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Autore: ToraStrife    16/08/2020    0 recensioni
(Crossover Teen Titans Go - L'Attacco dei giganti)
Jump City è invasa da temibili Giganti cannibali che rischiano di far diventare la città un ristorante a cielo aperto.
Riusciranno Robin e i suoi compagni a sventare una minaccia che neanche la più blasonata Justice League ha mai affrontato?
Genere: Azione, Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Cyborg, Raven, Robin, Starfire
Note: Cross-over, Nonsense, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Attacko
"Come sarebbe a dire che non c'è più l'opzione Round Robin?" - Si lamentò il capo dei Teen Titans prima ancora di iniziare il racconto."




Gotham City è sempre stata una città particolare: pagliacci assassini, pinguini col parasole, wrestler pompati, uomini coccodrillo, spaventapasseri psicologi e... la Settimana Enigmistica (pardon, l'Enigmista).
Jump City, tuttavia, pur non essendo altrettanto tenebrosa, non destava certo meno inquietudine.
Il merito, paradossalmente, andava al luogo che ospitava chi aveva giurato di proteggerla.
Quella T gigante, posizionata su un isolotto vicino al porto, ufficialmente chiamata Titans Tower, appariva a non pochi cittadini come l'iniziale del più minaccioso presidente degli Stati Uniti, dopo Lex Luthor: Donald Trump.
Robin, il fiero rampollo che aveva deciso di togliersi dall'ala pipistrellata di Batman per condurre un gruppo di eroi tutto suo, era seduto davanti a un monitor, impegnato a parlottare misteriosamente con un contatto via Skype.
Non appena Cyborg e Beast Boy varcarono la porta, il ragazzino mascherato sobbalzò, e chiuse frettolosamente la comunicazione, dopodichè si eresse a braccia spalancate per coprire lo schermo.

- Non stavo assolutamente parlando con il presidente, nossignore! - Proclamò, scuotendo ripetutamente il capo.
I compagni lo guardarono sbalorditi.
- Ma di chi stai parlando? - Domandò Cyborg.
- Di nessuno! - Ribattè Robin, impettito. - E certamente non di Trump!
Beastboy si grattò la testa, pensieroso. Tra i capelli trovò una pulce, che mangiò con gusto.
- Trump chi?
Il bionico di colore gli diede una gomitata d'intesa.
- Dai, B.B.! Intende Donald, il presidente!
In sottofondo, come conferma, risuonò l'inno nazionale.
Il ragazzo bestia fece spallucce.
- Io conosco solo McDonald! E a proposito, mi è venuta fame.
Robin scosse ripetutamente la testa.
- No, non è assolutamente Trump!
Cyborg, non convinto, indicò l'inedita carta da parati che decorava il muro.
- E quella bandiera americana, allora?
Il leader si mise sull'attenti, facendo un pomposo saluto militare.
- Ogni cittadino dovrebbe averne una!

L'inno nazionale suonò una seconda volta, ma venne interrotto dalla sirena dell'allerta crimine.
Corvina e Stella si presentarono prontamente all'adunata.
- Chi è stavolta?
Robin consultò il supercomputer, e alla domanda di Stella rispose, in maniera teatrale.
- Signori, questo è un...


Attack on Teen Titans (Go!)

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- Attacconcosa? - Domandò Cyborg, che non aveva capito nulla.
- Attaccappanni! - Rispose B.B., che era convinto di aver capito tutto.
Stella non poté che ridere della stupidità dei suoi compagni.
- Ma no, sciocchini, è Art Attack!
Lo spettacolo di Robin che si dibatteva in una crisi isterica lasciò i tre di sasso.
- Ho detto qualcosa di male? - Chiese innocentemente la bella aliena, con il solo effetto di peggiorare le cose.
- Ma che gli prende? - Incalzò Cyborg, incerto se chiamare o meno un medico.
Corvina liquidò il tutto insieme a un sorriso sarcastico.
- Probabilmente ha avuto un attacco d'arte.
- No! - Esplose Robin, al colmo della rabbia. - Si tratta di Attack on Titan! L'attacco dei Giganti!
Il trio meno intellettuale del gruppo fraintese di nuovo.
- L'attacco dei Gitanti?
- L'attacco dei Gitani?
Robin, davanti alle sciocche domande di Cyborg e B.B, accarezzò la tentazione di fare entrare del comprendonio in quelle zucche vuote a colpi di bastone, quando si fermò a riflettere su quanto in effetti avessero detto: c'era qualcosa. nelle parole "Gitanti" e "Gitani", che dava decisamente da pensare.
- In effetti, se gli invasori fossero turisti stranieri o zingari, avrebbe ragione Trump...
Beast colse al volo, punzecchiandolo.
- Ahà! Allora vedi che Trump c'entra?
Preso alla sprovvista, Robin agitò nervosamente le braccia.
- No! No! Non volevo dire Trump! - Poi finse di tossìre e si ricompose. - E comunque, per questa emergenza ho già la soluzione!
Il dito nel guanto verde si posò su un bottone, ed avvenne qualcosa di colossale.
Fuori dalla finestra, il gruppo di eroi potè vedere l'intera città venire circondata da una barriera in cemento, alta almeno quaranta metri.
- Con questo muro, nessun Gigante potrà entrare!
- E' proprio un muro! - Convenne Cyborg.
Corvina  ne approfittò per rifilare l'insinuazione definitiva.
- Un muro! Esattamente come farebbe Trump!
Messo alle strette, Robin confessò.
- Oh, e va bene! Sono agli ordini del Presidente! Vi sembra strano?
I compagni ci pensarono su, e alla fine fecero spallucce.
- No, - Rispose Cyborg. - Dopotutto, ogni americano è agli ordini del suo Presidente.
Stella aggiunse, con naturalezza: - Poi, tanto, tu di presidenti te ne intendi! Ricordiamo bene la tua avventura con George Washington!
L'allerta crimine suonò di nuovo, e Robin dovette portare cattive notizie.
- Hanno sfondato il muro!

I Teen Titans poterono solo osservare dalle immagini del monitor le scene di puro terrore che avevano cominciato ad accadere in città.
Uno dei giganti si era avvicinato a una bancarella degli Hot dog, e, non soddisfatto delle salsicce in esposizione, aveva deciso di mettere direttamente il gestore tra le due fette di pane.
- Ehy, ma se lo sta per mangiare! - Urlò Cyborg, con l'espressione raccapricciata.
A Stella scese una lacrima.
- Perché non possono abbracciare una sana alimentazione vegana?
Robin non potè che sollevare il mantello e sbottare con aria indignata.
- Ehy. questa è Jump City, non Lunch City!
- Beh, se è Jump City, lo farà ...saltato in padella!
Beast Boy ridacchiò per un paio di secondi alla sua stessa battuta, per poi fermarsi, gelato dagli sguardi di disapprovazione dei compagni.
- Beh. dovranno saltare il pasto! - Proclamò Robin. - Teen Titans, in azione!


Arrivati sul posto, scene di straziante appetito continuavano a consumarsi.
Due giganti, seduti al tavolo di un ristorante, stavano ordinando, ascoltati da un terzo che prendeva appunti, alcuni umani a la Gauloise.
Altri, accampati davanti a un bivacco, stavano cuocendo dei poveri ragazzi legati a lunghi spiedini.
Un altro, vestito da cuoco, stava aggiungendo verdure speziate in un calderone dentro il quale alcune ragazze in bikini facevano, loro malgrado, un aromatico bagno caldo.

All'improvviso, i rintocchi delle campane della giustizia risuonarono, annunciando ai malvagi l'entrata in scena dei Teen Titans.
In realtà, il rumore metallico era ben più che metaforico, merito di Cyborg, che stava battendo ripetutamente un mestolo contro una padella.
- La mensa è chiusa, signori! - Proclamò Robin, puntando il dito verso i commensali. - Adesso pagherete il conto! Teen Titans, in azione!

Robin roteò il bastone, pronto a brandirlo contro il nemico.
Cyborg preparò tutto l'arsenale a disposizione del suo corpo.
Beast Boy si trasformò in un gorilla, battendo ripetutamente i pugni sul petto.
Starfire avvampò, le mani a sprigionare due ardenti fiamme, pronte a colpire.
Corvina materializzò due enormi mani, pronti a ghermire chi fosse stato così  folle da avvicinarsi.

I giganti squadrarono il quintetto, e decisero che un antipasto a base di Supereroi era molto più appetitoso, rispetto alla "solita sbobba" rappresentata dai comuni cittadini.
Tutti insieme, cominciarono a correre forsennatamente contro gli eroi.

Starfire avvampò, ma questa volta in volto: distogliendo lo sguardo dal nemico, cominciò a sparare alla cieca.
- Che ti prende? - La rimproverò Robin, che aveva di conseguenza dovuto evitare un paio di raggi della collega. - Prendi bene la mira!
- Non posso! - Squittì lei, livida di imbarazzo. - Sono nudi!
- Nudisti che corrono? - Si domandò B.B. - Che sia un video dei Blink 182?
- Non lo so, ma comunque non si può combattere in queste condizioni! - Ribattè Corvina, le cui gigantesche mani magiche erano utilizzate in quel momento per coprirsi gli occhi.
Cyborg sospirò.
Se ne sarebbero dovuti occupare loro, i meno scandalizzabili maschietti.

Robin si lanciò all'attacco, ma dovette subito battere in ritirata.
- Mi hanno addentato le chiappe!
B.B. fece spallucce.
- Beh, dopotutto, sono cannibali.

Al che gli venne un'idea: mutare da gorilla a Tirannosauro.
- Il più grosso carnivoro mai esistito! Vedremo chi mangerà chi!
Oh, beh, - Ridacchiò Cyborg. - Io non ho certo problemi!

Immobile, lasciò che un paio di giganti lo aggredissero: gli furono addosso, spalancarono le fauci e lo addentarono più volte.
I tentativi, tuttavia, si rivelarono infruttuosi: la corazza metallica era davvero troppo dura, col risultato che uno di loro perse tutti i denti.

- Visto? Sono imbattibile!

Gli assalitori non sembravano affatto decisi a desistere.
Al contrario, alcuni di loro cominciarono a brandire alcuni attrezzi che a Cyborg parvero lance.
Ridacchiando, si fece beffe di loro:
- E vorreste oltrepassare la mia armatura con quegli, quegli....
Non finì la frase, perché una seconda occhiata smentì la precedente assunzione.
Si rimangiò la sua boria, quando si accorse che le estremità di quegli attrezzi non erano affatto lame, come pensava: si trattava nientemeno che di apriscatole.
- Mi vogliono aprire come una scatoletta di tonno! - Piagnucolò.
- Hai detto tonno? - Domandò Beast Boy, trasformandosi, in un momento di distrazione, nel grosso, goffo pesce, che finì ad annaspare miseramente sul terreno.
- Siamo fritti! - Urlarono entrambi, abbracciandosi e tremando.
Lo spettacolo di una scatoletta insieme al suo tonno non fece che stuzzicare l'appetito dei Giganti, i quali cominciarono a passarsi la lingua sulle labbra, pregustando il lauto pasto.

All'improvviso, alcune bombe vennero lanciate tra i giganti e i due eroi, e una densa nube coprì la scena.
I Giganti entrarono in confusione, non sapendo come orientarsi.
Cyborg aggrottò un sopracciglio.
- Fumogeni?
- No! - Proclamò Robin, l'autore del gesto. - Cottura a vapore!
Questo suggerì a B.B. un'idea, che espose.
- Approfittiamo per "sparecchiare dal tavolo!"
Cyborg lo guardò con un grosso punto interrogativo in testa.
- Ma che stai dicendo?
L'animale alzò gli occhi al cielo.
- Era una battuta! Noi siamo il cibo, quindi "sgombriamo" dal tavolo!
- Ma tu sei un tonno, non uno sgombro!
- Oh, cavoli! - Fu il rimbrotto esasperato in risposta. - A volte mi sembri più "tonno" tu! Voglio dire scappiamo!
- Ah, va bene! - Rispose l'altro, e partì di gran carriera.
- Ehy! Non lasciarmi qui! - Gridò B.B., saltellando sul posto, nella sua goffa forma di pesce. Mutò in un più agile colibrì. per seguirlo nella ritirata.
- "Sparecchiare?" - Domandò intanto Robin, che non condivideva affatto l'idea codarda dei compagni. - Preferisco sparacchiare!
E cominciò a bersagliare i nemici di birdarang.
I Giganti non si impensierirono, e sgranocchiarono i proiettili al volo come delle quaglie arrosto.
- Ah, sì? E allora assaggiate il mio bastone!
Con un urlo da battaglia, Robin alzò la sua arma preferita all'assalto del Gigante più vicino.
Quest'ultimo, semplicemente obbedì, strappandolo di mano e assaggiando letteralmente.
Non soddisfatto del gusto, lo usò quindi come stuzzicadenti, poi lo gettò via.
- Come osi fare questo? Io sono Robin!
Il gigante per tutta risposta lo guardò con occhi famelici.
- Ehy, ho detto Robin, non Robiola!
Al che il vigilante optò per una indecorosa fuga.



Quartier generale dei T.T.

- Non riesco a capire. - Si lamentò Cyborg. - Sembrano inarrestabili.
- Anche l'età che avanza è inarrestabile. - Disse Beast Boy, che in quel momento sembrava Beast Elder, perché attempato e coi capelli bianchi. - E di fronte a quest'esperienza ho perso almeno dieci anni di vita!
Stella obiettò.
- Battuta a parte, B.B. Sei un teenager, se invecchi di dieci anni al massimo diventi adulto.
- Ah, già!
Cosicchè il vecchietto riassunse le sue sembianze originarie.
- Smettetela di fare gli stupidi! Mi state distraendo! - Tuonò Robin, impegnato a sfogliare una catasta di libricini.
Cyborg lo osservò, incuriosito.
- Che stai facendo?
- Mi sto documentando, e penso di essere vicino alla soluzione!
Beast Boy provò a esaminare uno dei volumetti, ed espresse il suo scetticismo.
- Pensi di trovare una soluzione dentro dei fumetti?
- Aspettate e vedrete! - Ribattè il leader, senza distogliere lo sguardo.
- A proposito, - Chiese Stella. - Avete visto Corvina?
Cyborg si fece prendere dal panico.
- Oddio! Se la sono mangiata! -
E cominciò a piangere come un bambino.
B.B. gli mise una mano sulla spalla.
- Rilassati. E' così acida da essere immangiabile!
La battuta fece sghignazzare entrambi come iene.
- Ma non è vero! - Protestò Rubia. - Sa anche essere dolcissima!

- State parlando di me, per caso?
Era Corvina, appena uscita da un portale spazio-dimensionale.
Adesso era B.B. con le lacrime agli occhi.
In realtà si era preoccupato tantissimo per le sorti della mezzo-demone, e stava dissimulando i suoi sentimenti dietro una facciata di spavalderia.
- Corvina! Dov'eri finita? -  Gridò, aggrappandosi  alla compagna.
Quest'ultima lo distanziò, infastidita, con una mano magica.
Beast notò che non era venuta da sola. E immediatamente, il lampo della gelosia lo colse.
- Chi è quello lì?
Corvina fece spallucce.
- Un amico che può aiutarci.

L'amico in questione indossava una tuta da motociclista, adornato di catene, e la testa era rappresentata da un teschio in fiamme.
Non aveva l'aria di essere molto cordiale, da come rimaneva impassibile ai saluti da parte dei presenti.
- Sembra un demone. - Commentò Stella. - Viene da parte di tuo padre?
- Mio padre non c'entra nulla. Anche se ha cercato lo stesso di farmici fidanzare.
La parola "fidanzare" irritò oltremodo B.B., che si trasformò in un leone ruggente, salvo poi tornare umano, con lo sguardo carico di ostilità.
- L'ho riconosciuto. - Affermò, stizzito. - E' Ghost Rider! Ehy, Corvina, - Accusò. - Te la fai con quelli della Marvel?
La maga sospirò. - No, sciocco! Ma si dà il caso che i cosiddetti "Giganti" abbiano già avuto un crossover fumettistico con gli Avengers.
- Ma lui non è un Avenger! - Obiettò Beast Boy. La collera gli stava salendo in maniera tale da non riuscire più a controllarla.
- Vuoi vedere un Avenger? Eccolo!
E si trasformò in un troglodita muscoloso.
Unito alla pelle verde che aveva già, risultò essere in pratica la copia perfetta dell'Incredibile Hulk.
- Bravo ragazzo, - Parlò finalmente Ghost Rider. - Hai capito al volo. E' proprio facendo come Hulk che abbiamo risolto il problema, e dovrete farlo anche voi!
- Spaccando tutto? - Chiese Cyborg. -  Forse dovremmo chiamare Bane, o Superman...
Ghost scosse la testa.
- No, no! Quello a cui mi riferisco, sono i muscoli!

- Non è vero!
Robin finalmente era uscito dalla sua assorta attività.
Battè ripetutamente la mano sulle pagine di un volumetto aperto.
- E' tutto in questo manga! Usano lunghi rampini con cavo e delle spade.
- Sì, - Ribattè Ghost. - Ma devi poi infilzare una specifica zona del corpo, nascosta. Se non sei esperto di agopuntura, è meglio lasciare perdere.
 - E allora studierò anche l'agopuntura! E se necessario, anche i punti di pressione di Hokuto! Wattà! - Concluse, con un urletto alla Bruce Lee.
Dopodichè prese una montagnola di fumetti, li portò nella sua stanza, e si chiuse dentro.
- Cocciuto. - Fu la secca risposta di Corvina. - Allora, Ghost Rider. Esattamente cosa avevi in mente?



Jump City pullulava di Giganti.
Uno di loro, tra tutti, stava indicando con orgoglio la presenza della città nella guida Michelin.
Un gruppo stava inseguendo un malcapitato Flash di passaggio, perché amanti del Fast Food.
Altri stavano conversando con strani conigli demoni di passaggio direttamente dall'anime Blood C, i quali proponevano ai primi un frullato di umani. ***

All'improvviso, il trillante rumore di un fischietto gelò la scena.
Tutti i Giganti si voltarono verso la fonte.
Era stato Cyborg a soffiare, con una tuta da coach e le mani sui fianchi.
Di fianco a lui vi era Beast Boy, in tuta da ginnastica, con le braccia conserte, che stava scuotendo ripetutamente la testa, per poi sospirare.

I Giganti si radunarono, attirati dai due spuntini prelibati, ma il ragazzino in verde li anticipò, avvicinandosi a loro, e cominciando a parlare.
- Ma guardatevi! - Proclamò, battendo la mano sulla pancia di uno, - Non fate altro che mangiare, e questi sono i risultati!
Cominciò a indicare uno per uno, puntando il dito su addomi e glutei.
- Flaccidi, grassocci, l'unico movimento che fate è quello delle mandibole! Le gambe le usate solo per correre a mangiare!

Flash, di passaggio, schizzò a fianco dei presenti, oltrepassandoli in un nanosecondo.

Poco dopo, col fiatone, arrivò il gruppo di amanti del Fast Food, che crollò a terra, esausto.
I Giganti furono costretti ad esaminare i loro corpi, e annuirono tra loro, con sguardi colpevoli.

- Non volete tornare in forma? - Incalzò Cyborg. - Non volete avere un fisico come... lui?


Beast Boy mutò la sua conformazione da ragazzino gracile a sosia di Hulk, mettendo in mostra tutti i muscoli guizzanti e tonici.

I Giganti, l'uno dopo l'altro, cominciarono ad annuire.
Cyborg cominciò a distribuire volantini.

- Ed allora....  Aderite al nostro programma Fitness! In breve tempo, anche se siete grossi come una montagna, sarà montagna di muscoli!

Intervenne Stella. - E non dimenticate una sana alimentazione! Verdura, frutta! Energia e benessere!
Corvina, per ultima, si rivolse agli esponenti del gentil sesso.
- E chi di voi donne può rinunciare a un corroborante bagno di bellezza in acque termali? Per non parlare dei fanghi, dei massaggi e delle saune. Diverrete bellissime! Stangone, in fondo, lo siete già.

L'entusiasmo si sparse a macchia d'olio tra i presenti.
Qualcuno, che aveva già in bocca un umano, lo sputò sdegnosamente.
Fu in breve tempo che Jump City cambiò la sua fama da meta gastronomica ad enorme Spa.

Insomma, tutto è bene quel che finisce bene.

Beast Boy e Corvina si trovarono appartati, da soli, a godersi il tramonto che illuminava una città salva.

- Sai? - Esordì il ragazzino. - Per un attimo, ho temuto che saresti scappata via con quel bellimbusto fiammeggiante.

La ragazza sorrise, in un attimo di tenerezza.
- Sei il solito sciocco. Mi ci vedi? Lui guida una moto!

- E allora? Le moto sono perfette per i demoni e le persone tenebrose.
- Non hai capito nulla. Sai perché mi chiamano Corvina? Perché io amo viaggiare solo in Corvette! - E aggiunse, nel caso B.B. lo avesse ignorato. - E' un'automobile.
- Un corvo ti può andare bene lo stesso? - Chiese quest'ultimo, tramutandosi nel piccolo uccello.
Corvina sorrise di nuovo.
- Me lo farò bastare.


Improvvisamente, arrivò sulla scena Robin.
- Alla buon ora. - Commentò la maga, sarcastica.
Ignorandola, Robin proclamò.
- Ho finalmente letto tutto il manga! E ho scoperto che mordendomi il pollice.... così!....
Addentò il dito, e lo strinse.
- ... Posso diventare un Gigante!

Il suo corpo cominciò ad emettere dei fumi sempre più densi.
Le sue dimensioni aumentarono sempre di più, fino a raggiungere i cinque metri di altezza.
- Sì! - Proclamò, al colmo dell'entusiasmo. - Guardatemi! Sono un gigante! Sono un gigante!

Venne aggredito un secondo dopo da alcuni tizi che indossavano giacche marroni e pantaloni bianchi, appesi a dei cavi e armati con spade appuntite.


Fine

Sigla:

Beast Boy che canta "You gonna fight for your right to party"


  
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