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Autore: Spyro093    17/08/2020    0 recensioni
Due Pokémon, due sogni da realizzare. Il tutto ha inizio su una spiaggia, il tutto dovrà avere una fine. Riusciranno i due Pokémon a raggiungere i loro sogni?
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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Prologo: Sogni da realizzare

Prologo: Sogni da realizzare

Era una mattina come tante altre nel mondo dei Pokémon, quando un piccolo Scorbunny arrivò in una spiaggia intento ad iniziare il suo allenamento.

“Molto bene!” – esclamò il Pokémon Coniglio – “Questo è il posto ideale per allenarsi! Adesso prendo il sasso e incomincio a fare qualche palleggio.”

Nel frattempo, un esemplare di Popplio femmina stava osservando il suo riflesso nell’acqua diverso rispetto al normale. Il motivo erano i dubbi che affliggevano il Pokémon Otaria: “Se riuscirò ad evolvermi, sarò in grado di diventare famosa?” – pensò Popplio nella sua testa.

Il Pokémon continuò ad osservare il suo riflesso nell’acqua in cerca di risposte, anche quando dei sassi gli volarono molto vicino, uno dei quali gli sfiorò la sua coda. In quel momento, Popplio vide nell’acqua un altro riflesso oltre al suo. Voltandosi vide un Pokémon mai visto prima, il quale stava colpendo con determinazione un sasso: “Non so chi sia, ma devo ammettere che è molto carino! Mi chiedo in che cosa si stia allenando!”

“Il palleggio sta procedendo molto bene!” – disse il Pokémon – “Adesso, proviamo a fare qualche tiro!”

Popplio non riuscì a trattenersi di fronte a quel Pokémon e a quel punto, gli domandò: “Scusami, tu chi sei? E cosa ci fai qui?”

Il Pokémon si voltò e vide un altro Pokémon di colore blu uscire dall’acqua: non poteva di certo immaginare che oltre a lui, ci fosse qualcun altro nelle vicinanze. Comunque, appena sentì la domanda egli rispose: “Io sono Scorbunny! Posso sapere chi sei?”

“Mi chiamo Popplio! Ti stavo osservando mentre tiravi quel sasso, ma come mai lo stai calciando?” – domandò il Pokémon Otaria, il quale si sentii in imbarazzo nell’aver fatto quella domanda – “Scusami tanto, ma vedi sono molto curiosa di sapere chi sei.”

“Nessun problema!” – esclamò il Pokémon Coniglio – “Vedi Popplio, questo sasso che sto calciando è molto fondamentale, per il mio programma di allenamento.”

“Per il tuo allenamento!? Questo vuol dire che hai un sogno per il futuro?” – chiese Popplio stupita.

“Certamente! Ma perché me lo chiedi?”

“Beh, alcuni Pokémon che conosco rinunciano hai loro sogni per via delle innumerevoli difficoltà. Io essendo l’unica ad avere un sogno, se la prendono con me dicendo che non ce la farò mai a raggiungerlo, perché pensano che il mio canto sia più da pagliaccio.”

“Ma tu hai detto che hai un sogno, dico bene? Quindi… quale è il tuo sogno?”

“Il mio sogno è quello di evolvermi per diventare la cantante migliore del mondo! Con le mie canzoni, potrei raggiungere il cuore di tutti quelli che mi ascoltano!”

“Ti faccio i miei complimenti, è davvero un bel sogno il tuo. Spero che lo realizzerai!”

“Ti ringrazio!” – esclamò Popplio – “Ma quale è il tuo sogno Scorbunny? Non ho ancora capito il legame tra esso e quel sasso.”

“Vuoi proprio saperlo? Ebbene, questo sasso mi serve per creare una mossa superpotente per vincere il torneo di Lotta Pokémon!”

Popplio rimase molto colpita dalle parole di Scorbunny, così decise di fargli una proposta.

“Ascolta Scorbunny: cosa ne dici se diventiamo amici per poterci aiutare a vicenda? Io posso realizzare palloncini d’acqua resistenti, in modo che tu possa romperli con il tuo sasso per avere molta più forza.”

“Ottima idea, Popplio!” – esclamò il Pokémon Coniglio – “Stavo giusto cercando qualche bersaglio da poter colpire.”

“Perfetto!” – rispose il Pokémon Otaria – “Adesso realizzerò 5 bolle d’acqua e tu dovrai romperle! Le bolle saranno di dimensione diverse, con l’ultima che sarà molto piccola e difficile da rompere!”

Subito dopo, il Pokémon fece un salto all’indietro e concentrandosi creò le diverse bolle. Scorbunny prese il sasso e incominciò a lanciarlo in direzione delle bolle: le prime quattro furono prese abbastanza facilmente, ma con la più piccola ci furono diversi problemi nel centrarla. Popplio, il quale stava assistendo alla scena, venne contagiata dall’entusiasmo con cui Scorbunny stava facendo l’allenamento.

“Chissà se vorrà ascoltare la mia canzone quando avrà finito il suo allenamento. Spero accetti la mia proposta.” – pensò Popplio.

“Finalmente ci siamo!” – disse Scorbunny – “Adesso è arrivato il momento!”

“Il momento per cosa!?”

“Ora lo vedrai!”

Scorbunny prese di nuovo il sasso, ma questa volta lo lanciò in modo tale da riuscire a rompere l’ultima bolla rimasta.

“Incredibile!” – esclamò Popplio mentre applaudiva – “Sei davvero molto potente!”

“Ma il merito non è soltanto mio: vedi, la sacca nel mio petto contiene energia infuocata. Quando mi sono riscaldato abbastanza, il mio battito cardiaco comincia ad accelerare in modo che io possa sprigionare tutta questa energia infuocata!”

“Forte… non sapevo che i Pokémon di Tipo Fuoco, fossero così potenti!” – disse il Pokémon Otaria, con le sue parole che erano un mix tra sincerità ed entusiasmo.

“Figurati! Ma adesso cosa ne dici di mostrarmi le tue abilità nel canto?” – domandò Scorbunny.

Di fronte alla domanda, Popplio si vergognò nel far sentire il suo canto, ma fece comunque un tentativo. Il Pokémon iniziò schiarendosi la voce, per poi intonare un La prolungato. Dal suo punto di vista, Popplio era sorpresa dalla sua performance, chissà se anche Scorbunny sarebbe stato dello stesso parere.

“Popplio… la tua voce… è meravigliosa!” – gridò Scorbunny.

“G-Grazie!” – rispose Popplio, il quale arrossi per l’emozione.

Poco dopo, i due si voltarono verso il sole che stava tramontando all’orizzonte, con il cielo diventato di uno splendido colore rosso. Popplio decise di intonare una canzone con una sola nota: ormai, non si vergognava più e il suo sogno di diventare una cantante si fece sempre più ardente.

“Questo tramonto è meraviglioso!” – disse il Pokémon Coniglio – “Venire in questo posto, è stata una scelta azzeccata.”

“Già! Peccato che adesso devo andare!” – aggiunse Popplio con un tono molto basso – “Che dici, possiamo rivederci domani?”

“Certamente! Ma tu non devi fare questo sguardo abbattuto: non si addice ad un Pokémon bello come te!”

Con quelle parole, a Popplio ritornò il sorriso e prima di entrare in acqua, si girò verso Scorbunny mostrando un meraviglioso sorriso, con il Pokémon che cambiò il sorriso saltando felicemente con la zampa verso il cielo.

Quella sera, una volta tornato a casa, Scorbunny raccontò a i suoi genitori quello che era successo e di come avessi conosciuto Popplio, con i due Pokémon che erano felici della nuova amicizia del loro figlio. Intanto, Popplio stava facendo delle acrobazie in acqua, felice per la giornata appena trascorsa e in breve tempo, raggiunse la casa situata all’interno di una grotta. Mangiò di fretta e andò subito a letto, ma non riuscendo ad addormentarsi fece dei piccoli palloncini d’acqua per poterli scoppiare. Alla fine, si addormentò senza rendersene conto.

Ci volle un po’ di tempo, prima che il Pokémon Otaria cominciò a sognare nella sua mente. In questo sogno, lei e Scorbunny stavano danzando insieme sott’acqua realizzando una meravigliosa coreografia, con Popplio che si ritrovò le orecchie di Scorbunny in testa, mentre lui ebbe la coda di Popplio.

Il sogno di Popplio continuò con lei che stava nuotando, quando ad un certo punto vide qualcosa di rosso osservarla: in un primo momento pensò fosse Scorbunny, ma alla fine si rivelò essere un Magikarp.

“Cosa c’è?” – chiese Popplio.

“Posso passare?”

Popplio si guardò intorno e fece passare Magikarp, ma li vide una luce filtrare dall’acqua verso la grotta. Immediatamente, capì che era mattina così andò nel panico: mangiò di fretta la colazione e uscì dal tunnel Est della grotta.

Mentre viaggiava verso la sua superficie, a Popplio viene in mente un’idea: prese una rincorsa e fece un salto uscendo fuori dall’acqua, poi fece un palloncino dove atterrò per compiere un rimbalzo verso l’alto e infine, intonò un La con il quale scoppiò il palloncino che divenne piccole gocce d’acqua nebulizzata. Il tutto si concluse con un bel inchino.

“Complimenti!” – esclamò Scorbunny – “Questa si che è un’entrata ad effetto!”

“Grazie, grazie!” – disse Popplio mentre eseguì diversi inchini.

“Ma tu fai sempre questo genere di spettacoli?”

“In realtà, lo spettacolo che hai appena visto è stato improvvisato. Purtroppo, ancora non ho molta fiducia in me stessa ed è per questo motivo, che ho deciso di rischiare.”

“Se questo tu lo chiami improvvisare, devo dire che ci riesci benissimo!” – aggiunse il Pokémon Coniglio – “Comunque, potresti chiudere gli occhi per un minuto?”

“Come mai devo chiudere gli occhi?”

“Tranquilla! Non ci metterò molto!”

“D’accordo!”

Popplio fece come detto da Scorbunny e chiuse gli occhi, con il Pokémon che prese qualcosa dalla borsa e la mise sull’orecchio destro di Popplio, mentre il Pokémon Otaria si sentì in imbarazzo nel sentire il respiro del suo amico.

“Ho finito! Adesso puoi aprire gli occhi!”

Popplio aprì gli occhi e toccandosi la testa, si accorse di avere qualcosa. Decise così di specchiarsi in acqua, accorgendosi di avere un fermaglio a forma di fiore. La sua reazione fu molto entusiasta, tanto che si mise a cantare una canzone, il quale aveva un’intonazione pressoché perfetta a parte le parole.

“Grazie Scorbunny!” – esclamò Popplio – “Sono molto felice di questo regalo!”

“Figurati!” – rispose Scorbunny – “Sai, prima di venire qui sono andato in negozio per comprartelo personalmente. È un ringraziamento per l’allenamento di ieri!”

“Sei molto gentile!” – aggiunse il Pokémon Otaria con un dolce sorriso – “Ma adesso alleniamoci per realizzare i nostri sogni!”

“Ben detto, amica mia!”

I due Pokémon alzarono entrambe una delle loro zampe al cielo: erano decisi a inseguire i loro sogni e niente e nessuno, si sarebbe opposto di fronte al loro obbiettivo.

   
 
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