Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: stardust94    26/08/2020    5 recensioni
( capitoli da 1 a 7 modificati)
Questa storia, parla di amicizia, di coraggio, amore, incredibili avventure per salvare un mondo, ormai su l'orlo della fine. Di tradimenti, ferite, lacrime ma anche di speranza, quella speranza che ci fa alzare dai nostri letti ogni giorno e ci fa credere che tutto sia possibile.
Quando il tuo mondo è in pericolo, cosa sei disposto a fare per salvarlo?
" Ci hanno detto che i sogni non sono reali, ma quanto c'è di vero in tutto questo? se davvero i sogni sono una bugia, lasciami vivere in un sogno infinito, come lo sono i mondi che ho visitato."
( storia facente parte della Infinite universes and eternal adventures Elidon Saga e Collision of World)
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo uno
Elementi naturali

 

La casa di Takeshi non era tanto grande. Hope era seduta su un paio di cuscini che a occhio e croce, dovevano sostituire in qualche modo un divano. Ronan era seduto a terra a gambe incrociate, la testa chinata leggermente verso il basso, gli occhi chiusi e le braccia serrate al petto.
Takeshi era stato medicato poco dopo il loro ritorno dalla grotta. Sotto alla semplice tunica del ragazzo, si potevano notare le bende che fasciavano il corpo fino al collo.

- Siete stati in un luogo sacro e per di più proibito, avete deliberatamente disubbidito alle regole del Santuario. Potevate morire ve ne rendete conto stupidi incoscienti!? -

Tuonò l'uomo guardando i due con uno sguardo duro e arrabbiato. Takeshi rabbrividendo gesticolò con le mani cercando di spiegare la situazione.

Raccontò per filo e per segno cosa fosse successo, di come fossero stati attaccati da quelle creature e di come si fossero rifugiati nella caverna per trovare scampo.
L'uomo da prima abbastanza furioso annuì e abbracciò il figlio accarezzandogli la testa.

- Per fortuna stai bene. Sei stato molto coraggioso...hai difeso la principessa da solo. Bel lavoro figliolo! - disse l'uomo

Takeshi provò un moto di orgoglio misto a imbarazzo per come il padre si stesse vantando di lui e delle sue abilità. Hope al contrario nonostante tentasse di sembrare allegra e spensierata, continuava a pensare al ragazzo che l'aveva aiutata nella grotta. Non sapere se, se la fosse cavata o meno, la rendeva preoccupata e triste.

- Sarà meglio che vi riporti al Santuario signorina. Se non sbaglio questa sera ci sarà la Festa delle Luci - disse l'uomo osservando Hope che annuì.
- Sarete nervosa signorina, ma non dovete pensarci troppo! Fate del vostro meglio e vedrete, andrà tutto bene - disse Ronan sorridendole

Hope ricambiò il sorriso grata delle parole del uomo ma il suo sguardo passò da allegro e tranquillo ha preoccupato, quando un forte rumore di esplosioni, raggiunse la casa facendo saltare in piedi Ronan.

- Andate verso il Santuario dopo che sarà andato via! - disse l'uomo andando verso la porta.

Takeshi si avvicinò preoccupato al padre porgendogli la sua arma, o almeno provando, dato che sollevarla era quasi impossibile. l'uomo percependo quanto preoccupato fosse il figlio, posò la grossa mano sulla testolina del azzurro e scompigliò i suoi capelli con fare affettuoso e di certo meno rude del solito.

- Ti fidi di tuo padre? - domandò al ragazzino

Takeshi annuì deciso e lo abbracciò forte, sprofondò il volto contro il petto del uomo. La presenza del padre accanto a se, era un simbolo di rassicurazioni per il ragazzino che sorridendo si era passato il braccio su gli occhi. Ronan fece una risata rumorosa e prese un pugnale dal fodero che teneva attaccato al bordo della cintura. Si inginocchiò porgendolo al ragazzino che con occhi sgranati e sorpresi, lo prese lentamente stringendone il manico con decisione.

- Ascoltami Takeshi, mentre non sono a casa, sei tu l'uomo. Usa questo solo in caso di assoluto bisogno, sarebbe meglio se tornaste al Santuario della Luce molto velocemente - gli raccomandò

il ragazzino annuì osservando il pugnale, aveva una lama che sembrava scintillare nella luce delle candele poste sul tavolo, il manico era intarsiato da disegni di turbini verdi come il tatuaggio che l'uomo aveva fatto comparire.

Il suo braccio scintillò e il disegno di turbini divenne verde come se pulsasse, improvvisamente un turbinio mosse lo scaccia sogni di conchiglie azzurre che era stato appeso alla porta e un essere si presentò sulla spalle di Ronan. Aveva l'aspetto di un mustelide dal manto verde con dei disegni tribali di colore azzurro, fece una capriola sulla spalla del uomo, proprio mentre Hope si avvicinava curiosa alla creaturina dagli occhi rossi e vivaci.

- Kaze saluta mio figlio e la sacerdotessa dell' Infinity -

disse Ronan mentre lo spiritello ridacchiando faceva il solletico ai due bambini passando prima sulla testa di Takeshi e facendo ondeggiare la coda sul suo naso per poi balzare in braccio ad Hope e leccarle la guancia battendo allegro le zampine.

- Wow è un Famyr vero padre? - domandò il ragazzino sbalordito. L'uomo accarezzò la bestiola e la fece posare sulla sua spalla.

- Esattamente. Lui è il mio prezioso compagno il mio Famyr - disse l'uomo accarezzando con un dito il mento della donnola magica.

- i Famyr sono spiriti protettori me l'ha spiegato il sommo Alion. È corretto? - domandò Hope.
- corretto. Quando tornerò ne parleremo meglio, ora devo andare. Ricordate andate al Santuario e per nessuna ragione, uscite dal villaggio -

Li raccomandò uscendo poi dalla porta e lasciando i due da soli. Hope si sedette accanto alla finestra molto pensierosa mentre Takeshi accanto a lei, giocava con il pugnale anche lui perso in pensieri sebbene diversi da quelli della ragazzina.

------

Ronan era arrivato sul luogo del esplosione. Cera una grande folla che non comprendeva solamente cittadini ma anche il comandante dell'ordine di Nexus.

L'azzurro si lisciò i capelli con la mano, era abbastanza sporco e impolverato e si sentì parecchio impacciato di fronte alla bellezza del comandante Ariel. La donna dai lunghi capelli viola sferzati dal vento gelido, si voltò e lo gelò con lo sguardo.

- Ronan non adesso. Come vedi sono molto occupata a risolvere una faccenda - tagliò corto la donna
- comandante, suvvia sono venuto solo a controllare. Casa mia è da queste parti e come sa... -

La donna sollevò la mano come a interromperlo e socchiuse gli occhi dorati dimostrando quanta poca pazienza, avesse in quel momento

- La tua famiglia viene sempre prima. Ne ero al corrente come ero al corrente del crollo della grotta sacra a opera di tuo figlio - lo rimbeccò con lo sguardo tagliente e il tono severo.

- è solo un ragazzo, l'ho rimproverato a sufficienza, non ce bisogno di farne un caso di stato. Inoltre Takeshi ha protetto magistralmente la sacerdotessa. - disse l'uomo vantandosi del figlio e incrociando poi le braccia al petto.

- Un ragazzo simile sarebbe un ottimo acquisto nella vostra accademia non trovi comandante? -
Domandò strizzandole un occhio con fare divertito. Ariel ignorò il commento e l'atteggiamento del uomo e a braccia conserte guardò il sito del incidente.

- Il responsabile è un maestro nella manipolazione del fuoco. Probabilmente è in possesso di un Famyr di livello molto alto o a conoscenza di un arte superiore del fuoco - spiegò la donna.


Ronan fece un lungo sospiro e si concentrò sulla devastazione davanti a lui. L'edificio era letteralmente esploso in poco tempo, l'uomo si avvicinò chinandosi e sfiorò il terreno come in cerca di qualcosa.

- L'esplosione è stata contenuta da una barriera. Deve essere avvenuta a occhio e croce circa due o tre ore fa al massimo - disse per poi rimettersi dritto annusando l'aria.
- Questo odore...nettare dei fiori di Alchirea. Il responsabile è un elfo o una elfa dal profumo propendo su una donna - aggiunse

La donna dai capelli viola fece un lieve sorriso guardando l'azzurro. Portò la mano sul mento e lo osservò.

- Ecco l'intuito del Fulmine Azzurro di Rakun. La tua fama è ben meritata - disse la donna
- è un complimento questo? Perché se lo è da parte di una donna eccezionale come il Fiore del millennio, beh vi ringrazio - rispose Ronan ridendo divertito.
- Chiamatemi Ariel. E ditemi è vostro parere che l'elfa in questione si aggiri ancora in questa zona? -

Domandò poi passando una mano dalla spada tra i capelli, scostandoli con un gesto elegante. La donna aveva un portamento fiero e deciso e Ronan, si chiese per un instante, se avesse mai indossato un abito da sera.

- Dunque...credo che abbia lasciato questa zona. Proseguito poi probabilmente fino al torrente - disse indicando con il dito la linea del orizzonte verso il fiume.
- Se fate accampare delle truppe al avamposto nord, le taglierete la strada - terminò abbastanza sicuro l'uomo.

Ariel annuì allungò il braccio e diede gli ordini al suo plotone che subito si mosse per raggiungere l'avamposto Nord. Il comandante si voltò verso Ronan con sguardo serio.

- Ti ringrazio per la collaborazione. Parlando del accademia, anche tu saresti un ottimo insegnante - disse la donna.
- Nah. Non voglio rievocare il passato, io ho fatto il mio tempo. Il futuro è dei giovani! - rispose l'azzurro in una risata allegra e chiassosa.

Ariel si lasciò sfuggire un sospiro e rassegnata al ostinazione di Ronan annuì guardando un ultima volta verso l'orizzonte.

- Parlane con tuo figlio...e se vorrà ancora iscriversi al corso matricole...lo aspetto a Loyality - disse la donna

Ronan annuì e porgendole la mano la guardò con uno sguardo deciso facendole un sorriso. Ariel strinse la mano di Ronan con uno sguardo altrettanto forte. Dopo di che si allontanò per raggiungere il suo plotone.

----


Takeshi e Hope avevano deciso di tornare verso il Santuario dal momento che la ragazzina, si doveva preparare per il rituale che si sarebbe tenuto quella sera.

- quindi in cosa consiste il rituale? - domandò il ragazzino con una punta di curiosità.

Hope che stava camminando accanto a lui nella piazza dell' villaggio si voltò per rispondergli.
- non ne ho idea. So solo che è una cerimonia che dovrebbe servire a purificare - spiegò la ragazzina
- purificare? Purificare le persone o il mondo? - domandò per tutta risposta Takeshi confuso.
- tutto. Secondo Seyra e il Sommo Alion, la cerimonia purificherà lo spirito di chi assisterà e risanerà il mondo. Almeno loro dicono così - rispose Hope

Takeshi, non riusciva proprio a immaginare come una cerimonia, potesse purificare tutto quello che cera intorno a loro, figuriamoci lo spirito delle persone.

I due ragazzini continuarono a camminare in silenzio, fino a raggiungere una scalinata che conduceva a un complesso di edifici.
Colonne bianche e affusolate aprivano su una entrata che procedeva in due edifici separati da un bellissimo giardino pieno di fiori colorati. Al centro di due vie laterali di ciottoli bianchi, vi era una maestosa fontana con la statua di un drago dalla quale sgorgava acqua cristallina.

- Quest'acqua sembra così trasparente! - disse sbalordito Takeshi facendo ridacchiare Hope.

La ragazzina si sedette sul bordo della fontana e con un tocco delicato sfiorò la superficie del acqua con le dita. Takeshi la guardò affascinato da come il vento le scostava i capelli dal volto e increspava l'acqua della fontana che sembrava quasi luccicare.

- Quest'acqua è talmente pura che basterebbe una goccia di caos per contaminarla - disse una voce alle spalle dei due.

Takeshi si voltò e incontrò il sorriso pacato di un uomo dai capelli scuri. Indossava una tunica molto elegante di colore oro con degli intarsi bianchi. I sandali ai suoi piedi facevano un particolare rumore mentre camminava verso i due ragazzini senza smettere di sorridere loro.

Takeshi non se ne sapeva spiegare il motivo, ma sentiva un tepore caldo e rassicurante, provenire da quel uomo dai modi gentili e il portamento elegante.

Hope sorrise e si buttò letteralmente tra le braccia del Sommo Alion, stringendosi al uomo come una bimba con il proprio genitore.

- Bentornata a casa Hope - le disse l'uomo per poi rivolgere a entrambi l'ennesimo sorriso gentile.
- Entrate, avrete appetito. So che avete passato ore difficili - disse l'uomo accogliendoli e invitandoli a entrare nel' santuario della luce.

Il luogo dove si trovavano ora, era una sala ornata da pietre colorate e molto lussuosa. I colori predominanti del oro e del bianco erano visibili in tutto l'arredamento.

Takeshi si era seduto su un grosso cuscino quasi affondando in esso. L'aveva tastato con le mani stupito e meravigliato, di quanto esso sembrasse morbido come una nuvola. Hope era poco distante seduta su un cuscino bianco con la testa reclinata indietro e gli occhi chiusi.


Alion li raggiunse poco dopo con un vassoio argenteo in mano. Su di esso vi era della semplice frutta, un barattolo contenete degli zuccherini dalla forma di piccole stelle e due bicchieri, uno contenente semplice latte e l'altro una sostanza rosa dal profumo dolce.

- Ecco a voi. Ci sono anche dei confetti di Zucchero Stellato - disse il corvino

Hope alle sue parole, scattò con la manina e aprì il barattolo. Raccolse nel palmo della mano qualcuna di quelle stelline che finirono in pochi secondi nella sua bocca. Si portò le mani sulle guance e sorrise

- Fantastico! Amo lo Zucchero Stellato. Dai Takeshi provane uno - lo incitò la biondina

Takeshi un po riluttante raccolse un singolo confetto e lo mise in bocca. Il frammento di zucchero si sciolse immediatamente sulla lingua del ragazzino. Aveva un sapore molto dolce forse troppo perché prese subito a bere il latte.

- Troppo dolce! -

Disse appoggiando il bicchiere, mentre Hope prendeva l'ennesima manciata di stelline che andavano a raggiungere le compagne cadute nello stomaco della ragazzina.

Alion poggiò il vassoio sul tavolino di cristallo e fece per sistemarsi accanto ai due ragazzini, quando le porte si aprirono di scatto e una donna dai lunghi capelli come una cascata color fucsia acceso fece capolino nella stanza.

Hope alla vista della dama, deglutendo cercò di nascondersi, sperando davvero di sprofondare nel cuscino piuttosto che sorbirsi la ramanzina che stava per scaraventarle addosso Seyra.

- Signorina Hope... - iniziò la donna quando Alion le prese il polso e le fece fare una giravolta improvvisata per interromperla.
- La principessa è tornata sana. Per cui Seyra...credo che sia il caso di non perdersi in rimproveri, vero? - domandò con un sorriso allegro

Seyra al contrario abbastanza stupita e incavolata, lo gelò con uno sguardo tagliente e si aggiustò il vestito, fingendo di non avere il cuore a mille per il gesto di Alion.

- Ebbene...ci sarà tempo più tardi dopo la cerimonia. Seguitemi altezza dovete prepararvi - disse la donna socchiudendo leggermente gli occhi viola

Hope si alzò di controvoglia salvo poi mettersi su l'attenti a un occhiataccia della donna che procedette verso la porta. Prima di scomparire dal altra parte, Hope si voltò a mimare un grazie ad Alion per il salvataggio di poco prima. l'uomo ridacchiò e le fece segno di andare, salutandola con la mano. Takeshi le fece un sorriso augurandole buona fortuna mentalmente e decise di appuntarsi di non far mai arrabbiare la dama dai capelli rosati.


Lasciati soli, tra Alion e Takeshi nacque quasi subito un silenzio imbarazzante. Il giovane arciere tentò di parlare per rompere il ghiaccio ma chiuse meccanicamente la bocca pensando che quello che stava per dire, fosse stupido. Alion lo osservò incuriosito sorseggiando il suo nettare di ambrosia e solo in seguito, posato il bicchiere poggiò le mani sulle ginocchia e sorrise al ragazzino.

- Dimmi Takeshi...sei il figlio di Ronan Felgrand vero? - domandò l'uomo
- S...si. È mio padre...immagino che sia molto famoso da queste parti. Anche se lui non parla mai molto della città da quando... -

Takeshi si fermò improvvisamente strinse le mani a pugno e abbassò la testa triste e sconsolato. Alion che chiaramente era a conoscenza della ragione, cercò di consolarlo con una carezza gentile e amorevole.

- Sono certo che la tua mamma sia stata molto orgogliosa oggi - disse Alion in merito al salvataggio di Hope da parte del ragazzino che bazzicando un sorriso incerto annuì.

- Sommo Alion...chi è esattamente la sacerdotessa dell'Infinity, e perché questo rituale della purificazione è così importante?- domandò subito dopo curioso il giovane Takeshi
Alion sorrise e prese alcuni confetti dal barattolo, uno lo dispose al centro mentre altri sei ai lati.

- Dunque avrai sicuramente sentito parlare dell'Infinity...l'essenza stessa del Mana elementare sulla terra e nostra guida universale - disse l'uomo
- il Rituale della Purificazione è necessario per proteggere il potere dell'Infinity e risanare il Mana che scorre in ogni cosa tramite una sorta di...preghiera. -

Takeshi annuì osservando i confetti di zucchero stellato disposti sul tavolino di cristallo. L'uomo vedendo confusione nel suo sguardo, sorrise e cercò di spiegare a parole sue l'intera faccenda, perché anche Takeshi potesse comprenderla. Prese il confetto di zucchero stellato rosso mostrandolo a Takeshi con un sorriso.

- L'elemento del fuoco - disse spostando più avanti il confetto per poi prendere quelli azzurro e verde.
- L'elemento del acqua e del aria? - domandò Takeshi. Alion annuì e prese gli ultimi tre confetti
- L'elemento della Terra, dell'oscurità e della luce - disse prima di far saltare il confetto giallo nella bocca ridacchiando subito dopo.

- Ogni elemento è subordinato al Infinity e alla sua diciamo...controparte umana. Che ha due compiti ben precisi. - spiegò l'uomo alzando poi un dito

- Il primo è di proteggere l'equilibrio del mondo. Un compito affidato alla discendenza del casato Hearts. Ogni ragazza del casato infatti viene scelto come tramite dell' Infinity -

Continuò prendendo un confetto bianco, accostandolo accanto a quello multicolore che rappresentava simbolicamente l'infinity.

- Il nome di questo tramite è sacerdotessa dell'infinity - disse Alion

Takeshi annuì osservando i confetti e mettendone un altro giallo al posto di quello che Alion aveva mangiato. L'uomo sorrise e per tutta risposta prese il confetto bianco e lo mise al centro degli altri colorati.

- Il secondo compito che viene ereditato dalla sacerdotessa è quello di gestire e controllare gli Elementari ovvero i guardiani dei vari santuari - disse Alion indicando il confetto giallo con un lieve sorriso.

- Lei Sommo Alion è l'Elementare della luce, vero? - domandò il ragazzino

Alion annuì e prese gli altri sei confetti mostrandoli uno a uno a Takeshi.
- L'elementare del Fuoco è Ivanhoe, l'elementare della Terra è Doyle, quello del vento è Rygon mentre l'elementare del acqua è Nahida -

Disse l'uomo mettendo i confetti nella mano per poi far fare a loro, il destino toccato a quello di poco prima, facendoli saltare tutti in bocca leccandosi poi le labbra soddisfatto.

- Mentre per l'oscurità? - domandò timidamente Takeshi

Per qualche secondo un ombra passò sul volto sempre allegro e sereno di Alion che raccolto il confetto viola e nero, sembrò osservarlo con una certa malinconia.

- L'elementare dell'oscurità è... -

Improvvisamente la porta della stanza venne spalancata da un ragazzino al incirca del età di Takeshi.

- Maestro Alion siamo nella merda! - gridò il ragazzino
- Cosa succede? - domandò Alion un po allarmato dal tono preoccupato del ragazzino dai capelli rossicci. Anche Takeshi si mise subito su l'attenti.

- Ecco... Madama Seyra sta affrontando qualcuno nel roseto del giardino! Non sembrava riuscire a cavarsela bene però... - rispose il nuovo arrivato.

Alion dopo aver sentito le seguenti parole, sgranò gli occhi e il confetto che teneva in mano cadde sul pavimento. Con uno scatto l'uomo si gettò verso la porta, quando la terra tremò e dovette appoggiarsi al muro per non cadere.


- Lasci fare a me sommo Alion! -

Disse Takeshi afferrando l'arco appoggiato al muro per poi lanciarsi verso il roseto nel giardino dal quale provenivano le esplosioni. Si sorprese vedendo il ragazzino dai capelli rossi che lo seguiva e si voltò.


- Dove vai? Guarda che è pericoloso! - gli disse il giovane arciere.

Ma il rosso sollevò le spalle noncurante per poi evocare una lancia facendola roteare con un sorriso sicuro di se, forse fin troppo arrogante.

- Tranquillo so cavarmela, andiamo a prendere a calci l'intruso ah io sono Tristan, Tristan Seido e voglio diventare un cavaliere! - affermò il rosso entusiasta e spavaldo.
- Io sono Takeshi Felgrand e se fosse possibile...vorrei vivere un altro giorno, grazie. - rispose il turchino sospirando


Mentre raggiungevano il giardino centrale dove si trovava il roseto, i due non si resero conto che una figura li stava seguendo nel oscurità osservandoli con i suoi occhi dorati

 
ANGOLO DELLA LOCANDA

 
Ehiiiii! Rieccoci al angolo della locanda. Che poi io non sono in una locanda...
Boh è per far scena alla fine. Dunque in questo capitolo sono apparsi un sacco di personaggi molti dei quali erano già apparsi ma hanno avuto più spazio. Innanzitutto i miei ringraziamenti vanno alla creatrice dell' Elementare della Luce ovvero DiasproInmay la ringrazio per aver permesso questo crossover delle nostre storie.
Ora per il Trivia di questo capitolo ho deciso di presentarvi Hope.

Hope Yaegashi in arte la Sacerdotessa dell'Infinity.

È una ragazzina come avete visto vivace e allegra. Attualmente è sconosciuto il suo livello di potenza e anche se possiede qualche abilità
ama cantare, cacciarsi nei guai come avete visto e sopratutto il Latte alla Fragola e i Confetti di Zucchero Stellato. Per qualche ragione è stata capace di sentire la "misteriosa" Voce della Grotta di Cristallo e di risvegliare uno strano ragazzo.

Ecco a voi il suo PV ufficiale. Barbara Genshin Impact 
 (Hope)



Bene che dire? Seguite le sue avventure nei prossimi capitoli e ringrazio tutti quelli che seguono, recensiscono e amano questa storia. Senza il vostro continuo sostegno per me, non avrebbe quasi senso scrivere. Vi ringrazio
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: stardust94