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Autore: Sakkaku    11/08/2020    4 recensioni
Joe decide di fare una sorpresa a Martin. Durante l'attesa avviene un furto.
Nella os sono presenti dei miei personaggi originali (Timothy e Becky) ed altri due personaggi sempre originali (Martin&Joe) che appartengono a Kim WinterNight. Per cui questa storia può definirsi una sorta di "Crossover-AU", siccome i personaggi sono di due mondi completamente diversi.
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Day and Night'
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NdA:
Buonasera a tutti!
Prima di lasciarvi alla lettura di questo testo assurdo, devo precisare alcune cosette.
I personaggi originali di questa storia Timothy Mitchell e Becky Carter sono di mia creazione, mentre Martin Harris&Joe Sandys invece sono i personaggi originali di Kim WinterNight ed appartengono solo a lei.
Ho condiviso con lei questa folle idea, partorita una domenica pomeriggio di canicola, siccome le è piaciuta, mi ha autorizzato a usare i suoi personaggi in questa sottospecie di CrossoverAU.
L'unica cosa buttata lì a caso è il titolo, perché non avevo la più pallida idea di cosa mettere XD
Spero sia di vostro gradimento, buona lettura! =)




Dog, kindness and jealousy


Quel giorno Joe aveva finito presto di lavorare, per cui aveva deciso di fare una sorpresa a Martin. Con il suo fedele bastone bianco aveva raggiunto senza troppi problemi la piscina dove lavorava il fidanzato. Rimase all'esterno dell'edificio, in attesa che uscisse. Di sicuro Martin sarebbe stato felice di vederlo lì, era raro che passasse a prenderlo per tornare a casa insieme.
Joe era intento ad ascoltare il vento che spostava le foglie sui rami degli alberi e il cinguettio dei passeri. Quando avvertì un forte ansimare e un rumore di passi, non umani, avvicinarsi a lui, si irrigidì, intuendo che si trattasse di un cane.
“Ti prego, ti prego, ignorami e passa oltre” sperò Joe in una muta preghiera.
Quel giorno probabilmente il suo angelo custode era andato a bersi qualche aperitivo, perché l'animale si fermò esattamente davanti al ragazzo riccio.
«Allontanati!» gli ordinò Sandys muovendo il bastone per scacciarlo.
Il cane ignorò le sue parole e afferrò tra i propri denti quello che per lui pareva un legno con cui giocare. Dopo aver perso il suo appoggio, Joe fece un passo in avanti a vuoto. Il suo respiro aumentò, era in preda al panico, senza il suo bastone bianco non sapeva dove andare. Inoltre non sapeva dove quella bestiaccia fosse andata, se andare a destra o a sinistra, né tanto meno quanti passi lo separassero dalla fine del marciapiede.
“Devo rimanere immobile come un imbecille. Martin mi prenderà in giro per settimane” pensò sconsolato Joe, cercando di mantenere la calma. “Mi dispiace aver perso il mio bastone.”
Dall'altra parte della strada Timothy vide un cane avvicinarsi a un giovane cieco e rubargli il bastone. L'uomo si guardò intorno, in cerca del padrone dell'animale, ma a quanto pareva non era in zona.
“Devo assolutamente aiutarlo! Altrimenti non riuscirà a tornare a casa!” pensò Timothy.
Senza indugiare oltre, attraversò la strada e raggiunse il cane, che stava trotterellando felice con il suo trofeo tra i denti.
«Hey, cucciolone bello, vieni qui» lo chiamò Mitchell battendo le mani sulle gambe, per attirare l'attenzione dell'animale.
Il cane rizzò le orecchie e si voltò a guardare dietro di sé, avvicinandosi a quell'umano che pareva cercare qualcosa nel sacchetto che aveva in mano. Il suo naso aveva percepito odore di cibo, quindi si sedette in attesa.
“È una barretta che avevo preso per Kirby, ma penso che questo cucciolotto non sarà schizzinoso anche se si tratta di uno snack per gatti” pensò Timothy muovendo la ricompensa davanti agli occhi del cane che lo fissò ammaliato, lasciò la presa sul bastone per abbaiare. Mitchell dli diede delle pacche sulla testa per complimentarsi.
«Bravo, piccolo. Ora torna a casa dal tuo padrone» gli consigliò mentre raccoglieva il bastone e puliva con il suo fazzoletto la saliva dell'animale. «E cerca di comportati bene e non rubare più gli oggetti alle persone.»
Il cane spostò la testa di lato, probabilmente non aveva compreso una singola parola dell'uomo, ma si allontanò contento di aver mangiato qualcosa di gustoso.
Timothy si affrettò a raggiungere il giovane che era rimasto immobile, come pietrificato.
“È incredibile che nessuno gli abbia parlato vedendolo in difficoltà” pensò scuotendo la testa Mitchell, incredulo di come potessero essere indifferenti le persone.
Joe avvertì dei passi avvicinarsi a lui, stavolta per fortuna appartenevano a un essere umano.
«Scusami se ci ho messo tanto. Sono riuscito a recuperare il tuo bastone» disse Timothy.
Alle orecchie di Sandys il suono della voce di quel giovane risultava mortificata, quasi fosse colpa sua il gesto ignobile che aveva commesso quella bestiaccia a quattro zampe.
«Ti ringrazio per l'aiuto. Sei stato l'unico a comprendere la mia difficoltà» lo rassicurò Joe.
«Sei mancino o destrorso?» chiese Timothy leggermente in imbarazzo «Scusami, non voglio farti sentire a disagio con questa domanda o sembrare inopportuno. Voglio solo passarti il bastone nel modo corretto, senza sbagliare. Oh, e non devi preoccuparti, ho già pulito la bava del cane con il mio fazzoletto.»
Joe si ritrovò a sorridere mentre rispondeva «Veramente lo utilizzo con entrambe le mani, a seconda del momento. Puoi consegnarlo alla mia mano sinistra, grazie.»
Timothy consegnò il bastone bianco al legittimo proprietario con un sorriso, nonostante l'altro non potesse vederlo. Si sentiva bene ad aver compiuto una buona azione e aver aiutato qualcuno in difficoltà.
Martin uscì dalla piscina proprio in quel momento. Dapprima fu felicemente sorpreso nel vedere il suo ragazzo lì, ma quando vide che era in compagnia di un altro uomo, il suo volto s'incupì. Anzi, venne assalito da un'ondata di gelosia. La cosa che lo infastidì maggiormente, non era il sorriso sincere sul suo bel volto, tra l'altro ricambiato da quel damerino incravattato, bensì il contatto tra le loro mani. Lui conosceva benissimo Joe, sapeva perfettamente che non gli piaceva essere toccato dagli sconosciuti, eppure dall'espressione rilassata, pareva incurante di quel lieve contatto. A passo spedito si avvicinò e con un gesto possessivo mise una mano sulla spalla di Sandys.
«È da molto che mi stai aspettando?» chiese Martin, guardando in malo modo l'uomo con il completo gessato che si affrettò ad allontanare la propria mano da quella del giovane riccio. «Questa persona ti stava per caso infastidendo?»
Il suo tono indagatore, fece quasi scoppiare a ridere Joe, che si trattenne a fatica. Trovava quel comportamento carino e allo stesso tempo divertente.
«No, affatto. Non mi permetterei mai d'infastidire nessuno in alcun modo» si difese Timothy indietreggiando di un passo, quello sguardo omicida lo rendeva nervoso, come se avesse fatto qualcosa di male. «Adesso vado. Mi raccomando, non agitare più il bastone o un altro cane potrebbe rubartelo.»
«Grazie mille per l'aiuto» lo salutò Joe.
Quando fu solo con Martin, gli diede una gomitata.
«Quella persona mi ha aiutato a recuperare il bastone. Sei stato scortese nei suoi confronti e non provare a negarlo. L'ho percepito dall'intonazione della tua voce.»
«Tu gli stavi sorridendo e vi stavate toccando le mani» borbottò facendo il broncio Harris.
Joe a quel punto ridacchiò e prendendolo sotto braccio iniziò a deriderlo.
«Hai sicuramente spaventato quella persona gentile. Per cosa? Per gelosia.»
«No, non è vero!» protestò Martin, anche se il suo ragazzo aveva colpito nel segno, come sempre era perspicace.
«È inutile che cerchi di negarlo» lo canzonò Sandys «Sai, adesso che lo so, potrei venire più spesso a prenderti per tornare a casa.»
«La prossima volta entra» gli ordinò Harris «Almeno sono sicuro che non ti succederà niente e che nessuno ti avvicinerà con cattive intenzioni.»
Quelle parole fecero scoppiare a ridere Joe, la sua risata contagiò Martin. Insieme si incamminarono per fare una passeggiata prima di tornare a casa.


 

Timothy stava raccontando alla sua migliore amica quello che gli era appena successo.
«Te l'ho ripetuto mille volte» disse esasperata Becky dall'altra parte del telefono «Devi frenare questi tuoi impulsi di aiutare a tutti i costi il prossimo. Prima o poi ti caccerai in qualche guaio, perché ti invischierai in qualche situazione losca senza nessuna via di fuga.»
«Ho visto un cane rubare il bastone ad un cieco, come potevo rimanere indifferente?»
«Esistono le truffe, lo sai, idiota?» lo apostrofò la donna «Poteva essere tutta una messinscena per rapinare la gente ingenua come te.»
Mitchell sospirò. A volte Carter era troppo diffidente, senza contare che anche lei era una persona impulsiva.
«Oggi sto svolgendo lavoro d'ufficio e non posso muovermi. Mi annoiano tutte queste telefonate» sbuffò la donna, con l'intento di cambiare argomento «Ho voglia di patatine fritte e dei gamberetti con il curry. Puoi portarmeli? Prendili al solito posto, mi raccomando!»
«Va bene, dammi venti minuti e sono da te.»
«Yay!» esclamò felice l'amica «Tim, cerca di muoverti, perché ho una fame da lupi!» senza aggiungere altro, terminò la chiamata.
Timothy si ritrovò a sorridere, mentre riponeva il cellulare nel taschino della giacca.
“Mi sento dispiaciuto al pensiero che potrebbe aver discusso con il suo ragazzo per un malinteso simile” pensò Mitchell “Trovo che siano una coppia davvero adorabile. Anzi, forse mi sto preoccupando per niente, in fondo ero una presenza di troppo.”
Timothy arrivò al furgoncino che vendeva cibo da strada, ordinò le richieste per la sua amica, mentre per sé prese delle patatine fritte con cheddar fuso e dadini fritti di bacon.
Becky lo accolse calorosamente in un abbraccio, poi lo fece accomodare in uno stanzino che generalmente veniva usato per gli interrogatori, così da poter mangiare in pace il loro spuntino. I due amici si scambiarono il cibo, giusto per assaggiare se anche quello dell'altro fosse gustoso quanto la propria scelta. Si ritrovarono a ridere e scherzare, proprio come Martin e Joe, seppur in maniera e per motivi diversi.

  
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