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Autore: Dioni    09/08/2020    1 recensioni
In un mondo di eroi,mostri,uomini e dei,dove immense nazioni si fanno guerra per la supremazia,Milziade,un uomo dalle mille professioni e abile combattente viene contattato da Lucilla,una giovane sacerdotessa di Apollo per scortarla fino alla città-stato di Aegis,dove sa di poter trovare rifugio dalle grinfie di Nova,l'impero che lui legioni si spandono sempre più per posare il vessillo della'aquila dorata su nuove terre e su nuove razze e dal suo imperatore,Lucio Cornelio Silla,il segreto per la quale la ragazza e perseguitata,intrecciando così il suo destino con quello del mercenario,trascinandolo in un avventura che li porterà alla ricerca di un antichissimo potere,pari forse a quello degli dei stessi e che nelle mani sbagliate può cambiare il destino del loro mondo per sempre.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un attimo per sentire quelle esatte parole,un attimo per comprenderle e meno di un battito di ciglia per reagire in una maniera che solo Milziade poteva fare,anche di fronte a persone di quella carica cittadina così importante come quella del consiglio della città.

Io non credo proprio,il mio compito e terminato qui.”,Disse Milziade determinato ad andarsene da quel posto. Per risposta nessuno dei quattro membri sembrò interessato a degnarlo di una risposta e quindi restarono fermi ai loro posti e senza scomporsi minimamente. Ci fu un attimo di imbarazzante silenzio dove Milziade non poté far altro che aspettare una risposta e tuttavia non n'è sentì nessuna,la cosa lo preoccupava un poco,dato che si trovava in una città che non conosceva,sulla cima di un palazzo,circondato da sconosciuti e disarmato. Sicuramente non una delle situazioni migliori della sua vita.

N'è è sicuro? Perché da quello che sappiamo e che tutti voi fate parte della scorta della principessa Lucilla e siete incaricati di proteggerla nel suo compito,o mi sbaglio?”, Disse l'uomo con la testa di sciacallo in maniera piatta e distaccata.

Mi creda,si sbaglia e anche di molto,sono stato ingaggiato solo per scortare la ragazza fino a qui,poi di quello che succede dopo non è un problema mio,questa è una cosa che non mi riguarda e tanto meno mi interessa,quindi,dato che ho finito,chiunque di voi sia il capo,fuori i soldi e io me ne vado per la mia strada.

Qualunque genere di accordo sia stato stipulato non è un problema di questa città e del suo governo.”

Bene,se le cose stanno così....”.

Milziade si girò in direzione della porta,dando deliberatamente le spalle ai quattro membri del consiglio e fece i primi passi per tornare alla pedana,ma quando aprì la porta e Braxus stava per fermarlo vide di fronte all'entrata una figura stranissima, era un uomo alto,di circa mezz'età,con lunghi capelli color dell'oro che gli scendeva sulle spalle fino ad arrivare dietro la schiena e una folta barba che gli circondava tutto il bordo della testa e lasciava scoperta la parte centrale del viso. I suoi occhi erano di giallo topazio e un sorriso sincero ornava il suo volto. Il suo corpo pareva massiccio e forte ed era vestito di una peplo che gli copriva solo il pettorale sinistro,mentre ai polsi portava due bracciali d'oro,con sopra inciso il simbolo della città. Sotto la vita portava una lunga gonna dall'aspetto virile di colore nero e con lo spacco laterale,dove sul bordo in basso il dettaglio in oro di piccole onde continue facevano il giro di tutta la circonferenza della parte più basse di quella strana veste.

Non dovremmo far altro che convincerla a restare.”,disse l'uomo di mezza età con fare felice e sorridente. Nel vedere quello sconosciuto così raggiante restò momentaneamente paralizzato,stava per uscire quando si era ritrovato quell'uomo dal petto imponente che lo osservava come se fosse un amico di vecchia data,cosa che gli metteva una certa impressione.

E lei sareb....”Ma l'uomo non gli diede tempo di completare la domanda che lo aveva già superato e grandi passi aveva raggiunto l'altro capo della sala,dove attaccato al muro era stato collocato un trono di pietra e sopra di esso quattro bandiere differenti,ognuna fatta di materiali differenti e ornata con altrettanti simboli della loro civiltà d'origine: c'era la bandiera del quartiere Amenosita fatta del lino più bianco,il cui simbolo era uno scarabeo nero con delle corna da vacca ricurve che tenevano nel mezzo un disco solare. La bandiera del quartiere nordico era fatta con grezza lana tinta di verde con dettagli marroni era la testa di un drago,della stessa forma di quelle che si trovavano sulle polene delle drakkar,le tipiche imbarcazioni che si intravedevano scendere a sud dalle glaciali acque del mare del nord. Poi vi era appesa anche la bandiera del popolo Argosiano,fatta con elaborato tessuto del cotone più pregiato,completamente azzurra e il cui simbolo era una trireme,una lunga nave con tre file di remi l'una sopra l'altra e che sulla vela dell'albero maestro portava il simbolo di un grande occhio. E per finire la bandiera del quartiere Noviano,tessuta con la stessa stoffa che si usa per le vesti dei soldati imperiale e immancabilmente anche li si mostrava gloriosa una aquila dorata dalla ali aperte. Milziade guardò per un attimo la bandiera recante il simbolo dell'aquila e nonostante mostrasse il suo solito atteggiamento da arrogante,non poté non trattenere un occhiata colma di disprezzo per quell'aquila che tanto odiava,se avesse potuto avrebbe sputato per terra tutta la bile che gli saliva su per lo stomaco solo per togliersi la sensazione di nausea che gli faceva venire ogni volta che ci aveva a che fare. Ma preferì controllarsi e non peggiorare ulteriormente la situazione,almeno non finché non sarebbe uscito da li con la ricompensa che si era meritato.

Vedo che avete iniziato senza di me.”, disse l'uomo rivolto al consiglio.

Veramente abbiamo solo discusso dell'attuale situazione che la città sta subendo,ma a parte questo temo che abbiamo brutte notizie da darle presidente.”,disse il piccolo umanoide in armatura.

E quali sarebbero?”

Ha presente l'uomo che ha appena superato e gli altri tre che lo accompagnato?”

L'uomo diede un occhiata ai quattro sconosciuti e notò che effettivamente quando era entrato non diede loro molta attenzione,anche perché non si era accorto della loro presenza.

Si.”

Loro sono la scorta della nobile Lucilla.”,disse la ragazza con la spilla a forma di civetta.

Capisco...”

Poi l'uomo si rivolse verso il gruppo dei quattro stranieri.

Sono desolato per la vostra incarcerazione,ma le mie guardie non vi hanno visto insieme alla principessa e hanno pensato che foste degli aggressori,inoltre,anche se avessero saputo chi siete in realtà sareste stati arrestati lo stesso,in quanto dovevamo salvaguardare le apparenze.”

Le apparenze? Che intendete dire?”,chiese il nano confuso.

Gli abitanti di questa città non sanno che il nostro governo sta dando asilo ad una principessa Noviana,per tanto gli unici a saperlo sono i presenti in questa stanza,il nostro mago che si sta occupando della ragazza e l'imperatore di Nova,che già da tempo intendeva far rientrare la città di Aegis all'interno dei territori dell'impero.”

Come sta Lucilla?”,chiese l'elfo preoccupato.

Non saprei,sono stato informato di quello che gli è successo ma personalmente non so nulla,se non che il mago si sta occupando personalmente della vostra signora...sono dispiaciuto per quello che gli è accaduto.”

Mai quanto noi nobile....non ho ben capito il vostro nome.”

Il grande uomo fece per alzarsi dal trono,mostrandosi in tutta la sua aurea maestosità.

Midas,presidente della città-stato di Aegis e giudice supremo della camera del consiglio,la mia città e a vostra disposizione,chiedete nei limiti del possibile e vi sarà dato.”

Ora si comincia a ragionare.”, intervenne subito Milziade, “Io voglio ricevere il compenso che mi spetta di diritto,niente di più.”

E quanto ammonterebbe la somma delle vostre gesta?”

Allora,facendo un rapido calcolo dei pericoli corsi,delle essermi librato in cielo come un aquila contro la mia volontà,di essere stato imprigionato e separato dalla mia compagna di disavventure,direi almeno quarantamila cesari d'argento,mi sta bene anche un altro tipo di moneta purché la somma sia la stessa .”

E se facessimo quarantamila scudi d'oro,una stanza ai piani di sotto,un letto morbido,un bagno caldo,la vostra giumenta a riposo nelle scuderie reali e un armatura nuova di zecca? Infondo mi sembra un prezzo ragionevole per un uomo che ha salvato una principessa dalle grinfie di Nova e dalle sue mire di espansione.”

L'intera stanza cadde nel silenzio più totale,tutti i presenti restarono basiti da quella proposta assurda. Quella che gli era stata fatta era certamente una proposta molto,molto,molto allettante e certamente la voglia di appropriarsi di quella somma era impossibile da rifiutare,sopratutto per lui,che con le grandi somme ci andava a nozze,come un ladro e attratto da un bottino o un conquistatore e attratto dall'impossessarsi di nuove terre. Come si poteva rifiutare un premio di così abbondante?

Io davvero mio signore non so cosa dire,non riesco a trovare le parole per una generosità simile se non...che cosa credete,che sia nato ieri?”,disse Milziade con un sorriso da lupo stampato sul volto.

Come hai detto mercenario?”,Parlò improvvisamente la donna dai capelli rossi.

Ehi,che ti prende razza di imbecille?Vuoi farci rinchiudere a vita nelle segrete del palazzo?”,disse il nano visibilmente irritato per il comportamento del guerriero.

Per quanto possa essere incredibile per una volta sono d'accordo con il nano,hai perso completamente il senno o fino ad ora ci hai nascosto il fatto che sei deficiente?”,anche l'arciere si unì alle accuse di Gordlack,mentre quest'ultimo faceva fatica a trattenersi dal saltargli addosso come e riempirlo di testate,tanto da fargli mettere del sale in zucca. Ma Milziade sembrava completamente estraneo alle loro lamentele e continuò a fissare il presidente e l'intera sala del consiglio,mantenendo la sua arroganza e la sua scioltezza nel parlare come meglio credeva,che fosse in una taverna,in un bordello,in un tempio o nel luogo più importante dell'intera città di Aegis. Non gli importava,non gli interessava,per tanto avrebbe continuato,infondo era bravo ad irritare chi gli stava intorno e lo sapeva bene.

Allora,facciamo un attimo il quadro della situazione generale.”,Disse la lama venduta mentre univa le mani e intrecciò le dita per poi farle scrocchiare tutte d'un colpo, “Sono stato prelevato nel cuore della notte da questi due mattacchioni,dopo che una banda di maniaci mi aveva attaccato,ma ovviamente io avrei avuto la meglio anche se non mi avessero soccorso,poi mi hanno portato in un tempio abbandonato dove una ragazza ha pensato,molto poco intelligentemente di scappare dal più grande e bellicoso impero al momento esistente,che non tollera la ben che minima ribellione e non si fa scrupoli a mandare un armata per schiacciare il più piccolo e infimo rifiuto all'obbedienza,esattamente cosa che stanno facendo con voi. Ma questo e più che evidente. Stamattina siamo stati attaccati da una marea di goblin,due orsi,un pazzo scatenato e un soldato volante non meglio identificato e adesso mi volete liquidare con la scusa di volermi dare quattro soldi e un trattamento da re dopo che sono stato imprigionato? Siete seri? Io non mi ritengo un genio ma devo ammetterlo,mentite da far schifo e la storia di scortare una principessa noviana in un territorio all'infuori dei confini imperiali e in tutto questo casino ho solo una domanda alle quale desidererei che voi mi diate una risposta....che cos'è questo dannato Demiurgo?”

I volti degli altri presenti si oscurarono,alle loro orecchie dei suoi tre momentanei compagni d'armi era giunto di nuovo quel nome mentre le loro labbra si serravano e con gli occhi guardarono da tutt'altra parte,come a voler evitare di dare una risposta ad un quesito che per loro non andava neanche proposto. Milziade sapeva bene quello che stava facendo e le conseguenze che le sue parole e il suo comportamento portavano con se,ma avrebbe continuato lo stesso,pur sapendo e constatando dove si trovava,ben consapevole di essere disarmato e senza protezioni,sapendo anche che non avrebbe potuto fare affidamento sulla sua giumenta,sapeva che avrebbe dovuto giocare d'azzardo contro la sorte,sapeva di non essere nessuno la dentro,ma doveva farsi valere e far capire a tutti gli altri che non era solo un uomo prezzolato,che si poteva pagare e cacciare via come se nulla fosse. Cosa che però cominciava a dubitare sarebbe accaduta. Ormai aveva lanciato i dadi,tanto valeva giocare la partita fino alla fine.

Non lo sa nessuno...”

Una altra voce si fece udire nella sala del consiglio e nel sentirla tutti si girarono verso la porta,era il mago,che nella sua lunga veste consunta si era presentato in quel luogo appoggiato al bastone di legno, “O meglio,nessuno sa che forma e aspetto abbia,a grandi linee si sa che cos'è.”

Il mercenario nel vederlo arrivare si mise a braccia incrociate e lentamente si avvicinò all'anziano,che lo vide muoversi verso di se con un espressione che aveva tra l'incuriosito e il nervoso,come se si stesse preparando ad una rissa e lui era intenzionato a tirare il primo colpo. Arrivatogli di fronte l'atmosfera nella stanza si fece cento volte più pesante quando entrambi si trovarono faccia a faccia e Milziade notò con la coda dell'occhio che Nym lo stava osservando come a volergli dire di stare attento a quello che faceva e che gli conveniva non fare nulla che aggravasse ancora di più la sua posizione. Aveva notato come all'elfo gli prudevano le mani e che al minimo segnale di pericolo sarebbe scattato senza la ben che minima esitazione. L'unica cosa che gli spontanea fare era portarsi una mano al mento e accarezzarsi quella parte del viso con fare pensoso,come se stesse riflettendo su qualcosa mentre fissavo il vecchio mago dritto negli occhi,o per lo meno ci provava,dato il cappuccio posato sopra la testa.

E cosa sarebbe di preciso?”

Se ti dicessi che la più grande fonte di potere che mortale abbia mai sentito nominare e persa da qualche parte nel mondo e che l'unico modo per ritrovarla e legata alle visioni di una giovane sacerdotessa di nobili natali,perseguitata dall'uomo che governa la nazione più potente che sia mai esistita negli ultimi milleduecento anni,mi crederesti?”

In qualsiasi altro giorno ti avrei detto sparisci vecchio pazzoide,ma oggi non sono dello stesso avviso,sono stato partecipe di troppo scemenze per passarci sopra come se nulla fosse .”

Vedo che sei saggio.”

Ti sbagli,voglio solo capire cosa sta succedendo,sarà già una benedizione se ne esco sano di mente da questa storia,comunque spiegati meglio,cos'è questa storia della più grande fonte di potere?”

Lo vuoi davvero sapere?”

Ho altra scelta? Sono intrappolato nel palazzo più alto,di una città che non conosco,con un armata che sta assediando le mura,non mi sembra di avere altre possibilità.”

Il mago e il mercenario si squadrarono l'un l'altro allo stesso modo di due lottatori che studiano le tecniche e il comportamento dell'avversario. Ma nessuno dei due aveva intenzione di dare il minimo segno di cambiamento,entrambi piatti e apparentemente calmi. Milziade mostrava una certa spavalderia,facendo la voce grossa,ma il suo sguardo attento e tagliente non era sfuggito all'anziano,che restava fermo e retto nella sua impassibilità,era chiaro che nessuno dei due voleva dare segno di cedimento. Poi lentamente il mago girò il capo in direzione di Midas.

Signor presidente,chiedo il permesso di condurre quest'uomo in presenza della principessa e di prenderne la custodia momentanea,c'è una cosa che devo discutere con lui.”

Midas restò in silenzio,come a voler ponderare attentamente quale decisione prendere,sapeva bene cosa aveva intenzione di fare il mago,ma era certo che sarebbe stato sicuro? Che avrebbe funzionato ? Forse c'era da tentare,o forse no,ma in ogni caso doveva prendere una decisione non facile e avrebbe dovuto farla alla svelta. Mentre lui rifletteva l'esercito nemico poteva iniziare l'attacco da un momento all'altro e i quattro membri del consiglio fissavano la figura del grande uomo con ansia . C'era molto da discutere per quando gli assedianti avrebbero iniziato l'attacco e alcune delle decisioni più importanti che riguardavano i quattro quartieri andavano ancora prese. Il tempo era poco e perderne altro sarebbe stato controproducente.

Mago,quest'uomo si è dimostrato rozzo,arrogante e incurante della sua posizione di fronte a me e questo consiglio....”Poi di punto in bianco batte una della sue grosse e forti mani contro uno dei braccioli del trono e si lasciò andare ad una breve ma fragoroso risata,che sorprese tutti in maniera inaspettata e improvvisa,tranne che per il mago,che restò impassibile di fronte a quella reazione,che aveva preso alla sprovvista tutti quanti. “ QUELLA RAGAZZA AVEVA PROPRIO RAGIONE, E' LUI QUELLO CHE STAVAMO CERCANDO,MAGO,TI AUTORIZZO A FARE DI LUI CIO' CHE MEGLIO CREDI.”

La ringrazio buon Midas....”,il mago si rivolse a Milziade, “Andiamo,abbiamo alcune cose di cui discutere.”, dopo aver pronunciato queste parole il mago si incamminò lentamente verso la piattaforma. Il guerriero restò a fissare la figura del mago e per un attimo gli parve un umano anziano come tanti altri,debole,piegato dallo scorrere degli anni e dalla mancanza della gioventù ormai sparita da molto tempo. Si reggeva su di un semplice bastone di legno,un semplice attrezzo che si poteva recuperare da un qualsiasi ramo e con la giusta manualità modellarlo anche da se,nulla di troppo complicato. E tuttavia lo aveva visto sollevarsi in aria,con la leggerezza e il controllo di un uccello che si libra nel vento,chiunque fosse sapeva il fatto suo e non era il tipo che si faceva intimorire tanto facilmente,cosa che aveva constato personalmente. In un certo senso era un duro,a differenza dei molti omaccioni grandi e grossi con la quale aveva avuto a che fare nelle bettole,o quando si era trattato di un qualche capo brigante fisicamente messo bene,solitamente era gente molto grossa ma che alla fine si era dimostrati tutto fumo e niente arrosto. Ma non quel vecchio,lo aveva visto volare,chissà cos'altro era in grado di fare. Milziade fece per raggiungere il mago ma dal nulla vide un braccio bloccargli il cammino e vide chiaramente che era l'elfo.

Vedi di non combinare casini,hai rischiato di farne abbastanza per oggi.”,disse Nym volendo avvertire dei rischi che correva,ovviamente non per tenerlo al sicuro,ma come minaccia,o ne avrebbe pagato le conseguenze.

Lascialo andare Nym,abbiamo poco tempo e tu non c'è lo stai facendo guadagnare.”,disse il mago in lontananza,mentre continuava ad avanzare nel corridoio. Nym abbassò il braccio e lasciò libero il passaggio al mercenario che passato l'ingresso richiuse la porta. Milziade non disse niente e continuò per la sua strada,raggiungendo senza troppa fretta l'incantatore. Gli sarebbero bastati una decina di passi e lo sarebbe ritrovato davanti. Gordlack si era limitato a osservare la figura di Milziade allontanarsi senza dirgli nulla,l'elfo aveva detto tutto quello che c'era da dire e quando un nano come lui non parlava era perché da dire qualcos'altro sarebbe stato solo superfluo e privo di senso,lui era così,se bisogna aprire la bocca si apriva la bocca,quando bisogna combattere bisognava combattere,quando bisognava fare una cosa la si faceva e basta,nulla di più e nulla di meno. Per quanto riguardava Braxus invece se n'era rimasto sulle sue,non perché non avesse nulla da dire o perché mancava di coraggio,semplicemente quello stava vivendo adesso era la sua prima vera avventura e non si era mai trovato tra degli avventurieri. Sapeva bene come muoversi e combattere in un arena contro una bestia feroce o contro un altro gladiatore,per quanto fosse giovane la sua abilità con il tridente e la sua rete metallica,che ormai era andata perduta,erano impressionanti,ma in confronto a quelle persone si sentiva un dilettante e non sapeva bene come comportarsi,il mondo per lui era ancora qualcosa di vasto e indecifrabile,lo stesso Milziade per lui sembrava un mistero. Fortuna che Nym e Gordlack li conosceva da tempo,almeno sapeva con chi aveva a che fare.

Signor presidente,lei sa bene che ci stiamo giocando il destino della nostra democrazia nella mani di questa profezia.”,chiese l'uomo con la testa da sciacallo.

Lo so Kemuti,lo so molto bene,ma sarebbe meglio dire che stiamo scommettendo il destino di un intero mondo,ed e per questo che bisogna avere speranza.”

Speranza dice?”,intervenne la donna dai capelli rossi, “Personalmente mi riesce difficile credere che la sola speranza possa essere una garanzia di successo. La gente di questa città teme che l'esercito noviano possa entrare nella città e riprendersi la libertà che Aegis si è meritata con fatica,volontà e spirito d'iniziativa,la speranza non è un assicurazione sufficiente.

Io propongo una sortita per spezzare l'assedio alla città con un assalto veloce e dirompente. La nostra fanteria non ha nulla da invidiare alle numerose legioni dell'impero...”,disse il piccolo omino alzando il pugno in segno di risolutezza, “E sapete bene come il nostro esercito sia formato dalle razze di ben quattro civiltà differenti. Possiamo contare sul vantaggio del territorio e sulle migliori tipologie di truppe che il mondo conosciuto possieda,per non parlare della magia. Si,io dico che possiamo scacciarli.”

Non mi trovo d'accordo col tuo pensiero Glomi.”, parlò la ragazza dal vestito bianco, “Anche se riusciremmo a vincere,cosa ci fa credere che l'imperatore non manderà un altra armata a sostituire quella precedentemente distrutta? Suggerisco piuttosto un altra soluzione. Invece di rispondere alla violenza con la violenza io propongo di mandare messaggi ai nostri sostenitori che si trovano tra i nemici di nova e di intervenire ora che siamo più bisognosi di aiuto,per quanto l'imperatore possa disporre di molti eserciti non può far nulla con le relazioni diplomatiche che tempo abbiamo instaurato oltre i confini di Aegis. Senza contare che il quartiere a te assegnato Glomi e popolato dai primi coloni noviani che hanno contribuito alla costruzione di questa città. Silla sa bene che un attacco diretto contro i civili imperiali che risiedono tra queste mura scatenerebbero l'indignazione di tutto il suo popolo e che apparirebbe alla sua gente come un tiranno. Per ora stiamo sulla difensiva e vediamo che succede.”

E mentre i quattro membri del consiglio discutevano sul da farsi e Midas ascoltava con attenzione,Nym,Gordlack e Braxus dovette restare li ad aspettare,senza poter intervenire in alcun modo nelle decisioni che si stavano facendo in merito a quella storia assurda. Erano stranieri in una terra straniera,eppure la sorte di Lucilla era strettamente legata ad Aegis,se lei voleva nascondersi da Nova in quella grande città-stato aveva le sue buone ragioni,ovviamente sapevano della faccenda del Demiurgo,cosa che si era ampiamente dimostrata con il loro eccessivo silenzio e per tanto su questo fronte avevano già perso a tal punto che persino un uomo prezzolato come quel Milziade potesse verificarlo di persona. Loro tre erano guardie e nulla di più,non erano maghi,sacerdoti,filosofi o grandi sapienti. Erano solo un nano con un maglio,un elfo con un maglio e un ragazzo umano con un tridente,nulla di più. Erano fedeli alla loro signora,anche restare in quella sala era un atto di fedeltà.


Nel Castrum i soldati erano ancora in attesa di nuovi ordini nei riguardi dell'assedio,restarono nell'accampamento con ancora le armature e le armi addosso,pronti al combattimento e posizionati in modo da poter uscire in formazione e formare le prime fila per la manovra d'assalto. Era passata un ora e ancora il comandante non si faceva viva. Quand'era tornata dall'inseguimento era atterrata in malo modo e fece non poca fatica a non schiantarsi al suolo e dare una parvenza di controllo durante la discesa,sebbene la stanchezza nei suoi movimenti era evidente. Scese dal cielo piantando entrambi i piedi al suolo per ruzzolare per terra e la prima cosa che fece fu togliersi l'elmo e prendere un profondo respiro mentre sgranava gli occhi,quasi le uscissero dalle orbite. Aveva speso troppa energia per inseguire una ragazza nella speranza di ucciderla e cosa ne aveva ottenuto? Un tentativo d'omicidio andato a vuoto e il rischio che un raggio proveniente dalla città rischiasse di cancellarla dall'esistenza e per di più ora la sua legione la guardava con una nota di imbarazzo,non comprendendo bene cosa avesse fatto la loro signora per potersi ridurre in quel modo,ricevendo l'ordine di ritardare l'attacco alla città in attesa di nuovi ordini. Ora era seduta sul suo scranno personale,con l'armatura rimessa al suo posto sul manichino e l'elmo insieme ad essa,mentre lei,ancora a riposo e con la veste madida di sudore,sorseggiava dell'acqua da una coppa d'argento decorata con due ali,regalo da parte dell'imperatore come simbolo al valore militare durante la guerra civile. Sul volto della ragazza si poteva leggere la rabbia e l'imbarazzo che ora occupavano i suoi pensieri,aveva a portata di mano la persona più ricercata dell'impero e lei,nonostante tutto lo sforzo s'è l'era fatta sfuggire da sotto le mani ed ora poteva immaginare cosa stesse facendo in quella città,mentre tramava,complottava e dava quante più informazioni ai nemici dell'impero e questo lei non lo poteva tollerare. Ora l'ordine era ufficiale,Lucilla aveva passata le mura di Aegis,ora poteva essere considerata nemico dello stato e per tanto punibile con la morte. Ora Nevia aveva tutte le carte in regola per poter uccidere la nobile traditrice e questa volta non si sarebbe lasciata sfuggire questa occasione. Avrebbe offerto all'imperatore non solo la testa della sacerdotessa di Apollo,ma anche la tanto rinomata città di Aegis e lo avrebbe fatto in un solo giorno...se andava bene. A qualche sedia di distanza sul tavolo era seduto anche Leuco,il suo schiavo fauno,che stava mangiando tranquillamente una mela con un tranquillità che era la antitesi dell'umore della sua padrona,la guardò dritto negli occhi mentre lui dava un poderoso morso al frutto e che mastico di gran gusto.

Non avrebbe dovuto lanciarsi in quel modo,questa volta ha rischiato sul serio.”,disse il fauno con calma.

Che ne sai tu? Non ho chiesto il tuo parere e comunque se vuoi proprio saperlo,ero a tanto così da poterla uccidere,così da poter far rientrare la legione nel posto che merita,sui veri campi di battaglia,nelle vere guerre,così da poter servire meglio il nostro paese.”

Eppure ha saputo darvi filo da torcere,per essere una ragazza dell'alta società sa il fatto suo in quanto scappare,ora che è in città sarà più difficile raggiungerla.”

Sono al comando di una delle migliori legioni che il mondo possa invidiare. La ventiduesima e composta dai veterani delle guerre passate e dalle nuove reclute ansiose di dimostrare il proprio valore e insieme alla nuove macchine d'assedio che abbiamo fatto costruire non dovremo temere le possenti e bianche mura di Aegis,per quanto riguarda la magia a difesa della città non preoccuparti,anche noi abbiamo in nostri maghi e sacerdoti pronti a offrire supporto. Si può dire che lo scontro tra questa armata ed Aegis e alla pari,ma noi abbiamo un vantaggio che loro non possiedono.”

E sarebbe?”

Il valore e l'esperienza delle nostre truppe,trionferemo perché siamo stati chiamati dall'imperatore in persona,questo ci infondo un orgoglio che ci rende più duri della pietra e più distruttivi del fuoco.”

Se lo dice lei....”,disse Leuco con fare incredulo,conosceva da tempo la sua padrona,di sicuro lo trattava meglio di altri padroni di schiavi in giro per l'impero,ma quando Nevia si convinceva di una cosa non c'era niente che potesse succedere da farle cambiare idea. Era più testarda di un mulo ed era quasi impossibile trovare qualcuno che le facesse cambiare idea,nemmeno tra i suoi uomini qualcuno osava obiettare senza avere una buona motivazione per farlo. Vederla seduta li,ansiosa di riprendere le energie e tornare alla testa dei propri uomini,mentre quest'ultimi aspettavano ancora un segnale da parte sua di poter iniziare con l'avanzata,piuttosto che restare fermi a non far nulla. Quante volte lo aveva visto passando tra soldati di tutti i tipi: umani,elfi,nani,non importava da dove venissero o a quale razza appartenevano,li,in quel campo di tende e palizzate di legno,di spade e di scudi,per quanto ci fossero delle inimicizie private e delle antipatie pubbliche,tutti si riconoscevano sotto un solo ed unico desiderio,la smania di combattere. In fondo erano soldati di Nova,combattere per l'impero era il primo sogno che ti mettevano in testa all'inizio dell'addestramento,o illusione,ma certa opinioni Leuco preferiva tenerle per se,lui era un suonatore,oltre che uno schiavo,delle armi e delle battaglie non gli importava nulla.

Appena avrò finito con questa città,chiederò un periodo di riposo per l'intera legione,abbiamo passato troppo tempo lontano da casa e questi soldati meritano di poter rivedere le loro famiglie,mi hanno servito bene.”

Ho sentito dire che la prima volta che li ha comandanti non volevano eseguire gli ordini perché era una donna ad averli emanati.”

Già,quello stesso giorno fratturai la mandibola del primo soldato che si ribellò a un mio ordine diretto,ricordo ancora il nome,Vetulo,un tipo grande e grosso,non esattamente un uomo furbo. Mi bastò un singolo pugno per fargli saltare sei denti,so che ancora adesso fa un po' fatica a masticare quando mangia.”,disse lei terminando la frase con un piccolo sorriso,come se avesse trovato la cosa divertente, “E da allora ci pensano due volte prima di insultarmi perché sono una donna al comando di uomini,cosa che questa città,questa Aegis non sa ancora,ma presto lo capirà molto bene....con il ferro e il fuoco,Marte mi è testimone.”


Mentre la piattaforma scendeva Milziade e il mago stavano scendendo verso gli alloggi dell'incappucciato,mentre tra i due l'atmosfera non sembrava particolarmente tesa o imbarazzante,ma piuttosto come se entrambi fossero distratti dai loro pensieri. Per Milziade ormai il suo compito era terminato e la sua ricompensa già intascata....o quasi. Ne aveva affrontate troppe e dei soldi nemmeno l'ombra,si era detto che sarebbe stato un lavoro come un altro o perlomeno sperava che andasse bene come la maggior parte delle volte,prendeva il lavoro del momento,lo portava a termine e infine riceveva il dovuto e se qualcuno cercava di fregarlo lui tornava dal diretto interessato e lo conciava per le feste. Ma questa volta si era trovato in una situazione molto più grande di lui e l'unica cosa che sperava ormai e solo andarsene con quanto dovuto,ma a quanto pare no,sentirsi dire dal presidente di Aegis che era la persona che stavano cercando lo preoccupò un poco,ma forse era solo per quello che era ancora vivo e che nessuno degli altri tre aveva cercato di ucciderlo o forse la sua era solo fortuna sfacciata. Fatto sta che se l'era cavata ad essere li,su quella piattaforma mobile con quel vecchio forse non era poi così male come la vedeva,ma sapere quando si sarebbe preso i suoi soldi lo avrebbe certamente reso più felice.

Questo coso non va più veloce?”,disse Milziade in tono annoiato.

Hai fretta di andare da qualche parte?”,disse il mago in modo pacato e tranquillo.

Si,lontano da tutto questo,prendo i soldi,prendo il cavallo e me ne vado.”

Andartene?Con un esercito che assedia la città?”

Non è un impresa difficile,un po' come nascondersi da una banda di briganti,solo che in questo caso sono soldati,con un equipaggiamento di gran lunga migliore e armati fino ai denti. La cosa è solo lievemente più ardua,nulla di speciale.”

La fai facile vedo.”

Se ogni volta dovessi farla difficile non farei il mio lavoro,ma scemenze a parte,perché hai voluto che venissi con te?”

Non ti importa della tua cliente?”

Sono certo che starà bene anche senza di me,forse un po' meno perché le avrò portato via un gruzzolo piuttosto capiente di monete,oppure lo prenderò a quell'omone grande e grosso che sedeva al consiglio. Non mi importa a chi prendo i soldi,basta che paghi e che sia una somma vera.”

E se ti pagassimo con una moneta migliore del comune denaro? A patto che tu resti con la principessa ovviamente.”

Il guerriero fissò il vecchio con un espressione tra la curiosità e la cautela,il modo in cui il mago glielo aveva chiesto era un po' come una sirena che tenta un marinaio,una richiesta suadente che aveva stuzzicato la curiosità del prezzolato. Ma Milziade era guardingo da certe proposte e proprie come prima nella sala del consiglio decise di ascoltare la proposta del suo anziano accompagnatore e se non gli sarebbe piaciuto avrebbe rifiutato,tanto a quel punto non aveva ancora ricevuto i suoi soldi e difficilmente avrebbe accettato altro,voleva solo andarsene da quella città con il suo compenso a cavallo della sua Briseide e poi via verso altri incarichi,uscire dalla città sarebbe stato qualcosa da pensare in un altro momento,ora però era curioso di sapere cosa aveva da proporre e si mise a braccia conserte,pavoneggiando la strafottenza.

Ammesso e non concesso che io voglia restare,cosa che dubito molto fortemente,cosa avresti di così prezioso da propormi,ci tengo a precisare che se stai per rifilarmi un ovvia menzogna come ha fatto quel Midas prima hai già perso in partenza,dovresti aver capito che con me certi trucchi non funzionano.”

E la promessa di vendetta non è forse la tentazione migliore? Vero mercenario? O preferisci che ti chiami col tuo vecchio titolo?....strategos.”

All'improvviso Milziade si sentì male nell'animo,come se qualcuno gli avesse dato una pugnalata in pieno stomaco,si sentì male nel sentire quella parola,strategos. I muscoli del suo corpo si irrigidirono,le mani si strinsero a pugno mentre i quell'istante un brivido scese lungo tutta la schiena. I suoi occhi,da prima rilassati e vagamente annoiati ora mostravano quanto fossero iniettati di sangue per la rabbia che scorreva dentro l'uomo e anche senza armi non ci sarebbero stati problemi nel mettere le mani addosso ad un vecchio,per quante magie,trucchi e quant'altro conoscesse,le sue mani andavano più che bene per uccidere qualcuno.

Ti chiederai come faccio a saperlo.”,disse il mago con con noncuranza della reazione di Milziade, “Sai,riguardo al fatto che la nobile Lucilla sia una veggente non è una bugia,vedi,il suo dono è reale e nel tuo caso il suo potere e tornato utile ai fini di questa vicenda,ma sempre nel tuo caso e stato molto più interessante di quello che credevo. L'anello che hai sottratto alla ragazza gli serviva per poter comunicare con me su lunghissime distanze,quando tu glielo hai sottratto ho sentito tutto quello che hai detto nel corso del tuo viaggio fino a qui,che a mia volta l'ho riferito a Midas e per sicurezza ho preferito cercare informazioni sul tuo conto. Tuttavia puoi stare tranquillo,nessuno a parte me sa del tuo passato.

Milziade temeva di sapere dove volesse arrivare il mago,fece molta fatica a trattenere le violente intenzioni che aveva verso di lui e tutto ciò che poté fare era stringere i pugni,tanto che le nocche divennero rosse e i muscoli delle sue braccia irrigidirsi al massimo della loro forza. Lo guardava in maniera cagnesca e cattiva,come se al posto del classico sbruffone si fosse sostituito un uomo più rabbioso e sanguigno.

Dimmi cosa vuoi.”

Disse Milziade,sapendo che le cose per lui stavano andando sempre peggio. Qualunque cosa volesse quell'individuo era chiaro che non era niente che gli sarebbe piaciuto,ma non aveva altra scelta,avrebbe ascoltato la richiesta,ma sarebbe stato meglio chiamarlo ricatto. Prima di quella proposta sentiva di potersene ancora andare via con il guadagno delle sue fatiche,ma adesso la situazione si era completamente capovolta,era preda della tentazione e lui sapeva bene che si stava infilando nella tana del leone.

La ragazza che hai trasportato fin qui e la figlia del precedente imperatore Flavio Equo IV,morto durante la guerra civile che è scoppiò otto anni fa,tra la fazione che sosteneva la vecchia famiglia reale contro il generale che approfittò dello stato di crisi in cui l'impero era caduto,Lucio Cornelio Silla,che schierò molte legioni sotto il suo comando diretto. Una volta finita la guerra Silla usurpò il trono alla ragazza e senza troppe spiegazioni la costrinse al sacerdozio,togliendole così il diritto alla successione.”

Arriva al punto vecchio.”,disse Milziade scontroso.

Il punto e che il destino e una cosa strana,una ragazza di nobili origini e un brillante soldato caduto in disgrazia si sono incontrati nella più improbabile delle situazioni. Spesso le persone credono che il fato sia qualcosa di qualcosa scritto in precedenza da forze che vanno aldilà di ogni concezione e che per quanto tu possa sfuggire al loro volere non puoi far altro che accettare l'esito che ti stato assegnato,altri credono che il destino sia qualcosa che ci si fa da se,che con la sola forza di volontà si possa superare qualunque ostacolo che la vita mette loro davanti e che se sopravvivranno potranno vincere ogni volta che combatteranno. Ma io credo in una terza ipotesi,una verità nel mezzo se così vogliamo dire.

E sarebbe?”

Che il destino venga scritto e una verità assoluta,ma ciò che ne determina gli eventi che lo mettono in moto e ne pongano la conclusione e dettata da fattori casuali e totalmente imprevedibili,tu per esempio sei un evento imprevisto in un destino dai risvolti oscuri,alla quale nemmeno quella ragazza e concesso di vederne il finale,qui entri in gioco tu.”

Ah davvero? E cosa ti fa pensare che invece non ti metterò le mani addosso,scappo da qui e ognuno va per la sua strada? Questo tu puoi prevederlo?”

No,no non posso,ma sai anche tu che hai poche possibilità di vittoria e avrai già intuito che ho preso le mie contromisure e inoltre,non ti ho ancora detto quale potrà essere il prezzo per i tuoi sforzi.”

Interessante,ma non mi hai ancora detto che cosa vuoi.”

C'è né realmente bisogno?”

No,ma io cosa ci guadagno?”

Che guadagno c'è di più meritevole per un mercenario,se non l'appagamento per la propria anima da un esistenza di soli tormenti....continua il viaggio e avrai ciò che più brami al mondo.”

Un prezzo ragionevole,ma c'è ancora una cosa che non ho compreso.”

Quale?”

Che cos'è questo Demiurgo che tanto desiderate da farvi mettere alle calcagna un imperatore noviano?”

Te lo dirò ad una sola condizione,dovrai accettare l'incarico,quindi,cosa decidi?”

Ho altra scelta?”

Se ci tieni a prendere quello che vuoi tanto,si.”

Allora accetto.”

Bene,in questo caso facciamo quello che ti piace tanto,stipulare accordi.”

E in men che non si dica il mago appoggiò il bastone sulla spalla e con la mano destra si passò due dita sul polso sinistro,tracciando una linea immaginaria e poi le puntò direttamente contro Milziade.

Catena del vincolo di Horkos.”

Il prezzolato non fece in tempo a farsi domande che sentì una specie di stretta attorno al suo polso sinistro,posò gli sul punto interessato e vide con angoscia cosa gli stesse succedendo. Due linee sottili erano comparse poco sotto alla mano di Milziade,sembrano fatte con dell'inchiostro,come una specie di tatuaggio,per poi avvolgersi l'uno attorno all'altra formando dei piccoli anelli,esattamente uguali a quelli di una catena e al centro del polso era comparso un piccolo cuore nero. Milziade non aveva mai visto nulla di simile e mosso da una rabbia confusa si rivolse di nuovo al mago,mentre si teneva il polso nel tentativo di alleviare la pressione di quella stregoneria.

Che cosa mi hai fatto razza di bastardo incartapecorito?”

Si chiama catena del vincolo di Horklos,l'individuo soggetto a questo incantesimo è vincolato ad una promessa o un giuramento,stipulato con la magia e se mai gli venisse in mente di infrangere gli accordi presi o viene rimosso senza il consenso dell'incantatore,il soggetto muore con l'arresto immediato del battito cardiaco. Una precauzione nel caso ti saltasse per la testa di abbandonare questa nobile ricerca....Ora,lascia che ti riveli qualche informazione,su quella cosa che ossessiona i potenti fin dalla notte dei tempi.”

E fu così che il nuovo contratto di Milziade fu stipulato,con la sua pelle come pergamena e la sua vita come inchiostro,ma per quanto fosse arrabbiato sapeva bene di aver scelto volontariamente di continuare il viaggio. La ricompensa per i suoi sforzi sarebbe stata la più grande di tutta la sua vita,ben vengano i sacrifici personali e il dolore,non gli erano estranei,ma la soddisfazione finale sarebbe stata alta,poco gli importava il prezzo,perché mai come in quel momento,la vendetta gli era parsa più dolce dell'ambrosia e più rovente del tartaro. Esattamente come l'aveva sempre immaginata.

  
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