Anime & Manga > Bleach
Segui la storia  |       
Autore: Saeko_san    23/08/2020    1 recensioni
E' passato diverso tempo dalla conclusione di Bleach, ma ci sono attimi e concetti che difficilmente Tite Kubo ci ha fatto dimenticare. In questa raccolta di one-shot, la storia di Bleach verrà ripercorsa sotto diversi punti di vista, per poi arrivare ad un'unica, grande conclusione: "siete lupi, siamo lupi. E i lupi non ululano mai da soli".
| 16 os first published on EFP between 2012 and 2014 |
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gin Ichimaru, Jaggerjack Grimmjow, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Urahara Kisuke
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Vol. 23:
MY LAST WORDS ON THE BATTLEFIELD BURNING
The darkside of two worlds ends 
 
 
 
Non è mai stato semplice per lui integrarsi con gli altri suoi coetanei e vivere una vita cosiddetta "normale". Non lo è mai stato perché già da bambino sapeva di essere diverso, di avere poteri che nessun altro aveva.
Eppure crescendo, è riuscito a prendere parte nella vita di alcune persone, che con il tempo ha scoperto essere anche loro dotate di poteri speciali. Per una vita ha pensato che Kurosaki potesse essere il suo acerrimo nemico, soprattutto dopo aver scoperto la sua natura di shinigami; eppure le amicizie (e le inimicizie) non si misurano con le parole, sono solamente i fatti a fare la differenza.

E per quanto Ishida e Kurosaki non abbiamo mai condiviso determinate quotidianità, hanno comunque avuto il privilegio di combattere spesso fianco a fianco; lui non pensa che sia possibile, ma il suo "acerrimo nemico" e tutti gli altri compari lo considerano amico da prima che egli stesso potesse accorgersene. Ishida Uryu ha inoltre avuto il privilegio di sapere molto di più di lui, persino sulla morte della propria madre, della quale Kurosaki è rimasto all'oscuro della verità fino all'ultimo, persino durante la guerra contro Ywach.

Non deve essere stato facile vederlo sotto l'ala oscura del Re dei Quincy; ma non è stato facile nemmeno per Ishida, visto che qualsiasi passo falso avrebbe fatto saltare la sua copertura; fare il doppiogiochista con il potere di "The Almighty" a fare da spada di Damocle sopra la sua testa non è cosa di poco conto e in cuor suo il giovane quincy ha sempre saputo di non poter competere.
Avrebbe potuto comunque fare il necessario per aprire la strada all'unica persona che poteva arrivare oltre, a colui che è stato in grado di trascinarlo al suo stesso passo e al suo stesso ritmo, quando si tratta di salvare qualcuno a cui tiene: è la sua ultima freccia d’argento a colpire il nemico e Kurosaki a finirlo.

Non ci sono ultime parole sul campo di battaglia che brucia, ma non importa.
 

Se le parole avessero forma
non potrebbero raggiungerti, tu che ergi nelle tenebre[1].

 

 
 
-Alzati in piedi, idiota!- gli grida Renji, mentre lui non può nemmeno fare un passo e si sente sconfitto nel profondo.

Lo forza a compiere la strada verso la Soul Society, dopo che quello strano tipo, Tsukishima, gli ha dato la possibilità di ricostruire la sua zanpakuto. Ed è su quella stessa strada che gli confessa che è solo grazie a lui, è solo grazie a Ichigo, se lui e Rukia sono stati in grado di tornare ciò che ero prima di diventare di shinigami, prima che la distanza delle costrizioni sociali li portasse a lasciare tra loro un vuoto che altrimenti non poteva essere colmato.
Da quel momento in poi, sino a quando i suoi polmoni gli avrebbero permesso di respirare, in qualsiasi momento Ichigo non fosse riuscito ad andare avanti, lo avrebbe trascinato lui a forza sulla via necessaria da compiere - questa è stata la promessa fatta a se stesso, per la quale Renji Abarai sarebbe morto in quel momento stesso, pur di mantenerne fede.

Nel suo sangue c'è sempre stato il fuoco, nel suo cuore ci sono sempre state le zanne; c'è sempre stato un problema di fondo nel relazionarsi con gli altri, ma quel giovane ryoka che aveva raggiunto la Soul Society non poco tempo addietro, aveva cambiato un mondo destinato ad essere monolitico per sempre, nonostante Urahara-san, nonostante Aizen, nonostante tutto.
Non poteva permettere che quella forza di cambiare le cose, di essere l'ultimo asso nella manica contro le forze nemiche, crollasse su se stesso solamente perché qualcuno di imbattibile aveva distrutto le sue speranze.

 
Il fuoco che stilla dalle zanne non si spegne
brucia completamente il campo di guerra
facendo emergere la sagoma di colui che è amico[2].

 

 
 
È difficile ricominciare a vivere, dopo tutto quello che ha vissuto. È difficile pensare che sia riuscito a sconfiggere Ywach Bach un giorno, e che il giorno dopo debba tornare alla sua vita di sempre, agli amici di sempre.
 
È vero, sul mondo terreno ci sono persone che sanno cos’ha vissuto, perché l’hanno vissuto con lui. Inoue gli rimane accanto, Sado lo guarda con consapevolezza, Ishida non distoglie più lo sguardo, quando capita che si parlino; il padre Isshin lo guarda con sguardo fiero. L’Urahara Shoten è sempre aperto per lui e ogni tanto, quando passa a trovare il signor Urahara, incontra un gatto nero che lo saluta con voce roca: Yoruichi continua a preferire la forma felina a quella di donna.
 
Ma c’è qualcosa di ancor più difficile con cui avere a che fare: l’assenza di Rukia.
 
È vero, non è come quando aveva perso i suoi poteri, dopo lo scontro con Aizen, in cui non poteva nemmeno percepire la presenza del suo reiatsu, ma non è nemmeno come dopo averli riacquistati, i poteri, quando è tornato a casa dalla Soul Society con il distintivo di “sostituto-shinigami” ancora in tasca.
 
I due rimangono separati perché, come Ichigo deve proseguire la sua vita, Rukia deve portare avanti la sua, in un mondo che l’ha quasi giustiziata per aver passato i suoi poteri ad un essere umano che tanto umano non è. Ma rimane pur sempre il suo mondo, un mondo che stavolta la nominerà Capitano, perché Ukitake non c’è più e la Tredicesima Compagnia ha bisogno di una guida; il suo bankai è completo e Rukia Kuchiki ha raggiunto l’esperienza necessaria per quel ruolo. È un mondo in cui è vicina a Renji e a suo fratello, alla sua famiglia. Così come gli affetti di Ichigo Kurosaki sono sulla terra.
 
Ichigo si limita a rivolgere lo sguardo al cielo, sperando ogni tanto di vederla apparire nell’azzurro.
 
Non sa che, in alto, quando nella Seireitei è buio, anche Rukia guarda al cielo, dove sa che si trova la terra, sperando di scorgere il baluginio dei suoi occhi.
 
Si mancano, si mancheranno sempre, anche quando si troveranno certamente insieme nella stessa stanza.
 
Eppure il filo rosso del destino che li lega al quinto dito delle loro mani non è stato reciso.
 
Verrà il momento in cui si incontreranno ancora, in questo o nell’altro mondo.
 
 

 
 
La normalità è qualcosa alla quale erano abituati da piccoli ed è qualcosa che è tornato nelle loro vite solo negli ultimi anni. Avere dei figli è qualcosa che non si sarebbero mai aspettati fino ad una decina di anni prima; ma la vita va avanti anche dopo la guerra e sulle loro strade il destino aveva già posto dei compagni con cui condividere il resto della loro esistenza; Orihime era accanto ad Ichigo già quando sapeva solo ed esclusivamente vedere i fantasmi, Renji era con Rukia sin da quando la sua anima si era risvegliata nella Seireitei.

Quello che Ichigo e Rukia non sanno è che la strada che li ha portati a incontrarsi, condurrà i loro due figli a conoscersi.

Kazui e Ichika si vedono per la prima volta a Karakura Town, nella casa sopra la Clinica Kurosaki e quando i due si presentano, Kazui non è sorpreso nel vedere una shinigami dai capelli rossi comparirgli nella stanza della zia Yuzu (stanza che una volta era appartenuta al padre Ichigo), mentre Ichika rimane certamente scioccata nel vedere i poteri di shinigami del ragazzino dai capelli arancioni (la sua espressione ricorda quella della madre Rukia, quando anni prima quello strano umano dai capelli arancioni aveva rotto il sigillo del suo incantesimo immobilizzatore).
È giunta lì perché ha avvertito qualcosa di strano, ma non sa bene cosa, almeno non fino a quando vede i poteri del bambino davanti a lei.

I reiatsu dei due ragazzini si sono incontrati e mescolati, nello stesso luogo in cui quello dei genitori anni prima si sono trovati.

Il ciclo non si è interrotto e la storia non è finita.

Semplicemente, arriverà il momento in cui ciò che sembra svanito non lo sarà e ciò che sembra perduto non lo sarà.

 
Noi, anche senza forma
continuiamo il nostro cammino[3].
















 
Fine












 

[1] Tite Kubo, Bleach vol. 72: MY LAST WORDS, Uryu Ishida
[2] Tite Kubo, Bleach vol. 73: BATTLE FIELD BURNING, Renji Abarai
[3] Tite Kubo, Bleach vol. 74: THE DEATH AND THE STRAWBERRY, Ichigo Kurosaki & Rukia Kuchiki
































Postfazione e ringraziamenti di Saeko_san

Una fanfiction è un'espressione artistica per cui un lettore/spettatore di un determinato contenuto, sia esso scritto o audiovisivo, rimane talmente abbagliato da quel contenuto da sentire il bisogno di parlarne ancora e fantasticarne, esplorarne i significati e le interpretazioni che si possono dare di quella data opera.
 
Quello che ho tentato di fare con questa raccolta è stato approfondire alcuni aspetti del manga di Bleach di Tite Kubo, una storia che mi ha accompagnata per tutta la mia adolescenza e anche oltre, fino ai primi anni di università. Le prime one-shot, nello specifico quelle dalla n. 1 alla 18 (escluse la n. 6 e la n. 16), sono state scritte quando avevo appunto tra i 17 e i 18 anni e riprenderle in mano, correggerle e arricchirle è stato molto piacevole e nostalgico; per un periodo della mia vita pensavo tantissime cose in funzione della storia di Bleach, della quale ero innamorata a tal punto da rileggere interi volumi, stamparmi nella mente interi capitoli, parlarne persino con i miei genitori (che di manga non ne hanno mai capito molto) e inondare i miei amici di teorie strampalate sulla trama.
 
Bleach per tanto tempo è stata l'aria che ho respirato e la prima cosa a cui ho pensato ogni qualvolta si parlasse di manga e anime.
 
Proprio perché in questa raccolta ho deciso di riportare alcuni aspetti della storia originale e il criterio di scelta è stato spesso dettato dalla mia ispirazione e dalle mie preferenze per alcuni personaggi e/o loro dinamiche, non ho trattato tutto quello che sarebbe stato possibile affrontare: Bleach è un'opera ricca di sfaccettature e, per quanto sia stato difficile accettare alcune gestioni da parte dell'autore, soprattutto nell'arco narrativo finale, con gli anni sono riuscita ad apprezzare anche gli ultimi aspetti e a vedere l'intero racconto di Kubo sotto una luce diversa.
 
Lo apprezzo tanto tutt'ora e parte del risentimento dovuto alle scelte fatte sul finale che il mangaka ci ha regalato nel 2016 è ormai svanito, per cui consiglierei comunque di leggere l'opera principale, perché in ogni caso merita davvero molto.
 
Ringrazio tutti coloro che sono arrivati a leggermi sin qui e soprattutto ringrazio colei a cui il lavoro è dedicato, perché negli anni mi ha sempre dato tantissimi spunti di riflessione e una visione diversa dalla mia della storia (anche solo partendo dai suoi personaggi preferiti, a volte completamente diversi rispetto ai miei); devo ringraziare anche i componenti della mia famiglia e il mio compagno, che mi hanno sentito parlare per anni di una sola cosa e nonostante questo mi hanno sopportato e supportato.
 
Tornerò in futuro a scrivere di Bleach, non so bene quando, ma ho un'idea iniziata e mai conclusa che deve essere portata a termine.
 
Arde l'anima
benché scenda la pioggia
(Tite Kubo, Bleach vol. 58: THE FIRE, Shigekuni Genryuusai Yamamoto)
 

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: Saeko_san