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Autore: OtakuWriter99    07/08/2020    0 recensioni
Titolo breve: That time I woke up in a fantasy world
Moto Shinzo è un ragazzo giapponese come tanti, e la sua vita prosegue normalmente fino al giorno in cui un inaspettato incidente pone fine alla sua vita. Nonostante questo, per il ragazzo è tutt'altro che finita: in seguito alla sua morte si ritroverà reincarnato in un mondo parallelo. In questo mondo la magia ed i mostri non sono solo immaginari, ma esistono veramente. Come sarà la sua nuova vita in questo mondo fantastico? Questo è l'inizio delle avventure di Shinzo, un eroe non molto eroico con poteri che lo rendono particolare anche in mezzo agli utilizzatori di magia!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[H: Comunque Lealia, cosa sta succedendo esattamente? In cosa ti sei immischiata?]
L’atmosfera da allegra che era, al momento si era fatta molto più seria. Tutti tornarono seri, e Lealia abbassando la testa con sguardo pentito iniziò a rispondere alla domanda raccontando gli avvenimenti che erano accaduti dopo la loro fuga.
 
*2 settimane prima*
Lealia e sua madre erano fuggite da una settimana ormai. Dopo che Shinzo aveva permesso loro di scappare, arrivarono all’alba, dopo qualche ora nei pressi di Peburg, la città più vicina, dove, cercando di non dare nell’occhio avrebbero cercato un riparo, trovando una vecchia abitazione abbandonata, purtroppo non molto idonea alle condizioni di salute di Adeline. Cercando di non dare nell’occhio e grazie ai soldi ricevuti dal padre, Lealia riusciva a rimediare da mangiare per se e per sua madre. Purtroppo non durò molto, e dopo una settimana, un cittadino riconoscendola decise di denunciarla. Essendo che le voci erano girate in fretta ed erano uscite da Laepus¹, ed essendo che il nome dei von Dustyn era molto conosciuto anche lì, non ci volle molto prima che anche stare lì rappresentasse un pericolo. Un gruppo di guardie fece quindi irruzione nella loro abitazione temporanea con l’intento di arrestarli, ma dei misteriosi individui incappucciati di nero uccisero le guardie prima che potessero fare qualcosa, e portarono le due al sicuro. Ovviamente con diffidenza, le due accettarono l’invito di quei loschi tipi, essendo che non potevano fare molto senza aiuto, e vennero condotte in carrozza nella tenuta in cui si trovavano riuniti ora. Ad accoglierli fu un uomo sui 25 anni, vestito elegantemente di nero, magro con una pelle molto bianca, come se non vedesse il sole da tempo, delle occhiaie nere e dei capelli grigi tutti arruffati. Quell’aspetto, insieme al suo sorriso poco raccomandabile, lo facevano apparire come un poco di buono, ed in effetti era così: in molti conoscevano il suo volto ed il suo nome, ed ovviamente le due fuggitive non erano da meno.
[A: Cosa vuole da noi uno come te?]
[?: Avanti, non voglio farvi niente. Piuttosto venite a prendervi una tazza di tè e parliamo di affari!]
Si trattava di una minaccia velata con un tono di finta gentilezza. Le due lo sapevano bene, ma avevano troppa paura per rifiutarsi, quindi accettarono l’offerta.
 
In poche parole, quel tizio losco era conosciuto con il nome di “Mietitore Nero”, per la sua fama di assassino. Ovviamente essendo molto ricco, oltre che a capo di una grande associazione criminale, non compiva quasi mai i suoi crimini di persona. Si poteva dire che fosse una specie di boss della mafia di quel mondo, o ancora meglio, che fosse il capo di una sorta di organizzazione terroristica. Non uccideva di certo per divertimento o per capriccio, e spesso cercava di portare dalla sua parte le persone che riteneva meritevoli, sfruttando la sua ricchezza per far loro gola o anche ricattandoli quando necessario.
Ad ogni modo le due tennero un colloqui con lui parlando di affari. La voce del fatto che i membri della famiglia von Dustyn avesse commesso un crimine e fosse ricercata aveva fatto il giro, anche grazie alla rete di informazioni che il Mietitore aveva, ma soprattutto quel che lo interessò fu la presenza di un ragazzo che, a quanto dicevano le voci, aveva aiutato quella famiglia ad evadere. Si trattava di un ragazzo etichettato come criminale, che si era mostrato una minaccia molto grande essendo che da solo era riuscito a mettere in difficoltà diverse guardie ed anche tre avventurieri di grado C. Un tipo così era senza dubbio un’ottima risorsa per quell’organizzazione, ed il Mietitore aveva posato gli occhi su di lui non appena venne a sapere di lui. Quel che voleva era far evadere sia lui che Hartmod e mettere sotto la propria protezione l’intera famiglia von Dustyn, in cambio di Shinzo, che avrebbe dovuto lavorare per lui. In breve era questo il patto, e a malincuore le due furono quasi costrette ad accettare. Si stavano alleando con un’organizzazione criminale per ottenere la loro protezione, macchiando ancora di più il nome della loro famiglia, e soprattutto gli stavano vendendo il ragazzo a cui dovevano la vita. Ovviamente non potevano fare altrimenti, ma Lealia si sentiva comunque in dovere di cercare un’alternativa per ripagare quel “debito” con il Mietitore e di fare in modo che quella situazione potesse essere il meno opprimente possibile per Shinzo, anche a costo di supplicare e venire a patti con il capo dell’organizzazione. Tuttavia dopo quella chiacchierata non ebbero più occasione di parlare con lui. Nei giorni successivi Lealia e sua madre vennero tenute forzatamente in quella tenuta, come se fossero prigioniere, ma allo stesso tempo l’ospitalità che gli venne data era comunque molta. I subordinati del mietitore iniziarono a pianificare l’evasione e a prepararsi.
Da lì in poi, uno di loro si intrufolò nel carcere vestito da guardia ed avvisò Hartmod che sarebbe evaso pochi giorni dopo, dandogli delle semplici istruzioni. Non potendo fare lo stesso con Shinzo, a causa della stretta sorveglianza su di lui, fu costretto ad avvisarlo con un bigliettino nascosto nel cibo. Tutto proseguì poi con la fuga di Shinzo ed Hartmod. Ovviamente ne loro due, ne Lealia e sua madre sapevano che ci sarebbe stato un bagno di sangue quel giorno.
 
*Presente*
[L: E questo è tutto. Mi spiace!]
Lealia pentita scoppiò in lacrime
[L: Shinzo credimi, non volevo venderti a lui! Se ti farà sentire meglio sono disposta a ricevere qualsiasi punizione…]
Lealia sembrava decisamente pentita e disposta a farsi carico di tutto e perfino di espiare le sue colpe in un modo o nell’altro. Shinzo non avrebbe mai alzato le mani su di lei, e sebbene fosse spaventato dal fatto che d’ora in avanti era costretto a lavorare per quel losco tizio, non poteva di certo prendersela con Lealia… si poteva dire che fosse stata costretta e non poteva fare altrimenti
[S: N-no… non è colpa tua…]
Shinzo voleva scappare via, non voleva rimanere lì ad aspettare il suo destino, era spaventato e non sapeva cosa lo aspettasse, ma cercava di non darlo troppo a vedere, anche se non era per niente bravo a nasconderlo.
[H: Giuro che ti tirerò fuori da questa situazione, anche a costo della vita!]
Erano brave persone senza dubbio: Shinzo aveva salvato la vita ad una di loro ed adesso erano pronti a ricambiare e a fare di tutto per lui. Nel suo mondo persone del genere erano rare, e a dirla tutta anche lui sarebbe stato uno dei tanti che avrebbe cercato di scaricare tutto sugli altri. Anche in quella situazione gli avrebbe fatto comodo se Hartmod si fosse fatto carico di tutto, ma no, anche a costo di andare contro i suoi principi da codardo, stavolta non si sarebbe messo al primo posto.
[S: N-non preoccuparti, l-lavorerò per lui se necessario.]
Shinzo cercò inutilmente di mostrarsi sicuro in quella sua decisione. Intanto il rumore della serratura che veniva aperta interruppe tutti. La porta si aprì, e presto Shinzo avrebbe incontrato il Mietitore, il suo nuovo datore di lavoro.
 
 
¹Per chi non se lo ricorda, è la città in cui sono ambientati i primi capitoli
   
 
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