Serie TV > Doctor Who
Segui la storia  |       
Autore: TennantClub    07/08/2020    10 recensioni
[David Tennant]“Vorrei che tutti i miei personaggi esistessero realmente e vorrei anche poterli incontrare"
Probabilmente nessuno ha avvertito David Tennant di non esprimere desideri che non si è disposti a veder realizzati.
Il Dottore ha appena perduto le sue companion, accettare un desiderio assurdo fa solo parte dei mille modi per non restare soli, poco importa che si trattino di altre creature con il suo aspetto.
Gli altri? Ognuno di loro sta svolgendo una vita normale quando accettano la missione.
Genere: Avventura, Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Doctor - 10
Note: Cross-over, Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

No, non è un miraggio, siamo tornate!! ^^’
Se poi questo sia un bene o un male, giudicatelo voi XD
 

cover-Incontri-Ten-TENNANTi



Capitolo IX: Under Pressure
 


Barty trotterella in direzione del Decimo Dottore.

-Mio Secondo Signore Oscuro e Padrone, ricordate? Avete qualcosa che mi appartiene.- mostra quanta più reverenza possibile il mago.

 

Insomma, c’è in gioco la sua bacchetta.
 

- Con questo atteggiamento non la riavrai di certo,-  si impunta il Dottore. - Poi non credi che faremmo meglio prima a occuparci del nostro nuovo ospite?- si diverte a provocarlo un po’.
 

E’ dannatamente divertente osservare Barty mentre sbianca e arrossisce allo stesso tempo. Come riesca a farlo è completamente estraneo al Dottore.

Barty si volta repentino verso il nuovo arrivato, che si guarda ancora intorno molto spaesato. Lo fulmina con lo sguardo, percorrendo il suo aspetto da capo a piedi cercando di inquadrarlo il più possibile.

 

-Vedrai, ennesimo Babbano, le torte che danno qui sono buonissime, non ai livelli di quelle che preparava Winky, ma quasi,- si intenerisce per un attimo lui, forse assalito da un’improvvisa nostalgia e il Dottore lo nota. -Ma dovrai attendere ancora qualche minuto prima di averla!- aggiunge, col tono che è tornato più autoritario, ma comunque abbastanza gentile.

-Come mi ha chiamato?- si acciglia il detective, non comprendendo affatto metà delle parole che gli sono state rivolte, ma ha anche detto che la torta è buona.

-Un consiglio, amico piedipiatti: meno cose ti chiedi e meglio è!- si rivolge a lui Peter, anche perché l’attenzione totale del Mangiamorte è di nuovo verso il Signore del Tempo.

 

-Puoi rendermi la mia bacchetta, mio Signore Oscuro?- riprova, allungando speranzoso la mano verso di lui.

-Ancora un po’ meno formale e ci siamo.- lo sprona il Dottore che si sta ancora divertendo a spese del mago.

 

-Ridammi la bacchetta, per favore, mio Dott… voglio, dire, Dottore!- si sforza Barty, fermandosi all’ultimo secondo dal dichiararsi.
 

-Ti dirò, ‘mio Dottore’ puoi continuare a usarlo, mi piace!- ammicca suadente l’alieno, consegnandogli nuovamente la sua bacchetta con un sorrisone.
 

Barty non sa se essere più felice per la bacchetta riavuta o per quello che gli ha appena detto.
 

-Tutti alla stanza delle torte, adesso!- sprona la sua ciurma il capitano di quell'astronave.
 

Con tutti i dolci di cui lo ha rifornito quell’angelo insistentemente gentile e con il fatto che la TARDIS conservi quel cibo da ogni tipo di deterioramento, il Dottore può davvero vantare di avere anche una stanza delle torte.
 

Ė soltanto alla terza fetta che Peter Carlisle si decide a parlare.
 

Gli altri sono un po’ sconcertati dal suo modo di mangiare. Sono incantati nel guardarlo, sembra quasi che non mangi da una vita, dev’essere solo un notevole appetito a fargli fare così. Non ci può essere nessun secondo fine nel modo in cui sembra baciare la panna sulla forchetta, prima di mettersela in bocca per prendere il resto del pezzo, leccandosi la panna montata della prima fetta, di una Torta Meringata. Oppure nel modo in cui ha accarezzato con un dito la ganache al cioccolato fondente della seconda fetta, di una Sacher Torte, per poi succhiarlo voluttuosamente prima di ricominciare il procedimento. E nemmeno nel modo in cui ha corteggiato con la lingua, con la bocca e con i denti le fragole che erano sull’ultima fetta, stavolta di una Pavlova.
Non è così?

 

Fatto sta che la temperatura in quella stanza sembra essersi alzata per tutti, tranne che per l’autore di quell’innalzamento.
 

-Ora però, seriamente… che ci faccio qui? Perché mi assomigliate tutti quanti?- li guarda sospettoso e poi lo coglie un’illuminazione. -Vi manda Ripley, vero? Vuole confondermi per depistarmi e ha ingaggiato voi, truccandovi da miei sosia… sì, dev’essere così… ma non capisco come questo mi possa fermare…- prosegue il suo monologo, prima di soffermarsi su Kevin e Peter -Voi due però siete un po’ vecchi per impersonarmi,- commenta, ferendo i due più narcisisti del gruppo nel loro ego. -No, un momento, età giusta o meno siete tutti davvero troppo somiglianti… ci dev’essere un’altra spiegazione, ma non so quale,  la cosa non mi piace affatto…- comincia ad agitarsi sempre più, alzandosi dal tavolo cercando una via di fuga con gli occhi. Non vuole più essere lì, è un po’ spaventato da quei sosia.
 

-Come osi darmi del vecchio, insolente? Dovresti…- sta per comandare qualcosa di tremendo Killgrave, per fargliela pagare per quell’affronto, ma si ferma sentendo partire una strana musica, un riff di basso continuo e delle sporadiche note di piano.
 

-Oh no, non di nuovo….- borbotta il persuasore.
 

-Che razza di incantesimo è mai questo? Lo so che non c’entra la TARDIS stavolta, avverto qualcos’altro!- si innervosisce Barty, stringendo la bacchetta nel pugno e muovendo in uno scatto la lingua all’angolo sinistro della bocca.

Pressure pushing down on me

Pressing down on you, no man ask for
 

Ha già cominciato a cantare Peter Carlisle sopra quella canzone dei Queen che tutti nella TARDIS riescono a sentire.

Se fra loro ci fosse già anche un certo demone andrebbe in visibilio.
 

Under pressure that burns a building down

Splits a family in two

Puts people on streets

Continua a esternare le sue emozioni di disagio e angoscia l’investigatore, muovendosi a tempo di musica, aggirandosi per i corridoi della TARDIS.

Gli altri quattro lo seguono, senza perderlo di vista.

 

-Sembra di essere finiti in un cazzo di musical! Non è che questa roba è contagiosa, vero? Già per colpa vostra ho ballato,- ringhia Peter, rivolto sia a Barty, sia soprattutto a Kevin. -Non voglio ritrovarmi a cantare le mie sensazioni!-
 

-Oh, come potrei fartelo fare!- sogghigna Kevin, guardandolo. -Ti ci potrei far finire in un Musical, tipo My Fair Lady, io l’elegante e colto professore e tu la rozza fioraia da trasformare in una Lady d’alta classe!- gli propone divertito.

 

Un po’ come ho tentato di fare con la mia Jessica, prima che la situazione mi sfuggisse di mano…”  pondera il bell’incantatore.

-Non lo conosco, ma se alla fine i due finiscono a letto insieme ci sto, anzi, possiamo anche solo fare quella parte!- lo lascia con la salivazione a zero la risposta del sexy cacciatore di vampiri.

 

Um ba ba be

Um ba ba be

De day da

Il detective continua a muoversi con aria frastornata, mugolando il suo disappunto, mentre si avvicina sempre più alle porte.

 

-Io lo trovo meraviglioso!- fa un sorriso maniacale il Dottore, infilandosi gli occhialini a 3D per godersi meglio lo spettacolo. -E sono anche stato a Chantoria, dove gli abitanti cantano in base al proprio stato d’animo, chissà mai che uno di loro non sia arrivato qui a Blackpool!- se la ride.

 

-A me tutto questo non piace…- borbotta Barty.
-Nemmeno così?- lo prende a braccetto il Dottore, togliendosi gli occhialini per infilarli a lui.

 

E al Mangiamorte improvvisamente tutto questo piace, non tanto per il modo distorto in cui lo sta guardando, ma per quello stretto contatto con il Dottore.

-Oh sì, così è tutto più bello..- mormora, avvinghiandosi di più a lui.


Nel frattempo il panico del nuovo arrivato sale, tanto che si aggrappa con tutte le sue forze alle porte della TARDIS, tentando invano di aprirla.
 

Ee day da, that's okay

It's the terror of knowing what the world is about

Watching some good friends screaming

Let me out!


-Spegniti!- interviene Killgrave, esasperato. -Scusatemi, ma non sopporto le cose che non riesco a controllare!-


-Già, nemmeno io, mi hai anticipato di un secondo, ero già pronto a scagliargli un Imperio…- approva Barty.

-Guastafeste, tutti e due!- sbuffa il Dottore, riprendendosi gli occhialini prestati.

Killgrave si rende conto ancora una volta di aver dato un comando troppo letterale, perché Peter Carlisle si è spento del tutto: non parla, non si muove, non emette un suono, fissa a terra, immobile.

-Parla e muoviti pure se vuoi, ma almeno per stasera basta cantare!- aggiusta il tiro.

E il detective si muove e parla.

 

-Chi sei? Perché mi fai questo? Come ci riesci? E chi siete tutti?- li guarda sempre più sospettoso e impaurito, soprattutto quando vede avvicinarsi a lui quello meno vestito, con la camicia mezza sbottonata,sotto il lungo giaccone di pelle lasciato aperto.

-In quanto mio omonimo ci tengo ad avvisarti, sbirro canterino,- gli passa un braccio attorno alle spalle Peter Vincent, cogliendolo di sorpresa. - Io sono Peter, appunto, e sono un illusionista con l’hobby di conficcare un paletto nel cuore dei vampiri. Questo, Killgrave, ma quando è dell’umore giusto lo puoi anche chiamare Kevin, ti liquefa il cervello e ti ritrovi a fare quello che più gli aggrada,- comincia, indicando Kevin, che annuisce tronfio. -Quello, Barty Crouch Junior, è un mago tanto potente quanto pericoloso e dallo sbalzo d’umore fin troppo facile,  potrebbe scattare anche se sbagli a respirare,- prosegue, con Barty che brandisce la bacchetta con un ghigno, fiero di quella descrizione. -Ma niente mi leverà la convinzione che lui, il Dottore, sia il più pericoloso di tutti!- conclude, indicando il Decimo Dottore.

-Io?- ci rimane malissimo l’interessato, indicandosi.

-In effetti quei capelli così rossi denotano malvagità…- borbotta l’investigatore, accarezzandosi il mento.

 

-Oh sì, mio Dottore, tu sei pericoloso e temutissimo!- approva Barty, entusiasta con un sorriso incredibilmente grande e maniacale sul volto.

-Oh beh, dai! Per i Dalek sì e nemmeno i Cyberman fanno i salti di gioia quando mi vedono, per lo più perché non possono saltare!- ride da solo di cose che può capire solo lui.

Nel frattempo, Kevin si avvicina al nuovo arrivato che lo guarda timoroso, provando a farsi scudo dietro il suo omonimo, ma il persuasore lo aggira facilmente.

-Senti, cosetto, è tardi, siamo tutti stanchi perché abbiamo viaggiato un sacco ed è stata una serata provante, quindi le spiegazioni le daremo domani. Tu per ora sta’ calmo e non fare domande.-

-Domande, perché dovrei fare domande? Ė tutto così chiaro!- sorride Peter Carlisle, sentendosi  più tranquillo, nonostante non sia affatto così.

 

-Oh, finalmente non sono l’unico coglione che per colpa tua o sua,- fa una pausa l’illusionista, indicando Barty, - Si copre di ridicolo!-
 

-Dormire è vero, dobbiamo dormire!- trilla felice il Dottore. -Penso a tutto io, vado a scegliere le stanze. Barty, in mia assenza sei il mio vice, come sempre!- si allontana il Dottore, encomiandolo con quella responsabilità.

-Sono il braccio destro del mio Signore Oscuro. Certe cose non cambiano mai.- sogghigna il Mangiamorte, osservando tutti con aria di superiorità.

-Senti, Mago col pedigree, è concesso rivolgerti la parola o mi friggi un’altra fottuta volta?- lo avvicina Peter Vincent.

-Dipende da cosa mi devi dire,- replica l’interpellato. -E comunque, ‘Mago col pedigree’ non mi dispiace.- ridacchia compiaciuto.

-Oh, ma tu sei molto più di questo. Me la ricordo la facilità con la quale hai chiamato a te quella pochette. - lo adula molto furbescamente il Cacciatore di vampiri. - Ma quello in fondo è un oggetto così piccolo e leggero, credo che tutto sommato sia facile. Vorrei vederti alla prova con qualcosa di più impegnativo.- lo sfida, senza mancargli di rispetto.

- Potrei anche evocare un elefante qui, su questa astronave, se solo lo volessi! - replica altezzoso il Mago Oscuro.
- Che esagerato! Non che io non ti creda, ma… vogliamo fare qualcosa di un po’ più piccolo di un elefante e un po’ più grande di una pochette? - continua ad adescarlo Peter.
- Nomina il dannato oggetto e lo avrai qui in pochi istanti! - ringhia Barty.

-Una cassa di Midori, ne avranno di sicuro più di una all’Arcade dove siamo stati stasera. - lo informa l’illusionista.
- Che cos’è il Midori?- si acciglia il giovane Mangiamorte.
- Oh beh, diciamo che il Midori è il Purosangue fra gli alcolici!- cerca di parlare la sua stessa lingua Peter.

- Confermo. Cominci a berlo dicendo ‘Non mi piace!’ e poi vorresti arrivare alla terza bottiglia. - commenta Kevin al ricordo.

- Okay, mi piace.- approva Barty, estraendo la propria bacchetta e concentrandosi. - Accio Midori!- pronuncia con determinazione e una cassa del liquore tanto amato da Peter si palesa sulla griglia della TARDIS poco distante da Barty, che sembra pensieroso.

- Sei fantastico, caro il mio mago col pedigree! - esulta Peter, che quella cassa potrebbe abbracciarla.

Kevin gli si avvicina.

- Io sono a dir poco commosso, - gli sorride, non resistendo all’impulso di accarezzargli il viso. - Dopo tutto questo tempo con me, stai cominciando a manipolare le persone, senza nemmeno avere i poteri! - mormora, inorgoglito.
- Si può imparare solo dai migliori.- gli sorride Peter.

L’altro Peter è in preda a uno stato di torpore e se ne sta tranquillo, senza far domande, ciò non gli ha impedito però di notare una chiave dorata appesa con un cordino al gancio su una colonna, tanto meno di cercare vie di fuga in ogni angolo della stanza. Sembra esserci solo la porta, però.

Una chiave. Una porta da aprire. E lui è un detective.

Non voglio far domande, però voglio fuggire da qui e forse, quando non ci sarà più nessuno…" fa le sue considerazioni.

-Rieccomi, ho una stanza per ognuno di voi, dopo ve le mostro,- fa il suo ritorno il Dottore, allegro, prima di accigliarsi, notando qualcosa.

-E quello cos’è?- chiede, indicando la cassa. -Barty, non ti avevo detto di controllare…-

 

Quando si volta verso di lui, il Mangiamorte ha uno sguardo delirante, che al Dottore non piace affatto.
 

-Oh, ma infatti mio Secondo Signore Oscuro, e io ho controllato. Perché io controllo… io posso controllare tutto!- si mette a ridere il Mago Oscuro. -Perché limitarmi a una stupida cassa quando posso chiamare a me quello che voglio?- continua a ridere, sfoderando la sua bacchetta.

-Barty, no!- cerca di ammonirlo il Dottore, che ha già capito tutto.

-Troppo tardi, ah, ah, ah! Accio Slot Machine!- comanda Barty e in pochi secondi uno di quei macchinari succhia-soldi prende posto accanto alla cassa di Midori.

-Barty! Passi per dei liquori, ma… l’assenza di una slot machine si noterà, tanto più che a quest’ora l’Arcade è ancora aperta…- tenta di farlo ragionare il Signore del Tempo.

-Mi credete così sprovveduto, mio Signore? Va da sé che io l’abbia sostituita con una copia esteticamente identica, ma forse non altrettanto funzionante… più che altro perché non ne ho ancora capito il meccanismo,- borbotta il Mago Oscuro, abbracciando l’agognato oggetto dei desideri.

 

-Ma io sì, mio caro, che ne dici se facciamo un patto?- rilancia il Decimo Dottore..

-Un patto, mio Signore?- lo guarda con curiosità il Mangiamorte.

-Proprio così. Tu ora rimetti questa slot machine dove l’hai prelevata e io domani te ne costruisco una personalizzata, diecimila volte più bella e stimolante,- gli propone lui.

Il mio Secondo Signore Oscuro costruirà qualcosa appositamente per me, avrò qualcosa di suo, creato dalle sue adorabili mani, progettato dalla sua adorabile mente ingegnosa. E in cambio, devo solo sbarazzarmi di questa entusiasmante invenzione Babbana. Ci devo anche pensare?” 

Con un colpo di bacchetta, Barty rimette a posto quella slot machine.

- Bravo il mio Mago Oscuro, hai fatto la scelta giusta.- gli scompiglia affettuosamente i capelli il Dottore. -Ma lo vedrai domani, ora, davvero, dovremmo dormire, tutti quanti. -  sbadiglia, trovando pieno consenso.

Ma ancora deve sganciare la bomba.

-Ah, nella TARDIS si dorme tutti nudi. Mia astronave. Mie regole!- aggiunge con un ghigno, battendo la lingua sui denti.

- Non so cosa sia una TARDIS, ma se si deve dormire nudi, chi sono io per obiettare? - replica Peter Carlisle, quasi come uno zombie, cominciando a togliersi cappotto, giacca e a sbottonarsi la camicia.

-C’entri tu, vero?-  il Dottore lancia un'occhiataccia a Kevin.
- Può darsi che l'abbia invitato a non far troppe domande… - resta sul vago il persuasore.

- Okay però, Peter,- fa per richiamarlo il Signore del Tempo

- Sì?- esclamano entrambi gli omonimi, guardando il Dottore.

- Non tu, Peter-qui-da-più-tempo, tu, Peter-nuovo-arrivato.- chiarisce il Dottore. - Ci si spoglia in camera, non qui! - lo ferma in tempo.

Peter Carlisle annuisce, smettendo di sbottonarsi.

 

-Meno male, perché di Peter esibizionista ne abbiamo già uno!- alza gli occhi il Signore del Tempo. - Così però non va, bisogna distinguervi… non certo coi cognomi… ecco sì, tu, Peter illusionista sarai Drinky e tu, Peter detective, sarai Singy! - decide, come illuminato.

- Decisamente mi si addice.- sogghigna Peter Vincent.
- Io non devo far domande.- approva a suo modo Peter Carlisle, facendo lanciare un nuovo sguardo dal Dottore a Kevin.

Il Dottore prende quel momento per mostrare le stanze conducendo i suoi ospiti fra corridoi e saloni fino alla prima camera da letto, quella di Peter Vincent, proprio a fianco c’è quella di Kevin, poi quella di Peter Carlisle, quindi tre stanze ancora inutilizzate, quella di Barty e la propria.

- La più vicina è quella di Drinky, ma sono tutte uguali al loro interno.- Quindi apre la porta, lasciando che i suoi vari ospiti possano restare a bocca aperta nell'ammirare l’interno. Come la maggior parte delle stanze nella TARDIS è più grande all’interno, c’è un letto a baldacchino di una piazza e mezzo al suo interno, con le coperte nere per Peter e la struttura di metallo, al suo fianco c’è un comodino di legno chiaro e davanti c’è un grande armadio a tre ante. Al fianco della porta d’ingresso c’è il bagno singolo. Non è molto grande, ma è decisamente attrezzato di tutto punto. Proprio dall’altra parte della porta per il bagno c’è una mensola con un televisore e il suo telecomando e una ciotola di frutta.
- Ho scelto solo alcuni vestiti necessari, ma ti consiglio la cabina armadio per scegliere dei vestiti per tutti i giorni.- Gli spiega. - Domani ve la mostro.-
Peter è abbastanza incantato da annuire solamente, prima di sentire dire dal Dottore mentre apre la stanza vicina, mostrandola al diretto interessato.
- Questo è per te, Kevin.- 

Sorride segretamente contento di sapere dove si trova il suo incantatore. Quello che non sa è che è vero che le stanze sono identiche, ma quella di Killgrave ha le coperte viola.
Il Dottore lascia entrambi gli uomini nelle loro camere prima di mostrare anche quella di Peter Carlisle che ha le coperte blu.
Si ferma un attimo a considerare, non chiudendo ancora la porta.
- Ah, Singy,- richiama il detective - Per questa notte sei esonerato dal dover dormire nudo.- Gli impartisce. Non vuole avere sulla coscienza il nuovo arrivato.


Finalmente, una volta sicuro che staranno tutti e tre tranquilli per la notte si avvia oltre con Barty che trotterella sulle sue tracce. Supera una porta e poi un’altra con Barty sempre più perplesso.

- Ehm, mio Signore? Dove stiamo andando?- Chiede ad un certo punto dopo la seconda porta superata.

Il Dottore porta un braccio attorno alle spalle di Barty, sorridendogli.

- Alle nostre stanze. Eccole.- Dice, indicandogli due porte ancora un po’ più distanti, lasciandolo andare. - Devo darti una brutta notizia però.-

Saremo in camera assieme?” Spera silenziosamente Barty, per quanto senta che sarebbe incredibilmente imbarazzante, dormire già assieme sarebbe meraviglioso. Si osserva attorno, ma si ricrede non appena il Dottore ricomincia a parlare.

- Ricorda che puoi sempre decidere di cambiare stanza. Come avrai notato le altre stanze hanno un bagno personale, ma le nostre camere temo che avranno il bagno condiviso, per quanto più grande.- gli spiega, paziente.

Oh, quindi niente camera condivisa?” si chiede Barty, sbattendo le palpebre, leggermente dispiaciuto.

- La differenza sarebbe, mio Signore?- chiede, non del tutto sicuro.

- La differenza, Barty, è che ci sarebbero due porte che conducono nella stessa stanza. Quindi comprenderei se tu volessi una stanza diversa...-

Anche se spero di no.” Pensa il Dottore, osservando di sottecchi il Mago Oscuro che sta nientemeno che prendendo un leggero colorito.

- Oh, no. Mi va benissimo come camera!- Si sbriga a commentare il mago, sorridendo deliziato.


Quindi… solo due porte a separarmi dal mio Secondo Signore Oscuro… chissà in che posizione si addormenta la notte, sicuramente è bellissimo mentre dorme.” Pensa, cercando di rimanere impassibile e voltandosi subito a guardare la propria camera, perdendosi quindi di fatto il sorriso soddisfatto del Viaggiatore del Tempo.

Quando Barty apre la porta della camera si accorge che il Dottore, per quanto abbia lasciato la camera quasi identica alle altre, ha messo un mazzo di fiori sulla mensola, al posto della frutta, e le coperte sono verdi e argento. Barty sorride, deliziato da tante cure nei propri confronti da parte del suo Secondo Signore Oscuro.
Ammira quei fiori variopinti. Sono bellissimi e vuole accertarsi che rimangano tali.

Estrae la sua bacchetta, riottenuta con pazienza e devozione, e la posa su quei fiori, con una delicatezza che solitamente non gli compete.
Ha ancora reminiscenze di Erbologia, seppure non sia mai stata la sua materia preferita.

Aeternum Viridarium.”sussurra, compiaciuto quando vede i fiori emettere un fugace bagliore, per poi emanare un profumo ancora più intenso con colori ancora più vividi.



A qualche stanza di distanza Peter non ha affatto dimenticato la promessa fatta a Kevin di farsi una foto da inviargli prima di andare a dormire.

- Un momento, promessa un accidenti, quel fotti-cervello me l’ha imposto… non che io avrei fatto molte resistenze in ogni caso, anzi…. perché gli interessa fottermi solo il cervello? Ci sono altre parti così interessanti di me.. e ce ne sono così interessanti di sue. Come posso farlo capitolare, come?-

Non è quello il momento di far congetture, ha un ordine da rispettare e non vuole certo deludere Killgrave,  anzi si sta mettendo d’impegno a ricreare l’atmosfera giusta per una foto che gli possa mozzare il fiato. Il Dottore ha detto che si deve dormire nudi, quindi quello è un problema in meno. Ha adocchiato la cesta di frutta sulla mensola non appena è entrato. Una volta tornato dal bagno prende dalla ciotola un grappolo d’uva incredibilmente fresca per la stagione, si sveste e apre l’armadio per poter far cadere i propri vestiti in un mucchio lì dentro quando si ferma, lì sul fondo c’è un grosso oggetto nero.

“Aspetta… la forma non è quella di un vibratore. È un..” Allunga la mano, prendendo quello che è a tutti gli effetti un grosso fucile nero con tanto di ricariche. lì vicino è posata una busta indirizzata a Drinky.
Lo tira fuori, sorpreso, prima di leggerla, è firmata Dottore. È leggermente sorpreso che abbia pensato a lui, insomma, non è Barty. 


So che le armi ti fanno sentire meglio.
Non farti illusioni, però, questa spara solo sedativi

Dottore


Sorride divertito, accarezzando brevemente l’arma, la mano che la circonda facendo un movimento ondulatorio, quasi come se avesse davvero una forma fallica.
- Porca puttana, Dottore, non potevi farmi un fottuto regalo migliore… anche se neppure un vibratore sarebbe stato male… se poi avesse avuto la forma di quello di Kevin…- Si lecca le labbra, mentre si sdraia a letto solo lui, il grappolo d’uva e il cellulare.


Ad un muro di distanza anche Killgrave si sta preparando per andare a dormire, quella stanza per quanto abbastanza anonima gli piace. La prima cosa che fa è aprire l’armadio, il Dottore ha detto di aver messo solo il necessario, quindi probabilmente è vuoto, ma ancora è incuriosito di conoscere le grandezze del mobile. E’ ampio, seppur non troppo, con una barra appendiabiti dove sono già appese le grucce necessarie e, ad altezza coscia i cassetti. Kevin sorride, tirando giù una gruccia dove appendere il proprio abito, accorgendosi solo in quel momento che piegato sul fondo dell’armadio c’è un vestito viola con tanto di camicia nera. Sorride a quell’attenzione extra, a quanto pare il Dottore ha donato a tutti loro ciò di cui necessitano, non di più o di meno. Finisce di svestirsi e appendere il proprio abito prima di dirigersi in bagno.
Ha appena finito di lavarsi i denti quando sente il suono di notifica, esce dal bagno e prende il cellulare in mano. 


E’ un messaggio da parte di “My Sexy Slave”.


Oh, Peter!” Sorride deliziato aprendo il messaggio, già pregustandosi la foto, mentre si sdraia a letto.


L’immagine è meravigliosa, Peter è sdraiato a letto, con una luce tenue a ricoprirlo, anche se si sarebbe aspettato una maggiore illuminazione da parte dell’altro. Il contrasto fra i chiari e scuri non sono ben delineati, sono leggeri, come una carezza ed enfatizzati dal nero delle coperte che giocano leggere con le gambe dell’illusionista, come sia riuscito a mostrarsi totalmente, ma a lasciare intendere le parti principali è un mistero. Poi il peccaminoso grappolo d’uva che cala netto verso le labbra, sorretto dalla mano libera, fino alle rosee labbra leggermente aperte e lucide da un velo di saliva, i denti che si mostrano in parte alla ricerca di prendere l’acino in bocca. Gli occhi che guardano l’obiettivo, quasi imploranti e lucidi.

“Cazzo, Peter e la sua maledetta bocca!” Pensa, Kevin iniziando già ad immaginarlo nella stessa posizione, così dannatamente golose, ma di qualcosa di più consistente rispetto all’uva.

Sente la propria mano che non tiene il cellulare abbassarsi lentamente, infilandosi fra le gambe.

“Oh, dio, sì! Peter!”


 


A un muro di distanza da Killgrave e i suoi problemi fotografici c’è un altro uomo che si aggira per la stanza come un’anima in pena. Peter Carlisle non vuole dormire, non vuole sdraiarsi o chiudere occhio. Vuole andarsene e non gli importa nemmeno se è notte o se sarebbe meglio restare in un letto caldo fino a quando non si farà più chiaro. Non gli interessa in quel momento. Si dedica un attimo il lusso del bagno e poi si siede sul letto a pensare, magari non può fare domande, ma questo non ha impedito alla sua mente di calcolare. Il suo omonimo non è stato molto tranquillizzante a descrivere gli altri né lui gli è parso molto sano di mente.
Si sente come se fosse circondato da pazzi e maniaci.

Peter Vincent è sicuramente un maniaco sessuale, voglio dire… per come tiene allacciata quella camicia, tanto vale che non se la metta proprio! E poi deve soffrire di allucinazioni, per dirmi che ha combattuto i vampiri, come se potessero davvero esistere!

Ma non è quello che lo preoccupa maggiormente. Seppur sia un narcisista egocentrico, sembra stranamente innocuo.

Ė anche vero che non gli metterei mai in mano un'arma e nemmeno un taglierino per dirla tutta.

Mentre ricomincia a camminare nervosamente avanti e indietro per la sua stanza, passa in rassegna il secondo dei personaggi peculiari nei quali si è imbattuto.


C’è Barty, sempre se questo sia il suo nome, che sembra essere appena scappato da una casa di cura di malattie mentali ed è decisamente più pericoloso, probabilmente soffre di schizofrenia, magari borderline. Non è da avvicinare, anzi, da tenere il più lontano possibile, potrebbe essere un potenziale multi-omicida nella sua follia aggressiva e soprattutto per il suo bipolarismo. Lui però ha un modo diverso di avere le allucinazioni, lui crede di poter causare dolore fisico alla gente, senza nemmeno toccarla, con quello strano pezzo di legno che agita.”

Tra pensieri e camminate vorticose si sta stancando non poco e decide di sedersi sul comodo letto, per analizzare il terzo individuo, del quale porta ancora addosso le conseguenze.

E arriviamo a Kevin o Kill-non-ricordo-cosa, lui mi spaventa decisamente di più, non so esattamente che cosa abbia fatto, ma… non canto più, non sento la necessità di far domande… io che sono un detective! Non ho ancora compreso che tipo di oscuro sistema ha usato, forse l'ipnosi... ma sicuramente è malato come gli altri. Probabilmente è possessivo, un maniaco del controllo, ossessivo compulsivo. Il mio istinto mi dice anche che è sociopatico. Un altro dal quale tenermi alla larga, mica sono un medico che può curargli quelle patologie. In sua presenza eviterei anche qualsiasi tipo di arma contundente. Dipendesse da me, lo rinchiuderei in una stanza di sicurezza e getterei la chiave.”

Per arrivare all’ultimo dei suoi rapitori deve distendersi per raccogliere meglio i pensieri.

Me lo ha detto pure il mio omonimo, lui è il più pericoloso… e non è che gli altri tre siano da meno. Quel Dottore, boh, magari è medico, lui potrebbe curare le patologie di quei tre… se non fosse più pazzo di loro! Comunque si faccia chiamare, rappresenta un'autorità fra questi malati ed è il più grave con il suo delirio di onnipotenza, i disturbi dissociativi della personalità sembra capace di fare qualsiasi cosa ed il fatto che gli altri malati gli diano corda non fa altro che peggiorare la situazione.” rimugina, ricordando l’incontro all’Arcade, come tutti gli altri lasciassero principalmente la parola a lui, come appunto sembrasse il capo.

Non mi stupirebbe se lo scoprissi  iperattivo e logorroico, sempre desideroso di essere al centro dell’attenzione. E’ decisamente quello dal quale devo tenere la massima distanza. Non so cosa potrebbe fare, ma se gli altri lo temono e lo adulano deve a tutti gli effetti essere il più letale. Devo fuggire da qui, se non voglio finire assieme a loro dentro a un ospedale psichiatrico!

Si rialza dal letto, valutando quale possa essere la via di fuga più sicura. Lo spaventa e non poco il fatto che la cabina in cui è entrato sembri essere più grande all’interno.

Non può essere, è contro ogni logica, si deve per forza trattare di un’illusione. Il mio omonimo poi… lo ha detto che è un illusionista, magari è opera sua.”

Quello che ricorda molto bene è che c’è  una chiave, però e, a meno che non lo abbiano ingannato, può scappare usando la chiave con la porta.

Certo che però, quella stanza delle torte mi mancherà. Potrei salutarla come si deve, ma è troppo rischioso… e poi fra qualche ora aprirà la mia pasticceria di fiducia e mi potrò cibare senza temere di essere ucciso da quei cloni fuori di testa. Ė così assurdo avere dei cloni!”

Quando riapre gli occhi si rende conto di trovarsi a letto, in una camera sconosciuta.

Quindi è vero, sono stato rapito.” Pensa, insonnolito, voltandosi a guardare l’orologio.
Segna le cinque.

Che diamine… mi devo essere addormentato. Devo fuggire, non dormire!


Si alza ancora vestito con passi silenziosi esce da quella camera da letto che, per quanto confortevole, lui sente più come una prigione.
Quella insidiosa cabina telefonica sui generis è un vero e proprio labirinto, ma da bravo detective Peter è dotato di un ottimo senso dell’orientamento e ricorda come fare a ritroso il percorso che gli ha indicato il Dottore.

Arriva all’ingresso senza che nessuno sopraggiunga, arrivando alla colonna dov’è appeso quello che al momento per lui è il tesoro più prezioso: la chiave che apre quella serratura altrimenti inespugnabile.

La solleva dal gancio alla quale è appesa, augurandosi che non ci sia nessun allarme antifurto, ma constata con sollievo che è una semplice chiave appesa a un nastro da portare al collo, senza brutte sorprese.
Si avvia alla porta deciso, temendo di udire rumori indesiderati, mentre infila la porta nella serratura.
Sente solo quell'ambito scatto che gli permette di riassaporare la libertà.

Spera di avere qualche ora prima di essere scoperto.

- Forse farei bene a lasciare la città, finché sono in tempo, però… c’è la mia pasticceria preferita che apre fra mezz’ora. La mia ultima colazione, prima di trascorrere una vita da fuggitivo!-

Le priorità non si discutono.

TBC

Nel prossimo capitolo, vedrete ‘ i quattro malati mentali’ LOL alle prese con il fuggitivo! E molto, molto di più ;)

Vi piacciono i soprannomi che il Dottore ha trovato per i due Peter? A noi così facilita molto di più le cose XD

Ah, la canzone usata, manco serve dirlo, era ‘Under Pressure’ dei Queen ;)

Quanto alla regola del nudo sulla TARDIS, la responsabile è questa immagine 

confession
fotos for free

dallo scorso capitolo, un altro MERAVIGLIOSO regalo della superlativa Fatima <3 (andatevi a leggere la sua bellissima ‘E se’, che ci fate ancora qui? )

fatima-regalo-slot

speriamo, come sempre, di avervi divertito ^^ fateci sapere , alla prossima, besos

L&L

   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: TennantClub