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Autore: Sakkaku    19/08/2020    3 recensioni
I protagonisti saranno i miei personaggi originali, ma anche se non li conoscete, potrete leggere lo stesso questa raccolta, perché ogni capitolo sarà una storia a sé e gli avvenimenti non sono per niente collegati alla storia principale.
Questa raccolta partecipa alla challenge "Just stop for a minute and smile" organizzata da Soul_Shine sul forum di EFP.
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Day and Night'
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Giostre e zucchero filato



Quando Becky e Timothy entrarono al Dreams Hunters furono accolti dagli strilli di Dolly.
«Portami alle giostre. Ti pregooooo! Ti pregooooo! Ti pregoooo!» la cameriera si dimenava come una bambina.
Sbigottiti i due amici si guardarono, indecisi se scoppiare a ridere o rimanere impassibili.
«Ci sono dei clienti, smettila!» le ordinò scocciato Eric.
Dolly si girò a guardare alle sue spalle, raggiunse i due amici e prese le mani di entrambi.
«Vero che siete interessati al parco divertimenti? Volete venire con me?» domandò con sguardo supplichevole.
«Certamente. Io e Tim adoriamo le giostre» le rispose Becky «Nemmeno sapevo che ci fossero.»
La cameriera bionda saltellò felice, applaudendo con le mani.
«Noi andiamo a divertirci, alla faccia di questo scorbutico!» gli fece la linguaccia, poi prese sotto braccio entrambi, pronta ad uscire dal locale.
Lo sguardo e il sorriso sornione che aveva lanciato al barista, con tanto di alzata di sopracciglia, non piacque affatto ad Eric. In fretta prese il cartello con la scritta “chiuso”, lo appesa all'entrata e si affrettò a raggiungere il trio.
«Come mai hai cambiato idea, capo?» lo schernì la cameriera.
«Devo controllarti» fu la semplice risposta «Potresti cacciarti nei guai e non voglio che crei disagi a dei nostri clienti abituali.»
Raggiunta la meta, Dolly voleva visitare per prima cosa la casa infestata. Potevano entrare due alla volta, subito Tim si attaccò come un polpo al braccio della sua migliore amica.
«Voglio evitare di fare brutte figure e passare per un fifone» sussurrò in risposta alla muta domanda di Becky.
«Non sei per niente affidabile» lo additò Dolly «Probabilmente sospetta che hai paura dei fantasmi.»
«Chiudi quella boccaccia» la zittì stizzito Eric, si stava chiedendo cosa avesse fatto di male per essere stato scartato come compagno nella casa infestata.
La seconda attrazione fu la casa degli specchi, lì entrarono uno alla volta, con cinque minuti di differenza. Di tanto in tanto, si udivano le risate delle due donne, divertite dalle forme strane che assumevano a causa degli specchi. Invece i due uomini erano silenziosi. All'uscita si aspettarono a vicenda. Dopo diversi minuti, mancava solo una persona all'appello.
«Non posso crederci» disse Becky incredula «Si è perso un'altra volta.»
«È già successo?» chiede Dolly.
«Quando eravamo adolescenti. Pensavo che il suo senso dell'orientamento fosse migliorato» sospirò la donna «Datemi cinque minuti. Torno dentro a cercarlo.»
«Vado io» disse Eric, precedendola.
Una volta rientrato, si guardò attorno ad ogni passo, cercando di scorgerlo. Si immaginava di vederlo spingere qualche specchio, in cerca dell'uscita. Lo trovò seduto per terra, con la testa appoggiata alle ginocchia.
«Tim» lo chiamò il barista, sbagliando due volte prima di raggiungerlo.
«Ho picchiato la testa» borbottò Mitchell imbronciato, alzando il viso e mostrando un segno rosso sulla fronte.
Ward dovette trattenersi dal ridere. Si abbassò, mostrandogli la schiena.
«Vieni, ti porto fuori da questo posto, così non ti scontrerai più contro nessuno specchio.»
Titubante Timothy mise le braccia attorno al collo di Eric, per poi allungare le gambe che vennero afferrate dalle mani del barista.
«Pollicino è stato ritrovato» commentò Becky quando i due uscirono. «Hai di nuovo sbattuto la testa?»
«Zitta! Mi hai abbandonato! Lo sai che succede sempre, eppure mi hai lasciato solo. Prima di entrare, mi hai detto che saresti rimasta vicino a me, per evitare che mi perdessi. Me l'avevi promesso!» affermò il migliore amico.
«Credevo stessi scherzando!» si giustificò l'amica «Adesso sei cresciuto, oltretutto hai la patente della moto, come potevo sapere che il tuo senso dell'orientamento è ancora pessimo dopo tutti questi anni?»
«Lo sai» ripeté Timothy sporse il labbro inferiore e si massaggiò la fronte.
«Guarda che non ha una gamba rotta. Puoi farlo camminare da solo, capo» lo derise Dolly, perché pareva che Ward non volesse lasciar andare colui che era aggrappato alla sua schiena come un cucciolo di koala.
Il barista si abbassò e liberò le gambe di Mitchell dalla sua presa, per permettergli di scendere.
«Scommetto quello che volete, adesso cercherà da mangiare» annunciò Becky.
Timothy si stava guardando attorno e poco dopo si incamminò verso una bancarella che vendeva zucchero filato. Quando afferrò il bastoncino, il sorriso tornò immediatamente sul suo viso. Eric si avvinò e morse a sua volta il dolciume filato, facendo sfiorare la propria guancia con quella di Tim. A quel punto Mitchell divenne rosso in volto.
«Smettila! Ci stanno guardando tutti!» esclamò spingendolo leggermente.
«E me lo dici solo adesso?» chiese Eric infastidito mentre apriva la zip della propria felpa, per poi usarla per coprirlo. «Adesso nessuno può fissarti mentre mangi lo zucchero filato con quello sguardo radioso.»
«Sul serio? Vi stanno guardando tutti? Non ci avevo fatto caso» commentò ridacchiando Dolly «Bee, per caso te n'eri accorda?»
«A dire il vero sì» le rispose Becky «Ero tentata di chiedere un'offerta ai passanti per concedere loro delle foto alla coppia. Purtroppo, il tuo capo è fin troppo geloso.»
«Concordo» annuì la cameriera «Se continuano ad amoreggiare in questo modo, direi che possiamo anche lasciarli da soli.»
«Becky» la chiamò con tono fermo Timothy «Mi hai già abbandonato prima, non ti azzardare a farlo di nuovo» il suo sguardo era feroce.
«Dai, finisci di mangiare quello zucchero filato. Voglio andare sulle montagne russe che finiscono in acqua dopo la discesa!» lo esortò la migliore amica «Dopo tocca agli autoscontri! Guiderò io, tanto tu non sei capace. Noi due contro loro due.»
«Durerà ancora tanto questa gita alle giostre?» chiese con un sospiro Eric.
«Tu puoi tornare al bar, nessuno ti trattiene» lo stuzzicò Dolly, lo sguardo che ricevette in risposta fu abbastanza eloquente.
Il quartetto passò il resto della notte a divertirsi e ridere spensieratamente e senza altri incidenti.

 

 


NdA:
Buonasera a tutti ^^
Questo capitolo è più lunghetto rispetto i precedenti, perché stavolta ho utilizzato quattro prompt: 8."E me lo dici solo adesso?", 18."Non ci avevo fatto caso", 36 "Smettila, ci stanno guardando tutti!" e 39."Me l'avevi promesso!"
Piccolo chiarimento per chi non lo sapesse: Bee è il soprannome di Becky.
Spero che nonostante tutto il capitolo sia stato di vostro gradimento. Personalmente mi sono divertita a scriverlo, quindi spero che anche per voi lettori sia stato lo stesso! :3

  
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