Le nuvole, prepotenti, oscurano i raggi solari, il freddo non aspetta molto prima di farsi sentire.
Cammino per strada, evito le pozzanghere formatesi qualche ora prima per il forte temporale.
Continuo a camminare; Scorgo una figura, un'ombra scura che mi invita a seguirla, lo faccio e per questo mi maledico.
Il freddo penetra prepotentemente nelle mie vesti, paralizzandomi così che le mie membra si irrigidiscano come i freddi tronchi degli alberi.
Non vedo più niente oltre il mio naso rosso a causa del gelo primaverile.
Il sole scompare totalmente e arriva la pioggia che scende iraconda dalle nubi grigiastre.
Non finirà presto, lo so. Cerco di ripararmi, ma non trovo niente sulla mia strada.
Ormai fradicio, non mi curo delle gocce fredde che mi trapassano le carni, non mi curo delle vesti attaccate al mio corpo, impedendomi i movimenti.
La pioggia imperversa ed io, arrendevole, subisco tutta la sua furia.