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Autore: Jashin99    06/08/2020    0 recensioni
Terzo e ultimo capitolo della distopia di E.N.D.
La guerra tra umani e demoni è ormai iniziata, e non si fermerà fino alla vittoria di una delle due parti... e alla distruzione dell'altra.
Ormai è la fine.
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: E.n.d., Lisanna, Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fairy End'
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Take me down to the river bend
Take me down to the fighting end
Wash the poison from off my skin
Show me how to be whole again

Fly me up on a silver wing
Past the black where the sirens sing
Warm me up in a nova's glow
And drop me down to the dream below

'Cause I'm only a crack in this castle of glass
Hardly anything there for you to see
For you to see

(Castle Of Glass-Linkin Park)

Da qualche parte nel continente, molti anni prima
-Kukuku! Con questo artefatto diventerò invincibile! Finalmente sconfiggerò Ul!-.
-Ehilà, che fai Lyon?-.
-Ah!- La pacca sulla spalla fu così forte da fargli cadere l'oggetto dalle mani che, essendo fatto di ghiaccio, andò in pezzi. Lyon diventò rosso dalla furia.
-Che era quello?-.
-Grrrrr! Imbecille! Lo hai rotto!-.
-E stai calmo! Siamo alchimisti del ghiaccio no? Createne un altro (qualunque cosa fosse).-.
-Non si può, era unico! Era la chiave della mia vittoria su Ul! E tu l'hai distrutto!!!- Lo colpì nell'impeto con un pugno in faccia.
-Ahi! Pezzo di...- Gray ricambiò il gesto e presero ad azzuffarsi; se le diedero finché non li fermarono due sonore pacche sulla testa.
-Basta voi due!-.
-Maestra Ul...-.
La donna era visibilmente furibonda: -Smettetela di fare i bambini!-.
-Ma lui mi ha...-.
-Gray doveva fare attenzione, ma non ha avuto colpa. Tu invece non dovresti affidarti a oggetti magici per diventare potente... tra l'altro quello era un falso.-.
-Umpf! Eh, cosa?-.
Gray gli fece la linguaccia, lui lo vide e gli ringhiò contro.
Ul sospirò, la rabbia mutata in rassegnazione: -Accidenti, siete irrecuperabili. E sì che vi somigliate tanto...-.
-Assomigliare a lui? Proprio no!- Dissero insieme. La loro maestra scosse la testa, e i due si guardarono ancor più in cagnesco.
-Tanto per iniziare, entrambi avete un obbiettivo, qualcuno da battere. Tenetelo sempre a mente se volete diventare più forti, ma non lasciate che vi consumi. Sapete, se vi aiutaste a vicenda forse...-.
È più probabile che lo uccida.” Pensò seccamente Lyon.
-Ul-sensei, è questo qui che se le cerca.-.
-Basta, Gray. Comunque sia, non lo batterete stasera il vostro nemico. Su, andate a dormire e riflettete su quanto vi ho detto. Ah, e per stimolarvi, niente lenzuolo.-.
-Ehh???-.
Quando se ne fu andata, i due ragazzini si scambiarono un'ultima occhiata.
-Occhi languidi.-.
-Capelli di latta.-.
Si allontanarono in direzioni opposte, e Lyon uscì di casa. Al solito, c'era una bufera di neve.
Farmi consumare? Giammai. Anzi, sono sicuro che succederà a lui, e toccherà a me risolvere la situazione.”.
Iniziò ad avere freddo e rientrò in fretta. La neve coprì presto le sue tracce.
Brr! Sai che? Non vedo l'ora che arrivi quel giorno!”.



PIC PIC
Hargeon, adesso
Cadde anche l'ultima delle sue scaglie. Usava la sua forma Cambiata come ultima spiaggia perché al momento della reversione il suo petto collassava per qualche secondo. Ma ora non era più un problema.
-...è abbastanza... anf... è abbastanza...-.
La punta smise di premere. Si era già presa il cuore. Non serviva procedere oltre.
Si sentiva debole, tanto che per tenere la testa alta doveva appoggiare il mento sulla spalla del ragazzo. Era più larga di quanto ricordasse. E calda. E il suo viso? Chissà com'era adesso.
-Ah... che vergogna... pensavo che ci saremmo almeno affrontati... e che avrei vinto io... dopo un lungo combattimento... invece...-.
-Stai zitto.- Fece una voce atona.
-Gelido come il ghiaccio... potresti almeno salutare il tuo vecchio compagno...-.
-Non ho nessun compagno qui. Solo un altro demone che ho eliminato. E non mi interessa cosa ha da dire.-.
-Ho capito... quindi è questo che hai fatto in tutto questo tempo...-.
-Sì.-.
Lyon dovette inspirare e sentì i polmoni riempirsi di sangue. Se avesse ancora potuto sentire dolore, ne sarebbe impazzito.
-Perché, Lyon?-.
Lyon aggrottò la fronte per lo sforzo. Rammentarselo era sempre più difficile.
-All'inizio non sapevo cosa fosse reale... non sapevo se i miei compagni fossero morti o no... un momento lo erano... e quello dopo no... pensavo solo... anf... che volevo ucciderlo...-.
-Nella mia testa avevo l'ordine di servirlo... ma resistevo... mi dissi che se gli avessi obbedito come un cane avrei avuto la mia opportunità, prima o poi...-.
Gli sembrava di vederlo, proprio di fronte a lui, seduto nel suo trono in fiamme.
-Seguii i suoi ordini... ogni ordine che mi dava... lo eseguivo... anf... non pensavo sarebbe stato così semplice... e gli ero sempre più vicino...-.
-E alla fine... non mi era rimasto più niente... non mi aspettava nient'altro... e io non ero più... quello di prima...- Gli mancò il fiato e tossì scheggie di ghiaccio rosso. La gola era irrimediabilmente intasata.
-Che idiozia.- Per un attimo gli sembrò di sentire stizza nella sua voce, e non solo, del rimprovero: -Per questo hai venduto l'anima? Sei uno stupido, Lyon, lo sei sempre stato. Hai dimenticato chi eri veramente, per questo hai ucciso i tuoi amici?-.
-I miei amici... Non sono stato io... ah...-.
-Però, sai, io ho ucciso Juvia.-.

Juvia...
i suoi capelli... il suo sangue...
Juvia...
-Ti ringrazio.-.
?
-In effetti pensare ancora a lei mi avrebbe distratto dal mio obbiettivo. Perciò, grazie.-.
-Per questo e perché... così me lo rendi molto più semplice.-.
CRUNCH
Lyon sentì i muscoli e le ossa della schiena lacerarsi sotto la spinta della lama, che gli mozzò nuovamente il respiro. Una punta di dolore gli attraversò le labbra, o erano i ricordi di un tempo umano a ingannarlo.
Non mancava più molto.
-Gray... ho pensato molte volte a questo momento... anf... cosa... cosa avrei pensato... ah... forse... avrei visto il suo volto... e degli altri... avrei avuto paura... anf... sentito... freddo... disperazione...-.
-Ah... ma adesso che sono qui... non sento nulla... ah... le cose che ho fatto... le rifarei ancora... ah... ed io non ho... alcun... rimorso...-.
TONF
-Ul...-.



*         *         *



Castello di Crocus, mesi prima
Davanti a Kinana c'erano due Cavalieri delle Rune.
-Ruggito del Drago di Terra!-.
Niente più cavalieri.
-Kina-Kina-Kina!- Ridacchiò la Dragon Slayer. Da fuori sentiva deflagrazioni e suoni di lotta, meglio muoversi e andarsene in fretta. Ah, e recuperare Dan, se ce n'era il tempo.
-Se con tutto questo casino quei due erano ancora qui, vuol dire che dietro questa porta...-.
L'aprì con un calcio.
-Bingo!-.
Un'enorme sala circolare che si alzava fino al soffitto dell'ultimo piano: alle pareti libri a non finire, dai quali uscivano pagine luminose che volavano da una parte all'altra in modo apparentemente casuale. Al centro un fascio luminoso, attraverso il quale passavano molte di quelle pagine.
La maxi-magia Archivio. Ora doveva solo...
FREEZE
Tutto si coprì di brina, lei compresa. Alle sue spalle, Gray entrò nella sala.
-Ottimo lavoro, Kinana. Vediamo un po'...- Tese la mano e delle pagine uscirono dal flusso.
-Ecco qui i laboratori restanti dei demoni. Vediamo... la prigione la lascio all'esercito... questo qui lo prendo io... e anche questo...- Le due pagine scelte scomparvero, per ricomparire nella sua mente.
Con la coda dell'occhio, guardò la statua di ghiaccio che era Kinana: -Al tuo livello attuale, puoi distruggerne solo uno. Beh, credo di sapere quale sceglierai...- fece sparire la prigione e l'altro, rimaneva solo il Cube.
Soddisfatto, il ragazzo si girò e uscì. Dopo trenta secondi, la brina sublimò tutta.
Kinana sussultò. D'improvviso aveva avuto freddo.
-Oh, solo uno eh? Bene bene, ci sarà da divertirsi-kina!-.
Una volta uscita, Dan stava combattendo con due uomini che avrebbe preferito non incontrare mai più: Freed e Bickslow.



*         *         *



Hargeon, adesso
Lyon era prono, la guancia destra sulla terra e gli occhi socchiusi. I lunghi capelli argentei non riuscivano a coprire il buco sulla schiena, e la sua pelle era diventata azzurra e piena di crepe. Il suo corpo non svaniva, forse perché era troppo freddo per farlo.
Gray strinse il pugno con cui lo aveva ucciso, che da nero tornò rosa carne.
-Sei un pessimo bugiardo, Lyon. Il laboratorio sotto la prigione non è stato il mio ghiaccio a distruggerlo, e nemmeno l'esercito di Fiore.-.
Si rivolse poi al corpo della Cambiata alle sue spalle. L'aveva vista una volta, ai Grandi Giochi della Magia. Sembrava un'altra vita.
Respirava ancora.
-Non la toccare.-.
La Wendy di Edolas lo fissava con occhi di fuoco.
-Non ce n'è bisogno. Tanto nemmeno la vera Wendy potrebbe salvarla.-.
Dando una tiepida occhiata al resto dell'esercito, riconobbe qualcuno di Edolas. Poi si allontanò.
Sotto di lui, il terreno si scongelava e tornava normale.
-Ci vediamo.-.
La sentì mormorare qualcosa, ma lui era già lontano.



Nell'idilliaco regno fatato di Oberon
-Mio nobile cavaliere, mi avete salvata, come potrò mai ringraziarVi?-.
-Mia dolce Kinana, angelo dei miei pensieri, vulnus del mio cuore e luce dei miei occhi, morirò per ogni risposta che possiate darmi, ma debbo chiederlo: vi prego, diventate (frattanto porgimi altro nettare) la mia sposa!-.
-Oh, nobile cavaliere...-.
-Eccelsa Beatrice...-.
-Svegliati Dan.-.
SBENG
-Ahi! Che immensa agonia! Quale fellone osa colpire un cavaliere mentre...-.
Due ciuffi di barba, borse sugli occhi, testa pelata, alito che acciderebbe il Grendel... per tutti i poemi!
-Nobile Byro! Siete voi!-.
-Che hai detto del mio alito?-.
-Ehi, Dan, questo qui è amico tuo?- Mary Huges stava rigirandosi sotto il piede la faccia pesta del menestrello senza cervello.
-Giammai, egli è un feroce inimico del... ma che ci fate in codesto luogo?-.
-Mm-mm? Siamo venuti a per te, no?- Domandò mellifluo Sugarboy.
-Per me? Ah, ma non dovevate disturbarvi!- Dan balzò in piedi e si mise sull'attenti: -Sono in forma più che mai!-.
I suoi compagni si guardarono in maniera peculiare.
-Non hai capito. “Siamo qui per te” nel senso che stiamo dando la caccia ad un disertore.- Disse lapidario Byro, maneggiando la sua staffa.
Dan sgranò gli occhi.
-Cosa? Siete qui perché... Mary, Sugarboy, Samuel, anche tu piccola Coco? Me lo sarei aspettato da Kubrick ma...-.
-Dechu!-.
Coco alzò le spalle: -Scusaci.-.
Dan abbassò le sue, sconsolato.
-Oh, accidenti. Ma non si dica che un cavaliere fugga di fronte a un duello! Mia fida Habara- Sugarboy l'aveva inglobata con le sue melme: -Ah. Poco cange, orsù, fatevi sotto!- esclamò agitando i pugni.
-Va bene. Facciamola breve.- Byro alzò la verga e spazzò un colpo.



Zonia
-Ky-ah!-.
KLENG
Erza digrignò i denti, spingendo a fondo. Dall'altra parte, al di là della lama e degli artigli incrociati dell'arpia, anche questa storceva le labbra per lo sforzo.
Eppure entrambe sorridevano.
-Ah!- L'Etherious liberò una mano per attaccarla con le sue branche, ma lei le scansò prontamente.
Ora toccava all'altra mano. Con gli artigli così allungati, cinque alla sua destra e cinque alla sua sinistra, chiunque avrebbe approfittato della sua apertura per trafiggerla in pieno petto. Chiunque avesse voluto essere fatto a fette, per essere più precisi.
Erza estrasse l'altra katana e, quando Kyouka unì le mani, usò entrambe per difendersi. Attivò i propulsori e volò via, rimanendo sospesa a qualche metro da terra.
Kyouka si leccò le labbra. Erza le lanciò uno sguardo divertito.
-Perché ridi?-.
-Perché, anche se sei un'aquila, qui l'unica che vola sono io.-.
-Uhm. Hai ragione, sì.- Kyouka sbatté la braccia e se la trovò addosso.
KLENGKLENGKLENGKLENG
Si lanciarono addosso fendenti e affondi troppo veloci per un occhio umano, tracciando archi di scintille metalliche.
Acc!!!”.
Otto punture sulle cosce la avvisarono che l'aveva arpionata con le zampe.
Riescono a perforare la mia tuta! Impressionante!”.
-Mi hai presa per un trespolo?- Risucchiò la saliva e, al momento giusto, sputò. Lo sputo attraversò l'aria, venne tagliato in due e le finì sugli occhi.
-Kh!- Kyouka perse il ritmo per un solo istante, quello necessario alla rossa per mettere a segno il primo colpo. Allora la furia si schiodò dalla sua presa e tornò a terra; Erza notò con piacere che le ci vollero tutti gli arti per atterrare.
Rialzatasi, Kyouka si toccò la guancia. Oh, guarda guarda... ora la sua bocca era un po' più larga di prima.
Erza scese anch'essa, rinfoderando le due spade. Toh, si era trovata quella Minerva sotto i piedi. Non era ancora strisciata via?
-Tu... sei davvero... Erza?-.
-Sì, sono Erza. Ma non quella che conosci tu.-.
Minerva alzò appena un angolo della bocca, anche se lo faceva sembrare uno sforzo immane. Patetica. Ma aveva la pellaccia dura, doveva ammetterlo.
-Ah... va bene... allora...- Le sue palpebre si abbassarono e appoggiò la testa per terra. Boh, magari stavolta era morta.
-I miei complimenti.- Disse Kyouka: -Mi fai sentire nostalgica. In tutta onestà, credevo che voi di Edolas foste insetti tra gli insetti.-.
-Ohhh, qualcuno ha fatto i compiti a casa, che brava.- Erza allargò le braccia con scherno: -Come puoi vedere, abbiamo compensato la mancanza di magia.-.
-È proprio vero, allora, che gli scarafaggi sopravvivono a tutto.-.
-Heh.-.
-Qual è il tuo nome?-.
-Mi chiamo Erza. Erza Knightwalker. Se non sbaglio, tu ti chiami Kyouka.-.
-Precisamente. Erza Knightwalker. Erza... sì, posso confermare che meriti questo nome.-.
-Grazie.- Rispose sinceramente: -E devo dire che è da tanto che non affrontavo un avversario al tuo calibro.-.
-È un peccato non poter continuare così in eterno...- Dicendo questo, la demoniessa pareva voler riprendere la lotta; invece proseguì a parlare: -Non vedo il marchio di Fairy Tail sulla tua spalla. Dimmi un po', quella fastidiosissima gilda esiste anche nel tuo mondo?-.
-Fufufu... ahahahah!- Dopo un attimo di sbigottimento, Erza era scoppiata a ridere.
-Certo che esiste, ma se non lo vedi sul mio corpo è perché ero conosciuta come “la cacciatrice di fate”.-.
Un guizzo attraversò gli occhi di Kyouka: -Molto affascinante. Guarda un po' l'ironia della sorte, tutte quante qui abbiamo odiato Fairy Tail... e ci ha sconfitte la stessa persona.-.
-Mmm. Allora si può dire che quella che perderà qui non merita una rivincita contro di lei.-.
-Un motivo in più per vincere. Ti ringrazio di avermi concesso un minuto di riposo, tuttavia ora dovrò proprio fare sul serio.-.
Gareggiando con lei al sorriso più folle, Erza le fece cenno di farsi sotto.
-Fai pure. Però ti avverto: lei mi ha affrontata dieci anni fa, ed io sono molto più forte di allora.-.



Malva
SNIF SNIF SNIF
A destra.”.
SNIF SNIF SNIF
A sinistra.”.
-B-Bianca, loro sono...-.
-Sono vivi. Quasi tutti.- Si avvicinò a uno dei corpi a terra, la strada ne era piena.
È un soldato di Edolas. È ustionato in più punti. Allora il cielo di prima era opera loro.”.
-Sono stati attaccati molto recentemente. Uno solo. Li ha sconfitti subito. Non li ha uccisi, forse perché li considerava pesci piccoli?- Prese la lancia del soldato in mano, facendo per esaminarla.
-In ogni caso, è molto probabile che l'aggressore si trovi ancora- Si girò di scatto: -qui!-.
L'arma si conficcò sulla parete, senza però colpire niente. Lisanna fece una smorfia di disappunto.
-Flare, stammi vicina.-.
-Uh? S-Sì!-.
Ripresero a camminare, ma l'albina aveva la costante impressione di essere osservata.
È invisibile? Però non sento il suo odore e non lo sento muoversi. Percepisco solo la sua aura demoniaca. È forte... Flare è in pericolo.”.
-!!!-.
Flare le finì addosso, perché si era fermata senza preavviso.
-Bianca, che succede?!-.
-Niente, è solo che... una certa persona è appena morta.-.
-Ah... chi era?- Domandò debolmente lei. Eppure doveva averlo avvertito anche lei. Dopo tutto quello che le aveva fatto, doveva essere così.
-Qualcuno che volevo uccidere con le mie stesse mani. Non è importante, anche perché adesso... ora che ci penso...- Si mordicchiò un'unghia, un allarme recondito nella sua testa continuava a suonare.
Gli obbiettivi di Natsu non sono casuali, voleva distruggere Raven Tail e i giganti, ma altri gruppi era disposto a Cambiarli, persino tipi come Zancrow. Cerca persone forti da unire al suo esercito, ed è lecito pensare che stia schierando i migliori in questo momento.”.
Forse li considerava pesci piccoli
Bruciature... di esplosioni?”.
-Niente è casuale.-.
-Bianca?-.
-So con chi abbiamo a che fare.-.



Crocus, castello reale
-Fin’ora sta andando tutto come avevi previsto.-.
Hisui guardava con attenzione l’olo-mappa del continente, spostando lo sguardo da un lato all’altro alla ricerca della minima variazione. Pensare che tutti quei puntini luminosi erano in realtà persone, e vedendoli spegnersi così velocemente, era... era molto strano.
-N-Non direi!- Rispose Mavis con imbarazzo.
-Non avrei mai immaginato che sarebbero arrivati gli abitanti di Edolas!-.
-Principessa, posso entrare?- Si annunciò Arcadios da dietro la porta.
-Sì, entra pure.-.
Il cavaliere entrò, vestito in armatura da battaglia.
-Mi aveva chiesto di riferirle quando Kagura si sarebbe svegliata. Inoltre il Portale Eclipse è pronto.-.
-Bene, delle buone notizie. Ma non è ancora il momento di usarlo. Ci vorranno come minimo...-.
-Ci sono molte variabili da considerare.- Si intromise Mavis: -Ma non prima di ore.-.
-Sì, direi di sì.-.
Arcadios non poteva sentirla. Non si era fatto marchiare, non aveva voluto.
-Comunque sia, voglio vedere come sta. Mavis-sama, puoi restare tu qui per un po?- Le domandò sorridendo.
-Certamente. E, ehm, porgetele i miei saluti.-.
La principessa e il cavaliere uscirono. Come furono fuori, l’espressione della ragazza cambiò.
La faccenda della spia, la talpa che aveva aiutato Zeref, la questione che l’aveva presa per mesi… i nodi stavano per venire al pettine. Sì, la spia era una persona insospettabile, anzi, inimmaginabile per chiunque.
Iniziarono a camminare, lui poco dietro di lei, ma in modo che lo potesse vedere con la coda dell’occhio. Stava forse poggiando la mano sull’elsa della spada?
È sempre pronto a colpire.”.
Oltrepassarono alcuni maggiordomi, cameriere e soldati in divisa. La paranoia avrebbe spinto chiunque nella sua posizione a guardarli con sospetto, a cercare un pugnale celato, una mano svelta, un’occhiata…
Ma lei no. Lei sapeva già chi era il suo nemico.
-Arcadios-san, ti ringrazio per essere sempre al mio fianco da quando mio padre è venuto a mancare.-.
-Principessa...-.
-Qualunque cosa accadrà d'ora in poi, desidero che tu sappia quanto ti ho a cuore.-.
-Lei è troppo… buona.- Incespicava.
Sai anche tu quello che sa per succedere, non è vero?”.
Hisui ripensò a Kagura, la persona che più l’aveva aiutata nella ricerca della spia. A parte per il suo sfogo contro Gajeel, si era rivelata una ragazza molto saggia.
Non era arrivata alla verità, però c’era andata molto vicina, il che la rendeva…
Erano arrivati davanti all'infermeria, ma Arcadios si era fermato poco più indietro. Era decisamente preoccupato.
-Volete che aspetti qui?-.
La sua armatura luccicava nella penombra, e l’elmo davanti agli occhi rendeva sinistro il suo sguardo, come quello di un'aquila che guarda ad una preda in basso.
-Capisco. Hai altri doveri oltre a me. Vai pure.-.
Kagura era sdraiata sul letto, girata sul lato, e non si muoveva. Calcolando la distanza tra l’infermeria e le sue stanze, doveva essersi riaddormentata proprio mentre Arcadios si era spostato. D'altronde si era sforzata molto. Si avvicinò al suo letto, oltrepassando quello di Lily.
Camminando, tastò lo stiletto nascosto sotto la manica. Sapeva bene che era lì, ma giunta a quel punto si poteva concedere alcune fissazioni.
Forse dovevo prendere ancora qualche pillola. Visto l'avversario che sto per affrontare...”.
Raggiunse la ragazza, ancora immobile. Allungò la mano e le scosse la spalla.
-Kagura, svegliati.-.



Oltre il confine con Bosco
-Hah! Hah!- Erza agitò le briglie e il destriero galoppò con più foga.
-Erza-san, la tua missione sarà molto importante.-.
-Cosa devo fare, Principessa?-.
-All'apparenza dovrai recarti a Zonia, ma lì rimarranno Minerva e Gajeel. Tu dovrai spingerti in pieno territorio nemico.-.
Il cielo non era più rosso fuoco, ma di uno sporco cremisi tendente al nero. Il vento bruciava tra i suoi capelli che in quell'atmosfera cupa erano di una tonalità più chiara, fastidiosa alla vista.
Lo posso fare solo io. Non devo avere alcun timore. Devo salvarli e distruggere quel posto.”.
Dietro di lei, un continuo abbaiare.
-Ma non puoi andare da sola.-.
-Chi verrà con me allora?-.
-Ecco... in realtà...-.
-WILD FOUR!!!-.
-Mennnnn!-.
-Fantastico, Maestro Ichiya!-.
La rossa sospirò sconsolata.
-L-Loro???-.
-Kun-Kun. Erza, persino il parfum del tuo cavallo è delizioso.-.
-Aniki, veramente non lo definirei un profumo... guh...-.
-Men!-.
-La signorina Erza è così Wild!- Ruggì Rocker.
-Ci ha permessi di rimediare al nostro tradimento! Non la deluderemo!-.
Io non c'entro proprio niente con questo.” Pensò tra sé e sé la ragazza.
A dispetto delle apparenze, sono i compagni di Bacchus. Loro e Blue Pegasus sono le scelte migliori... immagino. Hm? Cos'è questa sensazione?”.
Qualcuno le stava annusando i capelli.
-Kun-Kun!-.
-Nichiya!-.
-Parfum!-.
All'orizzonte ancora niente, se non una landa desolata. Presto però, davanti a loro, si sarebbe stagliata una torre circondata da nove muraglie magiche.
Il solo pensiero di quello che stava per fare la spaventava. Si fece coraggio.
-Ragazzi, vi ringrazio di essere qui con me. Ma d'ora in poi le cose si fanno più difficili, e non potrò proteggervi se sarete in pericolo.-.
Ren Akatsuki affiancò il proprio cavallo al suo.
-Erza, siamo stati tra le migliori gilde di Fiore per sette anni. Perciò siamo noi a dirti che, se sarai in pericolo, potrai contare su di noi. N-Non che una donna come te ne abbia bisogno...-.
-Il solito Ren!- Commentò Hibiki: -E se succedesse qualcosa a te, chi la sentirebbe Sherry? No grazie, direi che è te che dobbiamo proteggere.-.
-Ci penseremo noi!- Urlò uno dei quattro che non era Rocker. Non era nemmeno uno due più grossi, ehm... e loro come si chiamavano?
-Noi siamo i Quattro Cani da Guardia!-.
-Bauuuuuuuu!!!-.
E avanti così. Erza sorrise, in qualche modo tutto quello le ricordava la baraonda di Fairy Tail.
Col senno di poi, si stava lasciando influenzare dall'ottimismo senza rendersene conto. Che era proprio la fregatura insita nell'ottimismo.



Emanava, quell'uomo, una scia di nebbia, come uno spirito del fumo, ma fredda prima che umida: una sensazione di morte.
Vattene.”.
Vattene.”.
Vattene.”.
Esci dalla mia visuale.”.
Hargeon
Ora!” In un secondo Wendy era piegata sul corpo della ragazza, muovendo sopra di lei il palmo aperto per accertarsi delle sue condizioni.
Polmone sinistro, cuore, stomaco, esofago, intestino, cistifellea; poi, gli omeri, le ulne, i radio, 22 costole, lo sterno, il bacino, 15 vertebre, un femore, una tibia; quasi tutti i muscoli e le ossa delle mani e dei piedi; quasi tutto l'apparato circolatorio. Solo la testa è rimasta pressoché integra. Le probabilità di successo sono del... 1,3‰. Sei decimi di errore stimato.”.
-A...aa...ah...-.
1,2.”.
-Non sforzarti. Forse ti ricordo una ragazzina che conosci, ma non sono lei. È possibile che ti salvi. Tuttavia, è più probabile che ti renda più doloroso il trapasso. Desideri che proceda?-.
La Cambiata strizzò gli occhi, contrasse le dita, probabilmente cercava di urlare ma le mancavano troppi pezzi per farlo.
-Ho capito.- Tese la mano sul suo viso e le chiuse gli occhi; trasse un profondo respiro e rialzò l'altro braccio. Percepì il solito formicolio della mano che si apriva e scomponeva in tanti ganci metallici che si assemblarono svelti nei suoi strumenti.
-Mi dispiace per te. Se sopravviverai, ti prego di perdonarmi. Quando avrò finito sarò la persona che odierai di più.-.



Villaggio Tully
Juvia e Bickslow erano sconcertati, anzi, paralizzati dallo stupore.
Allora...”.
...è vero.”.
Erano stati preparati a questo, certo, e anche da tempo; tuttavia, ora che stava accadendo, si trovavano davanti ad un abisso. Dopo quello che era successo a Lisanna e Yukino, vederla lì, su quel tetto, vestita da punk e con la punta della lingua umida tra le labbra, lei che una volta era loro amica…
-Vi piace il mio look? È un ritorno alle origini, sì?-.
Mirajane spalancò le braccia e si piegò verso di loro: -Cosa sono quelle facce? Sembra che abbiate appena visto un fantasma. Ohh, ma forse non è per quello che siete nervosi. È perché vi rendete conto dell'infinito che ci separa, eh???-.
I due maghi deglutirono a vuoto. L'unico loro vantaggio era il numero. Erano forti, ma non quanto lei, un tornado di sentimenti contrastanti li attanagliava, e non avevano mai combattuto insieme. Inoltre, c'era Elfman...
-Direi che non avete niente da dire. Va bene, tanto non me ne frega niente di voialtri. Iniziamo!- Schioccò le dita e rimase immobile.
Il tempo di domandarsi che cosa sarebbe successo che un enorme potere diabolico li investì in pieno; da rosso il cielo diventò nero e delle urla deformi invasero l'aria. Dietro a Mirajane si alzò una parete fumosa come la schiuma, ma oscura.
Bickslow piazzò le bambole attorno a loro, ma non avrebbero retto se la Nebbia li avesse travolti. Invece si diramò in due lingue laterali, lasciando libero spazio per Mirajane ma anche per loro.
Non capivano, poi guardarono attentamente. Dalla superficie fosca emergevano per pochi secondi teschi e volti sfigurati, nonché mani e braccia.
Juvia biascicò uno “spaventoso” e l'albina le fece il verso: -Davvero, lo è. Noi, beh più che altro io, lo chiamiamo Fetore, perché sono i nostri rifiuti. Cambiati che non sono sopravvisuti al processo, cadaveri di etherious e gli sporchi umani che ci sono finiti dentro. Non importa se vivi o morti, è un eterno inferno oltre la morte... scommetto che ci potreste trovare alcuni vostri amici! Ahahah!-.
-Maledetti!- Le ringhiò contro Bickslow.
Gli rivolse un lugubre sorriso.
-Traaaanquillo, tra poco li rincontrerai!- Agitò la mano, ma appena prima di calarla si fermò e si guardò intorno con aria interessata.
-Uh-uh, succede qualcosa... ah, laggiù!-.
Una parte della superficie si stava increspando, qualcosa ne stava uscendo. Prima una punta metallica, poi una gamba, e infine un corpo: quello di una giovane donna, in armatura, dai capelli neri e corti, con una spada in mano. Il ricordo di un essere umano. Pallida; la frangia incolta sugli occhi; l'armatura corrosa; la veste a strisce sgualciti; il corpo ridotto ad uno scheletro; il volto scavato fino all'osso.
-hhh.... Impugnare... la spada....- Mosse un passo verso di loro, anche se sembrava reggersi a malapena in piedi.
-Juvia sa chi è.-.
-Uh?-.
Senza staccarle gli occhi di dosso, la ragazza rispose: -Riana-san, era il capitano delle Tigri Bianche. Lucy-san l'aveva salvata durante la missione a Stella. Juvia aveva sentito che erano stati sconfitti dai demoni...-.
-Hhh...- Quel verso che faceva con la bocca era fastidiosissimo, come se le gorgogliasse sangue in gola o avesse ingoiato degli insetti.
-Ohh, molto interessante!- Esclamò Mirajane: -Ha avuto la meglio lì dentro ed è uscita con la forza di volontà! Non succede mica spesso! Vediamo che sa fare!-.
-Hhh... sguainare la spada... hhh... non voglio... hhh...-.
-Tsch!- Bickslow e Juvia si misero in guardia, aspettando la sua mossa. Non volevano combattere, non in quel modo.
-Stai indietro!- Le intimò lui: -Noi possiamo aiutarti!-.
-HHH... proteggere... Hhh... DEVO... HHH... i miei compagni...-.
Non ho scelta!”.
Fecero per attaccare, ma qualcuno si mosse alle loro spalle.
-Solo perché sembri mia sorella...-.
SWISH
STOOOOMP
-NON SIGNIFICA CHE NON TI SCONFIGGERÒ!!!-.



Nei territori dei demoni
-Eccola! Si sta dirigendo verso di noi a tutta velocità!-.
La Nebbia Nera strisciava sul terreno, rapida come la lava sulle pendici di un vulcano, e presto li avrebbe sommersi.
-Statemi dietro!- Impartì, e le obbedirono mettendosi in linea, esattamente alle sue spalle.
-Armatura Perforante!-.
Aumentarono il galoppo, Erza fendeva l'aria creando una scia di alta velocità: l'unica cosa che li avrebbe protetti.
L'aria da secca diventò fedita, le si accapponò la pelle, la magia nel suo corpo si ribellava. Già era difficile scappare da quella roba, loro le stavano andando addirittura incontro. Una cosa da pazzi...
Ma quante vite dipendevano dalla loro missione?
-Siete pronti???-.
Un latrato le fece da eco. Sorrise, ancora una volta, uno stupido rischio, un'illusione... eh, da quando aveva iniziato a ragionare in quel modo? Aveva svolto centinaia di missioni, alcune molto più pericolose di quella, ma non aveva mai avuto paura di sorridere o di nutrire speranze: non erano vane visioni, ma forza, la forza che le davano i suoi compagni. Ora ne avrebbe avuto davvero bisogno.
-10 secondi all'impatto!-.
-Noi crediamo in te, Erza!!!- Le rispose Hibiki da dietro.
E io in voi..
-5 secondi!-.
I cavalli nitrirono, ma non si sarebbero fermati. Povere bestie, le stava condannando a morte.
-4!-.
-3!-.
E poi, d'improvviso, un tuffo nell'oceano, niente più vento, niente più ossigeno, né luce, ma buio e freddo. Solo che non c'era il silenzio del mare. C'era l'inferno.
-Restate...iti!!!-.
-...sason...???-.
-At...chiya...ne!!!-.
Questo era tutto quello che riusciva a distinguere delle voci dei suoi amici. Erano assaliti, circondati da ogni lato: tutto intorno a loro si addensavano come zanzare creature mostruose e demoniache, spettri e non-morti che cercavano di penetrare nella scia. Erza se li vedeva schizzare davanti, venire colpiti dalla sua lancia e sbalzati via: allungavano le mani per prenderla e a volte la sfioravano, allora era come essere soffocata dall'abisso. Si sentiva svuotare i polmoni, l'esofago riempirsi di vomito, la pelle seccarsi e creparsi, e i sensi mancare. Uno le passò davanti al viso, un volto putrefatto dagli occhi bianchi.
Que-questo è-è spaventoso! Non ho mai visto... erano tutte persone???”.
Continuava ad avanzare, davanti a lei solo quell'orribile spettacolo. Non doveva cedere. Ma quanto ancora sarebbe durato? Da quanto tempo erano entrati?
Basta, basta, è-è inumano, questo è inumano!!! Come ha potuto fare questo???”.
Alle sue spalle sentì uno dei suoi chiamare aiuto. Dovevano averlo preso.
Non poteva voltarsi.
Non poteva distrarsi.
Era quello il patto, quello il prezzo da pagare per partecipare a quella missione.
Lei avrebbe dato la vita per salvarli, e lo avrebbe fatto in ogni momento della missione. Però non in quello.
Dovevano cavarsela da soli.
Affiderei loro la mia vita, ma non posso, ora non posso... mi dispiace!.
Altri spettri e altri zombi, ne sarebbe uscita invecchiata di cent'anni.
Ed ecco, infine, come in un sogno, la luce.



Malva
Ha capito che sono qui. Allora posso uscire..
Riemerse dal terreno, di fronte a lei. La rossa si mise in guardia, anche se sembrava più uno struzzo che cercava di nascondere la testa nella sabbia, mentre l’altra si limitò a distendere le braccia.
Lo guardava sprezzante, dura, truce. Lui non voleva essere da meno, anche quella tra i loro sguardi era una sfida.
-All'inizio ti avevo scambiata per tua sorella. Non solo per i capelli. La tua aura è cambiata molto dal nostro incontro.-.
Lisanna alzò un angolo della bocca, girandosi un ciuffo tra le dita.
-Avrei dovuto immaginare che ci saresti stato anche tu, Azuma.-.
L’ex di Grimoire Heart fece spallucce: -Non che abbia avuto molta scelta, mi sono svegliato a giochi fatti. Ma, in effetti, non me ne dispiaccio. Anch'io oggi sono molto più forte di un tempo.-.
-Flare, stai indietro per favore. Quest'uomo è in grado di manipolare il terreno e di creare degli esplosivi. Nove anni fa era al livello di Erza-.
-Rossa...-.
-Bene, direi che possiamo iniziare.- Si sgranchì le ossa: -Ma mi piacerebbe sapere cosa fa la tua amica.-.
Il volto della ragazza si fece scuro, come se avesse appena pronunciato una qualche blasfemia. Tasto dolente, eh?
-Ah, già. A te piacciono i combattimenti duri, giusto? Se proverai a fare a lei quello che facesti a me, ti ucciderò e basta, con un singolo attacco.-.
-Ohh.- Azuma era impressionato, ma anche eccitato da quel qualcosa nella sua voce che non sapeva definire: -Va bene, farò come vuoi. In cambio ti prego di non risparmiarti.-.
Non ottenendo risposta, se non un enigmatico sorriso, Azuma decise di aprire le danze.
Partì all'attacco con un pugno, coprendo in un istante la distanza che li separava.
PUNCH
!!!”.
Cosa?”.
Glielo stava bloccando con la mano; una mano grande la metà della sua; quella sinistra, debole; e con il braccio neppure teso, bensì sciolto; nemmeno in viso mostrava traccia di sforzo.
CRONCH
PAM
-Kh!-.
Il Cambiato arretrò, reggendosi la spalla destra che era scesa fino al gomito. Il sangue sprizzava dappertutto e gli sporcava il viso. Il dolore era indicibile. Con la sola pressione delle dita sulle nocche aveva creato un impulso di sangue che era esploso all'altezza della spalla.
Un essere umano, anzi, un altro demone avrebbe perso il braccio. Ma lui no. Una radice legava ancora l'interno del suo arto con la spalla, si ritrasse e la ferita sparì. Anche il dolore cessò.
Ma l'impatto psichico era ancora lì.
L'espressione della maga cambiò ancora, non più fredda, ma decisa a lottare. E anche spavalda, di chi aveva lo scontro tra le mani.
-Non sono più la ragazzina di un tempo. Ho superato il potere di mia sorella.-.
-Con questa mia nuova forza io sconfiggerò Natsu.-.



Viva?
-Hhh!!!-.
Ginger si irrigidì in uno spasmo. Respirava di nuovo. Aveva di nuovo i polmoni. E una mente per capirlo.
Il dolore era cessato. In qualche modo, dopo chissà quanto tempo, era sparito.
Hargeon
Sentì un sospiro, era quella Wendy con le tette grosse e il braccio bionico. Braccio che ora crepitava e mandava scintille.
-Voi Cambiati siete davvero incredibili.-.
-Incredibili... sì... ah! Io sono incredibile! Io sono la Regina del Ghiaccio e del Fuoco! Ahahah!- Balzò in piedi col pugno alzato. Ma la milza rimase per terra.
-Ohi...-.
Anche Wendy si rialzò, scuotendo la testa.
-È un miracolo che possa già muoverti. Dovresti ritirarti e non rialzarti dal letto per i prossimi dieci mesi. Ma tanto sei un caso perso… e io ho altro da fare.- Detto questo se ne andò.
Riposare, se c’era una cosa che Ginger odiava fare era proprio quello. A malapena sapeva pronunciare la parola, troppe sillabe. Riposare un corno! Considerando poi che doveva uccidere quel… un momento, ma era già stecchito!
-CHI DIAV-
SWISH
Una crepa, uno squarcio, tipo, un portale, vabbeh avete capito, si aprì proprio di fianco a lei. Ne uscirono... ah, loro due.
-Nyah! Finalmente fuori!-.
-Keh, avremmo fatto precedenza... ehm, prima, se mi avessi tagliato i capelli più velocemente!-.
Millianna soffiò indispettita.
-I miei artigli non sono fatti per cambiarti acconciatura-miao!-.
-Beh, ma sono venuti bene! Vero che mi stanno meglio corti? È un tributo al mio passato...-.
-Grunf!- Altra cosa che Ginger odiava era l’essere ignorata. E poi odiava loro due. Però odiava essere ignorata anche da loro due.
-Oh, culo in fiamme, che ne pen-
-SENPAI!!!- La gatta le saltò addosso, Ginger la bloccò con un pugno in bocca che la stese. A dire il vero si scorticò la mano nel farlo, e sentì male in tutto il corpo… ma ne era valsa la pena.
-Uh, un pugno che vale più di mille parole. Testa fusa, hai visto i miei-
-Levy-sama! Ginger-sama! Millianna-sama!- Le chiamò una voce dall’alto. Come un angelo, nel senso che era nella sua sexy-forma da angelo-diavolo, Yukino atterrò dal cielo con la grazia di una piuma. Cielo, cagava zucchero con quel suo modo di fare. Uhh, guardatemi, sono un-
SBENG
Ginger finì a terra, colpita alla testa da una tallonata. Ora, anatomicamente parlando il cervello non è in grado di provare dolore, ma quello di Ginger evidentemente non lo sapeva.
-Ti sto parlando cervello surgelato!-.
-DANNATA TAVOLA DA SURF, IO TI POLVERIZZO!!!-.
-Nyah!!! Come hai osato ferire la senpai?!-.
Stavano per venire alle mani, ma Yukino le fermò. A dirla tutta, fu il sentirla ridere a farlo.
Le tre la guardarono stupite.
-Scu-scusate, è solo che… siete le solite! Mi siete proprio mancate ragazze!-.
Sobbalzarono all’unisono, e poi guardarono altrove con un lieve rossore alle guance.
Quanto la detesto quando non riesco a detestarla-dechi...”.
La ragazza si calmò e il suo carattere cambiò radicalmente: si inchinò più volte chiedendo scusa per aver riso di loro, mortificata come se avesse pisciato sulle loro tombe. Anche lei non era cambiata di una virgola.
-Oh, Levy-sama, che bei capelli che hai!-.
Levy si illuminò tutta.
-Sapevo che qualcuno l’avrebbe notato! Qualcuno con un po’ di senso estetico...-.
Ginger ruotò gli occhi. Per colpa di Yukino non aveva più voglia di dargliene (per ora).
-Seh seh seh. Comunque, a quanto pare siamo tutte qui, che bello... che facciamo?-.
-Mmm...- Millianna si massaggiò il mento con aria pensierosa: -Beh, ci sarebbe quel fusto laggiù.-.
-!!!-.
In piedi di fianco al corpo di Lyon, ritto come uno spaventapasseri, con le braccia conserte e il volto truce, le fissava, silenzioso, un uomo (un Cambiato). Neri i capelli, neri i vestiti, pareva offuscare la luce attorno a sé con la sua sola presenza. La sua bocca era coperta dall’alto colletto felpato dell'uniforme, che era praticamente un collare.
Un tizio strano, ma strano forte, di quelli che non scordi di averli già incontrati. Per questo erano sicure di non averlo mai visto prima.
Tutte a parte Levy.
-Io ti conosco! Sei Zest... Missy... Doran... Doraemon... no, aspetta, ci arrivo...-.
-Sei Mest!-.
   
 
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