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Autore: parsefeni    09/08/2020    7 recensioni
«Sono George, lui è Fred» rispose meccanicamente beccandosi un’occhiataccia da parte del fratello. «Già» commentò quest’ultimo scuotendo la testa prima di tornare a guardare la ragazza. «Generalmente siamo più simpatici. Mi presento come George e lui come Fred ma credo che mio fratello si sia rotto.» La risata di Angelina colpì George dritto al petto e quella strana sensazione che provava si propagò rapidamente lungo la sua spina dorsale facendolo rabbrividire. Dopo dodici anni, George capì che non poteva condividere tutto con suo fratello.
-Storia partecipante al contest “The turning point -Love edition” indetto da CatherineC94 sul forum di Efp-
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Angelina Johnson, Fred Weasley, George Weasley | Coppie: Angelina/George
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La tua voce nel silenzio


Fred e George non avevano mai avuto segreti. E come avrebbero potuto? A tratti George trovava snervante il modo in cui Fred riusciva a leggergli dentro invadendo totalmente il suo spazio vitale ma al contempo la trovava una normalità rassicurante. Era un’estensione di sé stesso e non aveva mai voluto niente di diverso finché non era arrivata lei. Fece il suo ingresso sul campo da Quidditch con il manico della scopa stretta tra le dita della mano destra e l’espressione di chi vuole radere a terra lo stadio con lo sguardo. La ragazza si avvicinò ai gemelli con passo deciso e per la prima volta George avvertì una sensazione strana all’altezza dello stomaco. «Sono Angelina» proruppe lei tendendo la mano. «Faccio i provini per entrare in squadra come cacciatrice.» Fred strinse la sua mano e George lo imitò subito dopo in modo quasi frettoloso. «Sono George, lui è Fred» rispose meccanicamente beccandosi un’occhiataccia da parte del fratello. «Già» commentò quest’ultimo scuotendo la testa prima di tornare a guardare la ragazza. «Generalmente siamo più simpatici. Mi presento come George e lui come Fred ma credo che mio fratello si sia rotto.» La risata di Angelina colpì George dritto al petto e quella strana sensazione che provava si propagò rapidamente lungo la sua spina dorsale facendolo rabbrividire.
Dopo dodici anni, George capì che non poteva condividere tutto con suo fratello. Arrivò alla conclusione che Fred avesse semplicemente dedotto i suoi sentimenti ma che avesse anche deciso di rispettare i suoi spazi senza esimersi dal fargli capire, a modo suo, che doveva farsi avanti. La prova lampante glie la diede quando decise di punto in bianco di invitare Angelina al Ballo del Ceppo sotto lo sguardo atterrito di George. Fred ed Angelina passarono una serata insieme con lo stesso spirito con cui avevano passato tutte le altre sere negli ultimi cinque anni: come due amici che si ritrovano la sera di nascosto in cucina a sgraffignare cibo e bevande per fare due chiacchiere. Sparirono per ore e tutti pensarono che stessero facendo sesso in qualche aula, ma Fred negò tutto la mattina dopo. «Le voglio bene» disse guardando suo fratello come se volesse rassicurarlo. «È come una sorella per me.» George capì che gli aveva fatto perdere l’equilibrio solo per fargli vedere che era ancora in piedi. Chiese ad Angelina di uscire e lei annuì subito come se non stesse aspettando altro nella vita. «Dopo la terza prova» propose George. E poi, di colpo, il mondo si capovolse e la tempesta li travolse in pieno.
Harry Potter tornò dal labirinto con il cadavere di Cedric Diggory e due parole agghiaccianti: “È tornato.” Intorno a loro scoppiò una guerra prima silenziosa, poi tanto caotica da dilaniare l’anima. Furono distrutte famiglie, sogni, speranze e George perse un orecchio ma non il sorriso. Lo stesso sorriso che rimase per sempre impresso sulle labbra di Fred Weasley la notte del 2 maggio 1998. Le urla di George straziarono il silenzio stanco che aleggiava nella Sala Grande e nessuno osò fiatare. Alcuni piansero in silenzio, altri distolsero lo sguardo perché faceva troppo male osservarlo mentre batteva i pugni sul petto di un cadavere che non l’avrebbe mai sentito. Quando dopo ore si alzò barcollante, Molly cercò di seguirlo ma Arthur le mise una mano sulla spalla e scosse la testa mettendola di fronte all’unica verità che nessuno aveva il coraggio di pronunciare ad alta voce: George avrebbe dovuto imparare a vivere da solo con i propri pensieri per la prima volta dopo diciotto anni.
Vagò per il castello con un vuoto nella testa, come se qualcuno avesse improvvisamente spento una radio che borbottava in sottofondo. Lo odiava; odiava quel silenzio che rimbombava più di mille voci. Sbuffò e spinse una porta a caso in cerca di un riparo ma il suo cuore sussultò. In mezzo alla stanza vide Fred in piedi di fronte a lui che rideva divertito e lo salutava con la mano, poi realizzò: era incorniciato da uno spesso strato di bronzo. L’avevano cercato per anni e alla fine George aveva trovato lo Specchio delle Brame quando meno ne aveva voglia. Posò la mano sulla superficie fredda e Fred fece lo stesso senza smettere di sorridere. «Vorrei essere morto con te» sussurrò allo Specchio. «Vorrei non dover affrontare tutto questo da solo.» Fred scosse la testa, una mano delicata sfiorò la spalla di George e di nuovo il suo cuore perse un battito mentre si girava. Angelina ricambiò il suo sguardo terrorizzato con un’espressione dolce. Non disse niente, si limitò a stringere George in un abbraccio e lui si aggrappò a lei come se avesse dimenticato di colpo come si sta in piedi. Rimasero in silenzio per ore uno vicino all’altra a guardare ognuno la propria felicità all’interno dello Specchio finché non fu Angelina a rompere il silenzio.
«Ricordi la sera del ballo, quando io e Fred siamo spariti?» George aggrottò appena la fronte prima di annuire. «Abbiamo vagato per i corridoi con una bottiglia di Idromele rubata nelle cucine. Ad un certo punto gli ho detto di dover andare in bagno ma ho sbagliato porta. Ho trovato questo.» Alzò lo sguardo sullo Specchio. «All’inizio pensai di vedere Fred al suo interno, non capivo. Ciò che desidero più al mondo è una famiglia con la persona che amo e Fred… era un altro tipo di famiglia. Poi ho guardato meglio. Eri tu.» George sgranò appena gli occhi con aria confusa. «Come hai fatto a capire che ero io?» Lei sorrise e tornò a guardarlo posando la fronte contro la sua. «Per come mi guardavi. Fred non mi ha mai guardata come mi guardavi tu.» Il silenzio nella mente di George cessò per lasciare spazio a quelle parole. La voce di Angelina gli riscaldò l’anima e quando il ragazzo tornò a guardare nello Specchio capì che Fred gli stava dimostrando che non era solo. Suo fratello era ancora lì, ma teneva in braccio un bambino dalla pelle color ebano e gli occhi azzurri come il cielo.
 
 
*** 
 
Note dell'autrice:
Benvenuti al nuovo sclero ispirato da un altro meraviglioso contest. Anche questa volta mi sono ritrovata
a scrivere di una coppia a cui non avrei mai pensato se avessi deciso di scrivere una storia qualunque.
Ho capito una cosa: il limite delle 1000 parole non è il mio forte. Per niente. Questa One Shot ha esattamente 1000 parole e ho
dovuto cancellare più cose di quanto avrei voluto, ma è stato bello mettersi alla prova anche in questo senso!
Ringrazio CatherineC94 per aver indetto ed ispirato questa storia e spero la apprezzi nonostante tutto.
A presto, Parse
 
 
 

 

 
   
 
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