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Autore: FreddyOllow    21/08/2020    0 recensioni
Riverside è un cumulo di macerie. Gli infetti hanno spazzato via ogni difesa installata dai militari, e i sopravvissuti lottano per vivere un altro giorno. Isaac Stone è uno di essi. Un sopravvissuto.
Genere: Dark, Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Passammo lì il resto della giornata, mangiando cibo in scatola che avevamo trovato nel fondo di una cassa. C'era persino un secchio maleodorante in un angolo, dove facemmo i nostri bisogni. Quando fu sera, dormimmo nei sacchi a pelo e alle prime luci dell'alba, ci alzammo, mangiammo e ci preparammo mentalmente e fisicamente a raggiungere la rimessa delle barche.
Quando Nora aprì la porta di ferro rossa, che dava in una stanzetta buia illuminata lievemente dalla luce proveniente dalla soglia di un altra stanza, sentimmo un gemito acuto. 
"E' una Spitter." Disse Peter.
"Me ne occupo io." Rispose Nora, mettendosi di spalle al muro. Lentamente sbirciò nella stanza illuminata. Non so cosa vide, ma fu rapida a uscire allo scoperto e sparare. Il singolo colpo uccise la Spitter.
Uscimmo nella stanza illuminata, dove vidi un furgone bianco, due stanzette e un scaffale pieno di cartoni. Alcuni infetti giacevano morti sul pavimento. 
"State attenti alla pozza di acido." Dissi.
Muovendoci verso l'ingresso che conduceva all'esterno, aprimmo la porta. 
Una quarantina di infetti barcollavano in strada. Tanti altri erano stesi senza vita ai loro piedi. Un Jeep militare era parcheggiata di traverso. Alla mia sinistra, due auto si erano schiantate frontalmente.
"Merda." Disse Peter. "Non mi aspettavo così tanti figli di puttana dopo la strage di mostri che abbiamo visto ieri."
"Che facciamo?" Chiese Angela.
"Dobbiamo ucciderli. Non abbiamo altra scelta." Aggiunse Nora.
"Attireremo gli infetti." Dissi.
"Forse, o forse no. Non sappiamo quanto ce ne sono nei paraggi. Se tutti si sono diretti al magazzino, allora forse ci imbatteremo in pochi di loro."
"Non puoi saperlo." Aggiunse Angela. "Non è meglio aggirarli?" Indicò la fila orizzontale di Bunglow dalle finestre infrante o sbarrate da assi. "Possiamo passare da lì."
"Non vedi le recinzioni metalliche?" Disse Peter. "Ci sono altri infetti là dietro. Riesci a vederli?"
Angela sbuffò.
Nora si guardò intorno, puntando gli occhi in diverse direzioni. "Non c'è altro modo. Dobbiamo affrontarli."
Ci mettemmo in posizione; io e Angela ci abbassammo, mentre Nora e Peter si misero in piedi dietro di noi. Davamo le spalle al muro e la maggior parte degli infetti erano alla nostra sinistra, vicino a una casa. Un tempo doveva essere un avamposto militare, visto che all'entrata c'erano sacchi di sabbia e del filo spinato. Un ammasso di cadaveri era a ridosso di un altra Jeep militare.
"Non fateli avvicinare." Disse Nora. "Sparate a colpo sicuro."
"Non è così semplice." Rispose Peter. "Sono fottutamente veloci quei bastardi."
"Fai come dico!"
Aprendo il fuoco, uccidemmo i primi infetti girati di spalle, ma ben presto tutti gli altri si precipitarono verso di noi e li crivellammo di colpi. Solo un infetto riuscì a raggiungerci e mi tolse di mano il fucile automatico, mentre stavo ricaricando. Ma Nora gli fece saltare via la testa.
"Grazie." Dissi.
Nora si limitò a guardarmi.

Aspettammo in quella posizione per tre minuti, quando capimmo che non ci avrebbe raggiunto nessuno, ci avvicinammo alla casa. Non mi ero sbagliato a dire che era un avamposto militare, perché all'interno trovammo delle armi e un tubo bomba, oltre a due cadaveri. Perlustrammo il soggiorno, la camera da letto e la cucina senza trovare nulla, ma nel bagno trovammo degli antidolorifici. 
Lasciammo la casa e ci inoltrammo nel giardino nel retro, circondata da una recinzione di legno alta due metri. Quando la superammo, vedemmo altri infetti lungo lo spiazzò, un piccolo gabbiotto che precedeva la fitta foresta e tre auto, tra cui una Jeep militare. Anche qui, sul terreno, c'erano moltissimi infetti morti. Quelli vivi, invece, erano una ventina. Li affrontammo assumendo nuovamente la stessa posizione. Furono falciati dai proiettili, ancor prima di fare quindici metri. 
Ci avvicinammo al gabbiotto e trovammo una molotov. Poi, salendo un lieve pendio, ci fermammo accanto un bidone in cui ardeva un fuoco. Avvistammo una piccola casetta nel fitta vegetazione, mentre davanti a noi una strada sterrata serpeggiava tra gli alberi fino a un gazebo di legno.
Ci inoltrammo verso la casetta e uccidemmo due infetti sulla nostra strada. Quando entrammo dentro, udimmo un forte ruggito. 
Gli infetti stavano arrivando.
Ci barricammo dentro e aspettammo che l'onda di non-morti si abbattesse sulle nostre teste. Poi un Hunter iniziò a colpire e grattare la porta, ma Angela lo uccise. 
Gli infetti arrivarono a gran numero. Molti di loro sbucarono tra gli alberi, arbusti e alcuni si gettarono giù da un piccolo dirupo alto cinque metri poco lontano dalla casetta.
Io e Angela ci mettemmo accanto alla porta da dove eravamo entrati, mentre Nora e Peter coprirono l'altra entrata. Gli infetti si scagliarono contro le porte, rompendone una parte. Ora, dallo squarcio, potevo vedere i loro visi cadaverici, l'iride gialla accesa e la bocca sbavante di liquido nero. Aprimmo il fuoco e facemmo fuori i primi infetti, mentre altri si arrampicavano sul tetto. C'erano due piccole finestre nella casetta da cui potevano entrare. Io e Peter ci guardammo e ci girammo verso di queste per non farli entrare. Non appena puntammo le nostre armi, cinque infetti si schiantarono contro i vetri. Nora lanciò un tubo bomba dalla finestra e tutti gli infetti lo seguirono, infastiditi dal bip. Dopo cinque secondi, l'ordigno esplode, facendo a pezzi la maggior parte degli infetti. 
Resistemmo per altri due minuti, finché non li uccidemmo tutti. 
Aspettammo un po' nella casetta, dopodiché uscimmo e seguimmo una piccola stradina. Ci portò davanti alla rimessa delle barche. Un edificio di legno con un piano, sul cui balcone si trovava un mitragliatore. Avvistai anche dei sacchi di sabbia. Quando entrammo, una donna ci puntò l'AK-47.
"Denise!" Disse Angela con un sorriso, prima di abbracciarla.
"Sei viva." Aggiunse Peter. "Come hai fatto?"
Abbracciamo tutti Denise. Poi lei disse. "Quando le cose sono andate in malore, sono fuggita dal magazzino. Ho seguito i cadaveri in strada, quelli riempiti di piombo. Pensavo di trovare qualcuno qui che sapesse come difendersi, ma appena sono arrivata una nave si è staccata dal molo con abbordo quattro persone."
"Tre uomini e una donna?" Chiesi.
"Forse, non ne sono sicura."
"Devono essere loro. Quindi si sono salvati." Sorrisi.
"Parli di quei quattro che avevi incontrato?" Mi domandò Angela.
"Sì. Proprio loro. Forse possiamo chiamare l'imbarcazione."
"E come?" Disse Peter.
Mi guardai attorno, ma prima che potessi parlare, vidi Nora accanto a un radio con in mano un microfono. "C'è qualcuno." Disse.
"Cosa fai?" Le chiese Angela.
"Non vedi? Cerco aiuto. Forse quei..."
"Chi parla?" Disse una voce da uomo dalla radio.
Tutti sobbalzammo dallo stupore.
"Oh mio Dio!" Aggiunse Angela con le mani sulla bocca.
"Sono Nora. Con me ci sono quattro persone. Con chi parlo?"
Udimmo solo una scossa statica. Poi varie voci in altre lingue soppresse continuamente da un fruscio.
"Merda." Disse Peter. 
"Prima non funzionava." Aggiunse Denise. "Ho controllato personalmente. C'era solo un fruscio di sottofondo."
"Mi sentite?" Continuò Nora. "Sono Nora."
"Nor..." La voce fu soppressa da una interferenza. "Siete... Quanti..."
"Sono con altre quattro persone."
Attendemmo una risposta, ma c'erano solo un susseguirsi di voci in altre lingue, interrotta da statiche.
"Chiamo... Slater..." Disse la stessa voce interrotta da un fruscio. "Dovrò fare... giro... Dovete... Infetti."
"Non ho capito. Ripeta." Disse Nora.
"Infetti... Arrivano... Attenti..."
"Infetti?" Disse Angela.
Quando ci girammo, attraverso la finestra sbarrata da assi di legno, vedemmo gli infetti correre verso la casa.
"Tutti al primo piano!" Gridò Denise.
Salimmo e uscimmo sul balcone. Nora si mise al mitragliatore e iniziò a sparare, mentre noi la coprimmo. Gli infetti furono travolti dal nostro fuoco congiunto, ma altri sbucarono fuori dagli alberi. Un Hunter balzò in cielo, ma Peter lo ucciso prima che atterrasse su Denise. Alcuni infetti riuscirono a salire la scala che portava sul balcone e vennero crivellati. Mentre combattevamo, sentimmo il gorgoglio di un Boomer, accompagnato da una risatina isterica del Jocker.
Individuai quest'ultimo sulla scala e lo uccisi, ma il Boomer riuscì a vomitare addosso a Peter.
"Cazzo! Cazzo! Fottuto grassone del cazzo!" Gridò Peter, facendo saltare in aria il Boomer.
In un attimo, una moltitudine di infetti si riversarono da tutte le parti. Nora ne uccise la metà, mentre l'altra, sotto i nostri colpi, moriva sui corpi ammassati sulla balconata accanto alla scala.
Come se le cose non fossero già di merda, ecco arrivare il Tank. Ruggì, staccò un pezzo di pietra dal terreno e lo lanciò contro Nora, che lo deviò all'ultima istante. 
"Distraetelo, mentre Nora usa il mitragliatore." Disse Denise.
Ci portammo al pianterreno e sparammo contro il Tank che ci inseguiva irato. Nora cercò di abbatterlo con le pallottole di grosso calibro del mitragliatore, mentre il resto di noi lo attornio, per non far dirigere la sua furia contro Nora. Poi Denise gli lanciò addosso una molotov e il Tank prese fuoco, facendolo incazzare.
Gli svuotammo addosso dodici caricatori ciascuno, più duecento colpi del mitragliatore per abbatterlo. 
Quando facemmo per tornare sulla balconata, sentimmo la tromba dell'imbarcazione. I quattro sopravvissuti che avevo conosciuto giorni fa, poggiarono i fucili sul parapetto della barca e aprirono il fuoco verso gli infetti che sciamavano dalla foresta. 
La barca si fermò al molo.
"Forza! Saltate su!" Disse una voce dal megafono della barca.
Mentre correvamo verso la barca, gli infetti ci assalivano dalla vegetazione che correva lungo le basse acque del molo. Riuscimmo a ucciderne una buona parte, quando Nora venne afferrata dalla lingua di uno Smoker e trascinata tra i fitti arbusti, scomparendo dalla nostra vista. 
"No!" Gridò Angela, cercando di dirigersi verso di lei, ma venne fermata da me e Peter. La portammo a forza sull'imbarcazione, mentre Francis, Louis, Bill e Zoey ci coprirono e uccisero dozzine di infetti.
L'imbarcazione iniziò a muoversi. Angela piangeva e singhiozzava. Io, Denise e Peter guardammo nel punto in cui era scomparsa Nora, mentre gli infetti si lanciavano nel fiume con la speranza di raggiungerci, colando a picco.
Eravamo salvi, ma a che prezzo? Nora era morta. Era stato un attimo, e lei non c'era più. 
Scomparsa. 
Inghiottita per sempre dalla foresta.

   
 
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