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Autore: LittleBunny    24/08/2020    1 recensioni
Potrebbe farti comodo una come lei.' aveva affermato Nicolas.
'Davvero. Lei mi sembra una persona responsabile e che prende seriamente i suoi impegni. Un po' il tuo opposto.' aveva fatto notare Calmoniglio.
'E poi pensa, farete letteralmente fuoco e fiamme! Ma forse, nel vostro caso, sarebbe più appropriato dire ghiaccio e neve?' aveva ribattuto Tooth, entusiasta.
E Sandman, dal canto suo, aveva espresso la sua opinione con un enorme sorriso, facendo dei fuochi d'artificio con la sua sabbia.
Insomma, sembrava una congiura contro Jack.

[Jack x Elsa]
[Non avendo visto Frozen 2, non ci sono spoiler a riguardo. Spero che Elsa non risulti OOC!]
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Frost
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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ForLeara33 ★ Fanfiction creata per una challenge (Prompt : 'Mutual Pining')


Partnership

'Sai Jack, ' gli aveva detto la fatina dei dentini, in tono dolce e materino 'forse dovresti andarle a parlare.'
Così lo spirito dai capelli bianchi viaggiò nel vento, fino ad arrivare davanti al portone del villaggio di Arendelle.
Con un sospiro, si fece coraggio e lo attraversò e, per rilassare un po' i nervi, iniziò a far nevicare lievemente, divertendosi particolarmente a far scivolare alcuni bambini per gioco.
Era questo che lo divertiva, non di certo andare a fare un lavoro noioso come quello.
Ma partiamo dal principio.
Era passata una settimana da quando i quattro guardiani avevano avuto la brillante idea di affibbiargli una partner che era nientepopodimeno che Elsa, la regnante conosciuta per i suoi poteri immensi, molto simili a quelli di Jack.

'Potrebbe farti comodo una come lei.' aveva affermato Nicolas.

'Davvero. Lei mi sembra una persona responsabile e che prende seriamente i suoi impegni. Un po' il tuo opposto.' aveva fatto notare Calmoniglio.

'E poi pensa, farete letteralmente fuoco e fiamme! Ma forse, nel vostro caso, sarebbe più appropriato dire ghiaccio e neve?' aveva ribattuto Tooth, entusiasta.

E Sandman, dal canto suo, aveva espresso la sua opinione con un enorme sorriso, facendo dei fuochi d'artificio con la sua sabbia.

Insomma, sembrava una congiura contro Jack.
Nonostante i loro propositi tuttavia, Elsa con innata eleganza e regalità, si era presentata a loro con un sorriso pacato, per poi affermare che non avrebbe mai lavorato con qualcuno come Jack Frost.
Aveva sentito un 'ouch' dei suoi compagni quando se ne fu andata, chiudendo la porta alle sue spalle e pensò che fu finita lì... ma i suoi compagni non la pensavano allo stesso modo.
Sbuffò contrariato a quei pensieri mentre creava uno scivolo di ghiaccio, che una coppietta prontamente aveva usato per 'pattinare' ed abbracciarsi, con la scusa di non scivolare.
Nonostante la sua reazione, lo spirito era il primo che non gli sarebbe dispiaciuto la compagnia dell'altra, persona che gli mancava da davvero tanto tempo.
Forse lei non lo ricordava - o lo ricordava in parte - ma da piccola era stata 'la sua protetta' , se così si poteva dire ma era vero che l'aveva vista crescere.
C'era quando era piccola e giocava con la sua sorellina a palle di neve, c'era quando era triste, c'era quando aveva bisogno di chiacchierare e c'era... quando le capitarono una tragedia dietro l'altra.
Fu in quel periodo che smisero di essere amici e, anzi, ricordava piuttosto bene il giorno che successe.
Era rinchiusa in camera sua, rifiutandosi ancora di più di uscire - da quando erano morti i suoi genitori, si era fatta ancora più solitaria - e quel giorno Jack aveva più insistito del solito sul 'esci da questa camera, non ti fa bene, Anna ti capirà'.
'Ma che ne puoi sapere tu di quello che provo?' le aveva detto Elsa, con le lacrime agli occhi 'Sei l'ultima persona che può darmi il buon esempio, vattene via!'
E così aveva fatto, per lunghissimo tempo.
Non sapeva quanto fosse passato, dopotutto, ormai il tempo per lui passava in maniera diversa rispetto agli esseri umani ma sapeva solo che, passato del tempo, era tornata da lei e lei... non lo vedeva più e la cosa gli aveva spezzato il cuore.
Gli spezzava sempre il cuore quando un bambino si dimenticava di lui ma con lei fu molto più doloroso.
Non la lasciò completamente andare e, spesso e volentieri, andava a trovarla e si rese conto di quanto, più passava il tempo e più era diventata graziosa.
Sì, col tempo si era preso una gran bella cotta per la regina, ma questa era un'altra storia.
Dopo tanti scherzi, arrivò davanti al castello e volò verso le stanze della ragazza e, con sua gran sorpresa, si trovò la finestra aperta con la suddetta che lo fissava con braccia incrociate.

"Oh Elsa, speravo proprio di-"

"Che ci fai qui, Jack?" esclamò in tono di pura irritazione l'altra "E poi sarei una regina, merito un po' di rispetto."

Per un istante il ragazzo si accigliò ma, istintivamente, sorrise.
Era assurdo, ma preferiva di gran lungo che l'altra gli rispondesse a tono, piuttosto che essere invisibile ai suoi occhi.
Letteralmente.

"Oh, mi perdoni sua maestà." ribattè l'altro in tono derisorio, per poi far apparire un fiore di ghiaccio dalle sue mani che porse prontamente all'altra "Meglio?"

Lei sembrò sorpresa da quel gesto e prese il fiore fra le mani, lì per lì, senza parole.
La vide poi tossicchiare lievemente, cercando di nascondere il suo rossore: a d o r a b i l e.

"Facciamo finta." borbottò lei "Ma non mi hai risposto, che ci fai qui?"

"Beh," esordì l'altro, sedendosi sul cornicione del balcone "mi hanno mandato gli altri. Sai, forse sei stata troppo frettolosa, non pensi?"

"No."

Ow, una risposta secca, interessante.

"Oh, andiamo principes-- regina Elsa! Non avrai mica paura che i miei poteri siano più forti dei tuoi, mh?" esclamò con una risata, facendole poi un occhiolino.

"Cos-"

Nuovamente, la regina venne presa in contropiede e stavolta non riuscì a nascondere il rossore sulle gote.

"I miei non hanno niente da invidiare ai tuoi." ribattè l'altra "E poi sei l'ultima persona da cui accetto un consiglio, caro il mio Jack Frost, visto che non sei bravo a darne."

Quel commento bruciò particolarmente allo spirito, che non riuscì a nascondere un'espressione ferita, cosa che non era sfuggita all'altra che sembrò essersi accorta di aver esagerato.

"I-Io- uh-" mormorò la ragazza, senza sapere davvero che dire "... Dico... Dico sul serio Jack, lascia perdere. Un no è un no."

Dette queste parole, fece alcuni passi indietro e chiuse la finestra, sparendo non si sa dove per il castello.
Jack si passò una mano fra i capelli, ripensando a quella disastrosa conversazione e, senza rendersene conto, si stava accumulando in una mano un bel po' di neve e un'idea malsana gli balenò in mente.
Oh beh, se la cara regina pensava di non uscire di casa, ci avrebbe pensato lui a farla uscire.

******

"Sai Elsa," le aveva detto Anna, dopo aver ascoltato la conversazione della sorella per puro sbaglio "forse dovresti andargli a parlare."

Sentito quella frase, Elsa non era riuscita a trattenere uno sbuffo di irritazione mentre si diresse verso la sua scrivania, dove varie pratiche burocratiche del regno aspettavano solo di essere sistemate da lei.

"Aaaaah, insomma! Ti stai solo intestardendo di nuovo!" le fece notare nuovamente la sorella minore, sbattendo il piede per terra "Diglielo anche tu, Kristoff!"

"Io dico," disse il biondo, inseguendo la sua ragazza per il palazzo, nel vano tentativo di bloccarla "che non sono affari tuoi. Non sei molto brava a dare consigli e lo sa-"

"Ah Kristoff, stai zitto!"lo interruppe l'altra con esasperazione, per poi riportare l'attenzione sulla sorella "E dire che ti piaceva tanto, quando eri piccola! E scommetto che ti piace tanto anche adesso!!"

A quelle parole, quasi la regina non cascò dalla sedia.

"Io- non ho idea di cosa tu stia parlando." borbottò la ragazza dalla treccia bionda, posando gli occhi sulle scartoffie.

"Non dire bugie!" disse Anna, posando le mani sulla sua scrivania, fissandolo intensamente "Ricordo tuuutte le storie che mi raccontavi di Jack Frost e ricordo abbastanza bene la super cotta che avevi per lui! Non osare negarlo!"

A quelle parole, Elsa non rispose e preferì ignorare per qualche istante la sorella minore per riflettere.
Per quanto lo negasse, era vero che aveva sempre una grandissima cotta per quello spirito che gli stava sempre affianco da quando era piccola ma era vero che provava dei sentimenti contrastanti nei suoi confronti.
Nonostante l'affetto, provava una grossa rabbia per essere stata abbandonata ma, al contempo, anche un enorme senso di colpa provocato dalla consapevolezza di, non solo aver allontanato letteralmente l'unica persona che gli stava vicina, ma anche una di quelle persone che mai, mai avrebbe voluto ferire.
Non gli importava chi avesse i poteri più forti, se fosse o meno un guardiano ma... non si sentiva in pace con se stessa nel stare vicino ad una persona senza essere in pace con i suoi sentimenti.

"Io dico che dovresti provare a parlargli." disse la mora, che non aveva smesso un solo istante di parlare "Fidati di me, sono brava con i problemi di cuore."

"No, non è vero."

"KRISTOFF!"

"Forse..." disse la regina, in un lieve sussurro "Forse, non hai tutti i torti."

A quel punto, Elsa si alzò e i due, in completo silenzio si fissarono, inseguendo l'altra poco dopo.
Con il cuore che batteva all'impazzata per l'emozione, si era fatta coraggio e si era detto che quello sarebbe stato il giorno in cui avrebbero chiarito e magari, forse loro due potevano-
Ovviamente, tutti i suoi pensieri positivi andarono a quel paese nel momento in cui  aprì il portone del castello e si trovò lo spiritello che faceva fluttuare un enorme palla di neve che lanciò senza pietà verso la ragazza.

"Ah-Ah!" esclamò, estasiato "E ora chi è che ha i poteri più forti? Eh?"

Inutile dire che la bionda si difese prontamente con un muro di ghiaccio.
Inutile dire che, sempre la suddetta, creò una palla di neve ancora più grande.
Inutile dire che, come Kristoff fece indietreggiare Anna per chiudere la porta, le sussurrò un sincero e soddisfatto 'te l'avevo detto'.

******

La guerra di palle di neve - per non dire bufere - si concluse con un pareggio dovuta alla stanchezza di entrambi.
I due tornarono nelle loro rispettive dimore, stanchi morti e senza aver risolto nulla ma si addormentarono entrambi con un sorriso, per la consapevolezza che sicuramente, il giorno seguente, si sarebbero rivisti.
   
 
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