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Autore: Harry Fine    11/08/2020    2 recensioni
Una guerra terrificante si svolgerà presto sulla Terra. Ma i nemici da combattere sono tutto fuorchè convenzionali. Non sono esseri umane, ma macchine provenienti dallo spazio capaci solo di distruggere tutto quello che trovano sulla propria strada. E per sconfiggerle sarà necessario un esercito altrettanto nuovo, letale e pronto a tutto. L'esercito degli androidi Yorha, composto da valorosi volontari. Ma davvero ne varrà la pena?
Genere: Avventura, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: Threesome
Capitoli:
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Quando Becky si risvegliò, tutto quello che sentì fu una tremenda stilettata di dolore alla spalla destra, dove un profondo taglio segnava la pelle, e aveva macchie rossastre un po' ovunque. Inoltre non aveva idea di dove fosse, ma ricordava bene cosa era successo.
Durante la battaglia, lei, Rafael, Rahl ed Ivar erano riusciti a far partire il missile, urlando di gioia, ma la situazione si era fatta decisamente più spinosa quando avevano scoperto che avrebbero dovuto tenere di persona l'arma in una posizione adatta per colpire quel mostro.
Nessuno di loro era molto contento di rischiare di fare una fine da kamikaze, però gli altri Yorha stavano cadendo come mosche e le scelte erano ben poche. Lì in mezzo c'erano anche Natasha e tutti gli altri!
Perciò, Si erano limitati ad aumentare al massimo gli scudi e i propulsori degli aereoscheletri e pregare che tutto andasse per il meglio, mentre lo puntavano verso quell’abominio di metallo.
Quello che era successo dopo era solo un gran caos di rumori, ovattati dal principio di svenimento che l'aveva colta a causa della tremenda onda d'urto che l'aveva investita.
Tirandosi su a fatica e liberandosi dai resti accartocciati del suo velivolo, vide di essersi schiantata su quel poco che rimaneva del molo. Il suo corpo faceva male un po' ovunque, ma fortunatamente il suo velivolo aveva assorbito la gran parte del colpo. E poi, il paesaggio attorno a lei era messo molto peggio.
Gli attacchi spietati dei senzienti e del mostro, uniti alla potenza dell'esplosione, avevano strappato il cemento, demolito le strutture e fatto a pezzi le navi: ormai era rimasto solo un cumulo di macerie che stava venendo rapidamente invaso dalla marea.
E come se non bastasse, attorno a lei c'erano molti cadaveri Yorha che presentavano pesanti bruciature e menomazioni gravi un po' ovunque, segno che erano stati troppo vicini all'esplosione.

 

Neanche a dirlo, rivalutò immediatamente le proprie condizioni fisiche. Doveva aver ricevuto davvero una grazia divina per non essere morta come loro.  Nonostante fosse stata al centro di quello scoppio terrificante, non solo era ancora tutta intera, ma poteva addirittura camminare.
Di colpo, un movimento alle sue spalle la fece girare di scatto. Il suo fucile era inutilizzabile, la canna era piegata e ormai inservibile, ma si rilassò subito quando riconobbe la testa bionda di Kyran e il suo fedele arco.
Sembrava stesse ispezionando la situazione, osservando i cadaveri e scuotendoli in cerca di reazioni, ma poi lo vide illuminarsi e iniziare a correre come un forsennato verso il bordo del porto, verso una figura lunga distesa: King.
Si avvicinò a fatica anche lei, malferma sulle gambe. Kyran, probabilmente troppo assorto nel tentativo di svegliare il ramato, si accorse di lei solo quando gli fu dietro, ma si girò fulmineo con una freccia già incoccata, facendole fare un balzo dalla paura.
《Aspetta, fermo Kyran! Sono io!》 Urlò, tirando su le braccia d'istinto per proteggersi, mentre l'inglese abbassava l'arma.
《Becky! Mi hai fatto prendere uno spavento. Come ti senti? Che ti è successo? Sei ferita?》


La rossa si sedette accanto a lui. 《Diciamo che… Abbiamo voluto concludere la battaglia col botto e io mi sono schiantata sul porto in modo non proprio vellutata. Fortunatamente sono sopravvissuta… a differenza di molti altri.》 Disse rammaricata, osservando i corpi immobili distesi attorno a loro.
Il biondo provò a dire qualcosa, ma un gemito scappò dalle labbra di King, mentre i suoi occhi grigi ormai scoperti si aprivano a fatica.
Provò a mettersi seduto, ma non riuscì a dire niente prima che il suo partner lo prendesse e lo abbracciasse stretto. 《KING! Santo Cielo stai bene. Mi hai fatto venire un tale spavento! Non ti ho visto più, pensavo fossi morto!》
Il ragazzo, ancora abbastanza rintronato, arrossì come un peperone davanti a quella chiarissima dimostrazione di affetto e preoccupazione da parte del biondo. A sua volta mise goffamente le braccia intorno all'altro, provando a rassicurarlo.
《Tranquillo Kyran. Non… non fare così. Sono ancora vivo e di crepare non ne ho voglia. Ma… che diavolo è successo qui!? Dove sono tutti? E… la battaglia! Abbiamo vinto!? Che ne è di quel mostro!?》


Già il mostro! Lo avevano colpito! Era morto? Si chiese Becky, guardandosi intorno ad occhi sgranati fino a quando non vide la carcassa della gigantesca Biomacchina.
Il suo muso era stato completamente sfondato e fuso dal missile: ora era solo un grumo di metallo annerito e accartocciato, ma nemmeno un'esplosione così tremenda era riuscita a buttare giù il resto. Era rimasto in piedi, immobile come un terrificante obelisco uscito dal fondo del mare.
King si lasciò sfuggire un fischio di approvazione davanti a quella vista. 《Voi e Rahl lo avete conciato proprio bene. Ma… che è successo dopo? Mi ricordo solo che l'onda d'urto di quel missile mi ha fatto schiantare e ho perso i sensi.》
Anche la rossa si girò verso Kyran, curiosa anche lei di sapere che cosa fosse successo.


《Quando il missile ha ucciso quel mostro, tutti i contatti col bunker sono stati tagliati temporaneamente. Eravamo tutti nel caos più totale e le perdite ingenti ci avevano destabilizzati, ma fortunatamente ci siamo organizzati per provare a salvare quanti più Yorha potessimo. E appena è stato possibile anche Le squadre di soccorso si sono messe a lavoro.》
《E gli altri dove sono? Sono stati feriti ancora?》 Chiese la rossa, pensando subito a Rafael. Era riuscito a scappare in tempo dall'esplosione? E se fosse stato ancora disperso o peggio… morto?!
Kyran scosse la testa. 《No. L'unico che aveva bisogno di cure era Ivan, ma fortunatamente era solo esausto. Momoko, Ishley e Ivar si sono subito messi al lavoro per sistemare lui e tutti gli altri feriti, così come tutte le altre unità H ed S. Io, Natasha, Athal invece ci siamo uniti alle squadre di soccorso e ricognizione per venire a cercare voi e tutti gli altri possibili sopravvissuti.》
Becky tirò un sospiro di sollievo, ma King aggrottò le sopracciglia. 《E Rahl? Non ne hai parlato affatto. Lui dov'è?》
Un'ombra oscurò il viso del biondo. 《Non siamo ancora riusciti a trovarlo. È tutt'ora disperso.》

 


**

 


Mizuhiro non ricordava di aver mai nuotato così in fretta. Appena lui e Kazehiro sbucarono in una grotta parte di una specie di cunicolo sottomarino, ci entrarono dentro e si lasciarono cadere pesantemente sul terreno. Fortunatamente quel posto era pieno d'aria e soprattutto ben nascosto, ma era una ben magra consolazione.
Erano entrambi zuppi fin nel midollo e non avevano la vaga idea di cosa fare. Tornare dal Padrone in quello stato, dopo un fallimento talmente eclatante, avrebbe significato morte certa. Ma non tornare affatto sarebbe stato visto come un tradimento e una diserzione, che gli sarebbe comunque costata la vita. 

L'unica speranza sarebbe stata portargli le teste di quei maledetti androidi e implorare pietà in ginocchio, però anche in quel caso non erano sicuri che avrebbe funzionato.
Kazehiro fu il primo a prendere la parola. 《Mizu… cosa faremo ora?》


Il gemello voleva rassicurarlo, dirgli che sarebbe andato tutto bene, ma le parole non volevano uscire. 《Non lo so, Kaze.》 Fu tutto quello che riuscì a dire.
In quel momento non aveva idea nemmeno di come avrebbe dovuto sentirsi: rabbia, ansia, preoccupazione e umiliazione continuavano a rimbalzargli nella testa.
Era stato umiliato durante quello scontro e sia lui che suo fratello non avevano potuto fare nulla ne per impedire ad Utau di farsi ammazzare ne per difendere il mostro del padrone. E la parte peggiore era che ormai erano già stati probabilmente bollati come traditori dal Padrone e da tutti gli altri senzienti.
Aveva protetto il suo gemello, lo aveva tenuto al sicuro, ma fuggendo con lui, preferendolo alla sorte della battaglia, molto probabilmente aveva fatto capire di essere un disertore.
Si immaginò il trattamento che avrebbero subito se gli altri senzienti li avessero trovati e un brivido gli corse giù per la schiena. Non voleva pensare di ritrovarsi di fronte i quattro più potenti, i servi prediletti del Padrone, se non lui in persona, ne tanto meno voleva vedere Kazehiro nelle loro mani!


Dunque, si mise in piedi di nuovo. 《Kaze, ho appena deciso che cosa farò.》
L'altro lo guardò interrogativo.
《Ammazzerò quegli androidi da solo e porterò i loro resti al padrone per implorare perdono. Ormai non possiamo fare diversamente se vogliamo salvarci.》
L'altro boccheggiò. 《Da… da solo? Perché? Io voglio venire con te!》


Il gemello gli strinse una mano tra le proprie. 《Lo faccio per proteggerti fratellino. Non ho intenzione di farli avvicinare a te. Tu resterai qui al sicuro per un po' e poi torneremo dagli altri.》
《Ma neanche io voglio che facciano del male a te! La battaglia che abbiamo perso ha dimostrato che questi androidi sono molto molto pericolosi! Se vai da solo potresti…》
《Per favore, non sottovalutarmi. Utau lo ha fatto con i nostri avversari ed è morta. Io non farò lo stesso errore. Ora sono deboli e stravolti dalla battaglia, è il momento buono. Tu aspettami qui, va bene? Tornerò presto e insieme faremo contento il padrone.》 Disse con un sorriso dolce.
Il ragazzino sospirò profondamente, cercando di calmarsi. 《Promettimelo Mizu. Promettimi che tornerai.》


L’altro annuì. 《Lo prometto.》 Disse, notando con la coda dell'occhio qualcosa che galleggiava nell'acqua. Era una specie di cumulo di stracci neri, ma lì in mezzo faceva capolino qualcosa di colore bronzo scintillante che riconobbe subito.
Ghignò apertamente, entrando nuovamente in acqua e nuotando verso di esso. Non aveva idea di come fosse arrivato in quel cunicolo, ma aveva trovato un perfetto tallone d'Achille per i suoi avversari.

 


**

 


King e Kyran si muovevano a disagio per la costa, cercando inutilmente delle tracce che li conducessero da Rahl.
Il biondo in particolare continuava a lanciare occhiate preoccupate al suo partner. Aveva rimandato Becky al Bunker, con sua somma disapprovazione, così che potesse riprendersi dalla battaglia e dall'esplosione che l'aveva quasi uccisa. Avrebbe voluto fare altrettanto con King, ma lui si era rifiutato categoricamente.
Si vedeva che era ancora stravolto, come lui del resto, però continuava ad andare avanti senza dare il minimo cenno di cedimento. Lo ammirava molto per questo, ma la paura che esagerasse, che crollasse, era sempre lì.
《King… Sei davvero sicuro di stare bene?》
《Si Kyran. Non ti preoccupare, sto benissimo. Non ho intenzione di tornare al Bunker sapendo che Rahl è disperso e tu potresti fare la stessa fine.》 Rispose lui, cercando di nascondere il proprio imbarazzo e frustrazione.
Quella situazione non era davvero adatta per comportarsi come una ragazzina, ma non poteva farci nulla. Il suo corpo era in condizioni abbastanza pietose e le parole di Momoko continuavano a rimbalzargli nel cervello. Non riusciva nemmeno a smettere di pensare di essersi praticamente svegliato tra le braccia di Kyran!


Ormai aveva capito che la sensazione che provava nei confronti suoi e di Rahl non era solo amicizia o cameratismo, ma non aveva idea di come diamine dirgli che era arrivato addirittura a fare delle fantasie su di loro! Specialmente perché non sapeva se l'interesse fosse reciproco.
E come se tutto questo non fosse già abbastanza incasinato, era davvero preoccupato per la sicurezza dell’albino. Sperava davvero di trovarlo presto e soprattutto di trovarlo vivo!
Continuarono a battere palmo a palmo le coste e i porti vicini per quattro ore, fino a quando non crollarono sconfitti sul terreno.
《Credi… credi che la corrente possa averlo portato in mare aperto?》 Chiese il ramato.
L'altro emise un sospiro stanco, guardando il mare.  《Mi sembra l'unica possibilità plausibile. L'esplosione è stata tremenda, ma Ishley, Becky e Ivar sono tutti atterrati in aree relativamente vicine, quindi qualcosa deve averlo portato via.》
Che situazione. Non avevano trovato una sola traccia di Rahl, nemmeno il suo cadavere, e anche se questa avrebbe potuto essere una buona notizia, non toglieva il fatto che non lo avessero ancora trovato e lui avrebbe potuto essere disperso nell'oceano.

 

《Aspetta!》 Urlò di colpo l'ex detenuto, facendolo saltare sul posto. 《E se non fosse stato qualcosa, ma Qualcuno?》
Il biondo ci mise un secondo a capire di cosa stesse parlando. 《I gemelli! Si sono lanciati dalla testa del mostro durante la lotta! Dici che potrebbero…?》
《Ne sono più che sicuro! Quelli come loro non morirebbero per un salto simile e usare Rahl come esca è un'azione perfettamente nelle loro corde.》
Era una teoria molto probabile, solo che nessuno dei due aveva ancora idea di dove cercare. Avevano persino provato a contattare i modelli O per individuare il segnale del loro partner, ma era stato tutto inutile.
Erano sicuri che fosse ancora vivo, altrimenti avrebbero ricevuto un avviso come succedeva ogni volta che uno Yorha moriva, ma non sapevano ancora dove si trovasse.

 

L'inglese continuò a pensarci, mentre tornavano verso il luogo della battaglia. Doveva essere un posto accessibile dal mare, se non addirittura sommerso, probabilmente colmo di posti per nascondersi.
《Ehi Kyran.》 Lo chiamò King,  come se gli avesse letto nel pensiero. 《Per caso hanno fatto delle ricerche sott'acqua?》
《Si. Se ne stanno occupando gli altri androidi C ed E, perché?》

 

《Perché forse quei due nanerottoli potrebbero aver trovato qualche specie di passaggio nelle pareti sottomarine o magari potrebbero averlo creato loro.》
L'inglese evitò per Un pelo di imprecare. Se la situazione fosse stata davvero così, allora sarebbero passati dalla padella alla brace. Rahl avrebbe potuto essere ovunque e loro non avevano modo di sapere dove diavolo fosse.
Ma a smentirlo fu un segnale acustico proveniente dalle sue stesse orecchie, mentre nel campo visivo suo e di King appariva l’immagine di quella tipo O dai capelli biondi che era venuta a chiamarli l'ultima volta, Rose.
《19C, 56B, abbiamo delle buone notizie per voi. Siamo riusciti ad individuare il segnale dell’unità dispersa 46G.》

 

《Dov'è?》 Chiese immediatamente il biondo.
《Il segnale proviene da un luogo sottoterra. Pare che qualcosa lo abbia trascinato con se attraverso una specie di cunicolo di cui prima nessuno aveva mai sentito parlare. L'entrata di questo passaggio è a circa due miglia da dove vi trovate voi ed è sotto il livello del mare.》
I due si scambiarono uno sguardo di intesa. 《Ci dirigeremo subito là.》


L'altra parve un attimo incerta. 《Il suo segnale è estremamente debole. Non credo riuscirà a sopravvivere molto a lungo.》
《Ce ne assicureremo noi. Voi disponete le migliori misure mediche per il nostro arrivo.》 La zittì il ramato con fare testardo. Rahl sarebbe sopravvissuto, doveva sopravvivere.
Rose si limitò ad annuire, conscia di non poterli fermare, e i due partirono di corsa verso la destinazione che gli era stata indicata.

 

 

Continuarono così per le seguenti due ore. Erano entrambi distrutti, ogni parte del loro corpo implorava pietà, ma non avevano intenzione di rallentare. Ogni secondo perso, era un secondo in più che il loro partner passava in condizioni critiche.
Appena giunsero nel punto segnalato dalla tipo O, entrarono immediatamente in acqua per cercare l'accesso, la spada del più giovane pronta a difenderli.
Fortunatamente, gli Yorha erano in grado di resistere sott'acqua senza respirare più di qualsiasi umano, dunque poterono cercare facilmente senza paura di annegare.
Mentre guardavano una delle pareti rocciose, però, ad attirare la loro attenzione fu un grande buco che dava accesso ad una profonda galleria.
Era un cerchio perfetto, levigato e troppo perfetto per essere naturale, sicuramente opera di uno dei senzienti. E come tale, molto probabilmente li avrebbe condotti in una trappola, ma loro entrarono lo stesso. Erano pronti a rischiare per il loro compagno!
Là sotto era buio pesto, ma le pareti levigate non presentavano alcun genere di galleria secondaria o svolta. Era un percorso dritto e fatto apposta per loro, un chiaro segno di arroganza che stava irritando ampiamente tutti e due, ma non rimasero troppo tempo a rimuginarci.
La galleria stava diventando man mano più luminosa, quindi dovevano essere vicini all'uscita di quel tunnel. Quando la trovarono, ne vennero fuori col fiatone, bagnati fradici ed ancora più esausti di prima, ma appena si guardarono intorno rimasero a bocca aperta per l'ennesima volta.

 

Si trovavano in una specie di enorme caverna, solo che le pareti e persino la roccia sopra di loro erano ricoperte di uno spasso strato di ghiaccio che pareva formare degli strani edifici e sentieri scintillanti tutto attorno a loro.
L'aria era salmastra e c'era dell'acqua marina che lambiva dolcemente le loro caviglie, riflettendo  bagliori che sembravano apparire dal nulla e illuminando ogni cosa.
《Ma che razza di posto sarebbe questo?》 Si chiese Kyran, l'arco ben teso, pronto a scoccare contro un qualunque nemico. Sapeva quanto i senzienti fossero potenti, ma nessuno di quelli che avevano affrontato si era mai spinto a tanto.
《Non me ne frega un accidente. Lo ha creato solo per fare lo sbruffone, per farci vedere che è un tipo potente. Io solo voglio riprendere Rahl e tornare al Bunker insieme a voi!》 Ribattè King secco.

 

Lui gli si avvicinò per tranquillizzarlo. 《Vedrai che andrà tutto bene. Lo salveremo e torneremo a casa tutti e tre.》
Lui annuì, rinfrancato, mentre si avviavano verso il centro di quella stranissima città di ghiaccio e acqua marina, pronti a combattere.
Sbucarono in una specie di grande piazza circolare, dominata da una sorta di obelisco molto alto che scintillava quasi di luce propria. Ma fu la pozza di liquido rosso alla base ad attirare la loro attenzione. Pareva scendere lungo tutto l'obelisco, un macabro tocco di colore in quello scenario già di per sé inquietante.
Sollevarono lo sguardo ed entrambi sgranarono gli occhi. Rahl era appeso proprio vicino alla punta, semi cosciente, tenuto fermo da delle lunghe lance di ghiaccio che gli trapassavano le mani, la spalla destra e la gamba sinistra.
Non aveva più la benda, i suoi abiti erano ridotti a stracci e stava perdendo sangue dalla bocca e da vari tagli sul busto e sulle braccia, il colore vivido che contrastava col pallore della pelle.
《Dobbiamo tirarlo giù di lì!》 Urlò il ramato, pronto a lanciarsi sull'obelisco, ma la voce di Mizuhiro lo distrasse.

 

《Sapete, ero abbastanza sicuro che sareste venuti, ma per un attimo ho pensato che non sareste stati tanto cretini da cadere in una trappola così ovvia.》
Il ragazzino sbucò da dietro l'obelisco, un ghigno beffardo che rovinata i suoi lineamenti angelici, fermandosi a guardarli con aria deliziata. 《Spero davvero che vi piaccia la città che ho costruito. Mi sono impegnato molto per darvi una buona accoglienza.》
《Libera immediatamente Rahl!》 Gli intimò Kyran, ignorando le sue scempiaggini, la voce gelida e tagliente e i sensi all'erta, già pronto a scattare all'attacco.
L'altro assottigliò lo sguardo. 《Credete davvero che solo due di voi saranno in grado di battermi?》
《Ne è bastato uno solo la volta scorsa.》 Lo sbeffeggiò King, ricevendo un ringhio in risposta, mentre un getto d'acqua ad altissima pressione sbucava dal nulla e minacciava di investirlo.
Lui lo evitò gettandosi in avanti e partendo alla carica, ma una serie di spuntoni di ghiaccio spuntarono dal terreno e minacciarono di trapassarlo, costringendolo ad arretrare. Kyran stava scoccando una serie di frecce più veloce che poteva, ma vennero facilmente parate da una barriera d'acqua.

 

Mizuhiro sorrise vittorioso. Quei due erano esausti, si vedeva lontano un miglio: avevano già il fiatone e la preoccupazione e la fretta di salvare il loro compagno li rendeva ancora più imprecisi nei loro attacchi. Non avrebbero mai vinto così.
Toccò il terreno con le mani e i suoi avversari vennero entrambi colpiti da dei forti getti d’acqua provenienti da sotto di loro che lasciarono dei lunghi tagli sulle loro schiene, ma entrambi si rialzarono nuovamente e ripartirono all'attacco.
Questo si ripetè ancora e ancora. Ogni volta i due androidi si rialzavano, determinati come prima nonostante i danni ricevuti. Gli attacchi del ragazzino avevano ormai aperto nuovi tagli sanguinanti un po' ovunque su di loro, eppure non avevano considerato la resa nemmeno per un attimo. Erano in netto svantaggio rispetto a lui su vari fronti, ma nessuno dei due aveva intenzione di demordere facilmente!


Il senziente creò ancora più lame di ghiaccio da lanciargli contro, ma stavolta fu lui a restare di stucco quando, invece di evitarla, i due si buttarono in mezzo alla raffica, arrivando ad un soffio da lui ed ignorando i punti colpiti.
King gli assestò dunque una poderosa ginocchiata, mentre Kyran ne approfittò per penetrare la sua guardia, rifilandogli un pugno in faccia e scoccando subito dopo una freccia che riuscì a piantarsi nell'incavo del suo gomito.
Mizuhiro trattenne a stento un gemito di dolore, perdendo la sua aria sicura, ma sollevò un'onda abbastanza potente da levarseli di dosso e rimettersi in piedi.
Era una cosa davvero incredibile: non si sarebbe mai aspettato una simile tenacia. Erano usciti da poco da una battaglia tremenda dove erano quasi morti e ormai stavano accusando moltissime ferite. Come diavolo facevano ad avere così tanta energia!?
I loro attacchi non erano precisi o coordinati come al solito e nemmeno altrettanto potenti, eppure stavano riuscendo a recuperare lo svantaggio in qualche modo.
Si tolse la freccia dal gomito, ma ne arrivarono altre due che lo mancarono per un pelo. A quel punto, era il caso di cominciare a fare sul serio. L'acqua attorno a lui iniziò a vorticare ed alzarsi, generando un ciclone che si abbattè su tutto quello che incontrava, spaccando il ghiaccio e la roccia attorno a loro e minacciando di affogare i due Yorha.
Entrambi annasparono, aggrappandosi a qualunque cosa fosse ben piantata a terra, cercando di non farsi trascinare via, ma la roccia si sgretolò sotto le loro dita, lasciandoli in balia dell'acqua.
Andarono a sbattere contro uno degli edifici di ghiaccio. Sentivano la testa pesante per la mancanza di aria e non riuscivano a nuotare contro quella corrente tremenda.


Quando Mizuhiro si decise a fermare quel gorgo, la caverna era diventata una distesa acquitrinosa disseminata di macerie; solo l'obelisco di Rahl si era salvato. King e Kyran invece crollarono a terra boccheggiando in cerca di aria e vomitando acqua a fiotti.
Il senziente pensò di avergli assestato un colpo davvero efficace, ma lo spadaccino ripartì alla carica con un urlo disperato, coperto di sangue dalla testa ai piedi e col fiato corto, ma abbastanza veloce da raggiungerlo s lasciargli un lungo taglio superficiale sul torace.
Lui saltò subito indietro, premendo sulla ferita per chiuderla. 《Come fate!?》 Chiese infuriato. 《Come diavolo fate ad avere tanta forza dopo aver combattuto così al lungo con Utau e la bestia del padrone?!》
《Sai com'è, tendiamo ad arrabbiarci quando uno stronzetto da due soldi prova a rapire il nostro compagno!》 Ringhiò il ramato.
Il ragazzino lo guardò con odio, ma anche confusione. 《Si può sapere perché accidenti combattete con tanta forza per proteggere questo mondo e gli umani!? Voi non siete più come loro! Siete stati forzati a diventare androidi, mentre loro sono fuggiti come codardi sulla Luna! Vi hanno abbandonato, eppure combattete una guerra mortale in loro vece. Potreste avere molto di più se vi alleaste col Padrone! Sareste voi a dominare questo pianeta!》
Kyran lo freddò, scuotendo la testa.《Io ho giurato di servire sua maestà la regina d'Inghilterra molto tempo fa, così come ho giurato di servire tutta l'umanità e i miei compagni. E sappi che io non mi rimangio mai la parola.》
《Già. A me non frega nulla degli umani, possono anche crepare per quanto mi riguarda. Ma Rahl, Kyran, Momoko e tutti gli altri mi hanno dato uno scopo e mi hanno fatto sentire a casa. Dunque, ho intenzione di fartela pagare per aver fatto loro del male!》 Rincarò King.


Il senziente rimase senza parole, ma evocò quelle che parevano essere delle enormi mani d’acqua nel tentativo di schiacciarli. Ma mentre lottava, continuava a riflettere sulle loro frasi: loro compivano tutti quegli sforzi e affrontavano quei pericoli per i loro compagni.
Tra di loro erano diversi sotto ogni aspetto, erano un gruppo tanto eterogeneo da risultare ridicolo, eppure erano pronti a qualsiasi cosa per evitare la reciproca morte. E si rese conto di poterli perfettamente capire.
Lui avrebbe fatto di tutto per Kazehiro. Non aveva avuto ripensamenti quando lo aveva portato via da quella battaglia, nonostante il pericolo di essere ucciso dal Padrone, e non li aveva adesso. Voleva che suo fratello fosse felice e soprattutto vivo ad ogni costo! Ma proprio perché voleva proteggerlo, avrebbe dovuto far fuori quei due e il loro amico.
Mosse le gigantesche mani con ancora più veemenza di prima, cercando di intrappolarli in una stretta micidiale, ma Kyran passò agilmente tra le enormi dita senza fare una piega, correndogli incontro.
Lui si preparò a bloccare altre frecce con un muro di ghiaccio, ma l’inglese lo colse di sorpresa, saltando l'ostacolo e sferzandogli il viso con l'affilata estremità del suo arco prima che potesse reagire.
Mizuhiro sentì un tremendo dolore partire dall'occhio sinistro ed espandersi per tutta la testa, mentre fiotti di olio giallo si riversavano sul terreno e lui lanciava in urlo atroce. Gli aveva tagliato in due un occhio!
I due androidi ne approfittarono all'istante, partendo nuovamente all'attacco. Erano entrambi al limite, ogni muscolo del loro corpo implorava pietà, e avevano molte ferite lunghe e sanguinanti dappertutto, per non parlare per i punti dove erano stati infilzati, ma erano anche abbastanza cocciuti da combattere ancora.


Il ragazzino provò a difendersi con gli attacchi più potenti che potesse creare: una serie di cavalloni si alzò dal nulla e si abbattè sui due, provando di nuovo a spazzarli via, e vari getti ad alta pressione iniziarono a spaccare il terreno nel tentativo di tranciarli, ma la sua capacità di vedere era stata compromessa e il dolore era troppo intenso per permettergli di concentrarsi e combattere decentemente.
Sentì chiaramente una lama trapassargli la spalla e inchiodarlo al terreno, ma riuscì a levarsi di dosso il suo aggressore lanciando dalle mani altri aculei di ghiaccio, costringendolo a saltare indietro, ed estrasse la spada con uno strattone.
Si tirò su a fatica, rivoli di olio giallo imbrattavano la sua pelle e i suoi vestiti e ormai non ci vedeva quasi più. Il suo corpo stava iniziando a diventare insensibile e le forze gli mancavano, ma si rimise in posizione d'attacco. Doveva tornare da Kazehiro. Glielo aveva promesso.
Mosse immediatamente braccia e gambe per creare il suo ultimo attacco: tutta l'acqua sul terreno si alzò verso l'alto, solidificandosi in decine e decine di spuntoni di ghiaccio, che iniziarono a piovere dal cielo contro i due androidi come lance, distruggendo tutto quello che incontravano sul proprio cammino.

 


King e Kyran erano ormai esausti. Quella tecnica li avrebbe sicuramente fatti a brandelli, ma il biondo incoccò comunque una freccia, una delle ultime, mirando al centro del petto del loro nemico e scoccando con tutta la forza che gli era rimasta.
Il dardo volò veloce, riuscendo per pura fortuna a piantarsi dove voleva il suo proprietario, facendo sputare l'ennesimo fiotto giallo al senziente ed interrompendo il suo attacco.
Il ragazzino si portò le mani al petto, toccando la freccia e provando ad estrarla, ma un’altra lo centrò in mezzo alla fronte. Le sue gambe divennero molli, mentre cominciava a perdere sensibilità e a non sentire più dolore. Crollò sulla schiena con un tonfo, l’unico occhio rimasto rivolto verso l'alto.
Vide i due androidi avvicinarsi. Voleva dire qualcosa, ma le parole non obbedivano. Dalla gola gli uscì fuori solo un inquietante gorgogliare, che si spense poco dopo insieme a lui.
La coppia di Yorha si accasciò in ginocchio poco dopo nelle pozzanghere rosse si erano formate attorno ai loro piedi. Era stata una battaglia terribile, non avevano più energia per fare nulla.
《Fortuna che gli hai colpito l'occhio. Altrimenti credo che con quegli spuntoni ci avrebbe conciati come spiedini.》 Ridacchiò di colpo King rivolto al suo compagno.


Kyran sorrise esausto, ma non ebbero tempo per pensarci perché un gemito di Rahl attirò la loro attenzione.
Le lance di ghiaccio che lo tenevano fermo avevano iniziato ad andare in frantumi, così come l'obelisco, e appena svanirono, l’albino precipitò a peso morto verso terra.
Entrambi si lanciarono per prenderlo al volo, ma tutto quello che ottennero fu che piombò comicamente addosso a tutti e due col suo considerevole peso, facendoli finire in un intreccio di braccia e gambe alquanto ridicolo.


《Ehi Rahl? Rahl!? Mi senti?》 Gli chiese immediatamente Kyran, il primo che riuscì a liberarsi da quel nodo di arti, tirandolo a sedere delicatamente.
Il suo corpo era più freddo del normale e aveva dei larghi rivoli rossi che gli scendevano dal naso e dalla bocca, oltre che dai punti perforati, ma fortunatamente era ancora possibile sentire il suo respiro, seppur debole.
Stava già temendo il peggio, quando l’albino tossì e riprese lentamente conoscenza. 《Ky...ran? K..King? Siete voi? Io… sono… mi...》 provò a dire debolmente, aprendo gli occhi rossastri e guardando quelli grigi dei suoi partner. Era la prima volta che li vedeva senza le bende.

《Shh, non serve parlare. Siamo tutti ridotti come stracci.》 Sdrammatizzò il biondo, facendo ridere anche King, nonostante fossero entrambi preoccupati per le ferite dell'albino.

Si vedevano vari cavi e circuiti danneggiati fuoriuscire dai fori lasciati dalle lance, decisamente larghi, e pareva aver perso molto olio mentre era appeso lassù, come dimostravano le lunghe strisce rosse sul tessuto e sulla pelle scoperta. I suoi movimenti erano lenti e chiaramente non aveva più forze.


Volevano provare a dire qualcosa, provare a scusarsi di non essere arrivati prima, ma l'albino sorrise, ignorando il dolore. 《Voi… siete... venuti a salv...armi.》
《Certo che siamo venuti, sciocco. Ti aspettavi che ti avremmo abbandonato così? Specie con un pazzo simile?》 Chiese il ramato, provando a fasciare alla meglio le ferite con quel che restava del tessuto della sua tenuta, accennando al corpo morto di Mizuhiro.


L'altro arrossì fino alla punta delle orecchie, lusingato da quelle parole, ma poi si adombrò di colpo. 《Mi dispiace che… abbiate corso tutti questi rischi per colpa mia…》
Quando si era risvegliato, Mizuhiro lo aveva inchiodato a quell'obelisco ed era rimasto lì ad aspettare per ore, guardandolo dissanguarsi lentamente e ascoltandolo urlare fino a quando non aveva perso i sensi più volte, con solo pochi sprazzi di lucidità tra il dolore e la stanchezza.
Era riuscito a rimanere semi cosciente durante tutta la loro battaglia per pura fortuna e ricordava di averli visti più volte venire travolti, feriti e scaraventati via come bambole dalle onde. Tutto perché lui si era fatto catturare. E non aveva nemmeno potuto dare loro una mano.

 

《Non dire sciocchezze. Non è stata colpa tua. E poi… non ti avremmo mai lasciato indietro così.》 Esclamò l'ex galeotto, arrossendo anche lui, lamentandosi di quanto stesse diventando “mieloso", e facendo sorridere Kyran.
《E poi sono certo che tu avresti fatto lo stesso per noi. Anzi, lo hai fatto più di una volta. Hai aiutato ad abbattere quel mostro gigante dirottando un missile gigantesco e ci hai tirati fuori dai guai decine di volte sia in Africa che nella giungla.》 Aggiunse infatti.

 

Gli occhi rossi del ragazzo divennero di colpo lucidi per la commozione, mentre lui si metteva a sedere con fatica. 《Ragazzi…》 provò a dire, cercando di ringraziarli ancora, ma quelli lo presero in spalla a sorpresa, tirandolo su nonostante le loro ferite.
《Avanti, torniamo a casa. Tu hai bisogno urgente di cure e tutti e tre dobbiamo riposare. E credo che il generale e il colonnello vorranno parlarci.》  Disse Kyran, avviandosi con loro verso l’uscita.

   
 
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