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Autore: JennyPotter99    30/08/2020    0 recensioni
CONTINUO STORIA "BEAUTY AND THE BEAST"
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era passato un mese da quando Wendy aveva scoperto di essere incinta e non l’aveva detto a nessuno, tranne Lydia, che lo aveva capito da sola.
La vita da neo-sposi procedeva tranquillamente: in realtà, l’unica differenza era che avevano due fedi d’orate al dito.
Mentre Derek cercava di capire come controllare il suo nuovo aspetto, Stiles aveva organizzato una piccola riunione del vecchio gruppo prima che Scott partisse per Boston.
Fuori stava per scoppiare un temporale e i tuoni lo svegliarono.
Sentendolo muoversi nel letto, anche Wendy aprì gli occhi.- Buongiorno marito.- gli sussurrò, sorridendo.
Stiles la baciò leggermente.- Buongiorno moglie.-
-Buongiorno figlia!- esclamò Angelica, irrompendo nella stanza e lanciandosi in mezzo al loro.- Allora, so che è una cosa top secret, ma vi prego, vi prego, posso venire anche io?- gli chiese, unendo le mani.
-Stasera c’è la luna piena.- puntualizzò Wendy. -A proposito, hai preso l’occorrente?-
Stiles si chinò sotto il letto e prese una borsa con dentro una catena nuova di zecca.- Equipaggiamento: preso.-
Angelica sospirò.- Ma sto bene, sono passate 3 lune piene e non ho ucciso nessuno.-
-Non sono per te, sono per Liam.- le disse Wendy.
-Già, per quanto ancora dovremmo fargli da balia?- borbottò Stiles.
-Fino a che non la smetterà di correre nudo per Beacon Hills durante la luna piena.- rispose Wendy, alzando le spalle.
Angelica si ricordò quello che era successo qualche luna piena fa e si morse un labbro, ripensando a Liam in mutande.
Stiles vide come stava sogghignando e le diede una spintarella.- Smettila.-
-Papà, lo sai già che stiamo insieme e prima o poi dovrai accettarlo.- affermò lei.
Stiles si alzò, iniziando a mettersi la divisa.- Ci penserò.- sbuffò.- Per adesso vado al lavoro.-
Wendy guardò la sveglia sul comodino.- Cavolo, sono in ritardo!- esclamò, alzandosi in fretta.
Angelica si ritrovò da sola.- E nessuno mi ha risposto…-
 
Dato che ancora non sapevano che tipo di creatura fosse Parrish, ogni volta che doveva fare qualche lavoro serio, Stiles lo accompagnava.
Di pioggia non ce ne era neanche l’ombra, ma i fulmini continuavano a cadere, causando vari guasti alla rete elettrica.
I telefoni squillavano all’impazzata per le lamentele e le luci nell’ufficio andavano e venivano.
-Agente del traffico, incidenti nel bosco, perché nessuno vuole darmi qualcosa di serio?!- borbottò Parrish.
-Quando capiremo che cosa sei e se devi stare sotto controllo, ti prometto che riprenderai a fare il vice sceriffo.- gli disse Stiles, prendendo un fascicolo.- Ecco: schiamazzi notturni, prendi questo.-
Parrish alzò un sopracciglio.- Dici sul serio?-
-Sì: qualcuno ha fatto degli schiamazzi e qualcun altro si è lamentato, vai a controllare, i devo restare qui a rispondere al telefono.- rispose Stiles, cercando di mettersi due cornette su entrambi le orecchie.
Parrish gli puntò il dito contro, guardandolo male.- Ti do retta solo perché sei il figlio dello sceriffo.-
Stiles osservò il modo in cui se ne andò infuriato.- Così non cominciamo bene!-
In quel momento, due poliziotti portarono dentro un ragazzo che la famiglia Stilinski conosceva bene.
-Donovan, te lo avevo detto, alla terza infrazione saresti finito in galera.- gli disse lo sceriffo.
-La prego sceriffo!- ribatté l’altro, dimenandosi dalle manette.
-Che cosa ha fatto?-
-Furto con scasso e resistenza a pubblico ufficiale.-
Lo sceriffo sospirò.- Portatelo dentro.-
-Cosa?! No! Sei morto, sceriffo! Sei morto!- replicò il ragazzo, mentre lo portavano via.
Stiles si alzò dalla scrivania con rabbia.- Ma come diamine si permette?!-
Il padre gli mise una mano sulla spalla.- Sta tranquillo, me ne occupo io, tu vai pure a quella cosa con i tuoi amici.-
 
-Sai, ci sono strane storie su notti come queste.- affermò Angelica, sedendosi sul cofano della Jeep. -Si narra di cavalieri nella notte, accompagnati da animali feroci che girano in cerca di anime.-
-Ricordami di toglierti i canali dove mandano film horror.- commentò Wendy, osservando la luna piena in cielo.- Davvero non senti niente?-
-No, ve l’ho detto: ho il pieno controllo.- affermò Angelica.- E anche lui, per favore, possiamo liberarlo?-
-Sto bene, davvero!- esclamò Liam, legato ad un albero.
Angelica porse la sua mano a Stiles e dopo un cenno da parte di Wendy, le consegnò la chiave per aprire le catene.- E va bene.-
Angelica liberò Liam con un sorrisetto soddisfatto.- Mi spieghi perché l’ultima luna piena giravi nudo?-
-Non l’ho fatto apposta, faceva molto caldo.- si giustificò lui.
Ancora una volta, Angelica si morse un labbro.- Beh, è stato un bello spettacolo.- mormorò, per non farsi sentire dai genitori.
-Ah sì?- replicò l’altro, avvicinandosi per baciarla.
-Distanza!- intervenne Stiles.
I due sbuffarono e, anche se contrari, decisero di trattenersi davanti a loro.
Salirono tutti sulla Jeep e mentre facevano la strada che portava all’ospedale e poi a scuola, d’improvviso, un fulmine cadde sulla strada e Stiles fu costretto a sterzare per evitarlo.
-Oh, merda!-
-E’ caduto davanti a noi!-
Stiles si voltò ai posti dietro.- State bene?-
-Sì…Un attimo prima e ci avrebbe colpiti.- rispose Angelica, col fiatone.
-E’ strano, una tempesta di fulmini non succede mai da queste parti.- commentò Wendy.
Liam prese il telefono per messaggiare a suo padre, ma si accorse che non c’era linea.- Perché non c’è campo?-
Gli altri tre estrassero i propri telefoni e notarono anche loro di non avere linea.
-Beh, andiamocene prima di venire colpiti da un fulmine.- aggiunse Wendy, mentre Stiles ripartì.
Quasi giunti all’ospedale però, trovarono la strada intasata.
-Oh, grande, non arriveremo mai in tempo.- borbottò Stiles.
-Perché che succede se non arrivi in tempo?- domandò Angelica, curiosa.
Stiles roteò gli occhi e Wendy scoppiò a ridere.- E’ proprio tua figlia.-
-Perché in queste tipo di situazioni è solo MIA figlia?-
-Avanti, portiamoli con noi.-
-Va bene, va bene, ma visto che è una cosa per veterani, non so se li faranno entrare.-
-E’ una biblioteca Stiles, non un strip club.- aggiunse Wendy, facendo capolino di fuori.- Siamo vicini all’ospedale, vado a vedere cosa è successo.-
-Vengo con te!- intervenne Angelica, ma Liam la fermò prima che uscisse dall’auto.
-Ti prego, non lasciarmi con tuo padre!- le sussurrò, nervosamente.
-Sta tranquillo, non ti ucciderà…Almeno credo.- gli disse lei, chiudendo lo sportello.
Mentre camminavano verso l’edificio, Angelica controllò ancora una volta il telefono e, per guardare lo schermo, non si accorse di esser andata addosso ad un ragazzo.
-Ops, scusa, non stavo guardando.-
Alzò lo sguardo verso un ragazzo dal sorrisetto affascinante, le spalle grosse e i capelli ingelatinati.
-Tranquilla, nemmeno a me prende, deve esserci un guasto con i ripetitori.- le disse, stringendosi nelle spalle.
Angelica fu talmente ammaliata da lui, che non riuscì a mettere due parole accanto all’alta, balbettando qualcosa di incomprensibile, fin che non corse via.
 
Stiles ticchettò le dita sul volante e Liam cercò di evitare il suo sguardo sul finestrino.
-Allora…Vi siete già baciati?- gli chiese Stiles.
Liam arrossì.- Ehm, direi di sì…Un po' di volte.-
Stiles annuì, cercando di controllare la rabbia.- Avete fatto sesso?-
L’altro sgranò gli occhi.- Cosa? No, no! Assolutamente no!-
-Bene, molto bene…Avvertirmi.-
-D-Devo avvertiti se voglio fare sesso con Angelica…?-
-Già…E usa preservativi che non sono scaduti.-
 
Quando Wendy entrò in ospedale, Melissa le corse in contro.- Finalmente, ho cercato di chiamarti 10 volte, ma il telefono non prende.- le disse col fiatone.
-Che succede?-
Melissa le prese il polso e la condusse in una stanza.
Parrish era svenuto sul letto con una ferita sul petto che stava fumando.
-E’ il suo modo di guarire?- domandò Melissa.
Jordan aveva un grosso graffio di qualche creatura che sembrava essere enorme.- Non lo so, non siamo ancora riusciti a capire cosa sia.-
Di scatto, Parrish alzò il busto da letto, con gli occhi che brillavano d’arancione.- Angelica! Dov’è Angelica?!-
Wendy lo guardò confusa.- Perché?-
Stava piovendo a dirotto e Angelica stava aspettando sua madre nel parcheggio delle ambulanze.
D’un tratto, le cadde un fulmine poco vicino e, dietro di esso, comparve un uomo alto almeno due metri: grondava sangue nero, le sue zanne erano enormi e i suoi artigli si illuminavano di blu.
Angelica non aveva mai visto un licantropo del genere e anche se tentò di dargli un pugno, egli non si mosse.
La prese per la gola e l’alzò, infilzandola poi nel petto.- Dammi i tuoi poteri.- ringhiò, fissandola negli occhi.
Angelica sentì letteralmente le forze prosciugarsi dal suo corpo, senza riuscire a fare niente.
Improvvisamente, una freccia colpì la spalla del lupo mannaro.
-Prima prenditela con me!- esclamò Stiles, pronto a scoccarne un’altra.
-E con me!- ruggì Liam, dandogli un calcio sul braccio che teneva Angelica, tanto forte da romperglielo.
Angelica cadde a terra, togliendosi dalla pelle i 5 artigli che smisero di brillare.
Ma quello grosso non si arrese, con la mano che ancora gli funzionava, fece sputare sangue a Liam e poi si diresse con sguardo arrabbiato verso Stiles.
A quel punto, un altro licantropo si mise in mezzo, afferrandogli i fianchi e facendolo camminare all’indietro.
Successivamente, un’Alfa prese slancio su un muro e gli saltò sulle spalle, stringendogli il braccio intorno al collo per soffocarlo.
-Basta, basta!- urlò l’altro, chiedendo pietà.
Wendy tornò con i piedi per terra.- Non so chi tu sia, ma ti do due possibilità: o resti e ti rompiamo altre ossa, oppure te ne vai via di qui.- lo minacciò.
Il licantropo col fiatone, guardò Angelica per un’ultima volta.- Non ci sarà sempre mammina a proteggerti.- commentò, prima di fuggire.
Il Beta che era intervenuto aiutò Angelica ad alzarsi, era lo stesso che lei aveva incontrato per strada pochi attimi prima.- Stai bene?- le chiese, porgendole la mano.
Angelica osservò che la ferita stava lentamente guarendo e gli fece un piccolo sorriso per ringraziarlo.- Sì.-
Liam si sentì infastidito per come la toccava.- E tu chi saresti?-
-Scommetto che non mi riconoscete.- rispose egli, guardando Wendy e Stiles.- Beh, sono un po' diverso dalle elementari.-
Wendy lo analizzò bene e riconobbe gli occhi scuri e le fossette sul viso.- Theo? Theo Reaken?-
Il ragazzo sorrise.- Esatto Wendy, sono io, sono tornato a Beacon Hills.-
-Fammi indovinare: qualcosa ti ha attirato qui.-
-Esatto: ho saputo che in città c’era un nuovo Alfa e quando mi hanno detto che era Wendy McCall, sono stato molto sorpreso: credevo che saresti morta prima dei 20 anni.- spiegò Theo.
-Il morso mi ha salvato.- affermò lei. -Ma perché sei venuto?-
-Perché voglio far parte del tuo branco.-
 
Verso la mezzanotte, Stiles, Wendy, Scott, Lydia, Angelica e Liam si avviarono in biblioteca, dove trovarono già dei ragazzi in fila per entrare.
-Per che cos’è tutta questa fila?- chiese Angelica.
-E’ una tradizione che va avanti da un po': un anno dopo essersi diplomati, gli studenti tornano e lasciano le loro iniziali scritte sugli scaffali.- raccontò Wendy. -Era importante per tuo padre.-
-Perché?-
Stiles storse la bocca.- Ecco…L’altro giorno stavo chiedendo a mio padre con chi dei suoi vecchi amici del liceo fosse in contatto e lui mi ha risposto nessuno.- rispose, abbassando lo sguardo.- Insomma, Lydia farà domanda a Standford, Scott domani parte per Boston, io sono un poliziotto e Wendy sarà presto una vera infermiera. Volevo che ci riunissimo tutti insieme prima di essere…Risucchiati dal nostro futuro.-
-Ehi..- intervenne Scott, mettendogli una mano sulla spalla.- Noi non ci separeremo mai, chiaro? Siamo sempre Batman e Robin.-
Le ragazze scoppiarono a ridere e si unirono con loro in un abbraccio.
Angelica sorrise guardandola.- Ora capisco.-
Lydia prese il pennarello nero e mise le sue iniziali nello spazio libero, passandolo poi a Stiles.
Prima di scrivere, Stiles notò che tra il mucchio, c’erano anche le iniziali D.H, Derek Hale e segnò le sue vicino ad esse.
Wendy scrisse le sue accanto a quelle di Scott, ricordandosi di quando andava ancora a scuola e del loro gruppo.
Due persone non potevano essere lì a scrivere i loro nomi, così, Wendy disegnò anche le iniziali A.A, porgendo il pennarello a sua figlia.- Avanti, fallo tu.-
Anche senza che sua madre glielo dicesse, Angelica capì a cosa si riferisse e scrisse le iniziali J.W.
-Sarebbero stati con noi.- commentò Stiles, riferendosi ad Allison e Jackson.
Wendy poggiò la testa sulla sua spalla.- Loro ci sono.-
   
 
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