La prima volta i nostri occhi s'incrociarono fuori dal liceo,
un giorno mi presi di coraggio e t'invitai per un gelato fuori dal Colosseo.
Ogni sera mi appostavo sotto il balcone di casa tua a Testaccio,
ti piaceva pensare che fossi un ragazzaccio.
Sabato, una notte, ci recammo alla fontana di Trevi,
ci entrammo dentro e insieme a me birra a volontà bevevi e poi ridevi.
Ogni domenica i nostri genitori ci portavano a vedere la Roma allo Stadio,
ci eccitavamo e baciavamo ascoltando Brunori alla radio.
Non ci perdevamo una manifestazione,
sognavamo sopra ogni cosa Fidel, Cuba, sigari, rum e rivoluzione.
E pensare che tuo padre era un dirigente e il mio un sindacalista,
fra di noi è stato amore a prima vista.
L'amore non è cattolico, buddhista, operaio o borghese,
questo è palese.
L'amore è sfidare stereotipi e pregiudizi,
il più delle volte lascia sulla nostra strada oscuri ed enigmatici indizi.
La prima volta facemmo l'amore su un aiuola
mentre guardava noi svergognati la preside e tutta la scuola.
Ogni sera mi appostavo sotto casa tua a Testaccio,
ti piaceva vedermi non come un bravo ragazzo ma un ribelle e un ragazzaccio.