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Autore: Mari Lace    07/08/2020    6 recensioni
Questa storia partecipa al contest "La cerimonia di Smistamento" indetta da Artnifa sul forum di EFP.
La bambina fissa, sorridente, un punto del soffitto. Lui si avvicina, incuriosito: si è mosso prima di rendersene conto.
«Non sei agitata» mormora, quando lei smette di guardare il nulla per concentrarsi su di lui.
«Perché?» replica lei, sorridendogli. «Tu sei agitato?»
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luna Lovegood, Rolf Scamandro, Sorpresa
Note: Kidfic, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Non sono noiose, le scelte facili?

 

Sa cosa lo aspetta di lì a poco: suo nonno gli ha raccontato del Cappello Parlante e della cerimonia di Smistamento. Eppure, inizia a essere nervoso; che i suoi nuovi, agitati compagni l’abbiano contagiato? Dev’essere così.

Intorno a sé vede volti pallidi, mani tremanti, bocche che recitano mantra calmanti ma inefficaci – finché il suo sguardo non si posa su una bambina un po’ in disparte, apparentemente l’unica tranquilla del gruppo.

La bambina fissa, sorridente, un punto del soffitto. Lui si avvicina, incuriosito: si è mosso prima di rendersene conto.

«Non sei agitata» mormora, quando lei smette di guardare il nulla per concentrarsi su di lui.

«Perché?» replica lei, sorridendogli. «Tu sei agitato?»

Si ferma. «Sì» ammette. «Non pensavo di esserlo, ma… passeremo i prossimi sette anni nella Casa che ci diranno ora! E se non ci piacesse la scelta? Tu non hai paura?»

«Mamma mi diceva sempre di non preoccuparmi prima ancora che succeda qualcosa» replica la bambina, scuotendo la testa. «Non credo che esista una Casa sbagliata» aggiunge, scrutandolo.

«Non so» ribatte lui, riflettendoci. «Penso che vorrei essere un Tassorosso, come papà e nonno, sarebbe più facile».

La sua reazione lo stupisce: ride. «Non sono un po’ noiose, le scelte facili?» domanda. Poi, senza lasciargli il tempo di rispondere, gli tende la mano. «Io mi chiamo Luna, e tu?»

«Mettetevi in fila e seguitemi!»

Non riesce a presentarsi, perché tutti gli studenti improvvisamente si muovono e nel disporsi in fila una bambina si infila tra lui e Luna.

Seguono la McGranitt dentro all’enorme Sala Grande. Vede i lunghi tavoli delle Case – tavoli a cui presto apparterranno anche loro. Adesso inizia davvero a sentirsi ansioso; Luna gli ha detto che non esiste una Casa sbagliata, e anche suo nonno gliel’ha ripetuto spesso, ma lui non ne è così sicuro. E se il Cappello si sbagliasse, mettendolo in una Casa in cui lo odiano tutti, cosa potrebbe fare?

Viene riscosso da questi pensieri quando sente chiamare “Lovegood, Luna!”. La segue con gli occhi, come ipnotizzato. L’osserva indossare il Cappello Parlante e si chiede dove verrà smistata. Forse a Grifondoro: gli è sembrata così coraggiosa!

Pochi secondi dopo, la sua ipotesi viene smentita; «CORVONERO!», assegna il Cappello.

Luna lo rimuove e raggiunge il suo nuovo tavolo, con una calma che invidia.

Vengono chiamati altri cinque studenti prima che tocchi a lui. Finalmente, con un groppo in gola, si avvia verso il Cappello mentre la McGranitt scandisce “Scamander, Rolf!”.

Non sa più cosa vuole diventare, mentre indossa il magico oggetto.

«Bene, bene… Sei intelligente e leale. Staresti bene tra i Tassorosso…»

È strano sentire la voce del Cappello nella propria testa. Tassorosso… forse non c’era bisogno di preoccuparsi tanto. Ma perché non si sente sollevato?

La risata di Luna gli rimbomba nella testa, insieme alla sua domanda.

Non sono un po’ noiose, le scelte facili?

«…ma sei anche curioso, molto curioso. Vedo un desiderio di capire ciò che non conosci, e forse hai già trovato la tua prossima sfida. Ho deciso, per te sarà meglio…»

«CORVONERO!»

Rolf si alza tra gli applausi dei suoi nuovi compagni, ancora un po’ confuso.

Non è a Tassorosso… è a Corvonero. Non ha mai riflettuto molto su questa Casa, prima.

La Casa di chi è sveglio e pronto di mente, di chi privilegia studio e conoscenza. La Casa di Luna, pensa, notandola in fondo al lungo tavolo.

«Benvenuto tra i Corvonero!» l’accoglie allegramente un Prefetto.

Rolf prende posto accanto a lui. Ora è la sua Casa.

Sorride ai suoi nuovi compagni: pensa che ci si troverà bene, in fondo.

  
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