha torturato, ero nella gabbia dell’inferno. Non l’inferno che hai vissuto tu. Nessuno entra nella gabbia.”
“Ma allora cosa..”
Sam si strinse di nuovo nelle spalle.

“Non esistono solo le torture fisiche sai? Mi venivano in mente pensieri.”
“Di che tipo?”

“Oscuri..sgradevoli..tristi..tutta la peggior melma che puoi sentire quando sei in vita, ma sentita li, stai peggio…disperazione..ansia..paura..rimpianti..” disse Sam, gettando un’occhiata penetrante a Dean, per poi distogliere subito lo sguardo.
Ma Dean lo intercettò comunque. Due tonalità di verde, con diverse sfumature che si incrociavano come un abbraccio.
“Non hai niente di cui farti perdonare, lo sai vero? Te l’ho detto, quando passiamo oltre, tutto è perdonato per me.” disse prendendogli la mano.

Sam sorrise ma timidamente, seppur con gentilezza, sciolse il contatto.

“Avevo così tanta paura. Ma poi ho sentito la tua voce. Le tue preghiere. Non so come facevo a sentirle, Dean..ma mi hanno dato la forza..me l’hanno data davvero..sei venuto tutti i giorni..per cinque giorni! E io ero contento e ogni volta speravo che passasse presto il giorno perché così tu saresti tornato ma poi tu..”
Abbassò lo sguardo.
“Non sono più tornato.”

“No. Sussubito non me ne sono reso conto. Pensavo che era troppo presto. Non abbiamo un orologio. Ho aspettato..ho aspettato..poi ho visto che non venivi e..ho pensato che o dovevi essere morto o..mi avevi..”
“Sammy, io non potrei mai abbandonarti!”
“Lo so, ma..io..”
“Era…troppo doloroso.. venire li a vedere sempre quel buco. L’ho fatto per questo.” disse asciugandogli una lacrima che gli era scesa dall’occhio.

“Beh, ma sono contento che tu l’abbia fatto, sai? Forse è stato questo che mi ha permesso di..tornare..io non so cosa sia successo, so che l’ho desiderato e subito dopo..ero sotto la tua casa. Non so altro. Ma Adam..è rimasto sotto.” Lo guardò come a chiedergli scusa. “Non sono riuscito a portarlo con me. Mi dispiace.”
Dean se lo strinse ancora più addosso.
“Non c’è niente per cui tu mi debba chiedere scusa. Sono grato al cielo che almeno mi abbia restituito te.”
Sam si mosse verso il suo abbraccio.

“Ma anche se non fossi tornato..tu avresti comunque avuto Lisa…
Dean si gelò a quella frase.
“Ehi, va bene per me, ti avevo chiesto io di rifarti una vita. Hai mantenuto la promessa..certo sono un po' stupito che tu l’abbia fatto veramente..non me l’aspettavo.”
“Sei arrabbiato?”
“Cosa? No! Quello che ci è successo, avrebbe distrutto chiunque..mi fa male però sapere che..ti saresti rifatto una vita senza di me..”

“Sammy..”

“Scusami, io non so quello che sto dicendo. Straparlo. Possiamo dormire adesso? Resteresti qui con me?”
“Io..voglio prima chiarire..”
“Dean..non devi chiarirmi niente..so che non mi avresti comunque abbandonato..perché soffrire in due se era evitabile?”
“Stare con Lisa, non mi ha impedito di soffrire, Sammy. Non volevo neanche provarci. “
“Però non sei più venuto a trovarmi…per non soffrire.”

“No! Non sono più venuto perché volevo concentrarmi solo sul riportarti indietro! Cazzo, Sammy, comprendimi!”
Sam cominciò a lacrimare e Dean sbarrò gli occhi.
“Perdonami, non volevo alzare la voce. Dormiamo, adesso ok? Domani chiamiamo Castiel.”
“Castiel???”
“Sì. Il nostro amico. Dobbiamo dirgli che sei tornato.” Disse pensieroso.

“Sì..sì è vero.” Disse Sam accucciandosi contro il petto di Dean.
Decisamente Sammy si sta comportando in modo strano, pensò Dean.
 
Si addormentarono così, abbracciati, sdraiati su un divano troppo piccolo per loro, ma Sam sembrava come se si fosse rimpicciolito pur di starci, pur di non far andare via Dean. Il maggiore non potè che trovare la cosa molto tenera e respirando l’odore di Sam, dopo che cercò di stemperare l’imbarazzo, non sentì neanche più le braccia anchilosate. Niente aveva importanza, tranne il fatto che Sam era lì con lui, di nuovo.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Spensieratezza