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Autore: evelyn80    06/08/2020    4 recensioni
Raccolta di piccole one-shot partecipanti alla Challenge "Just stop for a minute and smile" indetta da Soul_Shine sul forum di EFP.
Vari momenti divertenti con protagonisti Terry Kath e/o Danny Seraphine, la mia BROTP nel fandom dei Chicago.
Il capitolo n° 10, "Invasioni barbariche", partecipa anche alla Challenge "Real life challenge" indetta da ilminipony sul forum di EFP
Il capitolo n° 17, "Disastri enologici", partecipa anche alla sfida "Prompts, our Wires" indetta da Soul Dolmayan sul sito di EFP
Il capitolo n° 19, "Io ce l'ho più grosso", partecipa anche alla Challenge "Let's Hope this Challenge will make this Christmas right" indetta da Asmodeus EFP sul Forum di EFP
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Danny Seraphine, Nuovo personaggio, Terry Kath
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Make me smile'
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Invasioni barbariche

 

 

 

Seattle, 23 luglio 1972


Terry e Danny irruppero rumorosamente in una delle stanze d'albergo che i Chicago occupavano, beccandosi un'occhiataccia da parte di Lee, che stava provando nuovi trucchetti con le labbra per migliorare il suono della sua tromba.
Il chitarrista stringeva la propria camicia di jeans, fradicia di sudore, tra le dita. «Cazzo che storia!», esclamò, appoggiandosi con il braccio sinistro allo stipite della porta che dava sul terrazzino e sovrastando Lee che era seduto proprio in quel punto. «Credo di non aver mai corso così tanto in vita mia!».
Danny, anche lui ansante e scompigliato, non riuscì a trattenere una risata. «Certo che anche tu, però, te le vai proprio a cercare! Che bisogno c'era di dare un calcio a quel cancello?».
«Oh, e dai!», replicò Terry, sventolando la camicia e spandendo il suo afrore di sudore per tutta la camera. «Quel cane aveva rotto il cazzo! Ogni fottuta volta che siamo passati da lì non ha fatto altro che abbaiare!».
«Forse perché è un cane da guardia?», chiese sarcastico il batterista, lasciandosi cadere sul letto.
«Beh, a me aveva rotto le palle lo stesso! Come facevo a sapere che il cancello non era chiuso a chiave e che si sarebbe spalancato?».
Fino a quel momento Lee era rimasto in silenzio, il bocchino della tromba ancora appoggiato sulle labbra, a fissare il compagno di band che, a torso nudo, lo sovrastava nella sua imponenza. Visto che i due, però, non accennavano ad andarsene, e che l'odore di sudore di Terry era la cosa più terribile che avesse mai sentito – dopo le sue scorregge – decise che era arrivato il momento di farsi valere.
«Scusate, voi due», disse schiarendosi la voce. «Questa è la mia stanza!».
Il chitarrista abbassò lo sguardo su di lui, e lo fissò come se si fosse accorto solo in quel momento della sua presenza.
«Ah sì? Non ci avevo fatto caso».
«Beh, ora che te ne sei accorto potete sloggiare, per favore? Mi sto esercitando per il concerto di domani sera!», insisté Lee, fissando alternativamente i compagni di band che, però, finsero di non averlo nemmeno sentito e continuarono a parlare della fuga precipitosa dal pastore tedesco che Terry aveva involontariamente liberato, e che li aveva seguiti abbaiando e ringhiando fino all'hotel.
Frustrato per la loro mancanza di rispetto, il trombettista portò di nuovo il suo strumento alla bocca e ricominciò a soffiarci dentro, muovendo le labbra e facendole vibrare in vari modi per cercare di ottenere suoni più puliti possibile. Dopo pochi minuti l'enorme chitarrista gli batté su una spalla.
«Senti, buco del culo, potresti abbassare il volume?».
A quelle parole, Lee si indignò talmente tanto da alzarsi in piedi di scatto e lasciar cadere la tromba a terra, le mani che gli fremevano per la rabbia.
«Fuori dalla mia stanza!», gridò in tono isterico, battendo i piedi a terra come un bambino in preda a un accesso di bizze. «Fuori! Fuori!!!».
Terry e Danny lo fissarono come se gli fossero spuntate altre due teste: Lee Loughnane, il ragazzo per bene che non perdeva mai le staffe, stava saltellando sul pavimento come uno scimpanzé impazzito?
«Andiamo, Danny», disse il chitarrista alla fine. «A quanto pare non siamo bene accetti, qui».
«Cazzo, avete invaso la mia camera come se fosse stata casa vostra!», urlò di nuovo Lee alle due schiene che si allontanavano in direzione della porta. Prima di uscire, Terry sporse il sedere e sganciò un peto a pernacchia in direzione del trombettista, per poi sbattere l'uscio alle proprie spalle.
«Non avete un briciolo di rispetto!».
Il grido di Lee si perse nel silenzio caldo della stanza. Il ragazzo andò a raccogliere la tromba e si rimise seduto sulla sedia davanti alla porta del terrazzino. Fece l'atto di accostare lo strumento alle labbra poi lo riabbassò, scuotendo la testa.
«Tanto ormai ho perso la concentrazione...», mormorò, buttandosi sul letto.

 

 

Prompt n° 18 - “Non ci avevo fatto caso.”

Prompt n° 29 - “Potresti abbassare il volume?”

Prompt n° 30 - “Tanto ormai ho perso la concentrazione...”

 

Spazio autrice:

Mi sono divertita tantissimo a scrivere questa piccola shot, poco più di una flash in effetti, creata tutta basandomi sulla foto che avete trovato a inizio capitolo. A parte il fatto che mi sono ancora più innamorata di Terry nel vederlo così a petto nudo, con quel bel faccione fatto per strappare baci, l'espressione di Lee che lo guarda dal basso mi fa letteralmente piegare dalle risate. E, infatti, sono riuscita addirittura a inserire 3 prompt, e a martoriare il povero trombettista come ormai di consueto. Povero Lee! Gliene faccio succedere di tutti i colori!
Il fatto è che lui è l'unico dei Chicago con cui sento meno feeling, non so perché (manco li conosco di persona ahahahahahaha). Non riesco a fare a meno di immaginarlo come un tizio con la puzza sotto al naso, e di conseguenza è normale che venga preso di mira.
Ora devo dare alcune piccole delucidazioni.
La foto è stata proprio scattata il 23 luglio 1972 (almeno stando alla didascalia su Pinterest) e la sera successiva, il 24 luglio, i Chicago hanno davvero tenuto un concerto a Seattle.
Leggendo su internet, mi sono documentata su come funziona la tromba, e ho scoperto che il suono è creato dalla vibrazione delle labbra mentre l'aria fuoriesce, amplificata dal bocchino prima e dalla campana poi. Ecco perché Lee si esercita in trucchetti con le labbra.
La vicenda del cane che insegue la mia BROTP è tratta da una storia vera. Molti anni fa (nel 1991) con la mia famiglia andammo in vacanza in compagnia della famiglia di mio zio (fratello di mio papà). Nel piccolo paese piemontese in cui eravamo, in agosto si teneva sempre una fiera di beneficenza che durava per tutta la settimana di ferragosto, chiamata localmente “il banco”, e noi tutte le sere andavamo a pescare i numeri. Nel tornare in albergo, passavamo davanti ad un cancello da dentro il quale un pastore tedesco ci abbaiava selvaggiamente. Una sera, mio zio diede un calcio al cancello che si spalancò, e il cane saltò fuori come una furia. Per fortuna, alla fiera di beneficenza avevamo vinto uno scopettone, e mio papà ebbe la prontezza di spirito di ficcarlo in faccia al cane, che si spaventò e tornò dietro il cancello XD. Da questa vicenda ho tratto la scena che viene raccontata da Terry.
Infine, Terry chiama Lee “buco del culo” perché, come ho scoperto leggendo la biografia non ufficiale di James Pankow, i tre “fiati” dei Chicago – James, Walter e Lee, appunto – si erano auto nominati “Hole in the Ass gang”. Quindi, per mia licenza poetica, gli ho fatto affibbiare quel nomignolo.
Spero di avervi strappato una risata!

  
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