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Autore: Meramadia94    20/08/2020    1 recensioni
Shredder è diventato finalmente un capitolo appartenente al passato della famiglia Hamato. Ma per Sarah e la sua famiglia iniziano nuovi problemi. Nuovi nemici, fantasmi di un passato mai dimenticato attendono la ragazza. A questo si aggiunge una disperata ricerca di giustizia ed un rapporto sempre più altalenante con il suo fidanzato, e la giovane dovrà essere pronta anche all'estremo sacrificio per salvare qualcuno che ama.
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per riprendersi del tutto dalle ferite che erano state inferte loro durante l'ultima battaglia con Shredder, gli Hamato ci misero un mese preciso. Un mese che trascorsero nelle campagne del Northampton ad allenarsi, riposare e godendo di qualche gita e campeggio, sperimentando la vita all'aria aperta. 
Quando tornano a New York, Sarah tenne fede al suo proposito di iniziare ad indagare per incastrare Bishop per rapimento, omicidio, insabbiamento e un sacco di altri capi d'accusa che francamente aveva paura di scoprire. Ormai era diventato il suo chiodo fisso. 
Ogni momento era buono per raccogliere dati e cercare di metterli insieme per farli combaciare... ma per ora tutto quello che aveva erano i suoi ricordi di bambina rapita, traumatizzata e torturata, quelli di Jake, ma niente a sostenere la sua tesi. O comunque niente che potesse permetterle di denunciarlo senza mettere in mezzo tutti quelli che avevano avuto un contatto, anche casuale con lei. 
Alisa era tornata sulla Terra per aiutarla.
'' Bishop è a Washington, lo tampino.''- le aveva detto -'' Se sta combinando qualcosa, o trovo una pista ti avverto subito.''
Intanto, a New York, proprio come ai tempi della guerra tra bande la situazione era assai poco rassicurante anche se per fortuna non c'erano barricate o vittime finite per sbaglio nel fuoco incrociato.
Però nell'ultimo mese, ovvero il periodo che avevano trascorso in campagna, in città vi erano stati molti furti, soprattutto nelle banche e truffe online.
- Come va l'inchiesta?- fece la voce di Leo alle sue spalle.
La ragazza quasi trasalì al punto di far cadere lo yogurth da bere che stava sorseggiando. 
- Ah sei tu... allora parli.- fece Sarah vedendo il fidanzato. Leo era un altro ''cambiamento'' post battaglia contro Shredder. All'inizio, lei non vi aveva fatto molto caso ma mano a mano che passavano i giorni Leo si era fatto sempre più silenzioso, trovava sempre il modo di isolarsi dal resto del gruppo pure nei momenti lieti, ed aveva un'espressione di perenne malcontento sul viso, che non faceva niente per nascondere o mascherare. 
Era riuscita a convincerla ad aprirsi con lei, e lui le aveva confidato la pena che portava nel cuore, ovvero il suo senso d'inutilità e di impotenza nel non aver potuto far nulla contro Shredder, ricorrendo all'attacco suicida come ultima chance di vittoria, e di come ogni tentativo per auto assolversi lo facesse sentire ancora più in colpa. 
Nemmeno lei era riuscita convincerlo che non c'era nulla che avrebbe potuto fare e che non avesse fatto, ma non c'era riuscita. 
- Hai bisogno di qualcosa?- 
- Ci sono stati parecchi furti in città.- fece Leo lapidario. 
- Sì. E non credo che ci siano dubbi a riguardo.- fece Sarah - I Dragoni Purpurei. Ora che Shredder è tagliato fuori, e i Mobstars sono al fresco, la città è loro.- 
- Certo. Ma nulla esclude che qualche personaggio nuovo voglia cogliere l'occasione per mangiarsi una fetta della torta.- fece Leo - io e Casey andiamo ad investigare. Speravo che volessi unirti a noi.- 
- Certo...- fece Sarah - perchè no...- fece recuperando la giacca.
...
...
...

Le loro deduzioni si rivelarono esatte. Dietro l'ondata di furti c'era Hun, che scampato miracolosamente alla morte durante il loro ultimo incontro, aveva ripreso in mano le briglie della sua vecchia banda ed aveva deciso di farla tornare non solo agli antichi splendori... ma di farne una vera e propria organizzazione.
- Tutto materiale che la polizia troverà molto interessante...- fece Sarah iniziando a filmare ciò che vedeva con il suo cellulare. 
- Noi li sistemiamo per le feste.- fece Leo - tu filma più che puoi, e cerca di non farti scoprire.- 
- Guarda che non stai parlando con una che ha finito ieri il corso ninja per pulcini.- fece Sarah. 
'' Ah, odio stare in mezzo a due innamorati che litigano''- pensò Casey.
Mentre venivano messi fuori gioco senza che nessuno lo notasse, i Dragoni avevano iniziato ad aprire le casse contenenti il carico di armi appena rubato. Tra quelle casse ve n'era una dal contenuto molto, molto particolare che fece desiderare ai Dragoni di non averla mai aperta.
Conteneva infatti un orribile mostro con sei occhi, frutto di un esperimento genetico finito male che appena fuori iniziò ad aggredire chiunque gli capitasse a tiro. Hun riuscì a metterlo fuori gioco dopo avergli scaricato addosso un intero caricatore per poi avvicinarsi per dargli il colpo di grazia, ma Leo lo fermò.
- Credevo di essermi liberato di voi!-
- Si, beh, mettiti in fila, scimmione.- fece Leo a spade sguainate.
- Leo lascialo a me...- fece Casey ansioso di vendicare finalmente la morte del suo amato padre.
- Si certo... ma prima lascia che te lo ammorbidisca un po'.- 
...
...
...
Sarah urlò nel vedere quella creatura mentre girava per il magazzino intenta a girare quella specie di reportage, salvo poi calmarsi ed inorridire nel vedere come Hun l'aveva ridotta, e si avvicinò con cautela. Non sapeva nemmeno lei perchè. Non pensava di poterlo curare visto che era letteralmente tagliato a metà e per terra 
 Era come se una forza misteriosa la stesse chiamando. Si avvicinò a quella creatura e nei suoi cinque occhi vide dolore, malinconia, nostalgia per una vita passata ormai lontana e la triste consapevolezza che non avrebbe avuto più nulla della sua vita passata. Vide nei suoi occhi le immagini di una vita che non c'era più. Del suo amore perduto. 
Una volta quell'orribile mostro, era un essere umano. Un ufficiale di Marina.
- Bishop. E' stato Bishop a ridurti così vero?- fece Sarah con un tono dolce, quasi materno.
Il mostro annuì. 
'' Quante vite ha rovinato...''- pensò stringendo il pugno. E quante ancora ne avrebbe rovinate. 
- Non aver paura... ti aiuterò io...- e nel dir così, dovette scostarsi. Le ferite, apparentemente mortali della creatura si rimarginarono all'istante e come rigenerato a vita nuova, si portò sulla scena della battaglia ed attaccò Leonardo alle spalle.
- NO!-
Casey si stava ancora riprendendo da un colpo molto violento, mentre Hun guardava la creatura orripilato ed incredulo.
- No, impossibile, come fa ad essere ancora viva quella maledetta bestiaccia? Le ho scaricato addosso l'intero caricatore!- il tutto mentre la creatura agitava Leo senza sosta.
Sarah corse verso il mostro - E' un amico, è un amico, fermati!!! Lascialo andare subito!- fece la ragazza con autorità.
Il mostro si fermò. 
- Mettilo giù piano, su da bravo!- fece la ragazza con il tono di una madre che rimproverava il figlio per una marachella - Oggi niente tartarughe sul menù.- continuò mentre il mostro posava piano il ninja a terra. 
Leonardo traballò appena quando i piedi toccarono terra, e fu compito di Sarah e Casey trattenerlo per evitargli di cadere. 
- Piano... vuoi sederti per un attimo?- fece Sarah. 
Il ninja fece cenno di no - Nonono... sto bene... sto bene... che diavolo di roba è quel...- 
- E' una vittima innocente.- fece Sarah - era un ufficiale di marina prima che... Bishop lo trasformasse in un mostro da incubo.- 
- Sei sicura che si tratti di lui?- fece Casey.
- Conoscete qualcun'altro in questo mondo che quando non ha nulla da fare distrugge la vita di persone innocenti trasformandole in roba che di solito sta nei film dell'orrore? - fece Sarah. Ok, quel mostro non poteva parlare ma non le servivano le parole di conferma per sapere che aveva ragione. Per sapere che Bishop aveva distrutto la sua vita tanto quanto aveva incasinato la sua e quella di Jake. 
- Touchè.- fece Leo - quindi? Qual'è il piano adesso?- 
Sarah non disse nulla. Si limitò a prendere un cristallo dalla tasca interna della giacca. 
Un cristallo della popolazione di Atlandide, di quelli che avevano ridato sembianze umani permanenti a Sidney e ai loro amici del sottosuolo, senza costringerli a sottostare ad odiosi ricatti per potersi specchiare e vedere il volto di una persona umana. Aveva funzionato con loro. Avrebbe funzionato anche con lui. Doveva solo farlo liquefare con gli ultrasuoni ed iniettarglielo. Si sarebbe fatta raccontare il calvario a cui Bishop l'aveva costretto, e lei gli avrebbe raccontato il suo, quello di Jake... e a breve sarebbe riuscita a trovare le altre vittime della megalomania di quel mostro che si atteggiava a paladino della Terra. Avrebbe ricominciato la sua vita da dove l'aveva lasciata, reso giustizia ai suoi genitori che fino al loro ultimo respiro avevano agito con l'unico interesse di proteggerla e avuto la consapevolezza che quell'essere immondo non avrebbe più fatto del male ad anima viva. 
- So che odi le punture...- fece Sarah - ma è l'ultima.- 
La loro conversazione fu disturbata dal suono della campana. E il mostro iniziò a ricordare un altro dettaglio del suo passato... tornò indietro al giorno del suo matrimonio, quando era certo di star per iniziare a vivere la parte più bella della sua vita, accanto alla donna per la quale il suo cuore aveva sempre battuto... e supportato dal suo sedicente migliore amico... per il quale sarebbe entrato in un campo minato senza alcuna difesa che il suo stesso corpo... e che per buona misura, lo avrebbe trasformato in un mostro da incubo pochi mesi dopo negandogli sia il diritto di vivere una vita normale accanto a sua moglie e il diritto di vedere crescere il loro figlio.
Fu preso dal desiderio irrefrenabile di vederli. Di dir loro che era vivo, e che tutte le torture e le sevizie subite non avevano cancellato dalla sua mente ne il loro ricordo ne la speranza di poterli rivedere un giorno. 
- Seguiamolo.- fece Leo - Non sono sicuro che sia una minaccia, ma non possiamo rischiare che faccia del male a qualcuno.- 
I Dragoni Purpurei potevano aspettare. Un mostro forse in procinto di distruggere la città no.
...
...
...
Leonardo, Sarah e Casey non erano gli unici a seguire il mostro. Anche Bishop moriva dalla voglia di rimetterci sopra le mani. Ultimamente per il sadico agente dei servizi segreti le cose non si erano messe molto bene. Si era recato a Washington per chiedere al presidente un ulteriore finanziamento per le sue ''ricerche''. Il presidente però non era molto propenso a concederglielo in quanto ultimamente le iniziative dell'uomo gli erano state motivo di grande imbarazzo, riferendosi soprattutto all'attacco che aveva organizzato alla residenza di Shredder poco prima che il malvagio Utrom venisse assicurato alla giustizia. Gli aveva dato un ultimatum. Se non avesse visto dei veri risultati al più presto, gli avrebbe ritirato tutti i finanziamenti stanziati finora. 
E non era nemmeno questo il suo problema principale. Il carico di armi rubato dalla gang era IL SUO carico di armi. E nel mezzo, aveva nascosto proprio l'esperimento T9581, per poterlo recuperare senza che nessuno si insospettisse. La notizia della scomparsa del carico per cui, lo mandò su tutte le furie e diede ordini tassativi ai suoi uomini.
- Recuperatelo al più presto se non volete essere indicati come i volontari per i prossimi esperimenti genetici.- 
I suoi collaboratori spaventati da quella prospettiva, si diedero da fare, ed in breve tempo riuscirono a trovare il mostro, impegnato a marciare verso il centro abitato di Brooklyn.
- Se lo ricorda ancora... molto, molto interessante.- commentò Bishop per poi sbiancare nel vedere che vicino al mostro vi era un esile figura di donna accanto ad un rettile antrompomorfo bipede. 
- Non è possibile...- fece riconoscendoli - sono la figlia degli Huntington ed il suo ragazzo... credevo che fossero stati eliminati...-
- Che devo fare signore?- 
- Riprendete il controllo di T9581. E se potete... toglieteli di mezzo entrambi.- 
..
..
..
Leonardo e Sarah dopo aver accompagnato Casey a casa fecero ritorno al rifugio con aria mesta in volto. Sarah era poi riuscita a calmare la creatura rinnovandogli la promessa di aiutarlo... in fondo aveva conservato alcuni cristalli della città sotterranea e non le sarebbe stato difficile farlo tornare alle sue fattezze umane e farlo tornare dalla sua famiglia. Ma la vita aveva deciso diversamente per quella povera creatura. L'elicottero di Bishop lanciò tre cavi per catturare la creatura. Il mostro ne spezzò due e strattonò violentemente il terzo, facendo sbandare l'elicottero. Uno dei cavi colpì in pieno il serbatoio del propano rilasciando così gas esplosivo... e nel disperato tentativo di liberarsi, il mostro distrusse una piccola struttura, rimanendovi imprigionato... mentre della benzina raggiungeva il gas, dando vita ad un terribile incendio.
- NOOOOOOOO!!!!- urlò Sarah correndo verso la creatura tentando di salvarla, trattenuta dalle braccia di Leo - LASCIAMI ANDARE, LASCIAMI ANDARE, E' ANCORA LI' SOTTO, E' ANCORA VIVO...-
- STA BRUCIANDO TROPPO, SAREBBE UN SUICIDIO!-
- NON MI IMPORTA!-
- A ME SI!- fece Leo strattonando via la ragazza che scalciava ed urlava. Poi tutto finì in una terribile esplosione. 
Bishop approfittò della confusione per scappare. Non sapeva se Sarah fosse o meno rimasta uccisa nell'esplosione, ma in quel momento ciò che gli premeva era andarsene via, al sicuro, prima che arrivasse la polizia.
Durante il tragittto Sarah non disse una parola, ancora sconvolta da quel che era successo. 
- Quell'uomo si fidava di me.- fece Sarah - gli avevo promesso che l'avrei aiutato e non l'ho fatto....
Se solo mi avessi permesso di...- 
- Cosa?- fece Leo - Gettarti tra le fiamme dell'inferno per salvare qualcuno che non poteva essere salvato?- 
- Non puoi saperlo.- fece la ragazza - Bishop ha rovinato la vita di quell'uomo, della sua famiglia, ha distrutto quella dei miei genitori, e Dio solo sa quante altre.... stanotte avrei potuto mettere fine a tutto.- 
- Sarebbe finita soltanto la tua vita.- fece Leo - non puoi salvare tutti. Prima te ne fai una ragione e meglio è. Per la tua salute mentale.- 
Sarah lo fulminò con lo sguardo. 
- Lo dice uno che quando non riesce a vincere sempre e comunque passa mesi e mesi a provare rabbia e rancore verso sè stesso e a tenere alla larga le persone che gli vogliono bene come se avessero la peste bubbonica!- fece la ragazza con malcelata rabbia.
- Prego?- 
- Non fingere di non capire.- fece Sarah - Tu dici agli altri come comportarsi, che non è compito loro salvare il mondo, ma quando in quella stessa situazione ci sei tu, ehy che il mondo si fermi, io devo salvare tutti!- 
- E' diverso, io vi devo proteggere, voi non avete simili preoccupazioni...-
SCIAFF!
Il secondo dopo Leo si ritrovò a massaggiarsi la guancia verde pistacchio su cui campeggiava un segno rosso. 
- Ma ti ha dato di volta il cervello?- 
- A ME NO, MA SENTIRE CERTE IDIOZIE MI MANDA IN BESTIA!- fece Sarah - Come diavolo puoi pensare che solo tu tenga a qualcuno tanto da decidere di dare la vita per salvare la sua??? Pensi che nella nostra famiglia solo tu ti preoccupi di qualcosa e che noialtri pensiamo solo a noi stessi perchè tanto ci sei tu che tiri i remi in barca? Non hai idea di cosa abbiamo passato quando stavi morendo o ogni volta che ti sei ritrovato in pericolo per noi!- e nel dir così si allontanò.
- Ed ora dove stai andando?- 
- NON C'E' ABBASTANZA SPAZIO IN CASA PER ME, I RAGAZZI, SPLINTER ED IL TUO EGO!!!!- fece Sarah allontandosi arrabbiata.
Tanto mancavano poco più di tre ore al suono della campanella della prima ora, e per un giorno poteva anche chiedere in prestito il materiale scolastico alla biblioteca. Non aveva voglia di tornare a casa con Leonardo e spiegare a qualcuno il perchè avessero litigato.
Già.
Avevano litigato.
Per la prima volta in quasi quattordici anni che si conoscevano. 
Non lo avrebbe mai ritenuto possibile.
E presto avrebbe scoperto che c'era un'altra cosa che non avrebbe ritenuto possibile ma che stava per sconvolgerle di nuovo la vita.
...
...
...
'' Si.''- fece la segretaria della scuola -'' Abbiamo una studentessa che risponde al nome di Sarah Huntington.''
- Capisco...- fece l'uomo dall'altra parte del telefono, un uomo dallo sguardo magnetico e dagli abiti scuri, con un sorriso di gioiosa incredulità - Sa... sa dirmi qualcosa di lei?-
'' Temo di non poterlo fare... scusi, ma lei chi è?''
- Nessuno di particolare... ho un piccolo bar a Soho ed una ragazzina con quel nome l'altro giorno ha dimenticato il cellulare, volevo restituirglielo, ma non sapevo dove cercarla se non a scuola...''
'' Ah capisco. Può passare nei prossimi giorni dalla portineria, se ne incaricherà il bidello.''
- La ringrazio.- fece l'uomo mettendo già pensando -'' Finalmente ti ho ritrovata.'' 
  
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