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Autore: Andrea Micky    30/08/2020    1 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/Editoriale_Metro]
[Popeye the Sailor Man]Sempre basata sui fumetti made in Italy, ecco una nuova storia del celebre sbafatore Poldo.
POPEYE and relative characters created by E. C. SEGAR
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cercatore di funghi
by Andrea Micky

In una bella mattina di inizio settembre, Poldo stava passeggiando per la strada, constatando gli effetti dei temporali verificatisi nei giorni precedenti.
“Con tutta la pioggia dei giorni scorsi, nei giardini di Spinacia sono spuntati parecchi funghi. Peccato però che nessuno di loro sia commestibile” disse lo Sbaffini, buttando l’occhio nel giardino di una casa, trasformatosi in una vera e propria fungaia.

In quella, Poldo vide un uomo procedere nella sua direzione, che si rivelò essere un vecchietto secco e allampanato, con il viso ornato da un paio di baffi ed un pizzetto caprino, che teneva in mano un cestino di vimini vuoto.
Riconoscendo l’uomo, lo Sbaffini pensò “Toh! Il Sor Dino: da giovane era il più bravo cercatore di funghi della città e adesso che é in pensione, si reca spesso nel bosco, per continuare a dedicarsi a questo suo hobby”.
E quel pensiero fece balenare nella mente di Poldo l’ennesima idea per mangiare gratis e senza fatica.

Camminando di buon passo, il Sor Dino raggiunse presto il bosco e nel giro di un paio d’ore, l’anziano cercatore di funghi riempì completamente il suo cestino.
Dato che la maggior parte della gente a quell’ora si trovava al lavoro, il Sor Dino non incontrò anima viva, così che nessuno poté avvertirlo della presenza di Poldo, che attese pazientemente il momento giusto per colpire.
“Ci siamo!” pensò lo Sbaffini, quando vide il cestino pieno.

Sentendo il bisogno di riposare, il Sor Dino si sedette sopra un sasso, che si trovava davanti all’ingresso di una grotta, in cui Poldo, prevedendo le azioni del vecchio cercatore di funghi, si era nascosto.
Ivi, sfruttando il fenomeno dell’eco, lo Sbaffini emise un verso animalesco, identico al ruggito di un orso infuriato, che giunse subito all’orecchio del Sor Dino; e quest’ultimo, caduto nell’inganno, fuggì via, abbandonando sul posto il cestino coi funghi.
“Ah, ah! Oggi mi farò una bella scorpacciata” disse compiaciuto lo Sbaffini, mentre s’impadroniva dell’oggetto.

Aiutata dal marito, la figlia del Sor Dino stava apparecchiando la tavola per il pranzo, quando suo padre entrò di corsa in casa.
“Papà! Ma che ti é successo?” domandò sorpresa la donna.
“Ero andato nel bosco a cercar funghi, ma ho dovuto abbandonarli per sfuggire ad un orso” spiegò l’anziano.
“Sei sicuro che fosse davvero un orso? Il dottore ha detto che ti servono gli occhiali per vedere bene” gli ricordò il cognato.
“A dire il vero, ne ho solo sentito il ruggito. Comunque sia, la mia vista é ancora perfetta. E i funghi che avevo raccolto te lo avrebbero dimostrato” replicò offeso il Sor Dino. 
“Sì, scusami” disse il cognato, che in realtà pensò “Ci é andata bene. Col suo calo della vista, mio suocero avrà sicuramente scambiato per buoni dei funghi velenosi”.

Poco dopo, il Sor Dino stava mangiando la minestra preparatagli dalla figlia, quando vide un’ambulanza sfrecciare sulla strada.
“Ehp! Che sta succedendo?” domandò l’anziano alla figlia, appena rientrata in casa.
“Si tratta di Poldo Sbaffini: lo portano in ospedale per fargli una lavanda gastrica” rispose la donna.
“E come mai Poldo deve fare una lavanda gastrica?” volle sapere il Sor Dino.
“Pare che fosse andato nel bosco a cercar funghi e solo dopo averli mangiati, ha scoperto che erano velenosi” spiegò la figlia.
“Peccato non essere stato con lui. Grazie alle mie conoscenze in materia, gli avrei sicuramente evitato questa brutta esperienza” sospirò l’anziano, scuotendo la testa.

FINE

   
 
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