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Autore: leila91    27/08/2020    22 recensioni
A volte, le cose più semplici, sono anche le più complicate.
#1. “Quindi li avresti inventati tu questi... auto-dagherrotipi?”
Crowley sbuffa e scuote la testa, ma nei suoi occhi non vi è ombra di vero fastidio.
“Selfie, angelo, si chiamano selfie.” risponde, una risata nella voce.
#2. Aziraphale si è sempre tenuto a distanza, limitandosi a desiderare anche solo un semplice abbraccio con tutte le sue forze, senza tuttavia mai osare chiederlo.
#3. L’inferno - quello vero - doveva essere pieno di libri: di questo Crowley era sempre stato convinto.
Il giorno in cui scoprì di avere ragione fu senza dubbio il peggiore della sua vita.
#4. Aziraphale è esausto, per la prima volta nella sua esistenza si sente completamente svuotato di ogni energia.
Forse è perchè ha riavuto il suo corpo da nemmeno un paio d’ore, o più probabilmente è l’aver fermato un’apocalisse a dare strani effetti collaterali.
#5. "Non puoi capire da quanto desiderassi farlo." La voce di Crowley è quasi un ringhio.
Aziraphale stringe la presa senza rispondere ma in realtà sa. Capisce.

(penta-drabble // POV!Crowley //POV!Aziraphale // Fluff & angst //Questa storia partecipa alla Fast Challenge: Abbracci indetta dal gruppo Facebook Il Giardino di EFP)
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Prompt 2.  Un quasi abbraccio



“Quindi li avresti inventati tu questi... auto-dagherrotipi?”
Crowley sbuffa e scuote la testa, ma nei suoi occhi non vi è ombra di vero fastidio.
Selfie, angelo, si chiamano selfie.” risponde, una risata nella voce.
“E per farci un soffi noi dovremmo stare…” accenna Aziraphale, piuttosto perplesso.
“Più vicini, così,” conferma Crowley, provando a tirarlo a sé con un braccio, mentre tende l'altro per inquadrarli nello schermo del cellulare.
Aziraphale arrossisce e si scioglie all'istante da quel quasi abbraccio.
"È... ehm, è una cosa stupida, Crowley. Perché non chiediamo semplicemente a qualcuno di scattarci la foto? Mi scusi, buon uomo! Potrebbe...?"
Ma il sorriso di Crowley, intanto, si è spento.

 

*
 

Prompt 16.  Desiderare un abbraccio ma non chiederlo

 



Aziraphale si aggiusta il papillon con finta nonchalance, provando con tutte le forze a nascondere quanto l’essere stato sbattuto contro il muro da un demone furioso per essere stato definito buono, l’abbia lasciato tremendamente eccitato.
In millenni di conoscenza quello è forse il contatto più ravvicinato che abbia avuto fino ad allora con Crowley.
Aziraphale si è sempre tenuto a distanza, limitandosi a desiderare anche solo un semplice abbraccio con tutte le sue forze, senza tuttavia mai osare chiederlo.
Farlo avrebbe voluto dire mettere entrambi in pericolo.
Col fiato corto, Aziraphale ringrazia fra sé il provvidenziale arrivo della suora: questa volta ci è mancato davvero poco.

*
 

                                                           

 

Prompt 29.  Abbraccio soffocante



L’inferno – quello vero – doveva essere pieno di libri: di questo Crowley era sempre stato convinto.
Il giorno in cui scoprì di avere ragione fu senza dubbio il peggiore della sua vita.

“Aziraphale, dove caspita sei, idiota?! Non riesco a trovarti!”

Le fiamme guizzano fameliche attorno a lui, pronte ad avvolgerlo in un abbraccio soffocante e venefico, eppure Crowley non riesce a muoversi di lì.
La voce ormai rauca per il fumo e per le troppe urla, si leva ancora una volta, scevra d’ogni speranza, mentre lacrime cariche di rimpianto scendono a rigargli la faccia.

Stavolta è davvero finita.

"Qualcuno ha ucciso il mio migliore amico! Bastardi! Tutti quanti!"

 

*

Prompt 19.  Addormentarsi sulla spalla di qualcuno
 



L’autobus si allontana da Tadfield con un sobbalzo, sfrecciando verso Londra nella notte estiva.
Aziraphale è esausto, per la prima volta nella sua esistenza si sente completamente svuotato di ogni energia.
Forse è perché ha riavuto il suo corpo da nemmeno un paio d’ore, o più probabilmente è l’aver fermato un’apocalisse a dare strani effetti collaterali.
S’irrigidisce di colpo quando sente qualcosa posarsi sulla sua spalla.

"Cr-Crowley...?" chiede, voltandosi e realizzando che si tratta della testa del compagno.

Nessuna risposta: il demone seduto accanto a lui si è addormentato.
E mentre il suo viso s'illumina d'un sorriso mesto e al contempo dolcissimo, Aziraphale sente il cuore incrinarsi un poco.
 

*

Prompt 20.  Il primo vero abbraccio

 



Il loro primo vero abbraccio sa di perdono.
Profuma di casa, di speranza – trasuda libertà.
Avviene di domenica, l’ultimo giorno della settimana – il primo vero giorno del resto della loro vita.
È saldo, sincero: si tramuta nel loro primo bacio dopo qualche minuto – o settimana?
"Non puoi capire da quanto desiderassi farlo." La voce di Crowley è quasi un ringhio.
Aziraphale stringe la presa senza rispondere ma in realtà sa. Capisce.
Perché il suo cuore ha misurato quello stesso tempo, battito dopo battito, e ha cancellato finalmente ogni residuo di paura.

Quello che resta è ineffabile.
È meravigliosamente umano.
Ed è la cosa più giusta del mondo.


 





Buongiorno a tutti e grazie di aver letto :)
Questa “penta-drabble” nasce grazie all’ispirazione portatami dai prompt dell’iniziativa Fast challenge Abbracci, indetta sul Giardino di EFP.
L’impressione che volevo dare è quella di un abbraccio rincorso nel tempo e finalmente trovato nel finale ♥
Spero di esserci riuscita ^^”.

Il titolo si rifà a una frase di Paulo Coelho (un abbraccio è un gesto antico quanto l'umanità); i dialoghi presenti nella terza drabble sono presi direttamente dalla serie tv.
Alla prossima, un saluto,

Bennina
ps: un grazie di cuore a Carmaux_95 per avermi incoraggiata e convinta di aver scritto qualcosa di decente. Tivibbì sorellina!  



@immagine presa da https://vk.com/photo-184190203_457240467?rev=1
   
 
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