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Autore: GettAmourZe    24/08/2020    3 recensioni
Un nuovo viaggio aspetta Ash Ketchum e Pikachu, stavolta in un'avventura intrapresa per riscoprire chi sono e i loro obbiettivi!
Nella regione di Forsia intraprenderanno un viaggio per definire loro stessi. Vagando in un labirinto di dubbi e crescita, dovranno trovare la via per un futuro molto diverso da quello per cui avevano iniziato a viaggiare.
Combatteranno per realizzare il loro sogni e ristabilire l'equilibrio tra luce e oscurità, accompagnati da nuove e vecchie conoscenze... tra cui qualcuno molto speciale.
Amourshipping (AshxSerena)
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Pikachu, Serena
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime
Capitoli:
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Episodio 37: Il vaso di Pandora? Aperto.



"Noi siamo umani"

Furono le parole con cui iniziarono a raccontare tutto.

Ormai non aveva senso nascondere, i due Pokémon di fronte a loro non avrebbero creduto a nessuna scusa. Inizialmente Chatot con lo sguardo sembrò chiedere loro se li prendevano per i Castform, ma presto la sua espressione divenne quasi contemplativa. Era un'ammissione talmente stramba che quasi sembrava avere senso, più di una qualunque banale scusa.

E man mano che i due raccontavano gran parte della nebbia di dubbi che li avvolgeva si dissipava.

"Hmm..." fu l'unica cosa che Wigglytuff espresse mentre osservava con il suo solito sguardo incomprensibile. Tuttavia pareva molto attento alla questione.

Se quei due davvero erano umani si spiegava il perché fossero apparsi dal nulla, perché avessero nomi e abitudini strane, perché non sapessero informazioni basilari del loro mondo, come mai avessero tanto da nascondere e infine perché sembravano sempre avere la testa altrove.

"Questo è quanto" concluse Serena, scaturendo un piccolo cenno di sorpresa in Ash.

Aveva concluso prima che potessero menzionare Cresselia, o loro missione.

"I tesori che stiamo cercando servono per farci tornare a casa, ma non eravamo sicuri che ci avreste permesso di fare le nostre ricerche se avessimo rivelato tutto."

Era stata la scelta migliore, avevano promesso a Cresselia di non rivelare nulla e questo avrebbero fatto finché era possibile. Purtroppo era un segreto per cui non potevano porre fiducia in nessuno ancora. Non per paura di essere traditi ma perché, mettendosi nei panni di Chatot e Wigglytuff, li avrebbero fermati di certo dal buttarsi in una peripezia come quella.

Dire che i tesori servivano a riportarli a casa era forse la scusa più sensata e anche verosimile. Dopotutto sapevano che i tesori possedevano sorprendenti capacità e se possibile, una volta completata la loro missione, avrebbero potuto provare ad utilizzarli.

Se non avessero fallito.

Wigglytuff portò le zampine sotto il mento "Hmm... in poche parole ci avete usati." Riassunse lui.

"No! Non vi abbiamo usati" subito Ash scosse le zampe davanti a sé freneticamente "O almeno non direttamente, non era nostra intenzione farlo!"

Chatot assunse sempre più un espressione seria, maschera invece di sentimenti feriti. Sentiva il veleno neel becco, un sentimento di tradimento che mai lo aveva colto in quel modo. Sembrava sul punto di ribattere ma Wigglytuff lo interruppe "Ma certo!"


 

"Uh?" L'uccello si girò verso il Capitano con aria confusa. Perché sembrava tanto indifferente? Conosceva il Capitano e in fondo da lui si aspettava di tutto, ma pensava avrebbe capito un po' cosa provava. Li avevano bellamente usati per i loro scopi.

"Certo, mi pare ovvio! Si trovavano in un mondo sconosciuto e dovevano mettersi in un luogo sicuro, dove qualcuno potesse spiegare le regole di questo mondo, dove potessero trovare pasti senza preoccupazioni e un rifugio in cui dormire. Allo stesso tempo però serviva loro anche avere un ruolo o dei permessi che rendessero accessibili varie informazioni, tipo quello di esploratori cadetti, e di fare conoscenze utili per raggiungere il loro scopo!" Disse con un sorriso, ma le parole facevano rabbrividire i due.

Messa così sembravano le persone più vili e manipolatrici mai esistite.

"M-Ma proprio per ques-" sembrò perplesso Chatot ma finendo ancora interrotto.

"Non era forse l'opzione migliore?" domandò il Capitano lasciando tutti un po' titubanti per la questione. "Non era il piano più logico ed efficace?"

Si alzò con fare appena plateale, senza togliere dalla faccia il suo sorriso "Penso che nella loro situazione avremmo fatto tutti allo stesso modo. Certo arrivando a pensarci-" guardò prima il suo secondo in comando e poi i cadetti "-e mettendosi a disposizione per ciò che comportava."

Calò il silenziò, Ash e Serena sembravano confusi. "E' vero, la loro scelta era la migliore per i loro scopi personali, avrebbero ricevuto tutto quello che gli serviva e ci hanno usati dal primo all'ultimo momento..."

"Noi..."

"Ma ci hanno anche ripagati di tutto." silenziò tutti con questa semplice affermazione "Sapevano che avrebbero dovuto impegnarsi a lavorare alla Gilda e apprendere, ci hanno messo tutta la loro grinta e hanno fatto più o meno sempre ciò che ritenevano corretto, pure per noi!"

Chatot sembrò perplesso ma lasciò che Wigglytuf proseguisse. Non poteva negare che i due novellini avevano sempre svolto gli incarichi presi, avevano portato a termine ogni missione, mai rubato qualcosa, aiutato sempre se necessario...

"Ci hanno aiutati, hanno fatto il loro dovere e soprattutto hanno imparato tanto da questa esperienza! Questa è una scuola per diventare esperti esploratori e loro avevano bisogno di diventarlo, non importano le motivazioni personali. Per proseguire nel loro obbiettivo hanno bisogno di migliorare e il ruolo di questa Gilda sta riuscendo perfettamente in ciò per cui è stata fondata."

Guardò un attimo Chatot, il quale teneva la testa un po' bassa, facendo fatica ad ammettere che le parole del Capitano erano vere “Anzi, se riesce a farlo con due umani per di più, che non hanno familiarità con i loro corpi e poteri, allora va ben oltre!”

Si avvicinò ai due Pokémon e appoggiò sulle loro spalle le zampe dando delle piccole pacche "Siamo usati per fare esperienza da ogni singolo membro! Il Team Gash non è il Team Teschio. Non usano il permesso per scopi avidi o per ferire gli altri. La loro causa è nobile e, anche se non lo fosse, non hanno mai usato il ruolo della Gilda per rompere le regole in sé. Ci hanno sempre comunque rispettati, non è così?"

I due annuirono subito ma sentivano nel profondo un lieve senso di colpa pensando al fatto che in questo preciso momento, non dicendo la totale verità, non stavano affatto rispettando fino in fondo il Capitano.


 

Era l’illusione che finalmente stessero dicendo tutta la verità, quando parte di essa era ancora nascosta. Avessero detto tutto ciò prima di incontrare Cresselia, probabilmente si sarebbero potuti considerare onesti e a posto con la questione delle bugie.

Ma avevano pur un’altra scelta? No.

Sapevano che potevano fidarsi del Capitano e Chatot e di poter essere totalmente onesti. Sarebbe stata la scelta eticamente più corretta in questo momento riferirsi a loro.

Ma sarebbero andati contro alla promessa fatta a Cresselia, su cui lei aveva insistito di sicuro per motivi validi.

"Quindi vogliamo ignorare tutto?" domandò Chatot con un leggero tono di risentimento. Ora capiva meglio Ash e Serena, ma non riusciva ad accettare il tutto completamente. Nel profondo, avrebbe preferito trovarsi davanti due esploratori troppo curiosi e scavezzacollo, ma che sarebbero un giorno diventati suo motivo di orgoglio. Il modello di esploratore che sarebbe voluto diventare.

Sì, era frustrato. Perché se davvero erano umani tutto ciò che avevano costruito come esploratori era una bugia. I difetti e i pregi, la loro energia e animo da cadetti. I due combinaguai che però gli erano entrati nel cuore, i gioielli che sperava di formare...

I giovani che avrebbe voluto prendere sotto la sua ala, nascondendo l'affezione con la sua classica rigidità...

Erano solo una crudele illusione.

Li aveva seguiti in quel Dungeon infernale non perché non si fidava di loro, ma perché perché l'ammirazione e affezione che aveva sviluppato lo avevano portato a preoccuparsi, a credere che erano solo due adolescenti un po' incoscienti e birbanti che lo tiravano matto.

Invece non erano birbanti o semplici giovani incoscienti e ingenui, che ancora doveva seguire nella loro crescita. Era stata tutta una dolce ma soprattutto amara illusione.

"Non prenderemo nemmeno un provvedimento?" le parole uscivano ma erano solo frutto della frustrazione.

Ad essere sinceri non sapeva nemmeno quanto ne valesse la pena ormai di punirli o insistere. Non erano cadetti da formare, non aveva più nessuna autorità vera su di loro se era tutto una menzogna. Non erano nessuno davvero per lui.

Erano almeno in parte coloro che avevano mostrato di essere?

Avevano almeno in parte quella fiamma che aveva intravisto nei loro animi?

Perché gli faceva tanto male l’idea che non fossero nulla di ciò? Perché sperava che comunque quelle che aveva conosciuto erano i veri Ash e Serena?

Il Capitano sembrò contemplare un attimo "Come ho detto, mettendoci nei vostri panni possiamo capire perfettamente la vostra scelta" confermò il discorso precedente, poi però fece un cenno con il corpo in direzione dell’uccello, quasi a cercare di dargli su un lato ragione.

"Ma in maniera uguale voi potrete mettervi nei nostri e capire come mai da qui in poi non possiamo lasciarvi continuare la vostra ricerca."

"COSA?!" entrambi sobbalzarono.

"Non vi stiamo impedendo di tornare a casa, ma per il momento dobbiamo valutare al meglio la situazione e non possiamo farlo se intanto andate a suicidarvi in un Dungeon letale. Per questo, a condizione che continuerete il vostro lavoro da cadetti della Gilda, vi permetteremo di andare in ricognizione nel prossimo Dungeon che vi servirà a raccogliere il tesoro"

Nessuno parlò. Chatot appariva scioccato e... turbato?

"Tuttavia, sarà solo una ricognizione per testare il territorio. Non avrete il permesso di arrivare fino in fondo al Dungeon e verrete accompagnati da una scorta, un esploratore esperto che possa aiutarvi a tornare sani e salvi"

"M-Ma... Capitano..." provò Chatot inutilmente.

Ash e Serena non sembravano molto soddisfatti ma non dissero nulla, sentendo che Wigglytuff aveva altro da dire "Voi due mi ricordate tanto loro..."

"Capitano." sembrò quasi intimarlo di tacere sulla questione il volatile.

"Credo che abbiano già sentito qualcosa in merito" rispose Wigglytuff con premura "Non è così? Avrete sentito dei due eroi di questo mondo" Si rivolse a loro.

Si limitarono ad annuire, lasciando a Wigglytuff la possibilità di proseguire "Entrambi erano membri della Gilda e uno di loro era umano. A quanto pare non aveva memoria di quello che gli era successo o chi fosse prima di trasformarsi, ma ciò passò in secondo piano nella loro vita. Sventarono il grande conflitto contro Dialga oscuro e Darkrai e riportarono la pace nel nostro mondo. Sono stati i nostri migliori esploratori e forse i più grandi mai esistiti. Dopo il diploma, vissero nel promontorio, nella tana che si cela nella bocca di Sharpedo."

Quello... era un indizio molto interessante. Era proprio al promontorio che avevano trovato la mappa. Forse il fatto che erano umani come il Pokémon della leggenda era un motivo per cui Cresselia aveva lasciato la mappa in quel luogo e per cui lo squarcio li aveva guidati lì.

"L'umano decise di rimanere nel nostro mondo e rinunciò a cercare una via per tornare alla sua vecchia vita. Insieme i due esploratori si costruirono una fruttuosa via come esploratori, raggiunsero un sacco di successi..."

"Capitano non..."

"Tuttavia-"

Chatot si girò dal lato opposto, sentendo un macigno nello stomaco "...Ricevettero una missione di Rango Segreto. Non ci poterono rivelare nulla al riguardo ma ovviamente ci salutarono prima di partire. Fu l'ultima volta che li vidimo.”

Chatot fece una smorfia cercando di ignorare le parole.

“Abbiamo sentito da alcune fonti affidabili che era successo qualcosa di grosso e inspiegabile. Sapevamo che tanti esploratori non tornavano da quel genere di missioni ma con loro abbiamo sempre sentito sicurezza. Non c’è stata una volta, dopo che salvarono il nostro mondo, in cui non ci siamo aspettati di vederli tornare vittoriosi."

"Erano il nostro orgoglio... ed erano degli amici..." mormorò Chatot a bassa voce.

"Tutto ciò che siamo riusciti a sapere era che molto probabilmente non ce l'hanno fatta, ma non c'è modo di saperlo per certo con i nostri occhi. Non abbiamo modo di vivere questa perdita perché non abbiamo dei corpi su cui piangere. Non potremo mai dargli il nostro addio, passare il lutto e andare avanti." digrignò il becco il pappagallo.

Continuò Wigglytuff "Vi assomigliate in ambizioni e senso del dovere. Entrambi i vostri team sono spericolati ma volenterosi. Avete quel qualcosa che dice agli altri solo nel guardarvi che siete speciali, diversi dalla norma.. che farete tanto. Però ora io e Chatot abbiamo delle responsabilità. Finché siete nostri cadetti teniamo conto della vostra incolumità e ne rispondiamo."

Non poteva più succedere che altri giovani talenti, quei gioielli di vita che erano germogliati in parte dei loro cuori e che avevano aiutato a crescere, se ne andassero per sempre prima di loro.

"Questo è tutto." Concluse Wigglytuff.

Non era chiaro se si aspettassero una risposta contraria, sta di fatto che Ash e Serena abbassarono appena i loro capi, tenendo però lo sguardo fisso sul Capitano e con vuoto nel cuore mormorarono "Okay."

“Tutto ciò che è successo qui rimarrà segreto, possiamo capire come mai non lo avete voluto rivelare. Contatterò subito la vostra scorta e appena sarà d’arrivo vi farò sapere.” Concluse il Capitano “Potete andare!”

I due Pokémon uscirono dalla stanza e chiusero la porta dietro di loro. Si guardarono per un attimo e poi andarono verso la loro stanza a riposare.

All’interno della stanza passò qualche minuti di silenzio. Chatot sembrava frustrato ma indeciso sulle parole da usare e ad essere sincero, nemmeno sapeva cosa dire. Gli sembrava che tutto riguardante i due cadetti avesse perso senso.

“Sei deluso per la mancata punizione?” domandò Wigglytuf, pur sapendo che non era quello il problema.

“Non per la punizione in sé, quanto per le motivazioni”

“Capisco, se li avessimo puniti come norma sarebbe significato che loro erano normali cadetti che avevano fatto una marachella. Sarebbe stata una situazione normale e loro dei giovani promettenti con la testa fra le nuvole. Non sei deluso che non siano stati puniti, ma che non è successo perché quello in cui credevi-”

“Era tutto falso.” concluse Chatot con l’amaro in bocca.

“-era appena diverso da ciò che ci aspettavamo” corresse Wigglytuff. “E’ vero, ci hanno tenuto nascosti dei segretucci ma non vuol dire che le persone che abbiamo conosciuto siano davvero quello che sono!”

“E’ difficile da credere se i segreti sono solo la loro intera esistenza...” Chatot si voltò ancora di più guardando un punto vuoto.

Wigglytuff si avvicinò e gli appoggiò la zampa sulla spalla “E’ come una Mela Perfetta!”

“Cosa?” sembrò confuso Chatot anche se il frutto era il paragone preferito del Capitano.

“E’ come se assaggiassi una gustosissima Mela Perfetta credendola rossa e ne rimani estasiato dal sapore, scoprendo poi però che invece era verde. L’apparenza della mela è cambiata ma, ora sapendolo, anche l’idea del suo gusto che ti eri fatto cambia?”

“...”

“Solo perché la tua percezione della buccia di mela è venuta meno non vuol dire che debba venir meno anche la delizia della polpa gustata.” gli diede qualche pacca sulla spalla rassicurandolo.

Non doveva essere per forza tutto un falso. Forse Ash e Serena non erano Pokémon o aspiranti esploratori, ma voleva davvero dire che non erano le persone che avevano mostrato loro? Voleva davvero dire che tutti quei momenti assieme non contavano nulla? Che le loro personalità erano solo maschere?

Ora Chatot non riusciva a trovare risposta.

Arrivò il momento per Ash e Serena di conoscere la loro guida e guardia del corpo, la quale però Ash sentiva meglio definibile come balia. Erano nel pieno della notte e il sole non sarebbe sorto prima di alcune ore, ma i due non si fecero troppe domande al riguardo. Seguirono le indicazioni e si recarono subito nel punto di ritrovo segreto, trovandosi al cospetto di Chatot, Wigglytuff e il loro accompagnatore.

"Questo è Scizor, un esploratore rango segreto. Vi accompagnerà nella vostra prossima spedizione” presento Chatot con l’ala.

“Piacere di conoscervi” annuì il Pokémon rosso scintillante tendendo la chela. “Spero la nostra collaborazione possa portare a grandi risultati”

Ash e Serena ricambiarono, ma nelle loro menti il pensiero era rivolto a come avrebbero potuto continuare la missione con lui a sorvegliarli. Ogni pensiero di svignarsela sembrava subito crollare. Di questo passo non avrebbero mai raggiunto i famosi risultati sperati “Altrettanto...”

“Vi abbiamo preparato il necessario per questa missione, lo troverete all’uscita. Ci tengo anche a ricordarvi che dovrete seguire sempre le sue istruzioni e non agire mai per conto vostro o allontanarvi se non su suo comando. Inoltre, quando riterrà necessario fare ritorno non opporrete resistenza. Chiaro?" raccomandò Chatot con sguardo tagliente, non lasciando spazio ad altro se non il consenso forzato dei due cadetti.

“Direi di partire il prima possibile allora, la zona del Sud può essere molto difficile da esplorare e le ore del mattino sono le più proficue” consiglio l’esperto.

“Per questo partiamo stanotte?”

“Esatto” confermò Scizor “Salvo imprevisti, arriveremo prima dell’alba dopodomani. In quelle zone i Pokémon sono consapevoli che gli esploratori tendono ad avventurarsi nei Dungeon verso le ore più calde della giornata, viste le temperature basse. Ciò vuol dire che si preparano ad attaccare verso il pomeriggio. La mattina ha la luce del sole ma il clima è comunque abbastanza freddo e non sospetterebbero il nostro arrivo”

“Ha molto senso, incontreremo meno nemici!” esclamò Serena. Forse essere accompagnati da qualcuno così saggio e preparato in verità non sarebbe stato male.

Scizor, Ash e Serena uscirono dalla Gilda e una volta prese le borse si incamminarono.

"Il Capitano ha deciso di affidarci questa missione nelle zone più a Sud, non è esattamente una delle mie preferite ma dovremo adeguarci..." mormorò Scizor.

"Come mai?" chiese curiosa la volpina.

"Esperienze personali, ma non mi va troppo di scendere nel dettaglio. Diciamo solo che ho avuto un incontro ravvicinato con un Pokèmon piuttosto infido.”

Ash tirò fuori una mappa occasionale e la consultò "E’ praticamente l'opposto di quello che abbiamo affrontato ieri" disse lui notando che la landa di neve e ghiaccio nella loro mappa segreta era stata segnata come uno dei 7 punti.

Ovviamente la reliquia lasciata da Cresselia era con loro, solo che Ash l’aveva tenuta nascosta sotto il capello e inserita di seguito nella borsa quando Scizor era distratto. Non potevano rischiare che qualcosa indicasse la presenza di Cresselia nella loro missione.

La voce di Scizor lo riportò alla realtà “Serena, tu sarai importante in questa missione. Non avrai problemi a tenerti riscaldata grazie alla fiamma interna nel tuo corpo e sarai anche un vantaggio se dovessimo scontrarci con qualche tipo Ghiaccio puro. Tu Ash sarai molto utile se incontreremo Pokémon di tipo acqua. Però sarà meglio evitare minacce il più possibile, non possiamo nemmeno contare solo su di te, altrimenti finirai per sfinirti”

“Serena è forte! Sono sicuro che sarà pronta! E poi anche se non sono in vantaggio lotterò con tutte le mie forze e se avrà bisogno la difenderò!” rispose Ash con determinazione, facendo arrossire appena l’amica. “Ci aiuteremo a vicenda!”

...

Il viaggio fu lungo ma arrivarono a destinazione nell’orario previsto, tutto secondo il piano di Scizor. Il clima era appena soleggiato ma la temperatura era molto più bassa rispetto a qualunque altra avessero vissuto in questo mondo. Serena non sentiva grandi difficoltà ma i brividi lungo le schiene di Scizor e Pikachu arrivarono subito.

"Seguite i miei passi e non allontanatevi. Cerchiamo di proseguire longo i percorsi più appartati, in modo da non essere colpiti direttamente dal vento gelato e di non perderci nella landa di neve”

I due ascoltarono le istruzioni del Pokémon e si avventurarono con lui nel Dungon. Come aveva previsto, incontrarono poche minacce sul percorso e bastarono pochi attacchi per sconfiggerle. Si trovavano ormai in una zona molto avanzata e potevano scorgere il Dungeon successivo a pochissime miglia di distanza.

“Là c’è il Monte Valanga!” esclamarono i giovani esploratori della Gilda.

Gli sguardi entusiasti di Ash e Serena si tramutarono in preoccupazione quando videro che Scizor era fermo. Ispezionava il cielo con sguardo dubbioso, ma per i due giovani non sembrava esserci nulla di strano.

“Che succede? Non proseguiamo?” domandarono i due.

Scizor ci mise qualche secondo a rispondere, mantenendo lo sguardo sulle nubi che formavano una distesa fitta e omogenea “Non si vede il sole...”

“Uh?”

“Le nuvole sono talmente fitte che si percepisce a malapena da dove viene la luce del sole. Non posso dire con certezza che ore sono, ma sono abbastanza sicuro che è quasi pomeriggio. Il clima oggi è particolarmente instabile e freddo, ma è passato abbastanza tempo.”

Il Pikachu e la Fennekin si scambiarono un’occhiata, percependo dove voleva arrivare. “M-Ma ormai siamo quasi arrivati al Monte”

“E’ sufficiente, abbiamo registrato tutto il registrabile.” Disse lui però.

“Ma sarebbe un peccato! Siamo arrivati così in là!” esclamò Ash con dispiacere chiaro sul volto. Avevano fatto un enorme passo avanti ed anche se la parte di più difficile era davanti a loro non potevano buttare via ogni progresso.

Scizor scosse la testa “Anche fin troppo, è pomeriggio inoltrato e tornare indietro adesso è necessario, finché abbiamo energie. Ma tornare non dovrebbe essere un problema, so orientarmi bene su percorsi già attraversati.”

“Ma come hai detto non si capisce bene che ora sia! I Pokémon non riconosceranno che è pomeriggio e potremmo approfittarne!”

“Il fatto che il tempo sia più complicato e freddo è proprio ciò che ci mette in potenziale rischio. I Pokémon abitanti della zona riconoscono meglio di noi gli orari della giornata nel loro habitat e saranno persino avvantaggiati in questa situazione.” insistette lui per farli capire, non aspettandosi davvero delle eccessive reazioni.

Li osservò un attimo, non comprendendo la loro urgenza “E’ sufficiente così, era solo una ricognizione. E’ fuori questione andare al Monte Valanga, non rientra nella missione affidata ed è un Dungeon di altissimo rango” Il suo istinto gli diceva che qualcosa non andava. Chatot e Wigglytuff gli avevano detto che magari si sarebbero sentiti insoddisfatti ma di seguire il piano ad ogni costo, ma questa reazione lo faceva sentire in modo strano.

“Per favore andiamo appena oltre! Siamo così vicini, è molto importante! Sarebbe uno spreco non approfittare di questa opportunità! Ormai ci siamo!” provò anche Serena.

Lo sguardo di Scizor divenne più autoritario “Mi spiace, ma non posso permettervi di andare oltre. Gli ordini sono ordini.”

I due si irrigidirono. No, non potevano fermarsi ora. Non quando erano così vicini! Non potevano permettersi altri ritardi. Sì, era pericolosa la strada ma ancora di più le possibili conseguenze di un loro fallimento. Cresselia si fidava di loro e nessuno riusciva a percepire la gravità della situazione.

Non era colpa di Chatot e Wigglytuff, dopotutto avevano nascosto loro le vere motivazioni della missione. Allo stesso tempo però non riuscivano a percepire quanto fosse importante persino nella prospettiva della loro scusante. C’era un motivo se volevano fare tutto in fretta, anche se era solo per tornare a casa.

Scizor sospirò "Sempre così con le giovani reclute; volete sempre strafare. Si legge dai vostri sguardi che non avete intenzione di sottostare alle regole e ho il presentimento che era nei vostri piani fin dal principio”

“N-No, non è questo… ma vorremmo...”

“Sentite, ho avuto specifici ordini e non posso trasgredire. Comprendo il vostro spirito d’esplorazione e la vostra emozione, ma siete ancora giovani e inesperti. Non è tanto per me ma quanto per voi, siete il futuro di questo mondo. Devo assicurarmi che possiate un giorno sostituirci...” cercò di far comprendere loro la situazione.

"Capisco..." disse Ash chinando il capo, seguito da Serena.

"Molto bene" si rasserenò Scizor vedendo i due Pokémon capire la situazione "Quindi ora faremo ret-” iniziò a parlare ma vide che i due non si erano mossi.

Li osservò un attimo con sguardo attento anche se provava un leggero dubbio in testa. I due avevano ancora lo sguardo basso, ma lentamente vide quello del Pikachu alzarsi. Bastava quello ad anticipare le seguenti parole.

“Capisco… ma non possiamo.”

Quegli occhi decisi e fermi come il ghiaccio ma che emanavano un calore di ribellione. L’ombra del cappello che cercava di mascherare ogni emozione contribuiva alla fermezza dello sguardo del Pokémon. Niente avrebbe cambiato la loro decisione.

Non lo volevano fare arrivare alla forza, vero? Non erano così folli…?

...No, gli sguardi parlavano chiaro.

Non avevano la minima intenzione di seguirlo.

“Se lei vuole tornare lo faccia, ma noi non possiamo venire con lei” Era da folli andare contro le direttive, ma in quel momento il loro istinto gli diceva che dovevano farlo, era la cosa giusta.

O l’unica che potevano permettersi.

I due gli diedero le spalle e sembrarono intenzionati ad andarsene per conto loro, lanciandogli un ultimo sguardo e procedendo per qualche passo.

Il Pokémon li osservò per qualche istante. Non gli restava altra scelta. Scizor sembrò prepararsi in posizione di attacco, non voleva fare loro del male, ma doveva prenderli con la forza e riportarli alla Gilda.

Serena e Ash, aspettandosi che egli sarebbe arrivato alla forza, non attesero il suo scatto e partirono in corsa all’improvviso, dirigendosi verso la montagna.

Scizor rimase sorpreso ma non si fece bloccare da ciò. Camminò per qualche secondo e poi con un balzo partì in fretta e si mise alle loro calcagna.

Non era una sorpresa, era molto più veloce di loro, estremamente. I due sapevano le loro chance di fuga erano minime, ma sapevano anche che non volevano attaccarlo e che dovevano proseguire. Sentivano ansia nel cuore, percependo la sua presenza sempre più vicina.

La loro unica speranza era che il clima fosse dalla loro, affidandosi alla bora naturale.

“Serena, dobbiamo farlo!” disse Ash con frustrazione. “Devi usare uno dei tuoi attacchi di tipo fuoco!”

“Cosa!? M-Ma-”

“Fidati, non dobbiamo colpirlo, mira al terreno quando te lo dirò, ok?”

“Ok”

“Tre… due… uno… ORA!!” Ash gridò abbastanza fortemente da farsi sentire da lei ma non da Scizor.

Si bloccarono di colpo ma non attesero alcun istante. Subito Serena si girò di scatto ruotando grazie alla neve e lanciò un Fuocobomba diretto ai piedi di Scizor. Il tempismo fu perfetto e il Pokémon fu costretto a saltare indietro, non aspettandosi minimamente di essere attaccato.

Scosse di dosso in fretta la neve bagnata schizzata dall’attacco, non avendo tempo per riflettere se fosse loro intenzione non colpirlo o avessero fallito. Tornò all’inseguimento, tuttavia per sua grande frustrazione i due erano fuori dal suo campo visivo. La neve aveva cominciato a cadere con violenza e si stava trasformando in tormenta.

Di questo passo li avrebbe persi del tutto prima che raggiungessero il Dungeon e il tempo non era di sicuro dalla sua.

“Dannazione...” mormorò accelerando, ma più proseguiva meno sentiva la loro presenza. Avrebbe considerato che magari si erano nascosti altrove nella landa di neve, ma vista la loro urgenza e il possibile pericolo di perdersi non pensava sarebbero arrivati a ciò.

Corse più veloce che poteva, ma quando ormai si fermò si accorse che il paesaggio ormai era unico. Non c’era un riferimento, persino le orme appena lasciate in due secondi venivano ricoperte.

Non vi era nulla intorno a lui se non un bianco puro e intenso.

...

"Ci ha seguiti?" chiese Serena correndo a più non posso, sentiva il fiato pesante e la gola rauca ma non accennava a fermarsi.

"Penso che lo abbiamo seminato, ma per sicurezza ci conviene nasconderci per qualche minuto!" disse Ash rallentando il passo.

I due calarono la corsa e si appartarono dietro a delle dune di neve, scavando in esse ed entrandovi come se fossero una piccola tana.

“Se non avessimo avuto la bufera non ce l’avremmo fatta probabilmente..." disse Serena “Dici che se la caverà?”

“Tranquilla, è molto più esperto di noi e ha detto di sapersi orientare bene, l’unica sua opzione in questo momento è tornare indietro per evitare di perdersi” commentò prendendo un respiro profondo “In ogni caso sono sicuro che andrà tutto bene, sembra aver già esplorato queste zone. Ora come ora dobbiamo pensare ad andare avanti!”

“No, penso dovremmo fermarci” scosse la testa lei sorprendendo l’amico. Subito spiegò la motivazione “La bufera ci ha aiutati per ora ma quello che ha detto prima Scizor è vero, può essere anche molto pericoloso. I Pokémon del luogo saranno più forti e ci troveremo in svantaggio! Non sappiamo nemmeno quanto sarà lungo il percorso”

Ash comprese però non sembrò del tutto convinto “Vero, però sempre per quello che ha detto Scizor, le ore del giorno sono le più calde, sopratutto le pomeridiane. Prima arriviamo alla vetta, più probabile sarà essere in vantaggio contro il guardiano in caso non voglia aiutarci...”

“Hai ragione, ma sarà poco utile se il sole sarà coperto...”

“Già...”

Serena sospirò “Facciamo così, attendiamo ancora un momento per vedere se la tormenta si calma! In caso contrario ripartiremo lo stesso. Però per ora cerchiamo di recuperare le energie e tenerci caldi finché possiamo!” incoraggiò lei.

Per quanto bizzarro, sotto la neve era molto più probabile di essere riscaldati. Il corpo riscalda l’ambiente circostante e impedisce ad esso di ghiacciarsi. Il corpo di Serena avrebbe aiutato ancora di più nel processo.

Il Pikachu annuì “Va bene!”

I due aspettarono un po' prima di uscire dalla tana. Quando diedero un’occhiata all’esterno notarono che purtroppo non si era placato di molto. Non ebbero altre scelte se non continuare la scalata in quelle condizioni.

Sul percorso incontrarono molti più avversari come previsto. Tuttavia gli Snorunt non furono un problema con gli attacchi di Serena e tantomeno lo furono i Piplup elettrificati da Ash, con suo lieve dispiacere per ricordi passati.

Man mano salivano il clima si fece più ostico e la grandine iniziò a scendere. Ciò creò più difficoltà durante gli scontri ma inaspettatamente non incontrarono solo Pokémon ostici; durante un momento in cui erano sul punto di disperdersi, un Nosepass li aiutò puntando il suo naso magnetico verso Nord e facendogli da bussola per una parte di percorso.

Il terreno divenne sempre più scivoloso e ghiacciato, il freddo aumentava e così anche la difficoltà nel respirare a così alta quota. A quel punto dalle loro menti ogni remota possibilità di trovarsi Scizor alle calcagna era sparita.

Continuarono a combattere le intemperie di quel monte freddo e ostico fino a che, con grande loro gioia, ad un certo punto, trovarono all'interno del monte quello che gli esploratori avrebbero definito un break point segnalato dalla presenza della statua di Kangaskhan. Ancora non capivano perché, ma i Pokémon selvatici non osavano avvicinarsi in quei luoghi di norma. Forse emanava una sorta di aura materna nei confronti degli esploratori e di conseguenza li proteggeva.

"Direi che possiamo fermarci un attimo" Disse Ash sedendosi sul terreno freddo. Dimenticandosi della probabile temperatura il Pikachu sentì subito il didietro gelarsi e un brivido gli corse lungo la schiena, rizzandogli tutto il pelo.


 

Serena in un balzino si sedette subito direttamente di fianco ad Ash e avvolse la sua codina dietro alla schiena dell'amico. "Meglio?"

In un primo momento lo aveva colto alla sprovvista ma in seguito si rilassò al calore emanato dall'amica. "Molto"

"Dici che passeremo dei guai con Chatot e Wigglytuff?" domandò Serena anche se era ovvia ad entrambi la risposta.

"Penso proprio di sì...” rispose Ash francamente.

Serena sembrò un po' in conflitto con i suoi pensieri “Dici… che dovremmo tornare alla Gilda?"

"Io..." Ash sembrò titubante "Non lo so. Lasciare la Gilda sarebbe l'unico modo per avere totale libertà ma a quel punto dubito che potremmo tenere i nostri permessi da esploratori e questo ci potrebbe causare problemi con le nostre esplorazioni..."

"Io intendevo... se ci conviene tornare a missione finita" specificò lei un po' nervosa.

Il Pikachu si irrigidì un momento "Non verremmo considerati dei criminali? Sarebbe come rubare i permessi da esploratori. Il Team Teschio lo ha fatto… noi non siamo come loro..." Disse subito in un getto ma i pensieri sembrarono fluire uno dietro l'altro "Però noi abbiamo delle buone ragioni per farlo e se aspettiamo potrebbero succedere cose molto brutte..."

"...Quindi?"

Entrambi non riuscirono a trovare risposta. Non arrivò nel momento in cui arrivarono alla caverna dai cristalli di ghiaccio, non arrivò nel momento in cui iniziarono a sentire la sottile aria glaciale che uccideva all'istante persino il vapore espirato e sparì del tutto il pensiero nel momento in cui piombò di fronte a loro l'essenza del ghiaccio: Articuno.

"Immagino siate qui per per un motivo chiaro" tuonò il pokemon uccello "Questa è una zona sacra, dovete aver un bel coraggio per presentarvi. Oppure siete estremamente stupidi."

I due deglutirono, sentivano il gelo persino nella voce del Pokémon leggendario. "Perdoni il disturbo ma siamo venuti per-" iniziò Serena ma subito fu interrotta.

"Voi volete qualcosa di speciale da me, no?” chiese subito, trovando la risposta nel loro silenzio “Beh, a questo punto so benissimo cosa. Ma se pensate che ve lo cederò vi sbagliate di grosso!”

“Per favore...” provò di nuovo lei “Non vogliamo combattere, siamo qui per delle buone ragioni. Ci serve-”

“Se siete venuti fin qui con la speranza di ottenere il tesoro senza combattere vi sbagliate di grosso. Mi stupisce ci abbiate anche solo pensato viste le difficoltà a cui siete stati disposti ad andare in contro. Ma a maggior ragione… capirete che non uscirete da qui a zampe piene senza una sfida”

"Non abbiamo scelta" sospirò Ash all’amica "Dovremo affrontarlo"

Si misero entrambi in posizione d’attacco come risposta alle parole di Articuno, confermando il loro intendo di sfidarlo.

Il Pokémon guardiano glaciale sembrò osservarli inizialmente impassibile e si liberò in cielo. Non serviva pronunciarlo ad alta voce, ma se pensavano che sarebbero stati in vantaggio solo per le loro tipologie allora si sbagliavano di grosso.

Subito Articuno decise di partire con un attacco Geloscheggia, prendendo in contropiede Ash e facendogli affondare il suo musino nella neve fresca. Serena provò a ricambiare con Fuocobomba per proteggere l’amico, ma la fenice glaciale era molto agile e schivò senza problemi, rispondendo poi con Tifone.

Il vento potente fu incrementato dalle scaglie di ghiaccio e dalla neve, alzando una bufera che gli permise di nascondersi.

"Dove è finito?" il volto preoccupato di Serena accompagnava il suo sguardo mentre cercava di scovare il Pokémon nemico.

"Restami vicina!" le suggerì Ash "In due avremo più possibilità di bloccare il suo attacco!"

Si misero spalla a spalla, ma nemmeno con la loro visione ora totale riuscivano a scovare Articuno. Era come se non vi fosse differenza tra l’ambiente interno ed esterno, per quanto si trovassero al chiuso.

All’improvviso dei raggi gelidi incominciarono ad arrivare da tutte le parti "Geloraggio! Attenzione!" gridò Ash lanciando un attacco Fulmine su uno di essi, passandoci però completamente attraverso.

Cosa!?" si stupì lui.

"Provo io con Fuocobomba!" disse Serena sputando una stella di fuoco. Tuttavia anche il suo attacco non ebbe effetto. Il raggio li colpì in pieno entrambi, facendoli ruzzolare indietro. Si ritrovarono entrambi acciaccati, mai avevano provato un simile freddo.

“Sono magnanimo e ho un animo onorevole, quindi vi darò un’unica chance di rinunciare alla sfida. Avete l’occasione di ritirarvi finché sto ancora andando leggero su di voi” volò in fronte a loro il Pokémon con fare solenne.

"Giammai!" gridò Ash subito rialzandosi, notano però che le zampe posteriori e la coda erano intrappolate in blocchi di ghiaccio.

"E’ questa la vostra risposta?” Sembrò puntualizzare sulla domanda, non insistendo sulla posizione in cui si trovava l’avversario. Niente sembrava davvero sorprenderlo o smuoverlo.

“Abbiamo un obiettivo e lo compiremo ad ogni costo!" ripeté Ash confermando. Non c’era alcuna opzione sulla ritirata. Avrebbero combattuto fino alla fine e avrebbero vinto. Era la loro missione e insieme ci sarebbero riusciti.

Questa volta sarebbero andati fino in fondo e a testa bassa.

Sentì un calore improvviso dietro di sé e vide il ghiaccio che lo bloccava sciogliersi grazie ad un leggero soffio continuo di fuoco fatto da Serena. Era come un segno che anche lei concordava con le sue parole.

Articuno affilò lo sguardo e rientrò nella tormenta che li circondava, sparendo dai loro occhi. Era ovvio che stava preparando un altro attacco. Ash ebbe appena tempo di liberarsi che di nuovo altri Geloraggi partirono in ogni direzione.

Era come ritrovarsi in una stanza con qualche opera d’arte o gioiello protetti da dei raggi X in continuo movimento.

"Altra ondata!" Gridò Serena. Preparandosi a controbatterli, lanciò un altra fiammata dalla sua bocca. Il colpo stavolta sembrò funzionare, ma si sentì subito spostata da Ash per evitare di essere colpita da un altro raggio, finendo poi lui coinvolto in uno dei fasci di luce azzurra.

"Ash!" gridò la volpina "Stai bene!?"

"Sì..." si rialzò Ash notando però che a differenza della volta precedente… non aveva sentito praticamente nulla. Non aveva ghiaccio addosso e nemmeno si sentiva ferito. Era stato preso in pieno, ma i colpi non sembravano aver avuto alcun effetto.

Cosa stava succedendo?

“Strano, non sei ferito...” osservò lei pure.

Ash provò a ragionare, come era possibile che dei Geloraggi arrivassero da tutte le parti quando di Articuno ce ne era solo uno? L’unica era che…

"Ho capito!" gridò Ash "Ha usato Doppioteam nella bufera e ha creato l'illusione di spararci contemporaneamente più attacchi, ma uno solo è quello vero! Nascondersi serve solo a non farci capire da dove arriverà quello vero!"

"E so come bloccare questa tecnica!" disse convinto il Pikachu.

Corse in avanti e si gettò a terra, iniziando a rotolare su se stesso. Improvvisamente le sue guance iniziarono a emanare energia elettrica e pian piano il suo attacco Fulmine iniziò a formare un enorme gabbia elettrica in continuo movimento.

Serena aveva ricordo di quella tecnica, era uno degli scudi difensivi di Ash e sembrava anche avere molto effetto. Il Tifone iniziò a placarsi e le nubi vennero spazzate via, colpendo anche ogni clone ed eliminandoli. Una delle scariche andò a colpire l’ala di Articuno, il quale perse equilibrio e andò a sbattere contro la parete della grotta.

“Grande Ash!” esultò Serena.

Un colpo però non sembrò necessario, il guardiano si ricompose e riprese il volo, con sguardo ancora più glaciale. Avevano capito il suo trucco?

Subito entrambi Ash e Serena lanciarono un attacco combinato da Fulmine e Fuocobomba, mirando al nemico. Egli però fu solo sfiorato da esso e pian piano sembrò diventare sempre più rapido.

Il Pokémon scatenò un altro Tifone e sembrò ripetere la tecnica precedente. Di risposta, Ash riusò la tecnica del controscudo ma la bufera stavolta era troppo fitta per riuscire a capire se avesse effettivamente colpito qualcosa.

Degli attacchi partirono, Ash e Serena provarono a schivarli al meglio. Improvvisamente uno di essi partì dalla nube con maggiore potenza e sembrò dirigersi verso il Pikachu, mentre un altro arrivava dalla parte opposta. Ash non sembrò spaventato a prima vista, abbastanza sicuro che uno dei due era per forza una copia se non entrambi. Si preparò per effettuare la sua tecnica per la terza volta ma improvvisamente Serena si gettò su di lui ed entrambi finirono a metri di distanza.

“C-Cosa?” mormorò lui confuso chiedendosi perché l’amica l’avesse fatto. Ella indicò con la zampa alcuni dei punti colpiti dai raggi e con grande sconcerto l’amico notò che tutti erano scavati dal ghiaccio.

Ogni colpo era reale.

“Sta usando Purogelo… se veniamo colpiti da anche solo uno di quelli… è finita” mormorò Ash con frustrazione. Purogelo era una mossa infinitamente letale e se ogni attacco era vero non avrebbero mai potuto respingerlo con il controscudo, non in quel modo e zona almeno. Senza contare che era quasi impossibile schivare ogni colpo.

“Dobbiamo trovare un modo per colpire Articuno, ma come?” pensò lui.

Serena si guardò in giro, cercando di trovare una soluzione. Il ritmo dei raggi sembrava avere un non-so-ché di particolare. Come se avesse uno schema preciso…

E se davvero tutto ciò ricordava una stanza di sicurezza con i raggi x…

La volpina fece un respiro profondo “Ash.” lo richiamò lei con determinazione.

Lui si girò verso di lei “Serena?”

“Balliamo.”

“...Eh?”

Sembrò fermarsi tutto per un istante. Il Pokémon giallo avrebbe scommesso di essere diventato matto. Aveva davvero proposto di balla-

“Possiamo evitare i raggi e sconfiggere Articuno, ma per farlo dobbiamo ballare” insistette lei notando l’indecisione e l’espressione abbastanza sbigottita di Ash. Se non fossero nel bel mezzo di una situazione di vita o morte probabilmente la sua reazione sarebbe stata più comica.

“E’ l’ora di fare una performance!”

“M-Ma io n-no-” Articuno non li avrebbe risparmiati per uno spettacolino di danza e non capiva come ciò li avrebbe aiutati a ribaltare la sfida. E anche facendo finta che Ash comprendesse il piano di Serena… non aveva la minima competenza nel ballo e non sapeva che doveva fare.

“Ti fidi di me?” chiese lei allo stesso tempo rassicurandolo.

“Sì.” rispose lui senza esitazione.

“Allora… segui quello che faccio io” si mise sulle zampe posteriori e ne pose una anteriore, facendogli cenno di prenderla per mano.

Ash osservò la zampa per qualche secondo e poi sorrise. Non aveva bisogno di dubitare, se Serena aveva un piano l’avrebbe sostenuta fino alla fine.

Serena iniziò a guidarlo di nuovo nel campo di battaglia, ma i suoi movimenti erano attenti e fluidi, seguiti da quelli di Ash che cercava di stare al passo. Non stava scherzando quando diceva di ballare, stavano davvero danzando e… stavano evitando ogni raggio.

Un salto, una piroetta, una movenza a destra e poi sinistra, un po' più indietro e avanti. Era tutto uno schema di movimenti e persino Ash dopo qualche secondo di osservazione poté capire che non si stavano muovendo a caso.

Non riusciva a prevedere le prossime mosse ma Serena lo guidava con naturalezza, come se fosse consapevole di ogni cosa che li circondava e come reagire. A volte mormorava qualche piccola indicazione ma per gran parte lo guidava semplicemente con il corpo come un partner di danza.

“Woah...” commentò lui guardandosi attorno. Erano coordinati, anche se lui era più goffo e di sicuro meno aggraziato. Si voltò osservando Serena dritta negli occhi e iniziò a leggere davvero il suo piano.

I raggi seguivano un ritmo ripetuto, quindi andavano a mirare una zona con una determinata angolazione e non variavano. Serena sembrava aver calcolato tutto ciò e programmato una danza in pochissimo tempo e pressata dalla situazione problematica.

Il ballo era il modo più naturale di rispondere a quella tecnica e raggiungere l’unica zona sicura e punto da cui attaccare: il centro della stanza.

Se non potevano risolvere il problema da Pokémon, lo avrebbero fatto da umani.

Continuarono a muoversi avanzando verso il centro, sebbene ciò non veniva ben notato all’apparenza. Frustrato, Articuno aumentava la velocità dei raggi ma nonostante ciò i due riuscivano a muoversi tra essi senza toccati.

“Noi con il ballo abbiamo sempre una storia particolare...” commentò ad un certo punto Ash, sentendo come l’atmosfera stesse cambiando man mano che erano più vicini alla meta.

La volpina trattenne una risatina consapevole.

“Ehi Serena”

“Hm?”

“La prossima volta…” iniziò lui senza però terminare, risultando però sufficiente per Serena. Bastò il suo sguardo a capire.

Entrambi saltarono al centro della stanza, venendo liberati dal flusso di vento e dai raggi, ma la loro danza non cambiò. Iniziarono a muoversi in moto circolare inizialmente staccati, saltando in tondo senza rompere i loro sguardi incatenati. Si fecero coinvolgere totalmente dallo spirito del momento e fecero qualche piccola acrobazia, qualche saltello e piroetta, a volte congiungendosi e altre staccandosi, ma sempre coordinati.

Man mano che si muovevano però i loro animi si scaldavano e si caricavano, le guance di Pikachu si elettrizzavano e il petto di Serena si riempiva di fiato infiammato. Si ripresero per le zampe e girarono sempre più veloci, per poi staccarsi all’ultimo e iniziare a rotolare su se stessi, rilasciando finalmente i loro attacchi.

La loro vicinanza e attaccamento rese impossibile di colpirsi a vicenda, ma il controscudo combinato ebbe effetto devastante su tutto il resto.

Il Tifone fu annullato, l’ambiente si riscaldò e gran parte del ghiaccio ai loro piedi si sciolse, lasciando solo delle piazze di roccia e terra. Il corpo di Articuno divenne visibile e fu preso intrappolato nella gabbia, venendo danneggiato costantemente dalle fiamme e i fulmini. Non trovando spazio di fuga cominciò a sentirsi enormemente indebolito e disorientato e fu in quel momento che i due lanciarono il loro attacco finale.

Si rialzarono ma senza perdere un istante saltarono in aria e scagliarono una palla di elettricità infiammata, colpendo a pieno l’obbiettivo e trascinandolo in un angolo della caverna fino a sbattere contro la parete.

E questa volta non servì attendere per sapere che non si sarebbe rialzato a combattere.

Entrambi caddero a terra con precisione, sempre tenendosi per le zampe. Alzarono gli arti liberi al cielo e con fare trionfante pronunciarono le loro parole di vittoria.

“Finisheeed!”

Come se fosse un’esibizione. Serena non riuscì a non pronunciare il suo slogan di chiusura e Ash sentì con naturalezza l’istinto di fare lo stesso. In piena sintonia con la compagna.

Ancora con un po' di fiatone ma senza rompere la posa, i due si guardarono con occhi brillanti e dei sorrisi, tra un respiro e l’altro.

“E’ stato pazzesco!” esultò Ash finalmente dopo qualche secondo rimettendosi in posizione naturale. “Sei stata un genio!!”

Serena arrossì appena “Ci siamo riusciti assieme, eravamo perfettamente coordinati e hai saputo muoverti in modo grandioso”

“Ma sei tu che hai studiato e programmato quella coreografia!” ribatté lui continuando a complimentarsi con entusiasmo.

Il rossore aumentò sulle guance della volpina, la quale piegò appena la testa “N-Non ho programmato davvero nulla. Ho studiato un po' i movimenti dei raggi ma per gran parte del tempo stavo improvvisando” Aveva seguito naturalmente il suo istinto, affidandosi alle su doti di danza.

Ciò sorprese il ragazzo, ma non in senso negativo “Aspetta, quindi hai fatto tutto a caso?” domandò con un sorriso. Lei annuì e sul muso del Pikachu si formò un ghigno “Poi dici a me che sono irruento!”

Gli diede una leggera spinta con la coda vaporosa. Lui scherzava e di sicuro era molto fiero di come aveva gestito la situazione. Sapeva anche che probabilmente non c’erano ripensamenti sull’affidarsi a lei o meno. Fossero tornati indietro lo avrebbe rifatto, anche sapendo che era tutto un tentativo disperato. Si fidava totalmente delle abilità di Serena e così del suo istinto.

Ma sì, aveva agito in un modo totalmente da Ash e aveva funzionato. Per quanto non fosse abitudine da prendere, a volte spegnere la propria coscienza e cervello, gettandosi a capofitto in una situazione disperata, poteva funzionare.


 

"Urrgh" sentirono il lamento dell’uccello che si rialzava. "Complimenti. Ce l'avete fatta, mi avete sconfitto...”

"Questo vuol dire che... potresti darci il tesoro?"

"...Una vittoria leale in una sfida leale... ve lo sareste guadagnato" sospirò il Pokémon liberandosi dai frammenti di cristallo caduti su di lui con la collisione.

Li osservò in silenzio per un attimo per poi liberarsi nell’aria con un sospiro. Raggiunse un punto alto della parete rocciosa ghiacciata e all'improvviso lo colpì con il becco. Il materiale andò a frantumarsi e si formò un buco nel quale infilò uno degli arti, tirando poi fuori il tesoro.

"Questo è il Flautogelo, uno dei sacri tesori che noi guardiani proteggiamo. So che vi spetterebbe di diritto visto che avete vinto la sfida, ma allo stesso tempo devo assicurarmi che non finisca in mani sbagliate" Spiegò lui non porgendolo subito "Per questo devo sapere, cosa ne vorreste fare? E' per collezionismo? Perché volete guadagnare un certo potere?”

non vedendoli rispondere immediatamente egli continuò “Non fraintendetemi. Non mi interessa se volete usarlo per bisogni egoistici, non è più affar mio. Come ho detto però, questi sono strumenti potenti e sebbene ci sia chi li userebbe in modo banale ed egoistico... esiste chi invece potrebbe usarli per fare del male. Non mentite, perché lo capirò bene se tentate di nascondere la verità." Con sguardo severo li mise in guardia.

I due si scambiarono uno sguardo. Non potevano rivelare il segreto di Cresselia, lo avevano promesso. "Il tesoro ci servirebbe per una missione segreta... non potremmo farne davvero parola" ammise Ash. "Ma non vogliamo farne un cattivo uso! Questo lo possiamo assicurare..."

L'uccello leggendario alzò il cipiglio non meravigliato "E di questo come posso esserne sicuro?"

"Non può, però non ha altra scelta. Non possiamo parlarne perché abbiamo fatto parola di non farlo e nemmeno noi sappiamo bene di cosa si tratti, ma se le dicessimo che potrebbe accadere una catastrofe... preferirebbe correre il rischio di consegnarci il tesoro o quello di vedere il mondo distrutto?" domandò Serena mettendolo alle strette ma mantenendo comunque come poteva le informazioni private.

Potevano solo avvertirlo del rischio, anche se non avevano molto per provare ciò che dicevano senza rivelare tutto.

Articuno sembrò un po' preso alla sprovvista dall'affermazione. Tra tutte le ipotesi che aveva pensato come giustificazioni o scusanti, questa non gli era passata minimamente in testa. Due piccoli scriccioli che dicevano di essere coinvolti in una missione per evitare un'apocalisse?

Sembrava così assurdo... che poteva essere vero.

"Ahahahahah!" iniziò a ridere Articuno, sorprendendo e spaventando appena i due che lo guardarono straniti. Perché rideva?

"E' talmente assurdo che deve essere per forza la verità!" Fece un ghigno abbastanza contenuto "Ok, vi consegnerò il Flautogelo, ma non aspettatevi che sia così facile per gli altri guardiani! E se proverete a fare del male con i tesori… vi troverò e vi distruggerò con il più doloroso degli assideramenti”

Con la zampa consegnò la reliquia ma entrambi finirono per prenderla con lentezza e fifa. Sentivano il gelo nel sangue con la quelle parole glaciali. "Chiaro."

E una volta che il cimelio era tra le loro zampe, una ventata di neve li fece raggomitolare al suolo per coprire i loro musi. Quando rialzarono i loro capi, a vento concluso, il Pokémon leggendario era svanito nel nulla.

...

Alla fine, Ash e Serena non avevano più pensato molto se era il caso di tornare alla Gilda o no.

I loro corpi li avevano guidati verso di essa.

Non se la sentivano ancora di prendere misure così estreme come la fuga e diventare fuorilegge. Per quanto le loro motivazioni fossero giustificate, qualcosa li tratteneva dal tradire quei Pokémon.

Erano amici. Erano come una famiglia. La Gilda era molto più di una semplice accademia per esploratori. Persino Chatot era molto più vicino a tutti loro di quel che sembrava.

Esitavano a prendere ancora una decisione così grande, malgrado i problemi che sarebbero certamente arrivati al loro ritorno.

I loro passi erano stanchi e trascinati, tornare indietro dal monte fu molto dispendioso come energie, per quanto il clima sembrò stranamente a favore. Probabilmente Articuno li aveva graziati e aveva contribuito in qualche modo a diminuire la bufera e calmare i Pokémon nemici.

Si aspettavano qualunque cosa al loro ritorno, tranne una reazione positiva.

Quando entrarono nell’ufficio segreto e trovarono subito davanti Scizor capirono che i loro pensieri erano esatti.

“Bentornati" disse Wigglytuff aspettandoli tranquillamente seduto sulla sua poltroncina. Chatot al suo fianco aveva uno sguardo a metà tra il rassegnato e il deluso, non sembrava neanche arrabbiato. Non sembrava volerli nemmeno guardare in faccia.

"Capitano..." abbassarono il capo Ash e Serena.

"Come è andata la vostra esplorazione?" chiese il pokemon pallone con tono serafico ma tranquillo e a tratti misterioso.

"Come?" non furono le prime parole che si aspettavano.

“Beh siete andati avanti con l’esplorazione sul Monte Valanga, no? E vedervi qui sani e salvi anche se non al massimo della forma lascia poche opzioni come risultati. Siete tornati indietro prima di raggiungere la vetta, vi siete arresi di fronte alla sfida e il guardiano è stato magnanimo… oppure...-”

“Abbiamo sconfitto il guardiano Articuno e abbiamo recuperato il secondo tesoro.” confermò Ash con decisione, ignorando lo sguardo sbigottito di Scizor e l’iniziale shock di Chatot. Il Capitano non ebbe una grande reazione ma nei suoi occhi si leggeva una scintilla di soddisfazione. “Abbiamo portato a termine la missione con successo”

“La missione non era quella!” ribatté con tono irritato Chatot.

Scizor si fece avanti con la chela, quasi a voler fare qualcosa per calmarlo ma Wigglytuff con il capo gli fece cenno di lasciarlo continuare.

“La vostra missione era andare in ricognizione e poi tornare! Gli ordini erano stati chiari, non dovevate allontanarvi da Scizor e dovevate sottostare ai suoi ordini. Sappiamo bene che volete completare il vostro obbiettivo ma c’è un limite all’irruenza e la stupidità!” gracchiò acido puntando l’ala.

I due sembrarono abbassarsi appena al tono di voce. Per quanto erano consapevoli che le parole erano vere, non potevano nemmeno dire di sentirsi vergognati. Le loro azioni, sebbene sbagliate, avevano però delle buonissime ragioni.

Il Capitano approfittò per consigliare a Scizor di lasciare la stanza per un momento. Il Pokémon concordò e silenziosamente se ne andò, lasciano libero sfogo al pappagallo.

“Non so quale buona stella abbiate dalla vostra per essere sopravvissuti non ad uno ma a due... ripeto DUE Dungeon di livello master. Ma la fortuna non durerà per sempre! Lo capite o no che rischiate la vita!?" diventò sempre più grave la sua espressione. “Regole a parte, voi siete nostri cadetti! Umani o non umani! Ed è nostro compito assicurarci che la vostra incolumità non sia lesa!”

"Chatot, penso che sia sufficiente" lo calmò Wigglytuff appoggiando una zampa sulla sua spalla.

“Chat-… cioè Signore… per favore noi non vorremmo trasgredire le regole e siamo consapevoli del rischio che corriamo-”

“No che non lo siete.” gracchiò basso Chatot.

“-ma noi dobbiamo tornare a casa il prima possibile! E ci servono i tesori per farlo!” provò a spiegare Ash.

Il Pokémon rosa sospirò un attimo. Strinse appena la presa alla spalla del compare, per fargli capire che ora avrebbe gestito lui la situazione come meglio conveniva.

Mollò la zampa dalle piume di Chatot e si mise un po' più davanti ai due Pokémon cadetti con sguardo un po' comprensivo ma anche autoritario “Capiamo anche noi le vostre esigenze e la vostra voglia di tornare a casa. Ma la vostra missione è ardua e i rischi sono elevati. La determinazione è sempre stata una dote che ammiro e elogio, ma è qui che arriva il momento per qualcuno che ha le competenze di mettervi un limite per chi non può farlo. Se non riuscite a darvi un controllo dovremo darvelo noi. Il nostro compito è di assicurarci la vostra sicurezza e se voi non potete garantirne mettendola in repentaglio non abbiamo altra scelta se non prendere in mano la situazione.”

“...” Chatot rimase in silenzio totale.

“Abbiamo una responsabilità sulle vostre vite e se le vostre intenzioni sono quelle di metterle a rischio trasgredendo le regole allora non mi vedo costretto a ritirarvi i permessi di esplorazione e sospendere il vostro rango”

“C-Cosa?” i due alzarono gli sguardi con nervosismo. Eppure, sapevano che questa possibilità sarebbe potuta presentarsi.

“A voi potrebbe servire il rango e i permessi, giusto? Se ciò consiste nell’usarli contro i nostri ordini allora ci vedete costretti a revocarli per impedirvi di gettarvi a capofitto in qualcosa più grande di voi”

Ci siamo già gettati in qualcosa più grande di noi… e per uscirne dobbiamo entrare in qualcosa ancora più grosso...” pensò Serena.

Chatot a quel punto sembrava essersi ricomposto. Tornò a prendere parola, cercando di suonare deciso e risoluto “Non dovete temere, tornerete a casa...” provò a immedesimarsi appena in loro e capire la situazione, tranquillizzandoli “Però si sono presentate già due di queste situazioni, non possiamo permetterci se ne presenti una terza. Dobbiamo ponderare. Per stasera andate a letto senza cena, ne riparleremo domani.” concluse con fermezza.

"Ma..." provò a obiettare Ash. Qui ne dipendeva non solo il loro futuro, come era agli occhi dei loro superiori, ma quello di tutti. Non potevano davvero fermarli così!

"FUORI!" gridò il vice capitano facendoli saltare appena e schizzare via.

“SVEGLIAAAA!!!!”

"Ugh..." disse Salandit alzandosi di malavoglia "A questo punto penso proprio che questo rituale serva solo per far sfogare Loudred in modo utile"

"Guarda che fare la sveglia è un onore per noi Loudred!" ribatté lui continuando il suo giro e urlando a più non posso, assordando le orecchie dei suoi compagni di dormitorio.

Passò per ogni camera, raggiungendo infine il dormitorio di Ash e Serena. "SVEGLIA PELANDRONI!" urlò da dietro la loro porta.

Non arrivò alcuna risposta. Inizialmente sembrò annoiarsi alla cosa, poi però riprovò con tono ancora più forte. "HO DETTO SVEGLIAA!!" ripeté.

Di nuovo non arrivò risposta. Sapeva che di recente i due erano spesso stati mandati in missioni impegnative, lunghe e distanti. A volte richiedevano loro intere giornate e tornavano ad orari spropositati, altre invece stavano via per più giorni, ma in ogni caso era impossibile non riuscire a sentire il suo richiamo.

Gli unici casi in cui lasciavano dormire qualcuno era su ricorrenze speciali, su infortuni oppure per missioni concluse in tardi orari, che però non erano stati comunicati questa volta da Chatot, al contrario delle precedenti. Era stato anche detto loro quando i due erano assenti, ma di nuovo… non era questo il caso.

"Che succede?" disse Sunflora avvicinandosi attirata dal trambusto.

"No-Non si svegliano..." disse annaspando Loudred appena.

"Loudred senza voce? Shock! che avvenimento!"

“Sì ma in questi giorni sembra ricorrere spesso” commentò Corphish “Non possono sentirti e svegliarsi se non sono qui. Pensate che siano ancora in missione?”

“No. Li ho visti rientrare ieri mentre ritornavo dai miei… bisogni… e sono entrati nella loro stanza. Sono sicuro che non avevano nessuna missione per cui dovevano partire prima e non era così tardi ieri da dover ricevere un permesso per dormire di più” rispose Zorua.

"Allora poche chiacchiere, aiutatemi a sfondare la porta. E’ chiusa dall’interno quindi stanno poltrendo e ne va del mio onore svergliarli!" rispose Loudred toccandosi i muscoli. Fosse stato un umano, si sarebbe rtirato su le maniche.

La porta fu buttata giù in pochi secondi ma con loro grande sorpresa e confusione, i due non c’erano.

"D-Dove sono!?" commentò la maggior parte. Ultimamente sparivano sempre e non avevano idea di dove fossero. Inizialmente avevano ponderato se era il caso di arrendersi alla confusione e prenderla ormai come una bizzarra abitudine a cui non pensare troppo. Però questo caso sembrava ancora più anormale.

"ALLORA! Cosa è questo trambusto?" spuntò la voce di Chatot, il quale arrivò sul posto ancora un po' assonnato. La stanchezza era chiara sul suo volto. "Sono oramai abituato alle tue sveglie piuttosto cacofoniche ma oggi hai veramente esagerato Loudred..."

"Signor Chatot!" disse Bidoof "Di norma veniamo avvisati, ma questa volta non abbiamo ricevuto niente a riguardo di Ash e Serena...”

“In che senso?” sbadigliò appena ancora cercando di focalizzare.

“N-Non sono nei loro letti!"

"COSA?!" si allarmò il pappagallo svegliandosi di botto e fiondandosi nella loro camera, pregando Arceus che ciò che avesse sentito fosse solamente un allucinazione auditiva.

Invece, purtroppo per lui, i suoi sensi erano funzionanti e i due cadetti erano davvero spariti.

“Non sono nemmeno in cucina o in sala da pranzo” commentò Chimecho.

“Neanche n-nei bagni” aggiunse Sunflora.

“Assolutamente niente anche all’esterno della Gilda” concluse Diglett.

Non avevano il permesso di lasciare la Gilda in alcun modo, quindi non c’era alcuna scusante. Era chiaro cosa fosse successo.

"Voi tutti!” richiamò la loro attenzione Chatot con decisione ricomponendosi “Tornate alle vostre mansioni odierne! Non c’è nulla di cui preoccuparsi, ci penseremo io e il Capitano”

Gli apprendisti della Gilda obbedirono senza fiatare, pensando che forse la situazione non era così anormale se Chatot era… composto. Avrebbe dato molto più di matto.

Ma la verità era che si stava trattenendo in modo assurdo per evitare di esplodere. Se non fosse stato un segreto così importante e se la situazione non fosse così tremendamente grave, probabilmente a quel punto sarebbe già andato di matto.

Raggiunse il Capitano immediatamente, spiegando la situazione in modo abbastanza agitato. “Non sappiamo nemmeno dove sono diretti” pensò con frustrazione. Come potevano rintracciarli?

Wigglytuff appoggiò il torsolo di una Mela Perfetta sulla scrivania. Era prevedibile" sospirò, prendendo atto della realtà "Non avrebbero usato una tattica uguale alle precedenti per andare in esplorazione senza dircelo. Partire all’improvviso stanotte era l’unica che non ci aspettavamo viste le loro energie scarse, anche se la più logica”

“Cosa possiamo fare?”

“I tesori restanti sono cinque e non sappiamo l’ordine con cui intendono recuperarli ma penso sia ancora possibile rintracciarli. Manderemo dei Pokémon dal buon fiuto a cercarli e a quel punto, una volta individuati, il buon Scizor andrà a recuperarli prima che si spingano troppo oltre! Urrà!!”

“Dice che li troveranno prima di allora?” chiese Chatot preoccupato e frustrato.

"Sicuramente" disse Wigglytuff anche se entrambi sapevano che non vi era alcuna certezza. Potevano solo sperare che quella buona stella che li aveva accompagnati fino ad ora reggesse ancora per una volta.

...

Ash e Serena erano ormai arrivati davanti ad un promontorio. Potevano dire con franchezza di non aver pensato più di tanto a quale fosse la scelta più logica da fare in merito alla loro partenza. Come era calata la notte i due avevano lasciato la base della Gilda e si erano avviati verso la prossima tappa. Si erano dati un momento per fare un pisolino solo quando erano certi che nessuno li avrebbe trovati.

Però erano sicuri che qualcuno era stato messo sulle loro tracce non appena si erano accorti della loro mancanza.

"Come ci si arriva in questo Dungeon? La mappa dice che qui nelle vicinanze ce ne è uno ma io non vedo nulla!”

"Posso controllare?" disse Serena avvicinandosi a lui "Uhm qui dice di andare avanti ma c'è solo il mare ormai. Che la mappa non sia precisa?"

"No, Cresselia ci ha sicuramente lavorato un bel po' perché potessimo andare nei giusti luoghi e se ha segnato che bisogna proseguire probabilmente è così. Però qualcosa non torna… non penso che si sia dimenticata che noi non possiamo volare...”

"Un ingresso segreto magari?" propose Serena.

"Può darsi ci sia. Però ci sono solo nuvole, luce e tantissima acqua di fronte a noi. Mentre attorno solo qualche cespuglio e delle rocce. Non penso ci sia un passaggio sotto l’oceano e la foresta è finita ai piedi del promontorio. Non possiamo nemmeno aggirare la strada...”

"Questo posto… si chiama Promontorio Altavia" lesse Serena nella mappa "Chissà perché...”

"Forse perché siamo in alto?" propose Ash pur sapendo fosse una risposta forzata.

Serena scosse la testa "Non penso, troppo semplice"

I due provarono a ragionare ancora un po', osservando il paesaggio. Serena osservò di nuovo le rocce e la loro strana conformazione. Era l’unica cosa che la lasciava un po' stranita.

Un’improvviso spiffero gli entrò nell’orecchio. Provò a seguirne il percorso grazie al movimento delle foglie degli alberi, fino al suo sbattere contro le rocce. Strizzò lo sguardo e notò delle piccole fessure attraverso le quali passava l’aria. Il vento proseguì fino ad interrompersi su una roccia più grossa a fine percorso.

"Ash… ascolta" disse Serena facendo avvicinare l'amico. "Forse quel masso… riesci per caso a spaccarlo con Codacciaio?"

"Posso provarci!" rispose annuendo l’amico mentre irrobustì la coda. Il ragazzo caricò l’attacco e colpì la roccia con tutte le sue forze.

Non appena il masso si crepò una folata enorme di vento lo travolse in pieno facendolo rimanere sospeso in aria "Aahhhhh!! M-Ma cosa?!"

"S-stai volando! Beh, più o meno!" disse Serena sorpresa. Davanti a loro si era formata una corrente d'aria totalmente volta verso l'alto, di una potenza smisurata.

Ash salì sempre più in alto fino a sparire nel cielo “Waaaa!!!”

"Ash!? ASH!!" lo richiamò Serena spaventata. L’ho spedito in orbita!?”

"Sto bene!" riecheggiò la voce di Ash "Devi venire su! E'-E' incredibile!"

"Dove sei!?" urlò Serena dal basso non riuscendo nemmeno a scorgerlo.

Arrivò di nuovo la sua voce molto lontana "Quassù! Sulle nuvole!"

"Sulle nuvole!?"

"Io non… devi venire su e basta!"

Serena prese coraggio, se Ash diceva che andava tutto bene allora si poteva fidare. Inspirò ed espirò, prese la rincorsa e si diresse a tutta velocità verso il flusso d'aria ascensionale "AHHHHHHHH!" gridò sentendosi tirata improvvisamente da una forza stranissima. Sembrava di essere avvolti totalmente in un lenzuolo e trasportati via.

Sentì una fortissima pressione sul suo corpo, non poteva dire di sentirsi libera di muoversi come voleva. Non era uguale a fluttuare senza gravità, era una sensazione particolarissima.

Quando riaprì gli occhi notò lo sguardo di Ash sorridente "Te l'avevo detto! Non è pazzesco??”

“Sì, ma ho il terrore che la corrente si fermi all’improvviso e di cadere!” ridacchiò lei. Da quell’altezza la collisione con la superficie dell’acqua li avrebbe uccisi o per lo meno feriti gravemente.

Ash ricambiò la risatina, venendo però distratto poi da qualcosa. “Uh… guarda!"

Serena osservò oltre il compagno e si stupì. Davanti a lei vi era una distesa di nuvole e nell'orizzonte una ancora più grande formava una gigantesca spirale, come se fosse una torre. Le soffici nuvole bianche in quella zona sembravano tante pennellate a scie di un dipinto.

"Forza!" la incoraggiò lui "Dobbiamo sbrigarci!"

"Arrivo!" annuì lei.

Cercarono di cavalcare le correnti fino ad arrivare alla spirale. Una volta al suo ingresso i loro corpi si sentirono più pesanti e prima che potessero accorgersene i loro piedi toccarono la base delle nuvole. Con grande sollievo e sorpresa però i due non caddero.

Si chiedevano come fosse possibile, ma non ebbero tempo di fermarsi a ragionarci su. Alcune cose erano destinate a restare un mistero.
Ciò che sapevano era che dovevano salire e con il percorso che spariva dai loro occhi talmente era alto capirono che ci avrebbero messo molto ad arrivare alla fine.

Alla fine ebbero anche ragione. I piani erano davvero tanti rispetto ai primi Dungeon che avevano affrontato nella ricerca dei tesori e avevano trovato parecchi nemici difficili da battere o da evitare. Si trovavano in un ambiente totalmente diverso da ogni altro e non sapevano bene come muoversi.

La maggior parte delle scorte che si erano portati erano quasi finite, in particolare per la scarsa quantità che avevano preso nella fretta di partire.

Gli acciacchi e la stanchezza per i pochi attimi di sonno si erano fatti ben sentire verso la fine del Dungeon ed erano stati costretti a fermarsi varie volte. L’unico lato positivo erano gli attacchi di Ash superefficaci contro i tipi Volante incontrati.

Ma anche quello dopo un po' divenne un enorme peso e sembrò un’illusione quando arrivarono alla fine. Quasi non ci credevano.

Arrivarono ad una piazzola su delle nuvole e l’unico percorso che portava avanti era chiaramente un sentiero per lo step finale. Attorno a loro c’era solo il vuoto. Non si sentiva nemmeno un soffio di vento, non si vedeva una nuvola. Era il nulla.

Inizialmente i loro corpi erano riscaldati per il continuo movimento, ma con il riposo il freddo aveva cominciato a farsi sentire. Si trovavano ad altissima quota, probabilmente ancora più in alto della vetta del Monte Valanga e gli effetti si sentivano.

Dovevano affrontare il guardiano e sentivano che a stare troppo fermi per qualche motivo si sarebbero indeboliti ancora di più, eppure non si sentivano ancora pronti e non avevano altro modo per rimettersi in senso se non riposare.

Sentivano che stavolta non erano in buone condizioni, l’ottimismo era stato soffocato rispetto alle altre volte.

Dentro i loro animi, per qualche motivo, sembrava sfociare della paura.

"Ho un brutto presentimento. E' tutto fin troppo tranquillo e non in maniera positiva" rabbrividì la volpina.

"Onestamente ormai sento solo brutti presentimenti in qualunque luogo andiamo. La Gilda e il casino in cui ci troviamo, la missione, un pericolo in arrivo..." rispose lui aderendo però all’impressione.

Improvvisamente una forte ventata improvvisa sbatté su di loro e li spostò di metri e metri. Sembrò quasi un attacco di un Pokémon per la violenza, ma non vedevano nessuno nei dintorni. Li aveva colti totalmente alla sprovvista, devastati quasi.

Provarono ad aggrapparsi al terreno per rimanere stabili ma la forza cominciò ad aumentare e i loro corpi si staccarono totalmente da terra, finendo sospesi nel vuoto e trascinati via.

"Serena!"

"Ash!"


 

Cercarono di raggiungersi per non finire separati da correnti diverse. Il primo tentativo di giungere le loro zampe fu vano, entrambi trascinati via non appena arrivarono quasi ad aggrapparsi. La distanza tra loro aumentò, così come il panico di finire chissà dove da soli.

In quel momento non avevano la mente pacata per ragionare.

Provarono a farsi venire qualcosa in mente in fretta, la corrente principale era una e forse potevano sfruttarla per avvicinarsi.

Ash cercò di stabilizzarsi su essa e liberarsi dalle altre che lo facevano girare in modo confuso. Appena riuscì a farlo si sentì rapidamente trasportato verso l'amica "Serena lasciati andare all'indietro!"

La volpina non obbiettò e nemmeno ci penso su, si piegò con la schiena verso il basso e lasciò che la testa facesse peso. Improvvisamente due zampine la aggrapparono per i fianchi con molta fatica e, sebbene in un primo momento sembrò sfuggire alla presa, alla fine si sentì avvolta totalmente nella stretta dall'amico.

"Tieniti forte!" Le disse mentre lui si stringeva su di lei e cercava di non staccarsi.

La ventata diventò sembra più violenta e prima che potessero accorgersene i due collisero con il terreno in modo brusco. Non persero tempo rimanendo a terra, la sorpresa era bastata a metterli in allerta.

L’ambiente in pochissimi secondi era totalmente cambiato, sembrava di essere stati teletrasportati in una dimensione alternativa o che tutto fosse stato sconvolto. Ora le nuvole presenti erano nere come la pece, il cielo sebbene non presentasse turbolente o maltempo era grigio intenso.

Sentivano nelle vene che era peggio delle volte scorse.

Capirono per la prima volta quanto fossero in svantaggio, sentendosi quasi perduti seppur sapessero cosa aspettarsi.

Si misero fianco a fianco in piedi e alzarono lo sguardo verso l'alto, trovando di fronte a loro una figura enorme. L'unica cosa che distinguevano nell’aura oscura accentuata dalle nuvole scure era la silhouette della creatura serpentina. Si potevano scorgere due zampe con gli artigli al di sopra e le fauci aperte.

Solo quando un tuono rombò nel cielo dietro il Pokémon e illuminò per un istante da dietro la figura riuscirono a riconoscere chi fosse.

Rayquaza.

E bastò lo sguardo per capire che non le parole sarebbero state inutili.

...

Si sentiva ancora il rombo dei tuoni nel cielo. Ormai era da parecchie ore che il tempo era instabile e la maggior parte di Pokémon della Gilda erano tutti riuniti nelle in un'unica camera, parlando del più e del meno.

L'assenza di Ash e Serena era stata sollevata di nuovo nel corso della giornata ma Chatot alla fine aveva informato loro che erano impegnati in una missione molto distante da Borgo Tesoro, che gli era sfuggito dalla mente di avvisare e che il mal tempo probabilmente avrebbe fatto tardare ancora di più il loro ritorno.


 

Era una fortuna che i membri della Gilda se l'erano bevuta, almeno per Chatot. Non voleva che fossero tutti coinvolti.

In cuor suo sapeva che quei due avrebbero fatto quella peripezia e sperava solo che Scizor li riportasse indietro. Meglio ancora, che si accorgessero da soli della pazzia e tornassero indietro sani e salvi.

Ma quella era probabilmente una mera fantasia.

Il silenzio della sala principale della Gilda e del buio del pomeriggio nuvoloso in essa davano un tono ancora più cupo e ansioso, tranne per qualche tuono illuminava leggermente dalle finestre lo spazio.

E lui aspettava. Aspettava di vederli rientrare, poi di rimproverarli e di dare loro una sonora punizione.

Più passavo le ore e la sera incombeva però, più il pensiero di provvedimenti si faceva lontano. Ogni minuto si rafforzava il pensiero che sarebbe stata già una fortuna il loro ritorno vivi.

*BAM* sentì un forte tuono rombare nelle sue orecchie.

Un altro seguì, quasi coprendo il lievissimo rumore di gocce d'acqua e di passi inzuppati.

Si girò.

Un altro tuono.

Il fragore di due masse bagnate che colpivano il pavimento con pesantezza.

I due novellini apparvero ai suoi occhi cadendo all'entrata.

Ash e Serena non ricordavano quasi nulla di ciò che era successo dopo lo scontro, anzi ad essere più precisi avevano perso la cognizione di ogni cosa durante esso. Non ricordavano bene il susseguirsi di mosse e attacchi, però avevano memoria del dolore.

Quello era forte e chiaro.

Non sapevano come erano usciti vivi dallo scontro, come se ne fossero andati, come fossero tornati. L’unica sensazione durante il viaggio era di essere privi di coscienza e che a trascinarli fosse il male delle ferite.

Ma ormai quando erano nei pressi di Borgo Tesoro la loro mente non registrava più nulla e aveva ceduto del tutto quando i loro corpi non erano bagnati dalla pioggia incessante.
Non gli pareva di essere scesi dalla scala a pioli, erano forse caduti?
Non gli pareva di aver riconosciuto alcun Pokémon, erano stati visti da qualcuno?

Sentirono solo le forze cedere totalmente e si lasciarono cadere a terra.

Ash, per quanto avesse gli occhi aperti, non sembrava veder nulla.

A-…. mi se-…. Co….è…..”

Sentì qualche passo e un leggero battito d’ali e percepì la presenza di qualcuno di fianco a lui. Forse l’aveva ancora toccato con un arto, non ricordava però di aver alcuna sensibilità nel corpo per saperlo con certezza e nemmeno riconosceva il Pokémon.

C…...no…..-ndi…..”

Spostò appena la testa indietro e i suoi occhi caddero sul corpo immobile dell’amica ma non ebbe alcuna reazione.

Per… fa… ri...”

Oh” finalmente si accorse, qualcuno stava parlando.

Vociferò qualcosa, l’unica cosa rimasta impressa nella sua mente e nel suo corpo.

Non realizzò se effettivamente le parole erano uscite dalla sua bocca, solo di averla aperta.

E finalmente la sua mente si lasciò soccombere nel buio.

...

Chatot spalancò gli occhi alla visione terrificante e macabra che aveva di fronte. In tutti i suoi anni di carriera aveva visto Pokémon venire gravemente feriti, anche uccisi… ma per qualche motivo la visione dei suoi due cadetti ridotti in quello stato…

...lo avevano pietrificato.

Si riprese e corse subito al fianco di Ash, appoggiando un’ala sul suo corpo e gracchiando agitatamente.

“ASH! SERENA!” li chiamò ma non ricevette alcuna risposta. Osservò il corpo di Serena ma non vide altro che il suo corpo steso a terra e gli occhi occhi. Si rivolse ad Ash e riprovò a smuoverlo “Ohi! Ash rispondi!” si abbassò sul suo novellino e si avvicinò al suo volto.

Notò gli occhi del Pikachu aperti appena, ma il respirò sembrò mancargli nel becco quando li guardò direttamente. Erano vuoti, spenti, il dolore e la stanchezza sembravano chiare in essi ma allo stesso tempo davano l’idea di quanto fosse… rotto…

Chatot di nuovo si avvicinò al volto del Pikachu, catturato dal movimento svolto verso la Fennekin. Vide la bocca muoversi appena e rimase quindi in ascolto, cercando di percepire qualcosa. Qualunque cosa.

"Ray……... za…….. for...te…"

E il corpo del cadetto si fece ancora più pesante di quanto fosse possibile. Vide i suoi occhi chiudersi lentamente e poté giurare che per un momento gli era venuto un senso di disperazione profonda.

Qualche magico e incredibile momento di assurdo controllo gli aveva permesso di appoggiare l’orecchio sul petto del Pokémon e per quanto fosse debole e lento… c’era.

Se non fosse stato per quell’autocontrollo probabilmente avrebbe creduto all’invisibilità del movimento dei loro respiri.

...

Le sue orecchie fischiavano, sentiva poco e male. Erano voci lontane, voci distanti ma non sembravano voci nemiche.

"Sono ferite molto gravi."

Non aprì gli occhi, era troppo stanco per farlo e per qualche ragione il suo istinto gli diceva di non farsi scoprire sveglio. O almeno, in stato di semi… molto semi… coscienza.

“Non ho mai visto nulla di simile.”

“...-fortunati.”

“Ci vorr-… -tempo… perché si rist...cano.”

Di nuovo si sentì sopraffatto dall’oscurità e il senso di stanchezza.

Quando si riprese di nuovo gli sembrava di essere in un altro mondo, totalmente scombussolato. Questa volta la sua prima reazione fu aprire gli occhi e riconobbe a fatica l’infermeria della Gilda.
Sembrò bastare ad attirare l’attenzione di Floette, la quale fece un leggerlo sobbalzo, un *gasp* e sparì dalla sua vista in fretta, probabilmente a chiamare qualcuno.

Pensava fosse stato abbastanza veloce, ma a quanto pare invece ci mise un bel po' anche solo ad accucciarsi meglio e aprire bene gli occhi, perché quando lo fece davanti a lui si erano già radunati Chatot e Wigglytuff.

“Ash?”

“...Hm…?” rispose lui un po' assente e ancora privo di forze, ma almeno cosciente.

Wigglytuff e Chatot emanarono un sospiro di sollievo, sentendo l’uccello mormorare “Grazie al cielo...”

“Come ti senti?” domandò Floette con premura.

Il topino si toccò appena la testa, sempre non alzandosi troppo. “Serena?” fu forse la prima parola pronunciata in modo coerente e chiaro. Vide qualche movimento lontano sullo sfondo da parte probabilmente dei compagni a ciò. Forse dei sorrisi perplessi? Scosse di testa? Non importava…

Si girò finalmente un po' di più con la testa, catturando la forma di Serena pacificamente accucciata nel lettino di fianco al suo. Per essere onesti, sembrava pacifica all’apparenza, ma il pensiero che era in verità stravolta gli dava un senso di profondo sconforto.

“Sta bene, ma come te era a pezzi. Solo che il tuo corpo pare aver retto meglio” rispose l’esperta di cure. “Ma non hai ancora risposto alla mia domanda… come ti senti?”

deglutì e sembrò prendere due secondi per formare una frase coerente “Come… u-un secchio arrugginito, b-bucato e... svuotato da ogni singola goccia di acqua... per po-poi essere lasciato in mezzo al nulla...”

“Hm, considerate le circostanze è meglio del previsto” commentò lei scuotendo la testa.

Ci fu qualche istante di silenzio totale. Il ragazzo sembrò guardare un po' in basso e muovere appena lo sguardo, per poi vociferare “Cosa è successo?” dal nulla.

A quella domanda si sentì un leggero mormorio di sottofondo e un leggero sbuffo da parte di Chatot “Sul serio? Non dovreste essere voi a rispondere?” Notando però la forma ancora vulnerabile del Pokémon non sentì di voler infierire.

“Floette, potresti...-?” chiese il Capitano, ricevendo un cenno di consenso da parte dell’infermiera, la quale lasciò la stanza.

“Siete tornati dalla Gilda in condizioni pessime e preoccupanti...” Riprese Chatot “Ma non mi stupisce visto il Dungeon che avete affrontato...”

Il Pikachu attese qualche secondo, poi borbottò “Non è il Dungeon ad averci ridotti così.”

“Ovvio, i Pokémon di esso.”Rispose Chatot con una smorfia a quella che sembrava una battuta.

“No, il Dungeon lo abbiamo attraversato tutto fino alla fine.”

Calò una nota di silenzio per un momento. Le parole sembrarono sorprendere un po' i due superiori, i quali sapevano quale era allora l’evidente risposta. Non servì che Ash finisse; era stato per forza il guardiano.

“Quando sei svenuto hai menzionato Rayquaza…”

Il topino annuì “Sì...” bastò ciò per rispondere.

“SIETE FOLLI!” alzò la voce il pappagallo.

“Chatot...” mormorò il Capitano un po' come avviso ma anche con premura.

“...”

“Scizor?” domandò Ash. L’ultima volta che l’avevano visto lo avevano seminato nella landa di neve, ma erano abbastanza sicuri fosse già ritornato.

“Dovreste essere voi a dircelo, siete gli ultimi di noi ad averlo visto” rispose Wigglytuff, ignorando il senso di delusione dentro di lui. Sperava fossero a conoscenza di dove fosse Scizor, in quanto preoccupato per la sua incolumità.

“Cosa? Non è tornato?” Ash sbiancò appena.

Il Capitano annuì “Non è mai tornato. So che è un esploratore capacissimo e sa cavarsela, ma proprio perché è capace non si sarebbe mai fermato dal cercarvi. Il fatto che siate riusciti a proseguire vuol dire che in qualche modo lo avete seminato. E se non vi ha mai ritrovati vuol dire proprio che non ha continuato a cercarci e che quindi-”

“-è successo qualcosa...” concluse Ash sentendo un vuoto crescere dentro.

“Non sarebbe successo se voi non aveste fatto di testa vostra come sempre.”

Le sue parole sembrarono colpire il bersaglio, le orecchie di Ash si afflosciarono e il suo capo calò. Intervenne Wigglytuff, il quale cercò di sembrare imparziale.

“Riparleremo della vostra rimozione dagli incarichi in un altro momento. Adesso dovete ancora riposare”

“Rimozione?” domandò Ash sapendo però dove voleva andare a parare. Le conseguenze delle loro azioni erano ben prevedibili.

Chatot sbuffò “Pensavate che non saremmo intervenuti? Tre volte sono più che sufficienti!”

“Non siamo più esploratori della Gilda?”

“Non è mai stato davvero di vostro interesse per quanto mi risulta, no?” rispose con parole velenose il Pokémon volatile “Ma no, non siete sollevati del tutto dal vostro incarico. Semplicemente non andrete più in missione, rimarrete agli arresti domiciliari nella Gilda e lavorerete come sentinelle fino a nuovo ordine!”

“Ma noi abbiamo bisogno di-”

“Sappiamo che ne avete bisogno per tornare a casa.” si mise in mezzo Wigglytuff cercando di placare le acque “Come esploratori la nostra morale è aiutare chi ha bisogno e noi faremo il possibile per permettervi di farlo. Ma d’ora in poi lo faremo a modo nostro.”

Ash si limitò a guardarlo con espressione indecifrabile.

“Chiameremo in causa esploratori professionisti e vedremo di aiutarvi, ma d’ora in poi la vostra incolumità non verrà più lesa. A volte la tutela va applicata a forza.”

“Siete nostri esploratori e la vostra sicurezza è di nostra responsabilità”

“Ne parleremo in un momento più propizio.” concluse Wigglytuff facendo cenno a Chatot che era ora di lasciare riposare i due cadetti.

In tutto ciò Ash non rispose, rimase seduto con espressione impossibile da leggere sul volto.

“...”

“Che facciamo?”

“Uh?” Si girò verso Serena sentendo la sua voce. “Come ti senti?”

La volpina sospirò “Penso come te, emotivamente e fisicamente, ma adesso non conta. Ho sentito tutto...”

“Hai finto di dormire” sorrise appena lui.

“Meglio fargli credere il più possibile di essere in convalescenza” rispose lei ricambiando con un altro piccolo sorriso.

“Non lo saremmo davvero?”

“Dipende dalle intenzioni. Ti conosco abbastanza da sapere che idea ti gira per la testa e la mia domanda è se ti va davvero di andare fino in fondo” disse lei, dandogli in un certo senso la spinta per parlare.

“Abbiamo fatto una promessa a Cresselia e vorrei mantenerla, ne va la protezione di tutti...”

“Anche io. Questo significa che siamo costretti ad andare ancora una volta contro le regole. Una volta per tutte purtroppo.”

“Perché non ci hanno espulsi dalla Gilda loro stessi?”

“Ritirandoci i permessi e il rango non saremmo più esploratori e ci darebbe problemi ma allo stesso tempo non essendo più cadetti non avrebbero alcun controllo su di noi. Siamo comunque diventati amici e pensano che così ci terranno fuori dai pericoli”

“Cosa di cui siamo grati...”

Lei annuì Ma noi siamo Pokémon liberi e se per esserlo dobbiamo andarcene…”

Ash abbassò appena lo sguardo. Non aveva mai amato queste cose… tradire gli amici. Aveva sempre condannato queste scelte. Per lui gli amici venivano prima di tutto e sosteneva che lavorando insieme si poteva risolvere qualunque cosa, ma in questa situazione quanto conveniva davvero seguire la sua morale?

“Siamo in una situazione difficile, ma dobbiamo scegliere. Se seguire Cresselia fino in fondo oppure rivelare tutto. Da una parte sembreremmo il Team Teschio e tradiremmo i nostri amici, però tenendoli fuori dal pericolo di queste missioni.”

“...”

“Dall’altra se riveliamo tutto e poniamo fiducia nel potere dell’amicizia, potremmo avere degli alleati di fiducia e sono sicura che non rivelerebbero mai niente ai quattro venti, ma ci saranno più chance di venire scoperti da spie o che dei nemici si accorgano dei nostri movimenti. E poi ci lasceranno andare in missione? Potrebbero capirci e aiutandoci lasciandoci libertà oppure farlo coinvolgendo grandi esploratori ma spargendo troppo la voce...”

Si fidavano dei membri della Gilda ma non conoscevano abbastanza tutti loro per avere la certezza che valesse la pena andare contro gli ordini di Cresselia.

“In un certo senso anche noi ci stiamo comportando come loro non dandogli informazioni. Limitarli per proteggerli” lo guardò con tenerezza. “So che non va esattamente secondo ciò in cui credi, ma so anche se tu senti l’impulso di farlo. Sono entrambe parti di te…”

Lo guardò dritto negli occhi “A volte dobbiamo fare scelte che vanno contro la nostra morale se vogliamo farcela. Io credo nelle tue decisioni quindi non importa quale sarà la tua risposta. Ti seguirò in qualunque decisione tu prenderai e se sarà una sbagliata o di cui pentirsi ne condivideremo il peso”

Sentì un balzò nel petto, tornarono nel suo corpo un lieve calore e una forza che aveva sentito mancare. Aveva ragione, il mondo non è così gentile da permetterti di avere tutto ciò che vuoi come vuoi. Nessun mondo.

Potevano solo fare una scelta e seguirla fino in fondo. Entrambe avevano dei pregi e dei difetti, ma facendo gli ignavi e non tentando nulla ne avrebbero solo pagato tutti le terribili conseguenze.

“Chatot ha detto Siete nostri esploratori e la vostra sicurezza è di nostra responsabilità. Quindi leveremo loro questa responsabilità e non saremo più loro esploratori.” Pronunciò deciso.

Serena sorrise, adesso avrebbero seguito questa decisione dando il loro meglio.

Sarebbero fuggiti definitivamente.

“Siamo ancora deboli, dovremo prendere in prestito delle bacche… un sacco di bacche e erbe. Per rimetterci in fretta, a costo di un’indigestione, e per scorta. E dobbiamo fare tutto discretamente”

“Ash Ketchum, villain novello. Potresti persino aiutare il Team Rocket a vincere un giorno” scherzò Serena.

“Ah… ah...” ridacchiò lui con un sospiro.

“Scherzi a parte, dobbiamo partire subito. Il sole sta tramontando e non si aspettano una nostra fuga messi come siamo al momento. E anche se se ne aspettassero una terranno gli occhi aperti solo di notte, quando siamo sempre fuggiti.”

Ash concordò.

“Non si torna più indietro”

La luce fioca delle fiammelle delle lampade illuminava la struttura.

Il chiacchiericcio allegro dei Pokémon della Gilda in sala da pranzo rimbombava per i corridoi della Gilda mentre il profumo delle cibarie si spargeva…

La porta della dispensa, leggermente aperta, faceva scappare leggermente l’oscurità che racchiudeva...

L’ufficio del Capitano, mancante di prove delle prese di posizione fatte...

I letti dell’infermeria vuoti...

.

.

.

...continua

 



Nota d'autori: 
Ciao a tutti! Scusate la lunga assenza, ma diciamo che questo 2020 non ci ha permesso di mantenere il programma che ci eravamo prefissati.
Una di noi ha avuto la maturità, poi si è scatenato il covid che, a differenza di quanto si pensi, non ha dato più tempo libero.
Avremmo voluto postare molto di più ma ci sono stati molti fattori ad impedirlo, uno tra tanti è il casino di Wattpad che ci ha tenuti impegnati.
Per chi non lo sapesse, a Giugno è stato hackerato wattpad, tuttavia non è stato detto nulla a nessuno fino a quando un mese fa migliaia di utenti sono stati hackerati e così le loro e-mail e le loro informazioni personali sono state condivise nel dark web. 
Il nostro account purtroppo è stato uno dei tanti tuttavia, per fortuna, la nostra e-mail era falsa e non conteneva alcuna informazione personale, oltre ad averne cambiato la password il prima possibile.
Ovviamente, per evitare altri problemi, visto che il casino non è stato ancora risolto, abbiamo deciso di non pubblicare più su Wattpad le nostre fanfiction. O almeno fino a che non sarà risolto totalmente il problema.
Ciò non significa che non pubblicheremo più totalmente. Continueremo ad aggiornare la fanfiction qui su EFP e inizieremo a pubblicare su "Archive of Our Own"

Ci spiace molto questo inconveniente ma vogliamo tutelare la sicurezza nostra e dei nostri lettori. 
Grazie della comprensione!

   
 
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