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Autore: K ANTHOS    07/08/2020    0 recensioni
Viterbo, fine Ottocento.
Anna, una giovane ragazza della media borghesia cittadina, rimane improvvisamente orfana del padre, morto dopo aver perduto gran parte del proprio patrimonio in circostanze poco chiare.
Scossa dalla perdita e rimasta sola, Anna accetta l'invito per l'estate di una facoltosa zia paterna proprietaria di una vasta
tenuta nelle campagne maremmane.
L'incontro fortuito con un cavallo indomabile e con l'anziano stalliere della tenuta la metterà di fronte alle sue fragilità ma anche alla sua inconsapevole forza, coinvolgendola in un percorso di rinascita e di maturazione personale.
L'amore travolgerà Anna senza via di scampo ed avrà gli occhi di un ragazzo volitivo e tenace che non appartiene alla sua classe sociale ma che sarà pronto a lottare contro tutto e tutti pur di conquistarla.
Anna a questo punto dovrà decidere della sua vita: se seguire l'istinto del cuore o rinunciare per sempre ad esso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Il mattino successivo i due ragazzi, puntuali, ripresero dalla rimessa Ercole e si diressero al tondino.

Il cavallo aveva capito immediatamente che avrebbe dovuto sottoporsi allo stesso trattamento del giorno precedente ed era ancora più irrequieto: cercò di impennarsi e di scartare e solo la testardaggine di Leonardo lo piegò e lo costrinse ad entrare.

Faticarono effettivamente di più, Ercole era intelligente e lo si vedeva da come ostacolava tutte le loro mosse. Leonardo venne ripetutamente disarcionato ma, come il giorno prima, riuscì ad avere la meglio sul frisone e cominciò a farlo girare al passo.

Fiore quella mattina aveva da fare in un recinto poco distante ed era ritornato alla selleria per delle redini che aveva dimenticato.

Il vociare dei due giovani lo richiamò al tondino per vedere cosa stesse succedendo e rimase a bocca aperta nel vedere la scena:

Leonardo completamente impolverato e sporco, quasi irriconoscibile, stava in sella ad Ercole che, stremato pure lui, gli obbediva non senza riluttanza.

Fiore si avvicinò cautamente e, incredulo, non sapeva se indignarsi o ridere smodatamente.

-Ma cosa diamine avete combinato voi due? Leonardo ma cosa hai fatto…- era sbalordito e sconcertato, non credeva ai suoi occhi. Il ragazzo aveva agito, come sempre faceva, di testa sua e non lo aveva palesemente ascoltato: ora Fiore doveva fare i conti con la sua tenacia e la sua bravura e non gli rimaneva che fargli tanto di cappello.

-Ho evidentemente fatto un errore di valutazione con te ragazzo…- ammise Fiore sistemandosi il cappello sulla testa.

-... mi hai lasciato senza parole, non so se avercela con te o abbracciarti…- ora rideva soddisfatto e appagato.

-Ho comunque faticato molto, se vuoi saperlo. Ci sono riuscito solo perché volevo vedere la tua vecchia faccia stravolta, proprio come ce l’hai adesso…- Leonardo si faceva amichevolmente beffe di lui. Era molto difficile lasciare quell’uomo ostinato e bruciato dal sole senza parole e questa volta c’era riuscito.

-Dovrò dire ad Alberto Lotti di non venire più… E forse anche in futuro non avremo più bisogno di lui…- Fiore si strofinava il mento soddisfatto. Era da quando aveva smesso di domare cavalli per motivi di salute che non c’era stato più un eccellente domatore su cui fare affidamento alla tenuta.

 

La polvere che si alzava dal tondino fu visibile anche dalla finestra della camera di Anna: la ragazza fissò assorta quella macchia giallastra alzarsi in cielo e cominciò ad intuire che qualcosa di importante stava accadendo.

-Hai chiesto cosa facevano tuo cugino e Cesare con Ercole ieri mattina?-

-Sì signorina, ho chiesto a mio cugino e mi ha detto di aver eseguito un ordine di Fiore…-

-Quale ordine?-

-Non so precisamente-

-E questa mattina cosa stanno facendo? Della polvere si sta alzando dalla zona dei tondini laggiù…-

-Se volete più tardi mi informo signorina Anna-

-Sì, grazie Chiara-

Anna osservò preoccupata il polverone disperdersi.

 

Leonardo riportò Ercole nella rimessa accompagnato da Fiore che, soddisfatto, non riusciva a fermarsi dal dargli delle grandi pacche sulle spalle dalle quali si alzava una polvere sottile.

-Vedrai come sarà contenta e soddisfatta la signorina Anna, sarà una bella notizia per lei… gliela vuoi dare tu? - fece Fiore al ragazzo.

-No, non le dire nulla, le faremo una sorpresa. Se lo merita dopo tutto il lavoro che ha fatto con Ercole. Adesso lasciamola tranquilla, facciamola riprendere dall’incidente…- voleva essere sicuro che il cavallo si comportasse nel migliore dei modi, che fosse avviato bene alla domatura prima di farglielo vedere.

 

Quel pomeriggio Anna riprese le sue attività quotidiane con la zia alla villa: lessero e commentarono le notizie di cronaca dei giornali locali bevendo un tè e assaggiando qualche dolcetto che Assuntina aveva appena sfornato per l'occasione.

-A proposito di novità Anna, volevo informarti che la prossima settimana avrò ospiti- esordì la donna.

-Li conosco zia?- fece Anna.

-Sono vecchi amici di famiglia ma non credo tu li abbia mai incontrati, però tuo padre li conosceva molto bene...- disse la signora Costanza scavando nella memoria.

-... Lodovico Corelli, il figlio, è un giovane avvocato di Grosseto e suo padre Carlo è un imprenditore conosciuto e apprezzato, produce ed esporta prodotti di cancelleria. Riceve commissioni anche dallo Stato- disse lei con orgoglio.

Anna non aveva mai sentito parlare dei Corelli e questo la indispettiva molto sul fatto che fossero amici di famiglia.

-Veramente non è solo un viaggio di piacere. Il signor Corelli è rimasto vedovo circa quattro anni fa e vorrebbe investire parte dei suoi guadagni in una tenuta da lasciare un giorno al figlio. Vorrebbe venire a vedere i pro e i contro di una scelta del genere e gli farebbe piacere visitare le mie proprietà e consultarsi con Aurelio. Forse suo nipote potrebbe trovare presto lavoro come fattore presso di loro…- la zia sembrò molto soddisfatta quando manifestò la possibilità che Leonardo se ne andasse.

Anna lo notò chiaramente e non seppe darsi una motivazione plausibile: pensò che forse non si intendevano a causa dei loro caratteri ostinati o, più probabilmente, considerò che doveva esserci dell’altro che lei ignorava.

Si chiese allora perché lo avesse fatto studiare ed avesse investito così tanti soldi sulla sua preparazione se poi voleva approfittare della prima occasione per allontanarlo dalla tenuta.

   
 
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