Anime & Manga > Haikyu!!
Ricorda la storia  |      
Autore: Juriaka    12/08/2020    7 recensioni
[KageHina]
Il primo, è un bacio tremulo e impaurito, un fiocco di neve che si scioglie sulla lingua.
Hinata è ancora in punta di piedi quando sgrana gli occhi, sperduto come un passerotto caduto dal nido, mentre la consapevolezza di ciò che ha appena fatto gli infiamma le guance.

KageHina | contesto generale spoiler
L'evoluzione del loro rapporto in dodici baci, tutte drabble mancate perché evidentemente il dono della sintesi non mi appartiene.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shouyou Hinata, Tobio Kageyama
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Ceralacca


Il primo, è un bacio tremulo e impaurito, un fiocco di neve che si scioglie sulla lingua.
Hinata è ancora in punta di piedi quando sgrana gli occhi, sperduto come un passerotto caduto dal nido, mentre la consapevolezza di ciò che ha appena fatto gli infiamma le guance. Dapprima boccheggia alla ricerca delle parole giuste da dire, poi serra le labbra e s'aggrappa convulsamente ai suoi polsi, quasi come se temesse che fuggisse via. Ha il viso teso in una smorfia che stilla vergogna e imbarazzo, e sta trattenendo il fiato.
«Scusa» borbotta infine sottovoce, lasciandolo andare per indietreggiare di qualche centimetro. «Non so che mi sia preso.»
E siccome Hinata è coraggioso, solleva il mento tremante con orgoglio e incastra lo sguardo nel proprio.
Rimangono immobili a squadrarsi, confusi, impacciati, determinati, mentre l'oscurità della palestra tenta di mitigare l'ansia che li soffoca.
«È okay» risponde quindi Kageyama, con una voce che non somiglia affatto alla propria.
«Okay in che senso?»
Kageyama sbuffa, distende le dita, gli pizzica forte una guancia e s'avvicina.

Il secondo, è un bacio tiepido e umido, una bucaneve che sboccia ai primi raggi del mattino, lo stelo ancora punteggiato dalla rugiada.
Ora è Kageyama quello che non respira, mentre Hinata gli avvolge incerto gli zigomi con i palmi appiccicati di sudore. Il cuore scalpita nel petto come un forsennato, è quasi doloroso mentre pulsa contro i timpani. A Hinata sfarfallano le ciglia a causa dell'agitazione, infine serra le palpebre e gli preme forte le labbra sulle proprie. Kageyama sbarra gli occhi e lascia che l'ansia lo inondi, perché non ha la più pallida idea di cosa fare, di come muoversi.  
«Non avere paura.»
Il sussurro di Hinata s'infrange sulla punta del suo naso, poi gli sfiora una tempia e infine gli lambisce timidamente la pelle screpolata con la lingua. Kageyama lo assaggia, percepisce il sapore amaro della saliva, e quello più dolce dell'arancia e della cioccolata.
Mentre un fremito incontrollabile gli scuote le viscere, s'aggrappa alla sua felpa, schiude a sua volta la bocca, e finalmente annega.

Il terzo, è un bacio che scotta, adrenalina pura che scorre come lava nelle vene, che sgretola la pelle come briciole di pane.
Kageyama sente le dita di Hinata scivolargli placide lungo l'addome, accarezzargli il ventre teso, contratto e rovente, per poi insinuarsi sotto il tessuto di cotone. Allora si lascia sfuggire un gemito frustrato e gli affonda la faccia nell'incavo del collo. Inspira il suo odore dolciastro e sudato, e lo ascolta ansimargli sottovoce vicino all'orecchio.
Kageyama non ha mai provato un desiderio tanto totalizzante e annichilente, tuttavia in quell'istante non c'è spazio nemmeno per la paura. Gli conficca le unghie nella schiena e lo spinge contro la parete ruvida dello spogliatoio, lasciando che quella brama proibita e tanto, tanto sbagliata lo pervada come la marea. Hinata brilla, brucia, gli scioglie sia l'anima che le ossa. Infine gli rivolge un'occhiata impacciata, come se stesse chiedendo il permesso, poi piega le gambe permeandogli la pancia con una scia di baci umidi e timidi, goffi, tenendo sollevato il lembo della sua felpa.
Infine s'accuccia, s'inginocchia, e per la prima volta Kageyama si scorda della pallavolo.

Il quarto, è un bacio soffice e dolce, regalato in dormiveglia sulla fronte.
Le lenzuola sgualcite avvolgono le loro caviglie con premura, Hinata respira pesantemente con la bocca socchiusa, sbavandogli sulla spalla. È notte fonda, la pioggia gelida scroscia sull'asfalto della strada e il vento di tramontana imperversa contro le saracinesche, tuttavia Kageyama è accaldato. È un nido, quello che hanno costruito, e il tepore della flanella e del cuscino e della pelle di Hinata lo culla fino a farlo galleggiare, come se si trovasse su una nuvola.
Paradossalmente sa di essere al sicuro, nonostante non sia mai stato tanto vulnerabile, con l'anima schiusa, scoperta, nuda, priva di qualsiasi difesa e corazza.
Hinata freme, in balia del sonno, e si accoccola più forte contro il proprio sterno. Dopo un principio di esitazione, Kageyama gli circonda la schiena con le braccia e gli seppellisce la faccia nella nuca soffice e scarmigliata. Profuma di shampoo all'albicocca, quello per bambini. Kageyama accenna un sorriso, inspira, si trascina il suo odore nei sogni e s'addormenta.

Il quinto, è un bacio arrabbiato e ferito, graffiante come rovi infilati a forza nella gola.
Qualcosa si è spezzato, qualcosa si è rotto, perché adesso sotto i loro piedi nudi ci sono soltanto frammenti di vetro aguzzi e taglienti.
E Kageyama non è mai stato bravo, a riparare gli oggetti.
«Non te ne frega niente» soffia quindi Hinata a denti stretti, lo sguardo incandescente arpionato al suo. Dietro il fuoco che divampa infuriato, Kageyama scorge tuttavia una pozza gelida di buio e tristezza, che s'allarga a dismisura.
Vorrebbe dirgli che sì, certo che gli importa. Soltanto che non riesce a dimostrarlo, perché è incapace di gestire e di esprimere quello che prova.
Eppure rimane in silenzio, gli occhi blu che luccicano freddi, affilati, vuoti.
Hinata allora abbassa piano le braccia - prima intrecciate attorno alla sua schiena -, agguanta la borsa della palestra e va via sbattendo la porta. Kageyama lascia che un brivido acido gli attraversi la ginocchia, poi lo segue e si dirige verso casa, sentendosi più sperduto e solo che mai.
Un'altra volta.

Il sesto, è un bacio arido, spoglio, che odora di pioggia e d'abbandono.
«Credo sia meglio farla finita» bisbiglia Hinata dopo che ha schiacciato la palla, lo sguardo puntato sul pavimento lucido della palestra. È sera, ma la sofferenza che gli lampeggia nelle iridi è così palpabile che Kageyama la sente scorrere come un fiume in piena nello stomaco e fra le dita.
«Perché?»
Quella domanda gli scivola via dalle labbra senza preavviso, mentre un dolore sconosciuto gli annoda le viscere, gli scoppia in gola, e la terra sotto i piedi scompare. Persino Hinata si meraviglia, lo osserva scioccato un istante, prima di scoprire i denti in un sorriso avvilito.
«Perché non sono più felice, con te.»
Kageyama annuisce, e mentre Hinata monta in bici pedalando come un forsennato, qualcosa dentro di lui appassisce e muore per sempre.

Il settimo bacio, è anche l'ultimo. I minuti scorrono così in fretta da risultare quasi dolorosi, e di quello che c'è stato fra di loro non restano altro che conchiglie sulla battigia spolverate di sabbia, che le onde salate del mare trascineranno presto via.
Kageyama osserva la palestra della Karasuno tentando di reprimere quel sentimento nostalgico che minaccia di esplodergli nel petto. Afferra una palla dalla cesta e la schiaccia forte nel campo avversario. Hinata, leccandosi le labbra, si fa trovare pronto e riesce a ricevere.
Kageyama ripensa, per un istante, a tutto ciò che hanno passato, che hanno condiviso, a quello che si sono detti e soprattutto a quello che non sono riusciti a dirsi.
I rimbalzi della palla sul pavimento riecheggiano fra le mura sempre più flebili, tremolando leggermente finché non s'interrompono.
«Ci vediamo, Kageyama.»
Hinata sorride, e Kageyama incurva le labbra a sua volta.
«Sì.»
Fa malissimo, ma va bene così.
«Ci vediamo.»
Escono fuori, bagnati dal tepore della primavera, i diplomi stretti fra le dita, l'amara consapevolezza di due strade che si separeranno per chissà quanto tempo.
Tuttavia, non è un addio quello che aleggia nell'aria, quanto piuttosto il profumo dolceamaro di una promessa.
Il liceo Karasuno li guarda, e sorride loro per l'ultima volta.

L'ottavo, è il bacio che non c'è mai stato.
Accade più di un anno dopo, quando all'improvviso Kageyama si sente soffocare. Dapprima non capisce cosa sia quella sensazione che punge e che fa male, ma poi serra le palpebre e i pensieri si scagliano rapidi e affamati su due occhi grandi, ambrati, e ciocche rosso fuoco. È una mancanza tanto improvvisa e inaspettata, che Kageyama si sente quasi tradito dalla sua stessa anima. Si aggroviglia fra le lenzuola, poi esala un sospiro esasperato e scivola via dal proprio letto, uscendo sulla veranda. In un moto di coraggio, o forse di disperazione, afferra il telefono e cerca il nome di Hinata sulla rubrica. Sta quasi per chiamarlo, quando una brezza leggera gli accarezza la faccia, sfiorandogli le labbra. Kageyama ricorda allora i baci soffici, screpolati, duri, disperati, intensi.
Ricorda tutti quelli che si sono scambiati e tutti quelli che non ci sono mai stati.
Allora ripone il telefono, perché Hinata è dall'altra parte del mondo e quello non è il momento giusto.


Il nono, è il primo bacio che non dà a lui.
Kageyama non sa neanche come ci sia finito, a stringere i seni acerbi di quella ragazza dalle ciglia folte e scure. Ha le labbra lisce, piene, i ricci le ricadono soffici sulle scapole mentre gli intreccia le dita minute e affusolate nei capelli.
È così diversa da lui.
Kageyama è impacciato, nervoso, arrabbiato, perché non riesce a comprendere se stia assecondando un sincero desiderio o se sia semplicemente tanto disperato da tentare di rimpiazzarlo.
Trova la risposta non appena il delicato profumo di rosa che aleggia nell'aria gli fa storcere il naso. Lui necessita di sentire il sapore amaro del sudore sotto la lingua, ha voglia della fragranza dolciastra dell'arancia. Ha fame di Hinata.
Hinata, Hinata, Hinata.
Kageyama si sente sbagliato, si sente un bugiardo, si sente solo, poiché l'unica persona che vorrebbe stringere a sé è troppo lontana, e probabilmente starà baciando un altro paio di labbra, avvolto dai raggi bollenti del sole di Rio, circondato dallo sciabordio dell'oceano. Forse quelle di Oikawa.
Kageyama allora pensa alla pallavolo per tentare di placarsi e respira a fondo. Però non ci riesce proprio, a lasciarsi andare.

Il decimo bacio, è solo un ricordo.
Frammenti di vetro che luccicano mischiandosi alla polvere dell'asfalto, cenere di una brace che non s'è mai raffreddata del tutto.
È quel che resta d'un mozzicone di candela, la cui fiammella però continua a vivere testarda, imperterrita, impavida.
Non si spegnerà.
Arriva nella notte, in punta di piedi, un sussurro gentile che gli sfiora il collo e le guance. È il ricordo di Hinata che dorme, con le lentiggini spruzzate sul naso e sulla fronte. È il ricordo di Hinata che si lamenta e che fa i capricci, mentre richiede, pretende attenzioni. È il ricordo di Hinata che schiaccia forte le sue alzate, i denti scoperti in un sorriso selvaggio, estasiato. È il ricordo di ogni loro litigio, ogni grido e ogni silenzio stizzito. È il ricordo del tepore della sua pelle, dei bisbigli impauriti e imbarazzati, delle lacrime a goccioloni che più di una volta gli avevano rigato il viso.
È il ricordo di quando Hinata, rumoroso e impertinente, riuscì a spazzare via quel silenzio in cui s'era rifugiato, senza accorgersi che stava soffocando.
È il ricordo di quando Hinata gli entrò nel cuore senza bussare, travolgendolo con irruenza, spaccando argini e mura.
È il ricordo di quando Hinata non volle sentir ragioni, arpionandolo per la mano, costringendolo a mettere la testa fuori dal buco che aveva scavato.
Hinata gli ha fatto capire che le voci delle altre persone non sono poi così fastidiose. Gli ha insegnato che nella solitudine si rischia di annegare, e quando l'acqua oramai gli saturava la gola, i polmoni e le orecchie, Hinata l'aveva prosciugata come il sole di mezzogiorno, svuotandolo e rendendolo libero.
Il problema di Hinata è che c'è sempre, sempre stato.

L'undicesimo, è un bacio disperato, fatto di saliva, di sangue e di coraggio.
È il bacio di chi s'è mancato fino allo sfinimento, è il bacio in cui le labbra e le mani si cercano, si ritrovano e s'intrecciano, con un'urgenza che scoppia a ridere persino in faccia al tempo. È un bacio salato, profondo, mozzafiato. È un bacio che arriva dopo anni, che supera e che spazza via tutto il risentimento che s'era incrostato sul loro rapporto, seppellendolo, celandolo come un tesoro prezioso. Hinata è un ciclone che scardina asfalto e cemento, e d'improvviso Kageyama capisce che oramai nessuno dei due pensa più a quello che erano stati in passato, ma a ciò che saranno in futuro.
Avversari, compagni, amanti e rivali, non importa se siano vicini o lontani. Kageyama respira a fondo il suo odore come se fosse questione di vita o di morte, e finalmente le dita tanto anelate gli s'aggrappano alla schiena, la pelle bollente si appiccica alla propria.
L'arancia gli inonda il cuore e tutto torna al suo posto, o forse diventa tutto più a soqquadro di prima.
Ma a Kageyama non importa. Questo è quello che vuole, e difatti è felice.

Il dodicesimo bacio somiglia a un sorriso, a un campo di girasoli che spunta inaspettato dietro una curva.
È un bacio equilibrato, è un bacio perfetto.
Odora di salsedine, di pioggia, di caffè bevuto al mattino, di distanza, di cuscini condivisi, di cartoline spedite dal Brasile e dall'Italia, di aerei, di messaggi improvvisi, di silenzi e di litigi, di tepore e di abbracci.
È un bacio che profuma di voglia di vincere, di amore e di promesse mantenute.
È un bacio caparbio, orgoglioso, ed è soltanto loro.
Sa di nove e dieci.
È un bacio scambiato sulla cima del mondo.


Note d'autrice
Ciaooooo! Toccata e fuga perché stavo pubblicando troppe AtsuHina e il mio profilo necessitava di essere riequilibrato. 
Vabbè, spero che 'sta cosa vi sia piaciuta. Intanto, grazie per essere arrivati sin qui e per aver letto, vi mando un abbraccio fortissimo!
See ya! ♥
  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: Juriaka