Era strano come le situazioni si potessero ribaltare.

Il loro ultimo lavoro era finito con una sparatoria nella hall di un albergo 5 stelle, ovviamente un grosso problema, ma se i proprietari erano un gruppo di persone di un ex cartello colombiano e avevano dei sospesi con la mafia locale allora la questione era completamente differente.
Come extra per aver eliminato il “problema” avevano offerto al gruppo della Lagoon Company di soggiornare all’hotel per qualche giorno.

Ora Revy era sdraiata su un lettino da spiaggia in riva all’oceano, guardava incuriosita Rock attraverso gli occhiali da sole, era strano vedere il colletto bianco indossare qualcosa che non fosse il suo solito completo, eccolo lì seduto sulla sabbia in costume da bagno con le spalle appoggiate al bordo del lettino, poteva quasi sfiorarle con i piedi.

Per un attimo la risata maliziosa di Eda le risuonò in testa, quella dannata suora perché le era venuta in mente.

<< Saremmo anche in un fottutissimo hotel extra lusso, ma questo affare ha visto sicuramente tempi migliori >> disse sbuffando mentre si girava a pancia in giù.

Rock non disse nulla, quel commento non richiedeva una risposta, conosceva Revy abbastanza per capire che in fondo in fondo si stava quasi divertendo.
Sorrise, sapeva che non poteva definirsi una vacanza, ma era la prima volta dopo molto che poteva fare quello che voleva, senza compromessi, senza finti sorrisi per compiacere qualcuno, senza quella costante ansia di cadere in fallo per un minimo errore.
Da quanto ricordava era sempre stato così in famiglia, a scuola, all’università, sul lavoro.
Era una bella sensazione avere la possibilità di godersi l’attimo guardando l’orizzonte con le onde dell’oceano che gli bagnavano le gambe e il costume.

Revy si girò nuovamente : << Fa un caldo maledetto, Rock schizzami un po’ d’acqua addosso! >>

La guardò perplesso poi sospirò rassegnato, anche questo faceva parte della vacanza.

NdA: