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Autore: rocchi68    07/08/2020    1 recensioni
Chris riprova di nuovo.
Spera di riuscire a far sentire la sua voce a chi comanda.
Crede che il Creatore potrebbe starlo a sentire, anche perchè è pronto a rendergli la vita un Inferno se non dovesse ottenere ciò che vuole.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Chris McLean
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Una sconfitta spesso può portare a un bivio pericoloso. E come in tutti i bivi se ne esce rafforzati e pronti a non commettere più lo stesso errore. Ovviamente esistono le eccezioni, con le loro insolite abilità nel perseverare diabolicamente, anche se la capocciata è praticamente dietro l’angolo.
Sarebbe stupido catalogare errori e valutazioni, così come pretendere che quel testardo di Chris si mettesse l’anima in pace. Era famoso, ricco e influente…un impero non si sfalda con una sconfitta, anche se nel suo credersi superiore a tutti, dimostrava di non aver imparato la lezione.
Ripeteva che il Creatore tremava alla sua vista, poiché l’unico davvero abile a guidare una rivolta con i fiocchi, non consapevole che era una singola goccia nell’immenso oceano. Infastidire qualcuno che non ti ascolta e che ti concede la vittoria del silenzio, ciò non ti rende il primo, ma solo uno dei tanti sbruffoni senza futuro.
 
Dentro di sé, però, Chris sentiva di non aver conquistato nulla. Aveva incontrato Ryuk, era nei pensieri del Creatore, di cui non conosceva nemmeno il nome o l’età, ma non era alla pari di un rivoltoso in grado di aizzare la folla verso l’abbattimento di un despota.
Era solo un pallone gonfiato che dava aria alla bocca e che organizzava spedizioni punitive per vendicarsi della sua sventura, rea di non calcolarlo per niente e di avergli sempre e soltanto tarpato le ali.
Aveva parlato e illuso Beverly di una spedizione punitiva, ma il tutto era imploso quando il suo alleato silenzioso si era ritrovato a farsi un’allegra scampagnata in Siberia, sotto lo sguardo divertito di Ryuk che l’aveva liquidato con uno sciocco di dita.
 
“È davvero testardo, boss.” Aveva borbottato dopo qualche giorno da quella sortita di Chris davvero coraggiosa conclusa con un nulla di fatto.
 
“Lo ammiro davvero tanto.”
 
“Perché?”
 
“Perché voi potete sbagliare e avete sempre la possibilità di una redenzione, mentre un mio errore grave, così come quello di altri Creatori, può equivalere alla fine.”
 
“Non capisco, boss.”
 
“Non credo di essere la persona più adatta per simili discorsi, Ryuk.”
 
“Nemmeno dopo tutti questi anni di servizio?”
 
“Per me non sei un semplice assistente…ti potrei vedere quasi come un ottimo amico.” Spiegò, sfogliando alcuni documenti.
 
“Ma lei mi ha creato così.” Obiettò lo shinigami, facendolo annuire.
 
“Non ti ho creato io, tu appartieni soltanto a questo mio Universo…là fuori c’è un altro Ryuk di un altro Creatore che potrebbe stare molto meglio di te.”
 
“O anche peggio.”
 
“Sai che non esiste nessun contatto diretto con altri Creatori e anche se ci fosse sarebbe talmente sottile da diventare tagliente.”
 
“Lei è sempre stato molto buono con me, boss.” Borbottò la creatura, passando al suo superiore un pacco di biscotti.
 
“Sono così stanco, Ryuk.”
 
“Me ne sono accorto.”
 
“So che detesti sentirmelo dire, ma quando non avrò più energie e sarò solo un vecchio decrepito…beh dovresti usare il tuo Death Note.”
 
“Mi rifiuto!” Ringhiò seccato.
 
“Rifiuti l’ordine del tuo Creatore?”
 
“Io la reputo prima un amico e poi il mio superiore.”
 
“Ma…”
 
“Non accetterò mai di porre fine alla vita di un amico come lei.” Ringhiò, mentre il suo capo gli passava del succo di mela.
 
“A tal riguardo dovresti concedermi un ultimo desiderio.”
 
“Quale?”
 
“Intendo incontrare e ascoltare le lamentele di Chris.”
 
“Ma lui…”
 
“E mi devi lasciare solo con lui per chiarire i nostri punti di vista.”
 
“Se è questo ciò che vuole.” Borbottò lo shinigami, abbassando la testa.
 
“Sai Ryuk…questi anni in compagnia a scacciare la reciproca noia sono stati uno spasso.” Soffiò il Creatore, mentre la creatura rialzava lo sguardo, ritrovando un lato che gli ricordava l’amico Light.
 
“Cinque anni di amicizia non sono pochi.”
 
“Li reputo i miei migliori.” Ammise divertito, annuendo appena e invitando l’amico a fare quanto richiesto.
 
 
Se un semplice sciocco di dita bastava per far sparire una persona, ne occorreva uno per farlo comparire senza esitazione.
Il Creatore sapeva di non avere più molto tempo a disposizione per il suo piccolo Universo e lo quantificava in un paio di anni al massimo, scaduti i quali si sarebbe dimenticato di ogni aspetto e carattere, concedendo la definitiva libertà. Per molti sarebbe stata la fine di una disgrazia continua, per altri un triste giorno e per alcuni un significativo dubbio.
Sarebbe stato difficile trovare un Creatore che li trattava con gentilezza, ma che al contempo spesso li rimproverava come un padre benevolo per non vedergli più compiere simili errori? Sottilmente si scusava per certe scelte atte a ferire sempre i soliti, anche se spesso le sue promesse rimangiate finivano con il farlo restare insonne.
Con un lavoro pesante, con poche ore di sonno il giorno e con una dieta nevrotica non si sentiva più così lucido come quando aveva cominciato e temeva seriamente il giorno in cui Ryuk l’avrebbe dovuto rivitalizzare con una dose extra di peperoncini piccanti.
Spaventato da quello scenario, aveva accettato di concedere quanto richiesto di Chris, quasi lo considerasse un ultimo desiderio al contrario.
E così al posto di Ryuk era apparso Chris vestito normalmente e con una borsa della spesa abbastanza pesante portata dalla mano destra.
Guardatosi intorno spaesato, fissò a lungo la persona che aveva davanti a sé, chiedendosi dove fosse capitato e se fosse possibile che esistesse un passaggio segreto tra un tombino chiuso e quell’ufficio pieno di documenti.
 
“Dove mi trovo?” Chiese subito con leggera titubanza, appoggiando la borsa al suolo.
 
“Benvenuto Chris McLean.”
 
“Come fa a sapere il mio nome?
 
“Oh…io so molte cose sul tuo conto, Chris.”
 
“Ma come…”
 
“Chris il professore o il dittatore. Quello che finisce a vivere per strada o che vive nel lusso più sfrenato…ti conosco davvero bene.”
 
“Ho capito.” Borbottò, mettendosi subito sulla difensiva.
 
“Mi sembri spaventato. Ti aspettavi una reggia o magari che stessi giocando con le vostre vite?” Soffiò, invitandolo a sedersi.
 
“Tu sei responsabile dei miei recenti fallimenti!” Lo assalì, affrontandolo di brutto muso.
 
“Già.”
 
“Mi hai precluso molte vittorie e mi hai tagliato fuori da alcuni progetti che potevano farmi brillare.”
 
“Vero.”
 
“E non ti sei mai pentito di tutto questo.” Gli rinfacciò, facendolo annuire.
 
“Mi reputavo un intoccabile…così come tutti gli altri Creatori.”
 
“E qui vi sbagliate.”
 
“Lo so.”
 
“Dovreste concedere a tutti la giusta libertà di espressione, dividendo vittorie e sconfitte in egual misura senza avere troppe simpatie.”
 
“È un difetto comune di noi Creatori.” Gli concesse conciliante.
 
“E in molti si lamentano di questo…ci scommetto.”
 
“Non mi considero un santo e non posso sapere come gli altri personaggi classifichino i miei cari colleghi, ma credo di essere uno dei più umani e di avervi sempre trattato con gentilezza e rispetto.”
 
“Io…”
 
“Dimmi Chris…chi ti ha concesso di essere un buon professore che corregge gli errori di uno studente solitario?”
 
“Lei.”
 
“E chi ti ha liberato di ogni compito quando stavi per avere un figlio con Blaineley?”
 
“Sempre lei.”
 
“E chi ti ha concesso di essere sulla punta della lingua e di brillare con una vita sfavillante, senza troppe rogne?”
 
“Ancora lei.”
 
“Eppure mi odiate in tanti, anche quando mi sono scusato per i tre pessimi ruoli consecutivi che ti ho fatto svolgere.” Sospirò deluso.
 
“Io…”
 
“Non sono un tiranno…vi do solo un motivo per lamentarvi di qualcuno.” Borbottò, passando alla sua nemesi un foglio.
 
“Che sarebbe?”
 
“Io non ti ho mai nominato come dipendente del mese, vero?” Chiese, facendogli sgranare gli occhi dalla sorpresa.
 
“Perché ora?”
 
“Perché non mi resta più molto tempo da passare in quest’Universo.”
 
“Io…”
 
“Non dirmi che adesso sei dispiaciuto, Chris.”
 
“Io…”
 
“Volevi farmi le scarpe e adesso sei qui incapace di mettere in fila una frase sensata.” Soffiò, sperando di suscitargli una qualche reazione.
 
“Ma…”
 
“Dovresti urlare di gioia, vantarti di essere riuscito a sfinire il Creatore, di aver vinto laddove tutti avevano patito la sconfitta…mi stai dicendo che sei dispiaciuto?”
 
“Senza di te che ne sarà di noi?” Chiese l’uomo preoccupato, sentendo gli occhi pizzicare.
 
“Chris…non mi dirai che stai per piangere.”
 
“E i tuoi sogni?”
 
“Voi siete stati un ottimo svago per un periodo, anche se negli ultimi due anni vi ho rivalutato e vi considero dei buoni amici.”
 
“E ora?” Domandò Chris.
 
“Pensavo a una cena di pesce giusto per salutarci come si deve.”
 
“Io…”
 
“Una cosa, comunque, te la devo dire Chris.”
 
“Quale?”
 
“Sei un ottimo personaggio: è stato un piacere lavorare con te.”
 
“Io…”
 
“Anche se lascerò quest’Universo per una serie d’impegni, non vi dimenticherò mai.” Sorrise, facendo annuire l’uomo che per tanti anni aveva subito i suoi rari scatti d’ira e che sarebbe stato il buon padre che avrebbe diffuso la brutta notizia a tutti i suoi amici, affiancato dal sempre fedele Ryuk che li aveva fatti sparire all’improvviso.
 








Angolo autore:

Storia difficile da scrivere e pubblicare.

Ryuk: Comunque su una cosa abbiamo ragione...finiti i nostri ultimi progetti difficilmente torneremo a scrivere.

Sempre che non arrivi qualche idea brillante, ma ne dubito.
Ovviamente mi scuso per aver saltato l'appuntamento canonico di mercoledì con Alcol, ma il lavoro mi spreme e non ho molto tempo da passare davanti il pc.
Alla prossima!
 
   
 
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