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Autore: Duchessa712    31/08/2020    2 recensioni
Meredith è una bambina e ha paura dei temporali.
È sola, in balia del panico, e poi le viene in mente che non è proprio sola, sola, che la mamma è nell'altra stanza.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Meredith Grey
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Temporale

Ci sono i fulmini a illuminare la stanza, rapidi, intermittenti, un momento ci sono e quello dopo no. I fulmini possono andare bene. Non sono loro, il problema, e nemmeno le gocce che ticchettano sul vetro. Le piacciono, le gocce di pioggia. Si diverte a osservarle mentre, lentamente, fanno a gara sul vetro della finestra, intrecciandosi e separandosi e creando percorsi sempre nuovi.
No, il problema sono i tuoni. Le danno fastidio, le fanno paura. Si tappa le orecchie con le mani e il cuscino, si nasconde sotto le coperte, ma non serve a nulla. Morde le lenzuola per trattenere un grido ma le lacrime scendono, prepotenti e ustionanti, contro la pelle sudata, scappano da dietro le sue ciglia. Meredith le asciugherebbe se non fosse che le mani deve tenerle premute sulle orecchie per attutire un po' il frastuono dei tuoni.
Ha paura e l'aria inizia a mancare, sotto alle coperte e con il viso premuto contro il cuscino, e a causa del respiro irregolare per i singhiozzi che si sta sforzando di trattenere.
È sola, in balia del panico e poi le viene in mente che non è proprio sola, sola, che la mamma è nell'altra stanza.
Sente una strana energia pervaderla, la voglia di mettere i piedi fuori dal letto e andare da lei, ma si trattiene.
La mamma é tornata tardi e deve alzarsi presto. Svegliarla vorrebbe dire farla arrabbiare ed è quasi decisa a rimanere ferma, ad aspettare che il temporale passi, perché prima o poi passerà, passa sempre, quando c'è un altro tuono e allora grida e corre fino alla porta delle stanza di sua madre. La apre piano, attenta a non farla scricchiolare, e la vede addormentata.
In un'altra occasione si fermerebbe a guardare quanto il suo viso sia più disteso mentre dorme, a quanto sembri più giovane e più bella, ma Meredith non ha tempo perche un altro tuono squarcia il ritmico ticchettio della pioggia.
Sa che potrebbe essere una pessima idea, ma se fa piano e sta molto attenta forse sua madre non si accorgerà di nulla. Si morde le labbra e si infila, lentamente, sotto le coperte, dal lato del letto dove, in una vita diversa, ci sarebbe suo padre. Scaccia questo pensiero. Papà se ne è andato, lasciandola sola con la mamma.
É troppo complicato per una bambina, decide, cadendo finalmente addormentata.
Non si è stretta a sua madre, non deve svegliarla, ma si sente subito meglio sapendo che lei è vicina.
Tuttavia non è stata così silenziosa, perché Ellis apre gli occhi e quando vede la bambina accanto a sé é pronta a svegliarla e a rimandarla nel suo letto. Un altro tuono la fa sussultare e allora squote la testa sorridendo. Copre meglio Meredith e le si fa un po' più vicina, abbastanza perché I loro corpi possano sfiorarsi e la piccola sorride nel sonno, girandosi su un fianco.
I loro volti sono uno davanti all'altro e Ellis le sfiora la fronte con un bacio. - Buona notte, Meredith-.
Non lo saprà nessuno, pensa lasciando che il sonno torni a prenderla. Domani deve alzarsi presto e tornerà di nuovo tardi, sarà severa e rigida, la Dottoressa Grey e non Ellis, ma per questa notte, per le poche ore che le separano dall'alba, può lasciare a sua figlia un po' di respiro, può darle quello di cui ha bisogno.
   
 
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